07/08/2012
1 recensioniQuel giorno e la pioggia, distruggevano ancora di più il mio cuore. Odiavo quel giorno, quel numero, quel mese. Esattamente 6 anni fa stavo con lei. Bei tempi, davvero bei tempi.
Quel giorno feci finta di niente scesi in salotto feci colazione con mia madre, in silenzio. Lei mi guardava e sospirava. Sapeva benissimo cosa significasse quel giorno per me. Finita la colazione mi trascinai fino in salotto e accesi la televisione. Niente da vedere, niente che potesse svagarmi. Niente. Decisi di andare su twitter sapevo che ci sarebbe stato un trend mondiale. E infatti eccolo. Le nilers sono le migliori. Nulla da dire. Poi vado su quel profilo, sempre il solito. Il suo.
'Padrone del mio cuore, comandante della mia anima. Dove sei? Sto aspettando pazientemente. Il mio cuore piange fuori, e ho il dolore dentro. Dove sei?"
Con chi ce l’aveva? Con me? Davvero? Quel giorno e quel tweet combaciavano che era un piacere. Sorrisi alla visione di quel tweet ma il sorriso svanì poco dopo ricordandomi che il matrimonio sarebbe stato tra qualche mese. Spensi tutto mi feci una doccia e andai a fare un giro a piedi sotto l’ombrello.
(Qui vi consiglio di ascoltare queste due canzoni insieme e intanto leggere da qui in poi:
-http://www.youtube.com/
-http://www.youtube.com/
Per strada il picchiettio delle gocce sul mio ombrello mi ricordava before the storm. Mi ritrovai ad ascoltarla con l’ipod e a piangere come uno scemo, ricordando ogni singolo gesto di quel live. La sua carezza sulla mia schiena, i suoi sorrisi. Tutto mi ricordava lei. Anche la pioggia. Soprattutto la pioggia. Anche un vestitino bianco mi ricordava lei. Anche solo un colore di capelli poteva ricordarmi lei. Il suo profumo di nocciole che aveva sulla pelle i capelli che odoravano di miele. Il suo lucidalabbra alla fragola. Tutti quei profumi li sentivo dentro una canzone. Quella. La pioggia si faceva sempre più forte e la canzone continuava, con due voci che intonava perfettamente una melodia chiamata amore.
Mi sembrava di sentire le sue mani morbide sulla mia spalla. Mi sembrava di sentire le sue braccia intorno al collo. Mi sembrava di avercela davanti. Quella canzone mi uccideva.
Quel pezzo:
“Ad ogni colpo di fulmine, torna un ricordo che rimane”
Quella frase era perfetta per quel momento. Chiusi l’ombrello. La pioggia cadeva sul mio viso. Le gocce si confondevano con le lacrime che scendevano dai miei occhi al suo di quelle frasi che parlavano dell’arcobaleno dopo la tempesta.
Tornai a casa completamente bagnato.
“Nick? Ma che hai combinato, che hai?”
“Sono inondato da tutto questo dolore, sapendo che io non l’abbraccerò mai, come ho fatto prima della tempesta.” Risposi così con un verso della canzone e me ne andai in camera mia. Presi in mano la chitarra di Before the storm, rimasi a fissarla sorridendo e poi la riposi dentro l’armadio. Quell’11 giugno sembrava non finire mai..
Ed ecco un nuovo capitolo, grazie per la recensione.
Un bacio enorme.
Federica.
♥☻♥
'Padrone del mio cuore, comandante della mia anima. Dove sei? Sto aspettando pazientemente. Il mio cuore piange fuori, e ho il dolore dentro. Dove sei?"
Con chi ce l’aveva? Con me? Davvero? Quel giorno e quel tweet combaciavano che era un piacere. Sorrisi alla visione di quel tweet ma il sorriso svanì poco dopo ricordandomi che il matrimonio sarebbe stato tra qualche mese. Spensi tutto mi feci una doccia e andai a fare un giro a piedi sotto l’ombrello.
(Qui vi consiglio di ascoltare queste due canzoni insieme e intanto leggere da qui in poi:
-http://www.youtube.com/
-http://www.youtube.com/
Per strada il picchiettio delle gocce sul mio ombrello mi ricordava before the storm. Mi ritrovai ad ascoltarla con l’ipod e a piangere come uno scemo, ricordando ogni singolo gesto di quel live. La sua carezza sulla mia schiena, i suoi sorrisi. Tutto mi ricordava lei. Anche la pioggia. Soprattutto la pioggia. Anche un vestitino bianco mi ricordava lei. Anche solo un colore di capelli poteva ricordarmi lei. Il suo profumo di nocciole che aveva sulla pelle i capelli che odoravano di miele. Il suo lucidalabbra alla fragola. Tutti quei profumi li sentivo dentro una canzone. Quella. La pioggia si faceva sempre più forte e la canzone continuava, con due voci che intonava perfettamente una melodia chiamata amore.
Mi sembrava di sentire le sue mani morbide sulla mia spalla. Mi sembrava di sentire le sue braccia intorno al collo. Mi sembrava di avercela davanti. Quella canzone mi uccideva.
Quel pezzo:
“Ad ogni colpo di fulmine, torna un ricordo che rimane”
Quella frase era perfetta per quel momento. Chiusi l’ombrello. La pioggia cadeva sul mio viso. Le gocce si confondevano con le lacrime che scendevano dai miei occhi al suo di quelle frasi che parlavano dell’arcobaleno dopo la tempesta.
Tornai a casa completamente bagnato.
“Nick? Ma che hai combinato, che hai?”
“Sono inondato da tutto questo dolore, sapendo che io non l’abbraccerò mai, come ho fatto prima della tempesta.” Risposi così con un verso della canzone e me ne andai in camera mia. Presi in mano la chitarra di Before the storm, rimasi a fissarla sorridendo e poi la riposi dentro l’armadio. Quell’11 giugno sembrava non finire mai..
Ed ecco un nuovo capitolo, grazie per la recensione.
Un bacio enorme.
Federica.
♥☻♥