Silenzio.
Sentì il suo busto
spostarsi quasi impercettibilmente in avanti per poi tornare indietro, mentre
lui prendeva un respiro più profondo.
Lui…
Le sembravano così lontani
tutti quei giorni passati a litigare.Per cosa ?Non lo sapeva
Appartenevano al passato i
giorni in cui Sirius li aveva guardati scuotendo la testa ,esasperato dalla
stupidità di entrambi.E poi finalmente avevano aperto
gli occhi e si erano trovati diversi e uguali,complementari.Lei con la sua
esuberanza,la sua voglia di mettersi alla prova ,la lingua mai tenuta a freno e
lui con la sua calma e razionalità,con i suoi libri e la determinazione nel
perseguire quello in cui credeva
Aveva lottato contro la
sua testardaggine, contro le motivazioni dietro cui lui si ostinava a
nascondersi e alla fine ,quando credeva che potessero finalmente essere felici,
quel maledetto velo si era messo tra di loro.
Sirius era morto ed era
stata solo colpa sua.Qualsiasi cosa le avessero detto sapeva che era stata
tutta colpa della sua maledetta distrazione.
Remus…lui se ne era andato
di nuovo e lei non poteva biasimarlo.Per colpa sua aveva perso il suo migliore
amico,un fratello,e la colpevole era lei.
Non lo aveva più visto.Sapeva che era in missione sotto copertura da qualche
parte e aveva provato a dimenticarlo, ma ogni notte tornava a sognare quel
volto e si svegliava chiamandolo.
I suoi capelli erano
diventati grigi,aveva perso parte dei suoi poteri e non riusciva più a
controllare le sue doti di metamorphomagus.Non era più lei
Poggiò la guancia contro
la morbida chioma rosa.
Rosa.Di nuovo rosa.
Amava il rosa.Amava il
rosa su di lei,amava il rosa dei suoi capelli.Quel rosa che si era spento con
la morte di Sirius.
L’aveva vista allontanarsi da tutti e
rinchiudersi nei sensi di colpa e lui…lui non voleva legarsi per poi rischiare
di veder morire anche lei aveva già perso troppo.
Non le aveva più
parlato,non era andato neanche a trovarla all’ospedale.Si era limitato a
chiedere sue notizie prima di infiltrarsi come spia tra i licantropi che si
erano schierati dalla parte di Voldemort.
Non sapeva neanche se
sarebbe tornato e forse ,quando era partito, desiderava solo chiudere gli occhi
e non riaprirli più
Affondò il volto nei suoi
capelli respirando il loro dolce profumo.Quanto gli erano mancati.
Quando aveva rivisto quel
volto ,che aveva sognato tutte le notti, sciupato,pallido,sporco di macerie,
incorniciato da capelli grigi aveva sentito qualcosa dentro di lui sanguinare
dolorosamente.
Le uniche parole che
avevano scambiato dopo mesi…si erano trasformate in litigio.Un litigio
insensato,un litigio che aveva solo fatto male a entrambi.Di nuovo testardi,di
nuovo fermi nelle loro posizioni.
L’aveva vista correre
fuori ferita ,di nuovo.Ferita per l’ennesima volta da lui.
L’aveva osservata dalla finestra.Era lì che fissava le acque scure del lago,le spalle
leggermente incurvate e abbassate ,rinchiusa di nuovo in lei mentre il mondo
crollava di nuovo.Un istante,un solo pensiero.Era corso giù evitando tutti
coloro che incontrava lungo i corridoi,spingendo le persone nei passaggi
ingombri,scivolando ma riuscendo a rimanere in piedi.
Ricordava il vento freddo
nonostante la stagione,il cielo scuro,l’odore di sangue e della polvere e
nonostante tutto riusciva a sentire il suo profumo.
Ricordava ancora la sensazione
delle proprie labbra screpolate su quelle morbide di lei,la sua mano resa
ruvida dalla vita all’aperto asciugarle la guancia sulla quale una lacrima
aveva tracciato il suo percorso tra la polvere.Ricordava il suo stupore quando
aveva riaperto gli occhi e aveva rivisto i suoi capelli rosa.Ricordava il
sorriso sulle sue labbra quando le aveva mostrato il loro riflesso e ricordava
le sue braccia che lo stringevano come se ne andasse della sua vita
Accarezzò piano la mano
che teneva nella sua.
