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Autore: Francibella    07/08/2012    0 recensioni
Cercavo amore e alla fine mi ero illusa fossi te
Cercavo amore, ma alla fine ho avuto tutto tranne
Cercavo amore e alla fine ho anche creduto fosse in te
Ogni ragazza parlava di questo grande sentimento.
Io ero così piccola, così ingenua.
Le guardavo con gli occhi spalancati e mi chiedevo cosa fosse.
Amore.
Cosa si prova?
Come diventi?
Avevo tanti amici, volevo bene alla mia famiglia.
Ma l’amore, l’amore non lo conoscevo.
Nessuno pareva essere in grado di rispondermi.
Devi provarlo, Susan.
L’amore. Amore.
E io lo cercavo, lo cercavo ovunque.
Un ritorno alle origini. Come, quando e perché Susan si innamora di Justin? La piccola Bones cerca di capire cosa sia l'amore e non sa che ce l'ha di fianco.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Justin Finch–Fletchley, Susan Bones
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
- Questa storia fa parte della serie 'Susan Bones: chi è e chi sarà.'
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Cercavo amore... mi ero illusa fossi tu

Cercavo amore e alla fine mi ero illusa fossi te
Cercavo amore, ma alla fine ho avuto tutto tranne
Cercavo amore e alla fine ho anche creduto fosse in te

Ogni ragazza parlava di questo grande sentimento.
Io ero così piccola, così ingenua.
Le guardavo con gli occhi spalancati e mi chiedevo cosa fosse.
Amore.
Cosa si prova?
Come diventi?
Avevo tanti amici, volevo bene alla mia famiglia.
Ma l’amore, l’amore non lo conoscevo.
Nessuno pareva essere in grado di rispondermi.
Devi provarlo, Susan.
L’amore. Amore.
E io lo cercavo, lo cercavo ovunque.
Lo cercavo in biblioteca, tra i libri.

 
«Hey, Susie. Ancora in biblioteca? È tardissimo. Dovresti essere in dormitorio.»
«Non posso, Justin. Devo cercare una cosa.»
«Se vuoi ti do una mano.»
«Non credo che tu possa, Justin. È qualcosa che devo trovare da sola.»
«Ho capito, vuoi startene in pace. Solo non fare troppo tardi, ok?»
«Non ti preoccupare.»
«Buonanotte, Susie.»

 
Non lo trovai. Mi addentrai anche nella sezione proibita. Sfogliai tutti i volumi che avrebbero potuto aiutarmi nella mia ricerca.
L’amore non era in biblioteca.

Cercavo amore e alla fine mi ero illusa fossi te
Cercavo amore, ma alla fine ho avuto tutto tranne
Cercavo amore e alla fine ho anche creduto fosse in te

Non volevo arrendermi nella mia ricerca.
Questa parola.
Questo concetto.
Questo sentimento mi ossessionava.
Lo cercavo.
Mi chiedevo come avrei capito di averlo trovato.
Lo avrei udito?
Lo avrei toccato?
Lo avrei odorato?
Lo avrei assaggiato?
Lo avrei annusato?
Lo cercai nelle cucine, ambiente spesso frequentato dai Tassorosso.


«Signorina Bones, altra cioccolata?»
«No grazie, Tanky. Senti… mi chiedevo… Non è che tu…»
«Dica, signorina Bones, tutto quello di cui ha bisogno»
«Hai visto l’am…» «Susan! Anche tu ti scaldi con una bella cioccolata? Sono offeso. Non mi hai invitato?»
«Justin! Ero in biblioteca, e mi è venuto freddo all’improvviso. Siediti, fammi compagnia.»
«Mi piacerebbe, Suz, ma devo scappare. Ho un allenamento di Quidditch! Ci vediamo.»

 
Non lo trovai in cucina. Forse, col senno di poi, ne ebbi un lieve assaggio, ma l’odore di cioccolata e il caldo attutirono i miei sensi.

Cercavo amore e alla fine mi ero illusa fossi te
Cercavo amore, ma alla fine ho avuto tutto tranne
Cercavo amore e alla fine ho anche creduto fosse in te

Nemmeno questa volta volli interrompere la mia ricerca.
Mi dedicai alla Sala Comune.
Ero scettica, perché non poteva essere solo nella nostra Sala Comune.
Forse a Grifondoro non avevano l’amore?
E a Corvonero?
A Serpeverde no di certo, di questo ero sicura. Sebbene non sapessi bene cosa fosse l’amore.
Mi sembrava una cosa troppo bella. E laggiù non hanno cose belle.
Cercai l’amore in Sala Comune.
Spostai i cuscini del divano.
Mossi le ceneri del camino.
Scostai le tende.
Mi beccai parole poche carine, ma non demordevo.
Cercavo l’amore.

