Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Segui la storia  |       
Autore: marenRamen    08/08/2012    1 recensioni
DenNor. Cosa fareste se la persona di cui siete innamorati fosse solo frutto della vostra immaginazione notturna ?
Storia di un danese che insegue il suo..sogno.
Genere: Fantasy, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Danimarca, Nordici, Norvegia
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L' odore che sento è quello della legna da ardere, della cera per il pavimento, della birra al malto in fermentazione dentro alle anfore, di patate arrosto, di dolci di mele appena sfornati, di vesti pesanti ed invernali, di polvere accumulata, anche di sudore, e di composizioni di fiori messe a marcire sopra ai tavoli.
I rumori che sento sono quelli dei tacchi delle signore, delle risate di ragazzi, di boccali che cozzano insieme, di forchette che cadono sul pavimento di legno, delle panche che vengono spostate, e delle voci delle persone che chiacchierano insieme.

Quando apro gli occhi, lo spettacolo che mi presenta davanti è quello di un locale nel centro della mia Copenaghen, ci sono stato centinaia di volte, lo conosco come le tasche della mia giaccia a vento, ma adesso mi ci ritrovo senza capirne il motivo; addosso porto i miei soliti vestiti giornalieri.

La luce gialla delle lampadine appese alle pareti mi illumina il volto, ed io resto fermo al centro della stanza, mentre camerieri e persone mi sfrecciano accanto e mi sorridono per chiedere permesso; io ricambio incondizionatamente, arrossendo sopra alle guance, sentendomi fuori posto.

Ho le labbra secche, quindi corro a leccarmele con la lingua umida di saliva, hanno un sapore salato, e bruciano, se le tocco con la punta delle dita; pure la gola la sento secca, soprattutto se guardo quei meravigliosi boccali di vetro, dal manico sottile, riempiti di liquido color miele, venir serviti ai tavoli, da ragazze allegre.

Ho sete.

 

Piego la testa di lato, sto per muovere qualche passo, forse dovrei sciogliere il cuore e lasciarmi andare a questa pazzia, a questo sogno, mischiarmi tra la gente, fingere di essere uno di loro e fingere di sapere dove mi trovo e perché mi trovo qui.

Qualcuno mi viene addosso ed io mi volto di scatto, scusandomi, perché del resto, ero nel mezzo. 
Un figura piccina, che mi accoglie con una risata.

 

:- Mathias !

Una ragazza mi sorride, ha i capelli rossi e gli occhi che alla luce diventano gialli come spighe di grano, non la conosco ma lei conosce me a quanto sembra, accetta le mie scuse e mi prende a braccetto. Sensazione strana, di calore, di dolcezza, di amore, anche.

Sorrido a mia volta all'eroina che è venuta a salvarmi, e mi accompagna saltellante ad un tavolo, la sua risata è squillante e mette allegria, mi scalda le viscere, mi accende il pensiero.

Prende un boccale di profumata birra sotto e me lo ficca sotto al naso, costringendomi a sedere sopra ad una panca, insieme ad altre persone; sono tutti belli ed allegri, come lei, eccetto un ragazzo.

Automaticamente la mia attenzione si concentra sopra di lui, sopra al suo faccino terso e scuro, gonfio, come è gonfio il cielo quando è pieno di nubi e sta per mettersi a piovere.

Tiene un biscotto tra le dita, un biscotto al burro, e lo maneggia con tantissima delicatezza, con le sue mani affusolate e leggere.

Si sente fuori luogo almeno quanto me, eh ? Forse anche lui, come me, qui dentro ci è finito come se ce lo avessero buttato, e non per suo volere, per sua scelta.

Dalle mani passo ad osservare nuovamente il suo volto oscurato, gli occhi bassi sono del colore del mare aperto, indaco, quando lo illumina bene il sole

E le labbra ? Due petali di rosa di velluto spiaccicati insieme. Naso dritto, cosparso di lentiggini chiare, quasi invisibili sopra alla pelle pallida.
Il mio cuore batte come un tamburo senegalese.

