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Autore: Hazza_Boo    09/08/2012    3 recensioni
''vi ho sognato sta notte'' scrisse Leah.
''Sicura che fosse solo un sogno?'' rispose Harry
''Certo che ne sono sicura!''
''Sicura? controlla nel cellulare'' scrisse Louis.
_________________
E' un sogno che feci una notte, e mi pareva carina l'idea di scriverlo :)
ps. Attenzione: contenuti Larry
Genere: Generale, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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JUST A DREAM 



Un giorno di nebbia, freddo e pioggia in una Londra invernale, tutto poteva succedere in un sogno.
Infatti lei non era altro che una figura. Una figura vestita da un lungo cappotto nero invernale ma elegante, le mani nelle tasche, il colletto alzato e il collo avvolto da una sciarpa calda e nera.
Non era altro che una ragazza che vagava senza metà all’interno di Hyde Park, con lo sguardo serio e pensieroso. Quale sogno inizia così tristemente?
Era l’alba ma non c’era sole e non ci sarebbe stato per un po’, poiché le nuvole grigie coprivano il cielo, offrendo poca luce, inoltre la nebbia era tanto spessa che nascondeva ogni cosa ad un metro di distanza dalla ragazza. Potrebbe sembrare un racconto dell’orrore, quando, all’improvviso, da dietro un cespuglio salta fuori un maniaco e chissà cosa combina!
Oh, no, quello era un sogno. Ancora la ragazza non lo sapeva, le sembrava una cosa reale, non le sembrava di dormire e sognare. Lei camminava, percepiva il suolo sotto i piedi, sentiva tra i capelli il vento gelido, e l’aria pungente stagliarsi contro la sua pelle del volto pallido, dalle labbra rosee e le guance rosse per il freddo.
Nel grande parco non c’era nessuno, ovvio. Chi si alzerebbe all’alba di un giorno grigio per andare a camminare? Nessuno. Ah, no, giusto … lei.
Non ricordava nemmeno più perché si era alzata così presto, lasciando la sua famiglia riposare nei loro caldi letti, per andare a girare al parco. Ah, si, adesso ricordava! Voleva riflettere e stare in pace prima di ritornare alla sua vita, per quanto normale e senza casini, monotona, piatta e noiosa. Molto noiosa. Non succedeva mai nulla di bello nella sua vita.
Cosa avrebbe dovuto succedere?
Beh, lei desidera molte cose … tutte impossibili. Ma così, da qualche tempo a questa parte, le era presa la brillante idea di incontrare i One Direction.
Ma che sciocca! Lo dovrebbe sapere che non li incontrerà mai! Mica sono lì per lei!
Già, lei lo sapeva. Lei sapeva che non li avrebbe mai incontrati, ma ci sperava, come ogni fan, no? Ah, ecco perché era uscita così presto quella mattina!
La sera prima aveva letto, chissà dove – forse su uno di quei tanti siti o un social network -, della figlia di un manager dei One Direction che confessava varie cose. Tra cui che la band era fortemente controllata dai manager, che Perrie Edwards stava con Zayn solo per interesse personale, e che Eleanor Calder serviva solo per coprire la reale storia tra Harry Styles e Louis Tomlinson.
Non era riuscita a dormire tutta la notte per quelle informazioni, che pensava fossero false, ovvio. Quindi, appena aveva intravisto il primo fascio di luce penetrare fra le fessure della tapparella di camera sua, e strisciare lentamente sul suo copripiumone del letto raggiungendo il suo volto e svegliandola, aveva deciso di vestirsi e uscire a riflettere un po’.
E, tu mi stai dicendo che quella lì s’è svegliata alle sei di mattina per riflettere se la Larry è vera? Ma è scema quella?
Sì, sapeva perfettamente di essere pazza. E sì, aveva vent’anni, era grande e avrebbe dovuto smettere di inseguire idoli come una bambina di tredici. Ma, dalla prima volta che aveva visto i One Direction in tv, ad X-Factor, si era perdutamente persa nel sedere di Louis, nelle fossette di Harry, nell’accento irlandese di Niall, negli occhi dolci di Liam e nel fascino misterioso di Zayn.