“Dora a cosa pensi?”
Distolse lo sguardo dalle
fiamme che stava fissando senza vedere e si sistemò meglio sulle sue gambe in
modo da incontrare quegli occhi ambrati .
“Penso che abbia ragione Molly sei dimagrito troppo”rispose riuscendo a sorridere
nonostante tutto, non voleva sapesse quali fossero i suoi pensieri in quel
momento
“Puoi sempre provare a farmi
ingrassare”rispose baciandola dolcemente pur capendo che aveva mentito
“No!”
Entrambi si girarono verso
il corridoio
“Ma Fleur ormai è tardi…”
“Non importa è il mio
matrimonio e voglio sia perfetto”
“Se non aveste avuto tutta
questa fretta e aveste aspettato la fine della guerra”
“Lo so che non vi sto
simpatica e che non mi credete adatta a lui.Ma io sposo Bill non voi e lui mi
ama non come voi che mi odiate “
“Tesoro su non è vero…”
”Si che è vero!” replicò
inferocita“avrebbero preferito persino quell’imbranata di Nimphadorà…”
“Ehi…”esclamò Nimphadora
Tonks con un espressione contrariata facendo per alzarsi ed andare in cucina a
dirne quattro a quella smorfiosa ma fu trattenuta dalla stretta delle braccia
intorno alla sua vita
“Io adoro quell’imbranata di Nimphadora”si
sentì sussurrare all’orecchio
”Lupin…”lo rimproverò
cercando di restare seria e allontanandosi di qualche centimetro”non chiamarmi
Nimphadora altrimenti….”
“Scccccccc”la
interruppe catturando di nuovo la sua bocca ,mentre la sua mano si era spostata
risalendo lungo la sua schiena
Non sentirono la porta
della cucina sbattere con forza e nemmeno i passi nervosi dirigersi verso di loro
“Voi due!Avete finito di
stare sempre attaccati?!”li interruppe Fleur Delacour osservandoli furiosa
dalla porta”Siete fastidiosi…”
“stomachevoli”aggiunse
dopo qualche istante come se avesse riflettuto in cerca di una parola adatta
Si girarono perplessi
sforzandosi di non scoppiare a ridere.
Quello era il rimprovero
più assurdo mai ricevuto da entrambi;più che altro il colmo era il fatto che
fosse lei a rimproverarli.Lei che non perdeva occasione per appiccicarsi al suo
Billino ovunque si trovasse
Lei che poteva far invidia
ad una gomma da masticare tanto era difficile da staccare,rimproverava loro che
per una volta avevano approfittato del fatto di essere soli
Prima che potessero dire
qualsiasi cosa la spocchiosa francesina aveva chiuso con rabbia la porta ed era
salita su
“Secondo me gli ha
lanciato qualche strano incantesimo”commentò Tonks ridendo”povero Bill che
brutto destino”
Sentirono i passi di
qualcuno salire su e Molly borbottare qualcosa con Arthur in cucina
“Forse è meglio se andiamo
a letto”propose Lupin che non aveva intenzione di incrociare i signori
Weasley dopo che avevano litigato con la
futura nuora
Avevano appena messo piede
sul secondo gradino ,quando furono fermati
“Andate a letto?”
-Beh si dove credi che
stiamo andando visto che su ci sono solo camere da letto?-rispose mentalmente
Tonks mentre annuivano
Salutarono e ripresero a
salire.
