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Autore: Sbro    07/08/2012    1 recensioni
è il primo capitolo di questa mia sotria che spero voi gradiate. è principalmetne un dramma adolescenziale ma più in là potrebbe cambiare
a breve uscirà il secondo capitolo.In questo primo viene presentata la mattinata di Ambrosia
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Sveglia!Devi andare a scuola!".Anche quest'anno è cominciato con questa affermazione di mia madre.Era sicuramente un giorno molto importante per me,visto che sarebbe stato finalmente il mio ingresso alle scuole superiori.Mi sentivo cresciuta...Più matura...Però c'era qualcosa che mi duoleva.Quest'anno l'apertura delle scuole ha coinciso con il giorno del mio compleanno.
Papà ha promesso che per il mio compleanno mi avrebbe portato in vacanza a Uluru perchè mi sono fatta promuovere con il massimo dei voti alla scuola media e aveva già comprato i biglietti,ma purtroppo l'azienda da cui li aveva acquistati spostò il viaggio di una settimana.La settimana in cui inizia la scuola...Inoltre mi ero trasferita a Roma quest'anno e non ho fatto in tempo a fare delle conoscenze.Quindi ero ormai rassegnata all'idea di passare quel compleanno da sola con mio padre.Purtroppo la Mamma lavorava ancora a Bari quindi periodicamente partiva per qualche settimana e quella mattina sarebbe dovuta partire dopo avermi accompagnata a scuola...Certo c'era anche mio fratello,ma io e lui non parlavamo molto.Tutt'ora vorrei tornare un solo istante con lui per aggiustare quel rapporto.
A malincuore mi sollevo dal letto e vado a farmi la doccia.Odio farmi la doccia...Mi ricorda quel giorno,e mi ricorda come le mie lacrime si confondevano tra la pioggia.Non voglio più ricordare.
"Sbrigati scema!"...come se mi divertissi a stare sotto quell'acqua...Uscita dal bagno corro ad asciugarmi e vestirmi per bene,non volevo fare brutta figura il primo giorno di scuola.Arrivata in cucina trovo mia madre con la colazione pronta.Mi misi a mangiare ma il cibo non andava giù proprio bene,quella sensazione di tristezza mi bloccava..."hai intenzione di stare zitta anche a scuola o dirai qualcosa prima della mia partenza?"... "lasciala stare mamma,è malata"...tutti parlavano di me in quella casa,ma non ho sentito un solo "buon compleanno" o magari "auguri Ambrosia!".Niente di niente,come se quel giorno non fosse nemmeno il mio compleanno.Mentre andavo a prendere la borsa mia madre è andata ad aspettarmi in macchina,quindi la raggiunsi e misi lo zaino sui sedili posteriori.
"cerca di paralre con tuo fratello"
"non ho niente da dirgli"
"smettila di fare la ragazzina,è pur sempre tuo fratello maggiore,qualunque sia il vostro problema dovete risolverlo"
"ci penserò su"
Calò un momento di silenzio.Non vedevo l'ora di arrivare a scuola e scendere da quella macchina.Mi mordevo le unghie e mi grattavo freneticamente le mani.Poi,dopo qualche minuto finalmente siamo arrivate.Prima di scendere dalla macchina mia madre mi ha preso per una mano e ha detto "scusa se non ti ho fatto gli auguri stamattina ma in casa tira una brutta aria,c'è una cosa di cui devo parlarti" e fece gesto come per chiedermi di sedermi un altro po'.In effetti non ho visto papà uscire dalla stanza quella mattina..."C'è qualcosa che vuoi dirmi mamma?"...Mia madre mi fissò negli occhi con una faccia seria e preoccupata,che non avevo mai visto.I suoi occhi erano spenti e la sua bocca sembrava impossibilitata a soridere benchè minimamente per tranquilizzarmi."Non è un viaggio di lavoro.Sto andando a Bari da mia sorella per un trapianto di reni,altrimenti rischio la formazione di un tumore...Insomma,nel peggiore dei casi la settimana prossima potrei non tornare..."
"Papà lo sa?"
"Si,è per questo che stamattina non se la sentiva di uscire dalla stanza..."
"H-Ah..A-allora...suppongo che..N-no! Non suppongo niente!Questo non sarà un addio!ci vediamo domenica Mamma!" e uscìi dalla macchina sorridente,ma lei mi strattono ancora e mi porse una collana.Non glil'ho mai vista togliere...Era la prima volta che la teneva in mano. "Questa era di tua nonna amore.Ha detto che avrei dovuto indossarla il giorno più felice della mia vita,e avrei poi dovuto darla a qualcuno prima di andarmene...Siccome non si sa mai...Prendila.L'ho indossata quando sei nata ed è ora che la dia a te.Sii forte come una vera donna,sei grande oramai.Cerca di stare bene,ciao."
In quel momento mi ha sbattuto la porta della macchina in faccia lasciandomi là con il mio zaino in mano.In quel momento avrei voluto prenderla io per l amano e tirarla indietro.Ma non sono riuscita a muovere un solo muscolo mentre la macchina accelerava e si allontanava.Lasciandomi indietro sotto quel cielo nuvoloso.Era come quella volta...Ci mancava che si mettesse a piovere...
  
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