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Autore: Yuuki Kanda    08/08/2012    3 recensioni
Ciao a tutti! Sono tonata con una nuova storia, stavolta una Yullen! Avverto che, a mio parere, è mostruosamente OOC.
Komui ha fatto un'invenzione un pò stramba... La riproduzione del Filo Rosso del Destino!
Kanda e Allen avranno parecchi problemi, legati insieme da questo filo...
Dal primo capitolo:
- Il filo rosso del destino è una credenza molto diffusa in Giappone, che si rifà a un’antica leggenda cinese. La leggenda narra che ognuno di noi nasce con un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci lega indissolubilmente alla persona cui siamo destinati: il grande amore, la nostra anima gemella… - Iniziò a spiegare Komui, ma venne subito interrotto da un infuriatissimo Yu.
- Basta con le ciance! Vedi di togliermi questo coso entro stamattina o giuro che ti affetto con Mugen!! -
Dal secondo capitolo:
I due ragazzi si avviarono fuori, e Allen si accorse che faceva veramente molto freddo.
Iniziò a tremare, ma sentì qualcosa di caldo posarsi sulle proprie spalle.
Girò lo sguardo e si accorse che era l’uniforme di Kanda.
- Kanda! Io non… E’ la tua uniforme… - Cercò di protestare sapendo che in quel modo sarebbe stato il compagno ad avere freddo, ma Kanda non volle sentire ragioni.
- Tienila sulle spalle finchè non arriviamo in camera, e non ti lamentare! - Disse il più grande, facendo apparire un leggero rossore sulle guance dell’albino.
Non ho fatto molta attenzione ai tempi, dato che nel primo capitolo dico che è quasi inverno, mentre nel quinto c'è un fiore di ciliegio.
Spero vi piaccia!! Buona lettura e recensite, mi raccomando! Si accettano anche critiche, eh!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Yu Kanda | Coppie: Kanda/Allen
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                   Capitolo 4

 

La mattina seguente, si sentì bussare alla porta.

Kanda si svegliò, mentre Allen continuò a dormire come un ghiro tra le braccia del più grande.

La porta si spalancò, e a Kanda venne un infarto per lo spavento. Non poteva certo farsi trovare così, abbracciato al Moyashi.

Ma ormai era troppo tardi, perché Komui era già dentro con un’espressione soddisfatta in volto.

<< Eheh! Vedo che la mia invenzione funziona, eh! E tu, Kanda-kun, non ci credevi! >> Disse come se niente fosse.

Allen intanto si era svegliato, ma aveva fatto finta di dormire ancora.

<< Chi. Ti. Ha. Dato. Il. Permesso. Di. Entrare?! >> Disse Kanda.

Allen, sempre fingendo di dormire e facendo attenzione a non farsi scoprire, tirò piano la maglietta del pigiama di Yu, facendolo avvicinare a sé.

<< Che cosa ci fa qui Komui?! >> Sussurrò più piano possibile nell’orecchio del giapponese.

<< Non ne ho idea, ma ora lo faccio uscire a suon di Mugen! >> Rispose Kanda sempre sussurrando.

<< Ohh!! Allen-kun! Sei sveglio anche tu! >> Disse però Komui.

Allen era stato scoperto.

<< Ragazzi, che cos’è tutto questo chiasso qui dentr-OH! YU! ALLEN! CHE COSA STATE FACENDO?!?!?!? >> Si spaventò Lavi, vedendoli.

<< Sono stati uniti dal Filo Rosso del Destino! >> Disse Komui con aria sognante.

<< Smettetela di fare gli idioti e uscite da questa stanza, prima che vi faccia a fette con Mugen. >> Disse Kanda.

<< Ehi! Aspetta! Prima mi devi delle spiegazioni! Pensavo che tu odiassi Allen! >> Disse Lavi, pretendendo giustamente delle spiegazioni.

<< Non c’è proprio niente da spiegare, quindi fatti i gli affari tuoi e vattene. >> Rispose Kanda, “gentile” come al solito.

