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Autore: AndreaMesso45    07/08/2012    1 recensioni
Siamo nel futuro, un futuro apocalittico.
Dopo il colpo di stato del Regime, è stata proibita ogni tipo di arte e incarcerati tutti i musicisti che non hanno voluto aderire al programma di "riabilitazione artistica".
Però qualcosa si muove nel profondo della terra, è l'ora della Rivoluzione!
Genere: Avventura, Science-fiction, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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E chi la ferma più questa ... Rivoluzione?!

Parte I

Resolve


19/01/2030
Saint John’s
Canada

 
 
“Lookin’ back to find my way                                                        “Guardarmi indietro per trovare la mia strada
never seemed so hard…”                                                              non è mai sembrato così difficile”
 
Il cartello “Welcome to Canada” era tutt’altro che pulito.
Mezzo obliquo, bucherellato qua e là da colpi d’arma da fuoco, un angolo era bruciacchiato, si leggeva bene solo la parola Benvenuti, questo dava conforto a Nate.
Nate, un altro pezzo dei Foos che era tornato dall’inferno per entrare in un altro inferno, quello della Rivoluzione.
Il prossimo passo verso la Rivoluzione era trovare Pat e Chris, una missione quasi impossibile perché nessuno sapeva di loro e si erano perse le tracce del tutto da molti anni.
Ehi, ragazzi, siamo arrivati al punto di non ritorno. Non si può tornare indietro” continuava a ripetere Dave, convinto della sua missione.
Lui era il punto di forza, il cardine, la colonna portante di tutto il sistema, aveva una forza d’animo strabiliante e fortissima … e poi aveva moltissime idee, il suo cervello era tornato a lavorare a pieno regime.
Ogni tanto si assopiva nei suoi pensieri, così Taylor lo risvegliava e gli chiedeva sempre “A cosa stai pensando?”.
Ma Dave teneva le sue idee belle strette, come se fossero dei diamanti pregiati e rispondeva con un “No, niente, riposavo la mente”.
Da quando era tornato Dave non dormiva quasi più, era sempre in movimento, aveva energia da vendere, una macchina inarrestabile.
Proprio il giorno prima, mentre Nate e Taylor cercavano di trovare delle tracce sugli altri due componenti della band, Dave si era preso su ed era uscito dal rifugio.
Dopo un po’ era tornato con l’idea per trovare Chris: andare in Canada.
Taylor e Nate rimasero basiti, molto scettici sull’idea dell’amico che però, trascinandoli come sempre, gli aveva convinti a partire.
Partirono praticamente subito, facendo rifornimento di armi, viveri e fiducia in Dave.
Con loro anche i due co-piloti della missione precedente, Vincent e Patrick, abili nell’usare le armi, erano risorse indispensabili, almeno questo riteneva Taylor che li volle a tutti i costi per la missione.
Non ci fu neanche bisogno di chiedere al Generale Cameron il permesso, egli stesso aveva dato carta bianca a Dave, lo aveva solo raccomandato di non farsi ammazzare, tutto qui.
Ed ora erano in Canada per trovare Chris.
Dave era convinto di trovarlo in Canada, precisamente a Saint John’s nella villa “Peppers Tree”, che un tempo era un luogo ambito per musicisti.
L’idea gli era venuta mentre passeggiava fuori all’aria aperta, si ricordava di una conversazione fatta con Chris quasi trenta anni prima, una chiacchierata quasi dimenticata, in cui proprio Chris aveva nominato quella villa, quel posto in Canada.
Era uno dei posti in cui avrebbe voluto vivere e passare la vecchiaia e Dave si buttò a capofitto su questa pista.
Il freddo del Canada era bestiale, sotto lo zero, quasi un freddo Siberiano, i tre amici camminavano per strade deserte coperte di neve bianca con vestiti poco appariscenti, ma comunque molto grossi ed abbondanti fatti con pelli, per debellare un po’ il clima.
 
