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Autore: Freelikeabird    08/08/2012    3 recensioni
--- storia momentaneamente sospesa ---
"Devo andare, mi dispiace."
"Non puoi lasciarmi, non puoi lasciare il tuo migliore amico"
"Mi dispiace davvero, scusa" prese il suo borsone, scese di corsa le scale, aspettò la mamma che la fece salire sulla meravigliosa macchina bianca del suo patrigno e se ne andò.
"Kendra" gridò dalla finestra il piccolo amico
"non mi lasciare" ma era troppo tardi, se ne era andata.
Erano ingenui, ignari di cosa sarebbe potuto succedere, di quanto sarebbero potuti cambiare.
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: scusatemi se sono stata via per moltissimo tempo, sono dovuta andare in inghilterra, scuate se non messo i dialoghi in grassetto, scusatemi se il capitolo è brutto, ma mi è venuta una voglia matta di postare qui. Scusatemi

AIRPLANE.

Lui era felicissimo, felicissimo di quello che era successo, forse l'amava, amava davvero quella ragazza, da sempre. Entrò in camera di Kendra, era buio, pur essendo mattina tardi, si era svegliato da poco ed entrò nella camera buia, con persiane abbassate e tende chiuse, si avvicinò al letto di Kendra, cercandodi far abiutare gli occhi al buio e piano piano si posò sul letto, ma il suo cuore si riempì di delusione, di dispiacere ed anche di paura. Kendra non c'era, era andata via, lasciando un misero bigliettino con su scritto un misero "SCUSA", una misera parola, niente di più. Iniziò a rabbrividire, a pensare di tutto non arrivando a nessuna conclusione, voleva capire perchè se ne era andata ma non riusciva. C'entrava qualcosa con il padre? Può darsi, c'entrava qualcosa lui stesso? Anche questo era possibile, troppa confusione, troppe chiacchiere pochi fatti, poche prove.

 

Qualche giorno più tardi il ragazzo decise di partire, aveva parlato con la mamma e con la migliore amica di Ken, sperando in un ritorno a New York, così due giorni dopo, prese subito il treno. New York era grande, anzi grandissima non sarebbe stato facile trovarla, ma avrebbe seguito alcune tracce, si sarebbe fatto aiutare da amici, da poliziotti ed altro pur di ritrovarla, pur di riabbracciarla e proteggerla tra le sue braccia.

 

* * *

 

Aveva fatto la cazzata più grande del mondo, Kendra aveva sbagliato questa volta e se ne era resa conto, patire all'imporvviso per l' inghilterra, senza conoscere nessuno, dall'altra parte dell'oceano sola. Nell'aereo pensava però a quel messaggio, al messaggio di suo padre arrivato la notte precedente, tutto riguardava quello stupito tatuaggio, e la scritta comparsa sul soffitto della sua camera, tutto si ricollegava a quello, tutto ricollegava al padre, così dopo varie ricerche durate tutta la notte, era arrivata alla conclusione. La foto mandata dal tizio raffigurava uno strano posto nella contea dello west yorkshire, precisamente Halifax una piccola cittadina, così decise di partire, sola. Doveva risolvere questo mistero che l'assillava tutte le notti, rinunciando per un momento a Justin.

 

"Scusami" disse la ragazza "Non preoccuparti" disse di sua risposta il ragazzo. Il corridoio dell'aereo era molto stretto e Kendra cadde in braccio ad un rosso, era carino, gli occhi azzurri incrociarono con quelli della ragazza, ma lui distolse subito lo sguardo diventando rosso, forse più rosso del colore dei suoi capelli. Prese coraggio, fece un sospiro e si presentò "piacere Edward" "Kendra" "Che bel nome" "Grazie" disse lei imbarazzata essendo ancora sulle gambe del ragazzo. Nonostante la ragazza fosse esile si sentiva dannatamente a disagio sulle gambe dello sconosciuto, Edward si chiamava, ma lei lo avrebbe chiamato Ed, era più carino, si addiceva di più al suo viso da cucciolo smarrito. Doveva avere al massimo 20 anni, era senza dubbio più grande, si vedeva. "Scusami ora mi alzo" disse lei con una voce sforzata "non preoccuparti" disse lui, ritornando ai suoi affari. Aveva fatto così tutto il tempo, quel poco tempo in cui Ken era rimasta sulle sue gambe, dopo aver incrociato il suo sguardo, il rosso si era abbassato scrivendo, una volta seduta al posto affianco al ragazzo, volle cominciare a parlare "cosa scrivi?" disse lei con tono interrogativo, sporgendosi per vedere su quel piccolo qudernino arancio, il ragazzo esitò poi chuiudendolo e mettendolo in borsa disse: "Canzoni" al solo suono di quella parola gli occhi di Kendra si illuminarono, amava la musica, era anche lei una musicista da piccola suonava la chitarra con il nonno, sapeva suonare anche il pianoforte, la batteria e cantava, ma non aveva mai avuto il coraggio di scrivere, aveva paura di tirar fuori troppi sentimenti, così aveva smesso subito. "Sai anche io canto" disse la rossa al ragazzo "Magnifico" disse lui con tono superficiale come se non la stesse sentendo, dato che aveva ripreso il quadernino per appuntare alcune cose. "Mi ascolti?" disse lei toccandolo, al tocco della ragazza, il rosso divenne paonazzo, scrollando la testa riprese a parlare seriamente con lei "Si scusami è solo che stavo appuntando alcune cose, allora stavi dicendo? Anche tu canti?" "Si" disse la rossa soddisfatta di se stessa "Cosa canti" alla domanda restò perplessa, non aveva un genere, così disse "Di tutto" "bello" si limitò a dire lui.

Restarono in aereo per molto tempo, circa 12 ore, e in quelle dodici ore parlarono di tutto, delle proprie vite, di cosa aveva spinto Ed a trasferirsi a New York e del perchè ora stesse tornando ad Halifax, della vita di Kendra e dei guai passati con la legge. 'roba da adolescenti' pensò Ed, lui le aveva già passate quelle cose, era più grande anche se non dimostrava di avere ventun anni, aveva un viso tondo, sembrava quasi un orso, era simpatico e amichevole un ragazzino infondo.

"E allora sono in viaggio per Halifax, tutto per un tatuaggio" disse in conclusione la rossa "Quale tatuaggio?" disse lui, questo, Kendra scoprì il polso coperto da un maglione a righe beige e blu, alla vista di quella scrittà Ed sussultò, le coprì il polso e ritornò ad appuntare cose sul suo taccuino. Kendra non capiva il perchè, il perchè della sua reazione, ma non diede tanto peso alla questione, ritornò a parlare tranquillamente con lui.

spero vi piaccia, ho avuto l'ispirazione di notte, scusatemi di nuovo. 
Bird.

  
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