E' colpa delle parole, è sempre colpa loro.

Grandi, sempre troppo grandi per noi. Ci sovrastano, come giganti, e ci inibiscono, come le paure più terribili.

Se potessi tornare indietro forse quelle quattro parole che desideravi tanto sentirti dire, te le urlerei con tutto il cuore. Ti voglio bene, sai che te ne ho sempre voluto, ma a te non bastavano quei semplici gesti d'affetto, volevi di più.

Desideravi il mio cuore, ma c'è una cosa che non hai mai capito. Era già tuo, in ogni sua più piccola parte, e continua ad esserlo.

Ora mi accusi di essere sempre stata indifferente, ma non ci sono sempre stata per te? Ormai non riesci neanche più a guardarmi dritto negli occhi senza provare un notevole senso di disgusto. Lo stesso che provo io nel vedere quanto sei cambiato. In peggio, però.

Le tue parole piene d'indifferenza si abbattono su di me con il peso di mille pietre.

“Non ti importa più niente? Sei anni non sono stati nulla per te?”

“No, non più ormai.”

Si fanno spazio nel mio/tuo cuore e, come un tumore maligno, lo infettano, lo lacerano, non ne lasciano più nulla.

Eri per me la luce nel mattino, ora sei soltanto la nuvola che annuncia un temporale.

Eri una delle cose belle che avevo, adesso soltanto il ricordo di un passato troppo lontano da me.

Credimi, mi ferisce di più sapere che per te la vita è andata avanti senza rimpianti mentre per me è sempre più difficile ricominciare.










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E' la prima volta che mi ritrovo a scrivere un'originale, avrei voluto iniziare con qualcosa di più allegro ma diciamo che le cose non vanno mai come vorresti che andassero, anche in questo caso. 
Ringrazio fin d'adesso chiunque vorrà leggere questo piccolo sfogo.
Un bacio.


_lullaby