<< Ma… >>

<< Niente ma! Uscite! >>

I due allora uscirono dalla stanza, ma non erano così stupidi.

Infatti Komui aveva fatto un piccolo scherzetto ai due ragazzi…

<< Vieni con me! >> Disse Komui a Lavi.

<< Eh? >>

<< Ho piazzato un golem inventato da me, minuscolo e introvabile. Non lo scopriranno mai! Quindi, ora andiamo nel mio studio e vediamo cosa fanno! >>

<< Come?? Ma questa è violazione della privacy!! >> Disse Lavi.

<< Nooo! Tanto loro non sapranno niente. >>

<< Komui, stiamo rischiando seriamente la vita… >> Disse il rosso quando vide Kanda avvicinarsi ad Allen nel letto, attraverso un piccolo schermetto al quale il golem trasmetteva le immagini.

Ma ora lasciamo stare i due spettatori indesiderati, e torniamo ai nostri due pucci.

I due si erano alzati dal letto e si erano cambiati, ed erano pronti per scendere in mensa.

Allen guardò in viso il giapponese, e notò una cosa.

<< Kanda… Sei un po’ pallido. >> Disse l’albino.

Il più piccolo si accorse che Yu stava sudando, e il suo respiro era affannato.

Kanda si portò una mano al cuore, dove era il tatuaggio (che era diventato molto più grande), e cadde a terra.

<< KANDA! >> Gridò Allen.

Lo vide a terra completamente inerme, e rimase sconvolto.

Si rese conto di quanto fosse indifeso, e che probabilmente la morte avrebbe potuto fargli visita in qualsiasi momento.

Non voleva. Non voleva assolutamente perderlo.

<< Kanda! Kanda, alzati! >> Gridò di nuovo, chinandosi a scuoterlo.

<< A-Allen… s-scappa…! >> Mormorò il giapponese, prendendo la katana e tagliando il filo rosso.

Allen non seppe come fece, ma non volle assolutamente andarsene.

<< Kanda, che ti succede?? Alzati, ti prego! >> L’albino aveva le lacrime agli occhi, ma il più grande non si muoveva.

<< I-il Conte… v-va’ via..! >>

<< NO! Non voglio che tu venga ucciso perché io non sono stato in grado di proteggerti! Voglio essere forte… A costo di incontrare il Conte del Millennio e guardarlo negli occhi… io non ti lascerò qui! >> Disse ancora Allen, piangendo disperato.

Il più piccolo tentò di alzare il giapponese da terra, ma riuscì solo a farlo mettere seduto.

<< T-ti prometto… che tornerò da te… Qualsiasi cosa succeda… M-ma ora scappa… Allen, scappa! >> Una lacrima bagnò il viso di Kanda. Da tanto tempo non succedeva.

Erano tanti anni che non provava questo dolore, in altri tempi avrebbe combattuto senza fregarsene di niente e nessuno, anche a costo di morire, tanto non aveva niente da perdere. Ma ora aveva qualcosa da proteggere.

Quello che per lui era più prezioso di qualsiasi tesoro, più importante di qualsiasi battaglia, più indispensabile dell’ossigeno.

Gli stava a cuore più della propria vita, sarebbe stato capace di vendersi al nemico pur di salvarlo.

Proprio per questo doveva sopravvivere.

Le loro labbra si toccarono di nuovo, in un bacio disperato.

La porta si spalancò, e Lavi e Komui entrarono.

<< Presto, Allen, esci di qui! E’ stato introdotto un gas letale, potresti morire! Lavi, tu prendi Kanda! >> Disse Komui.

<< Kanda…! >> Allen piangeva ancora.

Il giapponese ora giaceva in un letto dell’infermeria, accanto a quello di Allen.

Poco prima era arrivato Lvellie, che voleva parlare con Komui. La cosa preoccupava molto l’albino, che si era svegliato da poco.

Aveva sentito nominare il nome di Kanda, quando Lvellie aveva parlato al supervisore, e lo aveva guardato.

