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Autore: Gaia Bessie    07/08/2012    5 recensioni
Siedono su un gradino, circondati dal fango, come due vecchi amici. E’ così da tanto tempo, quasi un rituale. Un’esigenza, per entrambi.
Un modo come tanti altri per sfuggire dalla realtà, solo per poche ore.
Si sentono in gabbia, entrambi. E proprio perché si sentono in gabbia sono ancora più pericolosi, più letali. Quando chiudi un animale selvatico in gabbia, puoi stare certo che farà di tutto per liberarsi.
Sono questo, Duncan ed Heather: animali selvatici. Non possono restare in gabbia a lungo.
Nessuno può capirlo: cercano di ammansirli, di rinchiuderli in gabbia, di spezzarli. Ci provano da sempre, non ci riusciranno mai.
Lei sta cercando di ritrovarsi, lui sta fuggendo da sé stesso. Sono uguali, nonostante tutto.
Le loro risate riescheggiano nella strada.
Nessuno riuscirà mai a spezzarli. Riescono sempre a ritrovarsi, per quanto la gente tenti di tenerli separati.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Duncan, Heather
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Per poter tornare



Le era sempre piaciuta la danza: era un modo per esprimersi, per essere sé stessa, nonostante tutto. Volteggiare in quei tutù dai colori delicati era sempre stata una delle cose che la rendevano quasi felice.
Adesso, Heather volteggia nel suo vestito grigio, in una strada piena di fango e con la pioggia che continua a cadere. L’orlo del vestito e sporco di fango, le scarpe sono state abbandonate in un angolo della strada.
Non pensa a niente, Heather, sente la testa stranamente leggera. Lì è facile ballare, essere sé stessa, perché nessuno potrà mai capire che la pioggia le serve solo per nascondere le lacrime. Nessuno riuscirà mai a comprenderla. E questo è un bene, probabilmente.
Si ferma, quando sente un’applauso e sorride leggermente. I capelli sfuggono dal suo chignon e cadono in ciocche disordinate sul volto.
Duncan scoppia a ridere, mentre le passa una bottiglia di birra. Quello, per Duncan, è l’unico modo che ha per smettere di essere sempre se stesso.
Forse è meglio così.
Siedono su un gradino, circondati dal fango, come due vecchi amici. E’ così da tanto tempo, quasi un rituale. Un’esigenza, per entrambi.
Un modo come tanti altri per sfuggire dalla realtà, solo per poche ore.
Si sentono in gabbia, entrambi. E proprio perché si sentono in gabbia sono ancora più pericolosi, più letali. Quando chiudi un animale selvatico in gabbia, puoi stare certo che farà di tutto per liberarsi.
Sono questo, Duncan ed Heather: animali selvatici. Non possono restare in gabbia a lungo.
Nessuno può capirlo: cercano di ammansirli, di rinchiuderli in gabbia, di spezzarli. Ci provano da sempre, non ci riusciranno mai.
Lei sta cercando di ritrovarsi, lui sta fuggendo da sé stesso. Sono uguali, nonostante tutto.
Le loro risate riescheggiano nella strada.
Nessuno riuscirà mai a spezzarli. Riescono sempre a ritrovarsi, per quanto la gente tenti di tenerli separati.


***



Entra in punta di piedi, per non fare rumore. Tiene le scarpe in mano e si sente una sciocca: nessuno vive lì, è sola. Eppure lo fa ogni volta, entra in punta di piedi, come se avesse paura di svegliare qualcuno. E quel qualcuno, non c’è mai.
Crolla sul divano, con il suo vestito sporco di fango. Ogni volta, teme di non riuscire più a rialzarsi.
Ogni volta si rialza, perché deve ritrovarsi. Non può perdersi di nuovo.
Heather lo ricorda bene, com’è successo. Come si è persa.
È successo quando Alejandro l’ha lasciata. Lei non lo biasima, in fondo, è stata lei a rifiutarlo. Però si è persa, quando ha capito di essere rimasta sola.
Sta ancora cercando di ritrovarsi.
Mentre cercava di tornare sé stessa, ha capito una cosa: se Alejandro tornasse da lei, lei lo manderebbe via.
La paura di perdersi è troppo forte.
È stato Duncan a dirle quella frase, qualche mese prima, quando lei si era persa da poco. Lei non l’ha mai dimenticata, nemmeno quando ha continuato a sprofondare in quell’abisso di disperazione.
“Non puoi perderti. Le persone come te non possono permettersi di andarsene in questo modo”.
Heather non l’ha mai dimenticato. Ha ripetuto quella frase ogni volta che è caduta, ogni volta che ha provato a rialzarsi. Ogni volta che ha vinto.
Non si è più persa, ma non è riuscita a ritrovarsi completamente. Ormai riesce ad essere se stessa solo quando arriva in quella strada piena di fango e può ballare, mentre l’orlo del suo vestito diventa saturo di fango.
È un miglioramento. Le persone fanno sempre fatica a ritrovarsi. Lei balla: e torna ad essere sé stessa, anche se per poco tempo.
Non può permettersi di sprofondare giù per sempre.
Può tentare di affogare, di smettere di essere sé stessa. Ma ci sarà sempre Duncan ad impedirle di andare fino in fondo.
Perché le persone come Heather non possono affogare: trovano sempre un modo per tornare a galla, alla fine.
Lei l’ha già trovato. È nella strada piena di fango, ogni sera, con una bottiglia di birra in mano.
L’aspetta, per assicurarsi che lei non affoghi.



***



Lui ha un motivo per fare piano, quando torna a casa. Gwen che dorme nella loro stanza, che lo aspetta e poi crolla, perché lui non arriva.
Non cammina in punta di piedi, non cerca di non fare rumore. Sa che, qualunque cosa accada, lei sarà sempre pronta a perdonarlo, ogni volta.
Si siede sul divano, di fronte alla finestra. Entra una lieve brezza, fresca sulla sua pelle.
Vorrebbe ridere, correre via, tornare in quella strada. Smettere di essere sé stesso, perché continua a rovinare tutto.
A volte vorrebbe perdersi, sprofondare giù per sempre e non capire più niente. Perdersi, come ha fatto Heather.
Si meraviglia, ogni volta che ci pensa, che Heather si sia lasciata andare in quel modo. Si è persa perché ha perso qualcuno.
È strano.
Duncan sa perché lui non potrà mai perdersi: perché lui ha qualcuno per cui tornare. E se hai quallcuno ad aspettarti, tornerai sempre.
Duncan guarda la porta della camera, aperta. Non è per Gwen che torna, ogni volta.
Torna a guardare la luna, fuori dalla finestra. Lui torna per la donna che lo aspetta nella strada fangosa. Quella che si è persa.
E chiude gli occhi, mentre l’aria gli accarezza la pelle. E si addormenta sul divano, con la finestra aperta ed un solo pensiero in testa.
Tentare di non perdersi, solo per poter tornare.




Bessie's Corner:
Che dire? Questa è tutta per la mia mogliA, FaDiesis u.u
Mai shippato Duncan\Heather ma devo ammettere che ispirano Angst xD
#Deliripostustione
Dunque, temo di essere sfociate nell'OOC ^^
E... niente, recensite?
Bess

   
 
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