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Autore: GiuliaSabrinaGiulia    08/08/2012    0 recensioni
Kristine è una ragazza, che nonostante le mille difficoltà incontrate sul suo cammino, continua ad andare avanti. La sua vita avrà uno sconvolgimento totale, in senso positivo, quando incontrerà l'ultimo anello della sua catena, il più importante.
Questa è la nostra prima storia, vi preghiamo di essere clementi. Accetteremo ogni critica in modo da migliorare il nostro modo di scrivere. Siamo: Giulia, Sabrina e Giulia. Una bacio e buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Quei tre giorni volarno, così il sabato giunse in un soffio.
Già dalla mattina iniziai ad avere dei dubbi profondi su cosa indossare quella sera, ma alla fine mi dissi che un jeans e una maglietta andavano bene per essere me stessa: non volevo sembrare quella che non ero indossand vestiti cortissimi e tacchi vertiginosi.
In quei giorni non messaggiai più con Justin, lo risentii direttamente la serata della festa, infatti quel sabato alle 18.30mi invio un messaggio con scritto: "Visto che alle nove mi hai detto che saresti stata pronta, inizia a prepararti, ORA!"
Iniziai a ridere leggendo quel messaggio perchè era un ragazzo simpaticissimo e la sua ironia mi faceva stare bene. Gli risposi che non aveva motivo di preoccuparsi data la mia rapidità nel prepararmi! Si fecero le 20.45. Avevo ancora il trucco da fare ma in una decina di minuti aveva già finito: misi un pò di matita nera, mascara, un velo di lucidalabbra. Mi sciolsi i capelli lasciando cadere le onde sulle spalle. Poi presi le ballerine e me le infilai in un istante. Alle nove meno cinque ero pronta. Poi Justin mi inviò un messaggio:
-Sono qui,scendi- Scesi le scale di corsa salutando tutti e uscii di casa. Il cuore iniziò a battermi forte per l'emozione quando lo vidi.
"Sei bellissima!" mi disse dandomi un bacio sulla guancia.
In quel momento mi si fermò il cuore:"Grazie!" gli risposi sorridendo.
Mi diede il casco, lo indossai, salimmo sul motorino e partimmo. per tutto il tragitto stetti stretta al suo corpo.
Al primo semaforo mi chiese: Stai comoda?"
"Abbastanza."
"Dai siamo quasi arrivati!"