“Something that I felt today                                             “Qualcosa che ho provato oggi
something that I heard …”                                                 qualcosa che ho sentito…”
 
Erano le parole di Dave da quando erano partiti, lui sosteneva di aver ricevuto l’idea da qualche cosa, da qualcuno, forse solo da se stesso, ma di aver sentito il bisogno di andare.
La sua forza d’animo si incrementava sempre di più, man mano che passava il tempo.
Il Canada era uno stato quasi deserto dopo tutte le guerre e dopo la presa del Regime, uno stato dimenticato da tutti, che viveva per conto suo.
Gli abitanti parlavano quattro o cinque lingue diverse, ognuno era complice del suo destino, ognuno vittima ed assassino, ognuno con un fiore in una mano e nell’altra un pugno.
Erano arrivati in Canada con il loro elicottero, poi avevano viaggiato su delle motoslitte costruite dalla Resistenza, portate dagli Stati Uniti ed adesso erano arrivati nel paese in cui c’era la villa.
Il viaggio con le motoslitte, che erano due, era stato sicuramente emozionante e divertente con Dave che gareggiava contro la coppia Taylor – Nate, che invece era più propensa a non schiantarsi contro qualche albero.
Dai, vigliacchi! Cagasotto! Venite a prendermi!” diceva Dave.
Invece Taylor e Nate bisticciavano per decidere chi avrebbe dovuto guidare e si cambiavano di posto ogni dieci minuti accusandosi a vicenda di non saper guidare bene.
Sembrava un pomeriggio di quelli invernali in cui con gli amici ti ritrovi a giocare a palle di neve per il parco urbano del proprio paese, sembrava un altro mondo, decisamente più pulito e in pace con se stesso.
Purtroppo le cose migliori non durano in eterno e la felicità che regnava nei tre foos svanì appena arrivati in paese.
Si fermarono vicino ad una casa che un tempo doveva essere stata un distributore di benzina e cercarono qualcuno per avere informazioni.
Si presentò davanti a loro un signore alto circa un metro e sessanta, sulla settantina di anni, con la barba lunga bianca ed un cappello da baseball sulla testa.
Portava dei vecchi occhialoni da vista spessi come fondi di bottiglia e masticava qualcosa, forse tabacco.
Dave si fece avanti e gli chiese se conosceva la villa Peppers Tree, il vecchietto rispose con un si smagliante e deciso, così Dave prese ancora più coraggio e domandò se aveva mai visto o sentito di un certo Chris Shiflett e la persona anziana rispose immediatamente alzando le sopracciglia “Certo, Chris, il cantante, lo sfigato! Viveva nella villa, certo che lo conoscevo”.
Grande!!” rispose Dave tutto galvanizzato, fece una piroetta e si mise a ballare una strana danza con ampi giravolte e giri in tondo.
Taylor lo guardava stupito e imbarazzato, si mise una mano sulla faccia in segno di disperazione mentre guardava l’amico rendersi ridicolo davanti al vecchio.
Dave vide l’imbarazzo di Hawkins, così lo prese per un braccio e lo tirò verso di se, gli urlò di darsi da fare e cominciò ad introdurlo alla sua danza impetuosa, Taylor era molto scosso e inetto a fare quello strano ballo, anche svogliato ma qualche rapida occhiata di Dave gli fecero venire voglia di ballare.
Iniziarono a danzare e saltare su e giù sotto gli occhi stralunati di Nate, così il vecchio cominciò a battere le mani ed a sorridere mostrando i pochi denti che aveva e disse “Dai, belli! Fate un tango!”.
A quella frase Dave si fermò e disse “Cominciamo il tango! Nate, fai la musica”.
Nate fissò l’amico e rispose con un secco “Ma che sei pazzo?”.
Oh che palle! La faccio io! Ta da dam! Taradam ta dam” affermò quindi Dave ed iniziò il ballo con Taylor che ormai era partito anche lui per la tangente, sempre sotto lo sguardo del vecchietto divertito che teneva il tempo con le mani.
Tutto fu fermato dalla voce di Nate che chiese “Mi scusi lei? Ma perché prima ha usato il passato? Dove è adesso Chris?”.
Già, non l’ho detto, è morto. Dai, continuate il tango” rispose l’anziana persona.
Dave nel sentire quella frase mandò giù un magone incredibile, così anche Taylor, si girarono di scatto verso il vecchio con le facce sorprese e tristissime e aspettarono che egli aggiungesse qualcosa.
Ah, avete già finito il tango? Che succede? Vi doveva dei soldi quel tipo?” esclamò il vecchio.
Che cosa è successo a Chris?” chiese Nate.
Così il vecchio gli invitò dentro casa sua, gli fece sedere nella sala davanti ad un tavolo e ad un caffè caldo e iniziò a raccontare i fatti, la realtà dei fatti.
Chris era arrivato in città circa dieci anni prima, cercando la villa Peppers Tree che però era stata abbattuta dal Regime qualche mese prima.
Non volendo più tornare negli Stati Uniti, Chris si fermò in città e cominciò ad abitare in un caseificio del luogo, dove cominciò anche a scrivere canzoni d’autore per intrattenere la gente del paese.
Diventò, quindi, ben presto il cantante ufficiale della città, a cui tutti si rivolgevano, era diventato una sorte di eroe, lui che invece del fucile aveva la chitarra in spalla.
Purtroppo, durante una retata delle Milizia, Chris per difendere un ragazzino dalla cattura, colpì sulla faccia un poliziotto rompendogli il naso.
Shiflett cercò di scappare ma la Milizia riuscì a prenderlo e lo bruciarono vivo.
Dave cominciò a scuotere la testa “No, non è vero. Non è successo niente di tutto questo. No!”, non riusciva ad accettare una fine così triste e dolorosa per l’amico di mille avventure, continuava a scuotere la testa, incredulo.
Così Taylor gli mise una mano sulla spalla e disse “Dave, mi dispiace”.
Ti dispiace di cosa? Non è vero niente! Non è vero un cazzo di niente!” rispose Dave infuriato e pieno di rabbia e malinconia.
Si avvicinò al vecchio e lo prese per il colletto e urlò “Dimmi dove è Chris! Dimmelo!!”.
Ehi, ehi, ragazzo! Ehi! Piano ..
Dave era su tutte le furie e per poco non strangolò quel poveretto, Taylor si avvicinò per fermare l’amico che era in preda alla rabbia e continuava a percuotere il vecchietto.
Ad un certo punto quell’anziano strillò “Okay, okay, bello! Ti porto da lui!”, Dave lo lasciò dalla sua presa e il vecchietto cadde per terra.
Dai, andiamo … subito! Portaci subito da lui!” affermò Dave.
Quel pensionato si rimise con molta fatica in piedi e sbuffando andò a prendere un giaccone che si mise addosso e poi fece segno agli altri di seguirlo.
 