 
«Scusa, Justin. Stavi dormendo?»
«No, Susie, per fortuna mi hai svegliato. Ero un po’ stanco dall’allenamento, e mi ero appisolato. Ma devo ancora finire i compiti di Aritmanzia.»
«Prendi i miei, sono nella mia borsa, lì sotto il tavolo.»
«Grazie… Ma cosa stai facendo? Hai perso qualcosa?»
«Non so se l’ho perso. So che ora non ce l’ho. Chi mi dice se ce l’avevo prima? So solo che ora non ce l’ho.»
«A volte non ti capisco, ma vorrei darti una mano. Posso?»
«Va bene. Devi cercare qualcosa che ti faccia provare qualcosa di particolare, capito? Qualcosa che ti scuota dentro.»
«Non ho bisogno di cercare molto a lungo, Susie. È qui davanti a me, è la mia migliore amica.»
«Sono io?»
«Certo, Suz. Ti voglio bene, sei tu che mi provochi qualcosa. Affetto, profondo affetto.»


Non lo trovai nemmeno in Sala Comune.
O non volli trovarlo.

Cercavo amore e alla fine mi ero illusa fossi te
Cercavo amore, ma alla fine ho avuto tutto tranne
Cercavo amore e alla fine ho anche creduto fosse in te

L’amore è qualcosa di immenso, pensai, deve trovarsi all’aperto.
Non uscivo molto dal castello, soprattutto non in inverno.
Approfittai di una partita di Tassorosso.
Con così tante persone, doveva essere pieno d’amore.
Tra gli spalti.
Sotto le panchine.
In campo.
Negli spogliatoi.
Cercai ovunque.
Erano tutti felici, esultavano tutti.
Perché io non riuscivo a trovare l’amore?
Chi cerca trova, diceva mia nonna.
Io lo cercavo da molto tempo, ma l’amore continuava a nascondersi da me.
Non volevo rinunciare, ma evidentemente Quidditch e amore non vanno d’accordo, mi dissi.


«Bella partita, Justin.»
«L’hai vista? L’hai seguita tutta?»
«Oh, mi sono un po’ distratta, perché… Però ho visto le azioni più salienti. È un peccato che abbiamo perso, ma tu sei stato bravo. Tutti siete stati bravi. Tu più degli altri.»
«Sei gentile, Susie, ma non è vero.»
«Per me è così. Forse ho gli occhi offuscati dall’affetto, ma sei stato il migliore.»


Mi abbracciò.
Forte.
Stretto.
Quasi da soffocare.
Inspirai il suo odore, mi pervase le narici.
Il suo sudore mi scivolava sulle labbra.
Sentivo il suo respiro affannato.
Lo vedevo felice.
 Lo toccavo.
Era Justin.
Era il mio migliore amico.
Era qualcos’altro, ma non me ne resi conto.
 Non lo dissi.
Non lo vidi.
Non volli vederlo.
Finsi.
Nascosi.

Cominciai a costruire la Susan che sono ora.

Cercavo amore e alla fine mi ero illusa fossi te
Cercavo amore, ma alla fine ho avuto tutto tranne
Cercavo amore e alla fine ho anche creduto fosse in te

 
Non so come in un periodo di guerra, io potessi cercare l’amore.
Ma lo cercavo.
Lo volevo, lo desideravo.
Ora iniziavo a immaginarmi come sarebbe stato.
La notte, prima di addormentarmi, pensavo all’amore che entrava nella mia vita.
E aveva sempre un volto noto.
Avevo setacciato il castello, l’amore non era da nessuna parte.
I Mangiamorte si erano impadroniti di ogni parte della nostra vita.
Ci dicevano cosa pensare, cosa dire, cosa fare.
Non volevo dare loro anche la mia ricerca personale.
Cercavo con la mente, non potendo andare in giro liberamente.
Non c’era luogo che non avevo visitato con questo pensiero.
Mi sbagliavo.
Nel momento peggiore, io cercai l’amore nell’ultimo luogo possibile.
La Stanza della Necessità, dove Neville ci aveva riuniti.
Lì, a pochi minuti, ore o giorni dalla battaglia, dalla morte, dalla fine io cercavo l’amore.
Mi aggiravo con discrezione e lo cercavo.
Eravamo tutti lì. Tutti i miei amici erano lì. I miei parenti che ancora non erano morti sarebbero presto arrivati.
Tutti avrebbero combattuto.
Alcuni sarebbero morti.
Forse io.
Non volevo morire senza aver trovato l’amore.


