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Autore: Telyn    08/08/2012    2 recensioni
non so se a voi sia mai capitato di sclerare in questo modo: monologo diretto ad un defunto (sclero n°2875493384720)
A me, caso strano, si...
Piccoli avvisi:
La canzone è le tasche piene di sassi di Jovanotti, il genere se ci fosse sarebbe Ruffianamente Strappalacrime, e potreste dirmi se Harry è canon? Io ho forti dubbi al riguardo
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Sono solo stasera senza di te

 


Volano le libellule,
sopra gli stagni e le pozzanghere in città,

sembra che se ne freghino,

della ricchezza che ora viene e dopo va

Di nuovo a Godric’s Hallow.
Non posso farne a meno, ogni giorno ho bisogno di tornare qui dopo il lavoro.
Entro dentro -scavalcare quella recinzione è una cavolata, andiamo - e guardo le rovine che hanno visto la fine dei miei genitori e l’inizio della mia vita da sopravissuto. Sono ancora qui.

                                   

Prendimi non mi concedere,

nessuna replica alle tue fataltà,

eccomi

son tutto un fremito ehi.


Accarezzo i mobili con un sorriso pieno di rimpianti. Sarebbe bastato poco.
Se i Gaunt non fossero stati arrestati...
Se Merope Gaunt non avesse preparato quella pozione...
Se Voldemort avesse scelto Neville...
Se... No, non lo dico perchè so che tu troveresti il modo di guardarmi male anche da lì, se dicessi che vorrei che tu non mi avessi dato la tua vita. Inutile, forse non mi puoi neanche guardare...
No, no, no. Tu devi potermi vedere. E va bene, non cerco più di replicare alle fatalità.

Passano alcune musiche,

ma quando passano la terra tremerà,

sembrano esplosioni inutili,

ma in certi cuori qualche cosa resterà.


Qui c’è uno scarto metallico che potrebbe sembrare una radio... Hagrid ha detto che tu ce l’avevi ad Hogwarts, non te ne separavi mai.
Vorrei sapere tutto di te, le cose più stupide. Ti piaceva la Burrobirra? E il tuo colore preferito qual era? Ti piaceva volare? Che musica hai ascoltato, con questa radio? E stato grazie a quella musica, che hai deciso?

Non si sa come si creano,

costellazioni di galassie e di energia,

giocano a dadi gli uomini,

resta sul tavolo un avanzo di magia.


Vado avanti fino alla cucina, cioè fino a quello che ne resta. Conosco questa casa quanto la mia, ormai. È strano, come le cose più strane ti entrino dentro senza chiedere il permesso. La prima volta che ci sono venuto ero appena nato, probabilmente. La seconda, durante una triste notte di Natale, ho rischiato di morire dopo aver visto i resti di questa casa. La terza quando stavo lavorando, sospettavamo che qualche mago oscuro si nascondesse da queste parti. Non ho trovato maghi oscuri, ma ho trovato un tesoro: un anello. Dentro c’è scritto un semplice for ever, Lily.
Chissà come ha fatto a salvarsi, questo piccolo avanzo di magia.

Sono solo stasera senza di te,

mi hai lasciato da solo davanti al cielo

e non so leggere, vienimi a prendere

mi riconosci ho le tasche piene di sassi.


Ed ecco il salotto... qui è rimasto poco, doveva essere proprio sotto la.... la stanza.
Mi sento una fitta al petto appena ci penso, mi devo sedere.
Perchè mi hai lasciato da solo?
Avrei voluto che mi venissi a svegliare tutte le mattine, vederti rimproverare scherzosamente quegli scavezzacollo di mio padre e del mio padrino, poter parlare con te e Ginny insieme e vedere se vi sareste assomigliate... Ma io non lo so com’eri. Mi hai lasciato solo, e adesso mentre aspetto di rincontrarti ho le tasche pesanti come se fossero piene di sassi.

Sbocciano i fiori sbocciano,

e danno tutto quel che hanno in libertà,

donano non si interessano,

di ricompense e tutto quello che verrà

mormora la gente mormora

falla tacere praticando l'allegria.


Remus diceva che eri spontanea, una specie di margherita che cresce agli angoli delle strade per non dover chiedere niente. Diceva che prima di conoscere bene mio padre lo avresti voluto cambiare, ma dopo esserci riuscita tappavi la bocca con una risata a chi ti ringraziava. Chissà come doveva essere bello essere tuo amico, chissà come sarebbe stato bello... averti come mamma.

Sono solo stasera senza di te,

mi hai lasciato da solo davanti al cielo

e non so leggere, vienimi a prendere

mi riconosci ho un mantello fatto di stracci.


Vorrei buttare questo mantello vecchio di secoli al fuoco. Sono solo, non lo vedi? Sono solo perchè non puoi stare con me, allora vorrei essere io a venire da te.
Alla fine non è servito a niente, salvare il mondo: Remus e Tonks sono morti, io sono ancora senza di te, non ho il coraggio di spiegare a Ginny tutto quello che ho passato, non ho il coraggio di dirle che la amo e non ho il coraggio di smettere di venire qui cercando di vedere qualcosa che mi dica che non siete stati solo un sogno. Non riesco più a leggere, mamma, perchè ho gli occhi pieni di lacrime, non vedo più niente con i miei occhi, non vedo niente perchè come papà non mi voglio arrendere all’evidenza che per me non ci sei...

Sono solo stasera senza di te,

mi hai lasciato da solo davanti al cielo

vienimi a prendere

mi vien da piangere,

arriva subito,

mi riconosci ho le scarpe piene di passi,

la faccia piena di schiaffi,

il cuore pieno di battiti

e gli occhi pieni di te.


Si muovono le fronde dell’albero qui di fronte sembra quasi di sentirti sbuffare. Sorrido malinconico. Cominci a stufarti delle mie lacrime, eh mamma? Non posso darti torto, devo essere una lagna. Prima adolescente incompreso che ti fa venire un infarto al secondo, adesso una specie di bambino troppo cresciuto che viene a piangere tutte le sere a casa dei suoi genitori. Che palle, vero?
Dovrei usare gli occhi che avevi anche tu per vedere la speranza, non per allagare di lacrime il mondo in cui mi hai imposto di vivere. È difficile non farlo ma ci proverò, ok?
Va bene, darò quell’anello a Ginny. E non tornerò più, non da solo.
Adesso me ne vado, e ti giuro che sento le scarpe piene di tutti i passi che avremmo dovuto fare mano nella mano, la faccia piena di tutti gli schiaffi che mi avresti dato per farmi crescere, il cuore pieno dei battiti che mi hai regalato e gli occhi pieni della tua speranza.
Non mi guardo indietro, non avrò più bisogno di tornare qui per averti accanto.

Cosa c’è?
Ah, ok. Ci avrei scommesso.
I tuoi colori preferiti sono il rosso e l’oro.
  
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