 
Camminarono per la città, fecero abbastanza strada seguendo il vecchietto che zoppicando li portava dall’amico, ogni persona che incontravano chiedeva a loro chi erano e l’anziano rispondeva sempre allo stesso modo “Amici di Chris”.
Tutta la gente allora affermava il loro dispiacere per la perdita del loro amico, perché era un bravo uomo, una persona onesta, un ragazzo affidabile e simpatico con molta allegria.
Dave non riusciva ad ascoltare queste parole e queste frasi, non accettava la morte dell’amico e sperava di trovarselo davanti prima o poi, in quel gelido posto invernale coperto di neve.
Il vecchio si fermò davanti ad un cancello che conduceva ad una specie di oasi coperta da alberi ormai spogli.
Poi fece loro segno di entrare e disse “Ecco, troverete qui il vostro amico. Vi saluto e vi auguro di trovare la pace dentro di voi come Chris ce la fece trovare a noi. Povero sfigatello”.
Dave entrò subito, mentre Taylor si fermò a dare la mano al vecchio e notò una sensazione paterna nei confronti di Chris, anzi, il vecchio era visibilmente commosso, doveva essergli stato vicino in questi ultimi anni.
Nate fu l’ultimo ad entrare in quell’oasi e si accorse della realtà, si accorse del posto in cui si trovava, era un atipico cimitero con tantissime croci minuscole scavate nella neve, c’era una calma apparente incredibile, gli alberi creavano ombra a tutto il posto.
Dave era fermo davanti ad un punto, davanti ad una croce su cui c’era scritto Chris Shiflett, eri lì davanti, fermo, immobile … senza fiato … completamente morto dentro.
Lo raggiunsero anche Taylor e Nate e tutti e tre si sederono dinnanzi alla sepoltura di Chris.
Cavolo Chris. Perché ci hai lasciati? Proprio tu che volevi vivere fino a cento anni? Proprio adesso che avevamo bisogno di te, proprio tu?” sussurrò Taylor che sfiorò la croce, quasi a voler fare una carezza.
Dave era sempre più cupo, dentro di se combatteva tra due disperazioni, quella della morte dell’amico e quella della morte della sua idea, della Rivoluzione.
Nessuno avrebbe mai potuto sostituire Chris nella formazione e nella band, nessuno.
Dave recitò subito nella sua testa una frase e la disse sussurrando rivolto verso la tomba:
 
“One more year that you’re not here                           “Ancora un anno che tu non sei qui
It’s gone and passed you by                                         se n’è andato e ti è passato accanto
What happened to you ? …”                                         Cosa ti è successo? …”
 
