Finalmente l’aveva raggiunto. Erano da soli. Lui, Hatake Kakashi, il ninja copia, e il suo avversario, Tobi, dell’Akatsuki.

“E’ un onore per me battermi contro il famoso ninja copia di Konoha.”.

“Vedo che mi conosci.”

Kakashi stava cercando di concentrarsi e aspettava il momento giusto per attaccare.

“Se è per questo mi conosci bene anche tu!”

Tobi si avvicinò con calma al suo avversario.

“Sai Kakashi, non sei cambiato per niente. Aspetti sempre il momento giusto per agire. Ma in questi anni anch’io sono cambiato molto.”

Kakashi era confuso. Chi mai poteva essere? Di certo una persona che lo conosceva veramente bene.

“Si può sapere chi diavolo sei?”

“Come già ti sei dimenticato di me? Eppure hai il mio occhio sinistro!”.

Kakashi era letteralmente sconvolto. Non poteva essere vero... quello non poteva essere lui...

“Obito! Sei veramente tu?”

“Certo che sono io!”

Sulla maschera aveva un buco all’altezza dell’occhio destro. All’improvviso da quell’occhio comparve lo Sharingan.

Kakashi alzò il suo coprifronte, attivando anche lui lo Sharingan.

“Obito, ti abbiamo sempre creduto morto. Perchè non sei mai tornato al villaggio?”

“I membri dell’Akatsuki mi avevano salvato da una morte certa. Gli sarò per sempre riconoscente.”

I due si fissarono negli occhi.

“Pensare che quello è il mio occhio mi fa uno strano effetto. Mi ricordo ancora quel giorno. Quello era il mio regalo per te e conoscendoti ti sarà stato molto utile.”

“Non dobbiamo pensare al passato.”

“Perchè? Ti fa male parlare di quel giorno? Io per anni ho aspettato di vendicarmi.”

“Vendicarti di cosa? Eravamo diventati amici o mi sbaglio?”

“Con il tempo ho capito che solo le persone fredde e che non hanno pietà per nessuno sono quelle più forti. Proprio come eri tu una volta. Per questo sono diventato come te. I sentimenti sono cose inutili, me l’avevi detto tu, e avevi ragione!”

“Smettila di dire queste cose. In questi anni sono cambiato anch’io. Grazie a te ho capito cose molto importanti. In un certo senso sono diventato come eri tu una volta.”

Un leggero vento si alzò. Era notte fonda e lì c’erano solo loro due.

Tobi si avvicinò ancora di più a Kakashi e sollevò la sua maschera. La luce della luna faceva vedere il suo volto, completamente trasfigurato. Si vedeva bene il suo unico occhio rosso che guardava accecato di rabbia quello che una volta era il suo amico.

“Adesso hai capito perchè mi voglio vendicare? E’ solamente colpa tua se adesso sono così! Dovrò per sempre andare in giro con questa maschera!”

Kakashi si abbassò la sua maschera.

“Da quando ci conosciamo non ti ho mai detto perchè indosso questa maschera. Ogni volta che mi guardo allo specchio rivedo la figura di mio padre. Per questo la porto, per non farmi confondere con lui.”

I due si rimisero le maschere.

“Non mi importa. Mi avevi anche promesso che ti saresti preso cura di Rin e non l’hai fatto! Lei è morta.”

“Allora è per lei che ti vuoi vendicare?”

“Anche! Comunque adesso basta parlare e cominciamo a combattere.”

Come potevano combattere uno contro l’altro?

Obito non aveva scordato che Kakashi aveva perso l’occhio per salvarlo. Lo considerava ancora il suo migliore amico. Ma non aveva mantenuto la promessa. Rin era morta e lui non l’aveva protetta.

Forse nemmeno era colpa sua, ma a lui non interessava. E poi non l’aveva salvato da quella frana. Il suo corpo era rimasto schiacciato lì sotto. Stava per soffocare, quando venne salvato dall’Akatsuki.

Era grazie a loro se era ancora vivo. Quando seppe che era un organizzazione criminale non sapeva che fare. Aveva anche pensato di tornare al villaggio.

Poi però pensò che, una volta tornato, sarebbe stato trattato da tutti come un inutile ragazzino.

Kakashi era diventato ritardatario proprio per ricordarlo. Quante volte l’aveva sgridato per le sue stupide scuse! Faceva tardi per andare alla tomba dell’amico, quella tomba che aveva appena scoperto essere vuota. Lo Sharingan gli era stato utilissimo. Gliel’aveva donato per la sua promozione, mentre stava per morire.

Nessuno dei due voleva fare la prima mossa. Alla fine Obito lanciò un kunai e lo scontro iniziò.

Ormai si era fatta l’alba e si sentirono solo due voci.

“Alla fine siamo ridiventati amici. Perdonami Kakashi!”

“Già, anche se è stupido esserlo ridiventati in questo modo, non è vero Obito?”

“Dov’è Kakashi-sensei?” Naruto era molto preoccupato.

“Non lo so. Andiamo a cercarlo.” Anche Gai era in pensiero per il suo rivale.

“Guarda! Lì c’è qualcosa!” il biondino si avvicinò lentamente seguito dal jounin.

“Non posso crederci!” Gai rimase pietrificato.

“Ka...Kakashi-sensei!” riuscì a dire il ragazzo.

I due non riuscivano a muoversi dal terrore.

Per terra c’erano due corpi distesi, uno accanto all’altro, pieni di sangue. Erano morti da poco.

Avevano un sorriso sul volto. Dall’occhio destro di Tobi e da quello sinistro di Kakashi scendevano delle lacrime. Le maschere giacevano accanto ai loro corpi.

“Quello è Uchiha Obito. Certo che Kakashi assomiglia moltissimo a suo padre.” Disse Gai cercando di trattenere le lacrime.

Naruto si avvicinò al corpo di quello che era stato il suo maestro e coprì il suo volto con la machera.

Poi andò verso Tobi e rimise anche a lui la maschera.

Era questa la fine che dovevano fare due amici che avevano scelto strade diverse?

Morire uno accanto all’altro e capire di essere sempre stati amici nonostante il rancore?

Gai e Naruto ritornarono al villaggio per dare la notizia all’hokage.

Spero che vi sia piaciuta! L’ho scritta di fretta perchè non avevo molto tempo.

Mi raccomando commentate e ditemi dove posso migliorare!!

Alla prossima!!!!