07/08/2012
3 recensioni
Scritta per questo meme su LJ, e quindi per alexiel_fay. Shika/Shiho con il prompt "codice cifrato".
Che dire, mi è sempre piaciuta molto questa coppia, ed anche se questa storia è piuttosto semplice, sono contenta d'aver scritto ancora una volta su di loro ;) Detto questo vi lascio alla lettura.
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Codice Cifrato
Shikamaru non aveva mai amato le donne. Era misogino per natura, lui: era stata sua madre ad istallargli per prima in testa il preciso concetto di "scocciatura", e lui non era pronto a dimenticarsene. Avere Ino come compagna di squadra non aveva migliorato la situazione, anzi: l'aveva sempre più convinto che le femmine fossero sinonimo di seccature, e di seccature pesanti, anche.
Aveva continuato a pensarla precisamente così per un po' di tempo. Poi era prevalso l'affetto ed il rispetto.
Voleva molto bene ad Ino, tanto quanto a Choji; rispettava la sua amica d'infanzia, così come rispettava Temari, che il rispetto glielo aveva insegnato.
Tutto questo non voleva dire che fosse pronto ad ammetterlo ad alta voce o che avesse dimenticato sua madre e la convinzione che aveva avuto fin da piccolo: è meglio stare lontani dalle donne, loro portano solo scocciature a non finire e sono inutili; le donne stesse sono seccature.
Piccola, dentro di sé, quella vocina di tanto in tanto si faceva ancora sentire, portandolo a preferire evitare in generale il sesso opposto, quando poteva, ad unica eccezione delle donne che conosceva.
Poi era arrivata lei.
Shiho non era sinonimo di dolcezza, né di arrendevolezza. Era stata la prima che aveva dimostrato apertamente interesse nei suoi confronti ed era timida, è vero, ma Shikamaru non l'aveva scelta per questo.
Se si può parlare di scelta, poi... Shiho era entrata nella sua vita e lui si era limitato a trattarla con gentilezza, perché sì, dopotutto gli sembrava naturale. Capiva la difficoltà del suo lavoro, e notava con quanta passione e caparbietà lo svolgeva. Aveva finito per stimarla.
Dopo l'attacco a Konoha l'aveva persa di vista ed aveva creduto che la cosa sarebbe finita lì.
Invece pochi mesi dopo l'aveva incontrata ancora una volta, non più per questioni di lavoro ma puramente per la strada, ed aveva finito per desiderare d'incontrarla ancora. Spesso con lui Shiho si comportava timidamente, ma alla fine i due riuscivano sempre a parlare per bene, perché quando si introduceva un argomento di cui era appassionata Shiho partiva per la tangente ed i suoi discorsi diventavano un fiume di parole inarrestabili. In quei momenti la ragazza si scordava anche della cotta che provava per lui e parlava senza alcun imbarazzo, solo snocciolando nozioni ed idee che facevano finalmente scorgere tutta l'intelligenza che la scienziata aveva.
Shiho era una donna, quindi parlava con una sensibilità ed un'emozione sconosciute al razionale Shikamaru, che inevitabilmente ne rimaneva affascinato.
Aveva pensato d'aver compreso Shiho e che, anche se un giorno avesse stranamente deciso di rimanerne incuriosito e di conoscerla un po' di più, l'avrebbe fatto senza problemi, con decisione ed un perfetto controllo della situazione. Ma la verità è che Shiho lo confondeva.
Era pacata, eppure imprevedibile. Passionale e timida, puntuale maniaca del lavoro ed interessata a lui. Lo travolgeva, eppure lui non riusciva mai a comprenderla appieno, a conoscerla fino in fondo.
Shiho era un codice cifrato e Shikamaru solo sa quanto lui adori i codici.