Così, dopo minuti e minuti di silenzio in cui Taylor e Nate raccontavano degli aneddoti riguardanti l’amico defunto, Dave aprì bocca e sentenziò “Già, bravo! Vigliacco che non sei altro! Sei stato il primo a volertene andare, come se altri non avessero avuto il tempo e la voglia di farlo!”.
Parlava con un tono acido e aspro “Tu, proprio tu, che vivevi in questo paradiso mentre io stavo a marcire in una sudicia cella per ben venti anni, proprio tu sei voluto morire. Bè, spero che l’inferno sia abbastanza comodo per te, amico! Perché ci troveremo lì e ti spaccherò …
Cosa mi spaccherai, scusa?” una voce da dietro interruppe il soliloquio di Dave, una voce arcaica come una vecchia quercia.
I tre amici si girarono di scatto e videro un uomo in piedi dietro di loro, con degli stivali marroni, un giaccone marrone, dei jeans rovinati blu scuro e con una benda sull’occhio sinistro.
Aveva una cicatrice sulla guancia destra, un po’ di barba ed un cappello da cow boy antico, stile anni ’10.
I tre erano senza parole e stupiti, con tutta quell’ombra era difficile riconoscere il viso ma qualcuno di loro cominciò ad intuire.
Bè, cosa c’è? Non avete mai visto un fantasma?
Si trattava proprio dell’amico, Chris … si tratta di Chris.
Non era certo nella miglior forma fisica possibile, ma almeno non era morto, anzi, era lì di fronte a loro in carne ed ossa e respirava.
Che mi venga un colpo, Chris! Sei un pirata!” affermò Taylor con un sorriso incredibile, si alzò e lo andò ad abbracciare.
Così fece anche Nate mentre Dave rimase ancora un po’ in disparte, molto confuso e scettico.
Lo guardò bene, si scambiarono qualche occhiata e poi Chris disse “Allora? Non mi saluti amico? Eh Dave? Come va?”.
Sei un gran figlio di … lo sai? Mi hai fatto morire qui oggi!” esclamò Dave che si avvicinò all’amico ritrovato.
Ma cosa è questa favoletta della tua morte? C’è anche la tomba!” chiese Nate immediatamente.
Eh, sapete, sono ricercato! Ho finto la mia morte così adesso non mi cercano più e questa cittadina può vivere in pace, senza dover subire dei controlli ogni volta” rispose Chris.
Poi chiese lui a sua volta “Ma ditemi piuttosto voi, cosa ci fate qui? Nostalgia dei tempi andati?”.
Taylor fece segno a Chris di guardare Dave, come se la colpa fosse sua e l’amico rispose “Ora che sei risorto, dobbiamo offrirti la ribalta, offrirti una realtà da vivere! La Rivoluzione, faremo la Rivoluzione e tu verrai con noi!”.
Dave spiegò all’amico la sua idea e Chris rispose subito con un “Certo, ci sto! Che diavolo! Si vive una sola volta!”.
Dave pensò tra se e se che la giornata appena vissuta era stata una altalena di emozioni incredibili, dalla felicità allo sconforto, dall’amore all’odio, ci voleva solo un po’ di volontà e determinazione per tirare avanti e non mollare al primo crollo, così guardando i tre amici affermò:
 
“A little bit of resolve is what I need now                       “Un po’ di determinazione è ciò di cui ho bisogno ora
Pin me down, show me how …”                                      incastrami ora, fammi vedere come … “
 
I tre amici annuirono e poi uscirono dal cimitero.
Si diressero verso le motoslitte dove sarebbero partiti per tornare all’elicottero dove li stavano aspettando Vincent e Patrick.
Chris salutò un po’ tutti in città dicendo che doveva partire per tentare di salvare il mondo, tutti gli strinsero la mano, era molto rispettato nella città.
Mentre si incamminavano Chris scosse la testa e disse amaramente “Peccato, era una bellissima cittadina con tantissime belle persone, avrei voluto morire veramente lì, mi mancheranno.
Tranquillo, Chris, quando morirai ti riporteremo qui” disse in modo ironico Dave.
Ah si? Secondo me schiatti prima tu, appena risali su un palco, un infarto e via” esclamò Chris.
Taylor quindi fece smettere i due di battibeccare e li fece separare.
Arrivarono sulle motoslitte e Dave salì su una con Taylor, mentre l’altra la prese Chris con Nate, a quel punto Dave accese il motore e disse sussurrando “Comunque, io avrò almeno una tomba da etero, mica come la tua che è da finocchi!” e prese a sgasare.
Partì velocissimo mostrando il dito medio a Chris che accese subito la motoslitta e sgasò anche lui.
Poi urlò “Ti prendo! Maledetto! Ti prendo e ti taglio la gola!!” e cominciò ad inseguire l’amico che rideva come un matto.
 
 
 
To be continued ….
   
 
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