Qualcosa dentro di lei
diceva Sbrigati prima che continui a
parlare,veloce sali
“Ti ho preparato il letto nella
stanza delle ragazze” continuò la signora Weasley
Te lo avevo detto di salire di corsa. la rimproverò la vocina mentre si girava senza
riuscire a mascherare una smorfia di delusione
”a te,Remus,ho preparato
la stanza all’ultimo piano”
Nimphadora Tonks che che non aveva mai nemmeno
pensato di dover dormire nuovamente lontana da lui la guardò come a dire-Ma stai scherzando vero?-
“Non c’era bisogno di
mettere un altro letto nella stanza delle ragazze loro sono già strette,io dormo con Remus”
“Oh no,assolutamente”
“Ma
Molly”
“Niente ma non sarebbe di
buon esempio per i più giovani”
Non credeva assolutamente
che i più giovani avessero bisogno del loro esempio“Ma…”
“Quando sarete sposati avrete la vostra camera,per ora quando siete qui camere separate”
Ginny e Fleur dormivano tranquille sotto le loro
lenzuola colorate.Si sistemò meglio il cuscino e incrociate le braccia dietro la testa rimase a
fissare il soffitto buio.Per un po’ aveva pensato di
sgattaiolare fuori durante la notte e raggiungerlo ma a quanto pareva Molly non si fidava,l’aveva
sentita passare d’avanti alla stanza per controllare che dormissero ed inoltre
le loro stanze erano vicine,avrebbe sentito qualsiasi rumore.
Beh dal giorno dopo
avrebbero avuto una casa tutta per loro.Con questo pensiero riuscì ad
addormentarsi
Socchiuse gli occhi
sbadigliando e chiedendosi
che ora fosse.
Guardò l’orologio,segnava le sette del mattino. Tolse il cuscino da sotto la
testa e lo premette contro le orecchie.
Porte si aprivano e
chiudevano,rumore d’acqua,persone che bussavano.
Basta era inutile stare a letto.Era impossibile continuare
a dormire con tutta quella confusione; tanto valeva alzarsi e sperare di
riuscire ad ottenere una tazza di the o caffè e
qualche biscotto.
Man mano che scendeva
sentiva continuare a bussare.Raggiunse il
pianerottolo e vide una piccola fila fuori dal bagno.Ringraziò il fatto che alla Tana ci fossero due bagni
“Insomma ma che stai
facendo vuoi uscire si o no?”Chiese Ginny picchiando contro la porta“Tonks
dai dobbiamo lavarci anche noi”
“Nimphadorà
!”Protestò la francese spostando bruscamente la ragazzina e bussando più forte
Si avvicinò alle due”Che
sta succedendo?”chiese incuriosito
“Si è chiusa in bagno e
non vuole uscire”rispose Fleur smettendo per un attimo di tentare di abbattere
la porta “Ci sono tutte le mie cose lì dentro,non
posso certo scendere a colazione così”
Alzò gli occhi al cielo e
bussò
Da dentro non venne
nessuna risposta
Avvicinò l’orecchio alla
porta,nessun rumore.“Dora stai bene?”chiese iniziando
a preoccuparsi leggermente
Nessuna risposta
Provò ad aprire la porta ma la maniglia girò a vuoto“Apri la porta”
Provò di nuovo…nulla
Estrasse la bacchetta
dalla tasca e fece scattare la serratura,chiudendo la
porta quasi in faccia alle due ragazze che si erano sporte per sbirciare
“Dora…”
Si era svegliata molto
presto, o meglio ,la signora Weasley
si era svegliata molto presto e le aveva interrotto il sonno iniziando a
muoversi rumorosamente per casa.
Conoscendo la lentezza di Ginny e di Fleur nel prepararsi ne aveva
approfittato per andare in bagno per prima.
Aveva fatto un bel bagno
caldo godendosi quel quarto d’ora tutto per lei.Stava
per uscire quando aveva visto il suo riflesso nello
specchio.
“Molly
ti spiace se facciamo colazione fuori?”
La signora Weasley spostò lo sguardo indagatore da lui a lei che
sembrava agitata e si fissava le scarpe
La vide rabbuiarsi e
fissarlo nuovamente con sguardo accusatore prima di incartare un paio di toast
e metterli in una busta insieme ad un thermos e del caffè
Uff possibile che dovesse sempre pensare fosse colpa sua quando qualcosa non andava?!
“Grazie, ci vediamo a
pranzo”