Dopo poco più di cinque minuti arrivammo. Mi fece scendere, poi mise il cavalleto al motorino e si tolse il casco. Rimasi a guardarlo mentre si scompigliava i capelli per rimetterli a posto.
Poco prima di entrare mi mise una mano sulla spalla e mi disse: "Stai sempre vicino a me, non ti conoscono e potrebbe esserci qualcuno che potrebbe approfittarsi di te."
"Ok stai tranquillo."
Entrammo e ai miei occhi si presentavano minigonne, tacchi altissimi, vestiti provocanti e gente sbronza ovunque.
Tra me e me pensai cosa potessimo fare qui e guardai Justin con aria turbata. Mi prese la mano facendomi stare più tranquilla.
Arrivammo dai suoi amici che immediatamente si alzarono per salutarlo. Dimostravano un grande rispetto verso di lui. Rimasi a guardarli aspettando che qualcuno mi rivolgesse la parola, mi sentivo un pò a disagio.
Mentre Justin finiva di salutare i suoi amici, un ragazzo scuro si avvicinò a lui, lo prese per una spalla e lo voltò verso di me.
"Woo chi è la tu amichetta?" Gli chiese.
"Lei è.."
Ma Justin non riuscì a finire la frase che venne interrotto.
"Io sono Justin, piacere di conoscerti! Tu sei?" Mi chiese porgendomi la mano.
Gli porsi la mano e  mi presentai. "Piacere Khristin."
Lui continuò: "Justin mi ha parlato di te, staremo in classe insieme!"
Poi Bieber si mise in mezzo e mettendogli un braccio intorno al collo disse: "Hey, Justin qui è già arrivato, vedi di sparire!"
 Scoppiammo a ridere.
Poi Justin mi pose un biglietto che aveva tra l'indice e il medio e facendomi l'occhiolino mi disse: "Chiamami ogni tanto!"
Justin gli infilò un gomito nella milza e disse: "Ti chiamerò io!"
Ridemmo ancora per un pò. Poi Justin mi prese con una mano, mentre l'altra la alzò per salutare i suoi amici.
La musica era alta, per cui si avvicinò al mio orecchio. "Ci prendiamo qualcosa da bere?" Mi chiese passandosi una mano dietro al collo.
Annuii vogliosa. Andammo in cucina dove c'erano vari alcolici sul tavolo. Lo aspettai sulla porta e lo seguii con lo sguardo.
Aveva una camicia nera sbottonata che lasciava intravedere la canottiera bianca, un paio di jeans che a stargli bene è dir poco: soprattutto sulle forme. 
Tornò con due piccoli bicchieri dove c'era un liquido colorato che aveva un buon profumo. Mi diede il bicchiere e nello stesso momento disse: "Questo devi berlo tutto d'un fiato. Al tre lo buttiamo giù!"
"Ok."
Iniziammo a contare -"1,2,3!" Bevvi tutto d'un sorso,in pochi secondi quel liquido apparentemente innoquo mi scese per la gola scivolando nello stomaco lasciandomi una sensazione di bruciore al suo passaggio. Justin dopo averlo bevuto buttò fuori aria:
"wooh". Sgranai gli occhi e mi feci vento con la mano. Era forte! Poi prendemmo una bottiglia di birra e ce la dividemmo mentre ballavamo. Ci scatenammo oer un'altra mezz'ora e bevemmo ancora qualcosa. Poi mi mise una mano intorno alla vita e con l'altra bevve un altumo sorso di birra. Poggiò la testa sulla mia spalla e io gli misi una mano dietro la nuca. Avevo caldo e non sapevo più se ero accaldata perchè ballavo, se era l'alcool o se era lui. Con la coda dell'occhio vidi che mi stava guardando nella scollatura della maglietta,poi alzò lo sguardo verso i miei occhi, avvicinò la sua bocca a mio orecchio e disse: "Ti va di venire fuori con me?"
Poi mi diede un bacio sul collo. Iniziai a sentire un brivido ce da quel punto scendeva giù. Mi voltai e gli diedi la mano, poi mi portò fuori d quella massa di gente.
Quando fummo fuori eravmo ancora mano nella mano. Era pieno di coppie che stavano svoltando, probabilmente sarebbero finiti tutti a letto perchè ubriachi. Per un momento mi chiesi cosa facevamo li fuori a parte prendere un pò d'aria.
Mentre lentamente avanzavamo, lui si bloccò e disse: "Non qui.."
Poi ripresimo a camminare. Passammo un tendone e girammo ad un angolo; c'era poca luce e non c'era nessuno.
Eravamo in una piccola rientranza nel muro, dove c'erano alcuni attrezzi da giardino.
Improvvisamente mi lasciò la mano, si mise di fronte a me e le poggiò entrambi al muro. Erano parallele alle mie spalle, lasciandomi poca possibilità di movimento. Mi guardava molto intensamente negli occhi, mentre il mio cuore e il mio respiro accelleravano sempre di più.
Continuavo a guardarlo, cercando di capire le sue intenzioni. Iniziò ad avvicinarsi molto lentamente, senza staccare i suoi meravigliosi occhi dai miei, come se non volesse che perdessi l'attenzione che avevo su di lui.
Era vicinissimo alle mie labbra, dove passai la lingua prima di morderle. Dio, come volevo baciarlo!
Volevo sentire la nostra pelle sfiorarsi, volevo sentire le sue labbra toccare le mie, le nostre lingue rincorrersi, volevo sentirlo MIO!
Sentivo il suo respiro accellerare, come se non aspettasse altro che la mia bocca.
Il suo sguardo si spostò di colpo sulle mie labbra, che fremevano quanto le sue. Con una mano le sfiorò lentamente quasi tremando; io feci passare la mia sul suo collo per poi salire fino ai capelli.
Con uno scatto mi portò le mani dietro la schiena e mi sttrasse a lui, quasi violentemente. I nostri corpi erano attaccati, come le nostre labra, che finalmente riuscirono ad unirsi.
Iniziò lentamente, ma accellerò subito dopo. Cercavo di stare alsuo passo, ma mi era quasi impossibile; le sue labbra si muovevano frettolosamente, insaziabili delle mie.
La sua lingua tentò infinite volte di impossessarsi dela mia bocca, ed ogni volta glielo permettevo a patto che non lasciasse la mia.
Le sue mani stavano esplorando il mio corpo, pensando che quella canottiera nera fosse superflua sulla mia pelle, la alzò fino ad arrivare sotto il ferretto del regiseno, fermandosi lì. Io misi una mano sulla cinta che gli teneva i pantaloni.
A quel mio gesto si distaccò e mi guardò. Aveva il fiatone e lo avevo anche io, ma incurante di questo, lo afferrai ancora una volta per il collo e ripresi a baciarlo con la stessa foga di prima. Forse era l'alcool ad essere diventato padrone di me, o forse ero proprio io che non riuscivo a controllarmi con lui.
Improvvisamente si tolse la camicia e la fece scivolare a terra. Continuò a baciarmi dolcemente sulle labbra, poi scesesul collo e molto lentamente arrivò sul petto. Stava scendendo ancora, ma si bloccò e provò a sfilarmi la maglietta.
Mi resi conto che forse aveva frainteso; così gli misi entrambe le mani sul petto e cercai di allontanarlo con gentilezza.
Mi guardò confuso e poi disse: "Khristin, qualcosa co va?"
Non risposi, ma quasi immediatamentecapì qualcosa dal mio sguardo dispiaciuto.
"Ah, ho capito. Non ti preoccupare, ti riporto a casa." Disse sorridendo.
Uscimmo da quella casa e salimmo sul motorino. In meno di quindici minuti eravamo davanti casa mia. Scesi dal motorino e gli diedi il casco.
"Justin mi dispiace. Forse ti ho illuso con il mio comportamento, ma.." Non mi fece finire.
"Hey, non ci pensare." Disse sorridendomi, poi continuò: "Sei bellissima. Adesso va a letto e riposati, buona notte."  
Prese la mia testa tra le sue mani e mi diede un dolce bacio sulla fronte.
Si rimise seduto sul motorino e indossò il casco; lo guardai andarsene e quasi barcollando entrai in casa.





Ciao a tutti!  Come state? Noi speriamo bene.
Comunque, vi è è piciuto il capitolo? E' un pò più lungo del solito, ma non volevamo lasciarlo a metà.
Forse era un pò presto, ma le parole venivano una dopo l'altra ed è stato quasi inevitabile scrivere tutto questo. 
Speriamo vivamente che continuiate a seguirlo, andando avanti accadranno molte cose, questo è solo l'inizio.. ;)
Un dolce bacio
.
-Giulia, Sabrina, Giulia. 

 

  
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