Sì, andiamo avanti? A cosa sta pensando la pazza?
La ragazza passò in mezzo a un muro di nebbia, venne avvolta dal nulla e non poté fare a meno di pensare che la nebbia era l’unica cosa che riusciva a nascondere perfettamente qualunque cosa o persona. Probabilmente aveva inghiottito anche lei nel suo grigiore e nessuno riusciva a scorgere la sua figura alta e magra, vestita di nero, tanto per rendere più tetra la situazione.
Pensò che lei credeva tanto nella Larry. Aveva visto, per caso, un video su di loro su You Tube e ne era rimasta impressionata. Non aveva mai visto nessuno guardarsi negli occhi così come loro, per quello, e altro, pensava che loro non potessero essere solo amici, ma forse…
Quante seghe mentali si fa, è impressionante!
Già, oh, ma tanto quello era un sogno. Ma se c’era una cosa che voleva dalla vita non era altro che sapere se Harry e Louis fossero amici o qualcosa di più, qualcosa che i loro manager nascondevano per paura di uno scandalo, che la band non poteva permettersi.
«Ssh!» sussurrò qualcuno.
La ragazza scattò terrorizzata. Iniziò a guardarsi intorno, cercando tra la nebbia il pericolo. Ecco, lo sapevo che era un racconto dell’orrore!
Sì, forse non era un sogno perfetto e bellissimo. Forse era un incubo, molto probabile. La ragazza iniziò a tremare di freddo e paura. Continuava a sentire dei rumori, dei fruscii.
«Se ci vedono siamo fottuti» disse un’altra voce.
L’istinto di sopravvivenza della ragazza si era improvvisamente risvegliato e le stava, giustamente, suggerendo di scappare. Iniziò a camminare veloce, a testa china, lo sguardo teso e preoccupato, con brividi sulla schiena. Si sentiva vulnerabile e una preda perfetta per qualsiasi assassino lì in giro.
Aumentò il passo, passò davanti ad una panchina al lato della stradina, immersa nella nebbia. Con la coda dell’occhio vide due ragazzi e quello le mise l’istinto di camminare più veloce, per scappare.
Un passo, due passi, tre passi avanti. Anzi, quattro passi avanti quando in un istante si fermò e alzò la testa. Si accigliò, perplessa, pensierosa …
Tanto era un sogno … che poteva succederle anche se erano due maniaci? Niente, quindi voleva soddisfare la sua curiosità. Indietreggiò, tornò di fronte alla panchina e alzò lo sguardo.
Contò fino a dieci prima di realizzare cosa aveva davanti. Sulla panchina un ragazzo riccio, gli occhi grigioverdi, bello, denti brillanti e perfetti, sorriso mozzafiato come le fossette, cingeva le spalle di un altro ragazzo con un braccio.
«Ehi» disse il riccio come se… si aspettasse che da un momento all’altro la ragazza scoppiasse ad urlare, ad abbracciarli o a piangere. No, la ragazza non fece nulla di tutto ciò, poiché troppo stordita e incredula.
«Ehi?» fece l’altro ragazzo, dai capelli più lisci e castani. La ragazza fece un respiro profondo, chiuse gli occhi e quando li riaprì stava già camminando via, diretta sulla sua strada, lontano da quei due ragazzi.
Le venne da sorridere quando realizzò che stava sognando Harry e Louis. Era così tanto fissata con loro che adesso li sognava?
Cose da fare assolutamente: andare da uno psichiatra. Mamma ne conosce uno bravo, penso. Posso chiederle il numero.
«Ehi, ma dove vai?» esclamò una voce roca e attraente. Wow, anche nel sogno era sexy, affascinante ed eccitante. Non voleva più svegliarsi. La ragazza si fermò e si voltò appena. Tra la nebbia ed il silenzio del parco vide Harry sporgersi verso di lei sulla panchina, quasi ad indicarle di sedersi accanto a lui. Louis la guardava leggermente divertito, mentre teneva una mano sulla spalla di Harry.