Il più grande ora dormiva tranquillo, il suo viso aveva ripreso il colore originale e il tatuaggio era tornato delle dimensioni nomali.

<< …Prenderemo il soggetto Yu Kanda in consegna. Dovrà presentarsi alla sede Asia domani, non accetto alcuna lamentela. >> Disse Lvellie.

Komui abbassò lo sguardo.

<< Non potete farlo… E’ un esorcista, ma per prima cosa è una persona! E’ solo un ragazzo, ha il diritto di vivere la sua vita! Non potete fare esperimenti su di lui come fosse un animale! >> Replicò il supervisore.

<< Lui è una bambola sotto la volontà dell’Ordine, se si decidesse di ucciderlo, lui verrebbe ucciso senza pietà. >> Disse Lvellie con un sorriso maligno.

<< No… >>

<< Si, invece… Vedete di farlo arrivare, o sarà peggio per voi. >> Così dicendo, Lvellie si allontanò, e uscì dallo studio del supervisore, che imprecò contro di lui a bassa voce.

Erano passati alcuni giorni, e Kanda e Allen erano nelle loro camere.

Allen sentiva un po’ la mancanza di Kanda, in fondo gli piaceva dormire insieme a lui.

Kanda sentì bussare alla propria porta, e, anche se non lo avrebbe ammesso nemmeno a sé stesso, sperava fosse Allen.

<< Chi è? >> Chiese.

<< Sono Komui. >> Aveva la voce grave.

<< Se è un’altra di quelle tue invenzioni, scordati di entrare. >> Disse Kanda.

<< Non è quello. Forse è molto più grave. Ti aspetto nel mio studio tra un quarto d’ora. Chiama anche Allen, forse è meglio informare anche lui. >> Disse Komui.

<< …Va bene. >>

Poco dopo, i tre si ritrovarono nello studio di Komui, un po’ preoccupati.

Il supervisore spiegò loro la situazione.

<< Nella camera è stato introdotto un gas letale, credo sia il gas che fuoriesce quando viene distrutto un Akuma. E’ stato indubbiamente portato lì dal Conte del Millennio. Il suo obbiettivo non eravate voi in particolare, dato che è stato trovato anche nelle altre camere degli esorcisti, che sono stati fatti evacuare dopo quello che è successo a voi. Questo gas è finito nel corpo di Kanda, ma per fortuna siamo riusciti ad espellerlo. Ora vogliono studiarlo per capire bene cos’è, ma Lvellie vuole vedere anche qualcos’altro. E’ già tutto pronto nella sede Asia. >>

<< Lvellie verrà a prendere Kanda tra mezz’ora… Non so bene cosa vogliono fare, e non posso assicurare che torni qui. >>

Allen spalancò gli occhi. Stava quasi per piangere, quando il più grande gli prese la mano.

Ma anche lui aveva lo sguardo basso.

<< Quindi non si sa cosa vogliono farmi. Non sono una bambola per bambini, sono capace di tornare qui anche da solo. So difendermi. >> Disse Kanda.

<< Kanda, per favore… Non ribellarti a loro…  potrebbero anche ucciderti. >> Disse invece Komui.

<< Ascolta, Kanda… Io non voglio che tu muoia… Se non torni qui, vengo io lì e ti riporto indietro! >> Disse Allen.

<< No. Potrebbe essere pericoloso, tu non devi nemmeno avvicinarti, o appena torno, ti squarto con Mugen! >> Disse Kanda.

Allen sorrise tristemente.

<< Si… Perché tu tornerai, non è vero? >> Sussurrò l’albino.

<< Te l’ho detto, no? Qualsiasi cosa succeda, anche se ci dovessimo separare, tornerò sempre da te. >> Lo rassicurò, o almeno ci provò, il più grande.

A quel punto Allen scoppiò a piangere, tra le braccia di Kanda.

Komui lo guardò e annuì, facendo intendere che potevano andare.

 

  
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