«Andrà tutto bene, Susie.»
«Non è vero, Justin, potrei morire fra due ore. O meno.»
«Non dirlo nemmeno per scherzo.»
«Voi babbani avete questa mania, questo timore di dire le cose ad alta voce. Tra pensarle e dirle non c’è tutta questa differenza.»
«Oh non è vero. Magari io ora sto pensando che Annette Humprey è bella, ma certo non lo urlo ad alta voce.»
«Credi davvero che sia bella?»
«Non la butterei via. E non morirai. Non morirò. Non moriremo.»
«Potrebbe accadere, ma siamo così giovani per morire, Justin. Voglio fare ancora tante cose.»
«Le farai, Susie, te lo prometto.»
«Tu hai trovato l’amore?»
«Certo, Susie. Il mondo è pieno di amore, tutti ne abbiamo almeno un pezzettino.»
«Io no. Io non l’amore.»
«Ce l’hai anche tu, fidati. Non ci pensare. Non pensare alla morte, non pensare al fatto che non hai amore. Pensa alle cose belle. Pensa al roastbeef di Hogwarts, al mare d’estate  la mattina all’alba, pensa alle chiacchiere in campagna fino a tarda notte, pensa all’odore di erba tagliata, pensa all’abbraccio di chi ti vuole bene, al bacio della buonanotte di tua madre, a tutti i ti voglio bene  che ti hanno detto e che hai detto, pensa a tutto quello che farai fuori da qui. »
«Ti voglio bene, Justin.»
«Ti voglio bene anch’io, Susan. Ce la faremo. Porteremo a termine la nostra missione.»


E mentre Justin mi stringeva così vicino a sé, che gli ero praticamente in braccio, io capii.
Avevo portato a termine la mia missione.
L’amore.
L’amore era lì, l’avevo trovato.
Era mia zia che moriva per difendere il Ministero.
Erano Harry Potter, Hermione Granger e Ron Weasley che tornavano pronti a guidare la battaglia finale per un mondo migliore.
Era Neville che da bruco che era si trasformava in una farfalla per proteggerci dai Carrow.
Era mia madre che aveva perso la sua vitalità e il suo sorriso da quando mio padre era morto.
Era Hannah che non riusciva a pronunciare il nome di sua madre.
Era Silente che si sacrificava per la scuola.
Eravamo io e Justin abbracciati in mezzo all’inferno.
L’amore in conclusione per me era Justin.
Potevo fingere, potevo nasconderlo.
L’amore era Justin.
Justin era amore, per me.


Cercavo amore e alla fine mi ero illusa fossi te
Cercavo amore, ma alla fine ho avuto tutto tranne
Cercavo amore e alla fine ho anche creduto fosse in te

Ho cercato l’amore per molti anni.
Avevo appena tredici anni, quando cominciai a interrogarmi sulla questione.
Alla fine lo trovai.
Anche se alla luce dei recenti avvenimenti, mi rendo conto che era solo un’illusione.
O meglio, è amore se è unilaterale?
Credo di no.
L’odore del cioccolato, non è cioccolato.
Un tuono non è un temporale.
Una folata di vento gelido, non è una nevicata.
E potrei andare avanti a oltranza.
Io amavo Justin.
Avevo trovato in lui l’amore.
Anche se a dire il vero non avevo dovuto cercarlo.
Era sempre stato lì.
Era seduto di fianco a me il giorno dello smistamento.
Era seduto di fianco a me il giorno della battaglia.
Mi aveva stretto la mano, quando non era più pietrificato.
Mi aveva stretto la mano, quando Harry ha ucciso Voldemort.
Ci siamo abbracciati per la prima volta, quando è stato preso nella squadra di Quidditch.
Ci siamo abbracciati per l’ultima volta, quando mi ha detto che si era fidanzato.

Non ho voluto conoscerla.
Non ho voluto vederla.
Non ho voluto sapere il suo nome.
Non ho voluto avere un volto da odiare.
Cercavo l’amore e mi ero illusa fosse Justin.
Cercavo l’amore, ma alla fine ho avuto dolore.
Cercavo l’amore e ho creduto fosse Justin.

Ma a quanto pare non lo era.

Cercavo l’amore, l’ho trovato, l’ho perso, non l’ho mai avuto.
Cercavo Justin, l’ho sempre avuto, ma non ce l’ho più. Non è mai stato mio.

Ho amato Justin. Forse lo amo ancora.

Ma non lo vedo da 356 giorni, 13 ore, 47 minuti e 25 secondi.
26. 27. 28. 29. 30.
Saluto l’amore. Saluto Justin.
34. 35. 36. 37. 38.
Cercavo l’amore, ma non era cosa per me.
39. 40. 41. 42.




 

Mi sono resa conto di aver scritto solo del futuro di Susan, ma c'è molto da raccontare anche del suo passato. Lo so, proprio non riesco a scrivere una Susan/Justin che finisca bene, ma io li vedo così. Probabilmente (ma non sono sicura) ci sarà un sequel di questa storia. E potrebbe essere un pochino meglio. O peggio. Non so dove mi porterà la mia fantasia.

P.s. Pensiero post pubblicazione, ma si capisce qualcosa di questa roba? Ora mi sorge il dubbio che sia un po' incasinata. Boh. Ah, chiaramente l'immagine si riferisce a Susan e a Justin un po' cresciuti, dopo Hogwarts. Quando Justin si fidanza, giusto per intenderci. Non che abbia una qualche importanza...

   
 
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