 

Si accorge della mia presenza solo dopo qualche minuto, alza la testa, si scosta un ciuffetto ribelle dalla fronte ed annuisce nella mia direzione. 

 

:-Mathias.

 

Pronuncia il mio nome, voce bassa, soffusa, calda come formaggio fuso.

Io gli sorrido, stendendo le labbra, se mi facessero alzare crollerei subito a terra, perché mi sento le gambe fatte di crema pasticcera. I suoi occhi si conficcano nei miei, sento il respiro mancare, le budella attorcigliarmisi nella pancia come tanti lombrichi.
Sa il mio nome, mi conosce, anche lui. 

Si alza, facendo scricchiolare la panca, viene verso di me e prende la mia mano, la destra, stringendola con delicatezza; la maneggia poi, nella stessa maniera in cui teneva quel biscottino tra le dita.
Io lo guardo ancora, attorno a noi il tempo si è come improvvisamente fermato, sono spariti gli odori, le voci, è rimasto il silenzio, e solo il suo profumo mi pervade.
Ha quell'odore di mare che portano addosso i vecchi marinai, che gli resta appiccicato alla pelle.
Mi domando chi sia, come faccia a conoscere il mio nome. E' bello come una viola, come posso io avere a che fare con lui, in qualsiasi maniera ?

 

Prende anche l' altra mia mano, e mi fa alzare. Non riesco a staccare i miei occhi da lui. Passiamo tra le persone immobili, io che inciampo e lui che agile come un felino mi porta al centro della pista da ballo.
La sua mano è calda, ora che ci penso, ma non sudata, come invece lo è la mia.

Ci mettiamo al centro, in uno spazio vuoto, e, come per magia, il tempo riparte, la musica ricomincia, con un enorme frastuono, un' esplosione di energia.
La gente danza intorno a noi e danziamo anche noi. Io scoppio a ridere, non posso farne a meno, non ho mai conosciuto tanta leggiadria e felicità nella mia vita.
Anche se mi sento confuso quello che provo è bellissimo e nitido : contentezza da bambino.
Il corpo del ragazzo sembra fatto di aria, non so il suo nome, e provo a chiederglielo, ma le fisarmoniche sono troppo alte e lui guarda confuso il movimento che faccio con le labbra, senza riuscire a captare le mie parole.
Scuoto la testa e lascio stare, riprendendo a muovermi circolarmente, facendo schioccare i tacchi sopra al pavimento, come fanno tutti.
Il suo volto rimane serio, anche durante il divertimento, ma i suoi sguardi intensi mi fanno capire che gli piace far ondeggiare le anche e far roteare il corpo come sta facendo.
La passione che ci mette è palpabile, infuocata, come sono infuocati i suoi occhi ed il cuore mio, mentre lo osservo dimenarsi.
Sento i piedi leggeri, potrei ballare con lui per sempre senza avere mai sonno. Potrei restare qui per sempre senza sentire il desiderio di andarmene.
Ho trovato il mio posto, allora ?

 

Non voglio andarmene, se è un sogno, non svegliatemi.

Solo che arriva il mattino.

E mi accorgo che il mio era un sogno davvero.

La stanza, e le persone, diventano mano a mano trasparenti, mentre apro i miei occhi alla luce della mattina, che entra dalla finestra con le imposte alzate.
Confusione, panico, consapevolezza e rabbia, sono le emozioni che mi si susseguono dentro.

Il mio era solo un sogno; troppo bello per essere tutto vero; mi passo una mano sulla fronte sudata e mi tolgo nervosamente le coperte di dosso, fissando con rabbia il sole, che sta sorgendo, scavalcando un gruppo di case dal tetto rosso.



{ Angolo autrice : avevo già scritto una cosa del genere ma non mi soddisfaceva proprio per niente. I protagonisti sono ovviamente Danimarca (Mathias) e Norvegia (Henrik). 
Credo che tra poco dovrò aggiungere il rating rosso. <3 }

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: marenRamen