«Come ti chiami?» domandò di nuovo Harry.
La ragazza si guardò intorno spaventata come se davanti a sé avesse un grosso serpente a sonagli e la stesse per mordere, quindi cercava aiuto. Parla con me? Cosa vuole? Magari mi fa del male… oh, ma chi se ne frega, tanto è Harry Styles! Essendo un sogno posso fare quello che voglio, no? Probabilmente non ricorderò nulla quando mi sveglio.
Eppure la paura non le andava via e continuava a guardarsi intorno. «Chi? Io?» chiese ingenuamente, con la voce leggermente tremolante e le gambe con la stessa consistenza di gelatina.
Louis ridacchiò coprendosi la bocca con una mano e distogliendo lo sguardo dalla ragazza. Harry si limitò a sorridere, anche se la ragazza sapeva perfettamente che la stava prendendo in giro mentalmente.
«Vedi qualcun altro?»
La risposta era negativa, non c’era bisogno di controllare ma la mente della ragazza si era come spenta e non riusciva più a collegare le cose. Si fece forza e cercò di soffocare una strana emozione nel petto che le faceva battere forte il cuore, le appannava la mente e le mozzava il fiato.
Lentamente, con calma e le gambe e mani tremanti, tornò indietro, verso la panchina. Si fermò davanti a loro, che alzarono la testa e Harry le indicò di sedersi accanto a lui.
Lei restò in piedi, però, ancora non si fidava. Mente, cara mente, dimmi che cosa stai creando? Cosa significa questo sogno? Un giorno incontrerò i One Direction? Oh, sarebbe bello!
«Allora, ci vuoi dire come ti chiami o è un segreto di Stato?» parlò Louis cercando di contenere la risata che nascondeva dietro i suoi occhi allegri, dolci e divertiti.
«Leah» sussurrò la ragazza con la bocca stranamente secca.
«Era così tanto difficile dirlo, Leah?» ridacchiò Louis.
La ragazza tirò un sospiro per metà sollevato per metà rassegnato. Di nuovo Harry batteva la mano sulla panchina ma quella volta Leah accettò di sedersi, anche perché aveva la sensazione che molto presto sarebbe svenuta dall’emozione, che nascondeva dietro una maschera in volto seria e tranquilla.
«Che ci fate qui? E’ così presto…» provò a parlare ma la sua voce si affievolì.
«Volevamo un po’ di privacy» rispose tranquillo Harry. Volse lo sguardo verso Louis e gli sorrise dolce anche se nei suoi occhi brillava un barlume di malizia.
«Oh…»
«Tutto bene?» Harry le mise una mano sulla spalla ma fu Louis a chiederglielo.
«Certo.» mormorò sottovoce Leah.
«E tu che ci fai qua? E’ presto anche per te»
«Volevo riflettere.» rispose semplicemente la ragazza. Poi realizzò che era un sogno e che poteva fare qualsiasi cosa volesse. Anche strapparsi i vestiti e gettarsi nel lago ghiacciato… no, quello non l’avrebbe fatto, era solo per dire.
Quindi, con quel pensiero confortante si sentì forte, sentì che anche se sbagliava non avrebbe dovuto preoccuparsi di nulla.
«E’ solo che…» prese fiato e guardò i due ragazzi davanti a lei. Erano così belli e sembravano così veri…
«Sì?» Harry sembrava davvero curioso di sapere, mentre Louis preferiva starsene comodo a guardare la nebbia che avvolgeva la loro panchina.
«Beh, ecco, mi preoccupa quello che succederà. Voglio dire, adesso sono così felice e piena di gioia nel vedervi ma appena mi sveglierò sarò così triste…»
«E perché mai?» gli occhi di Harry si fecero dolci, il suo sguardo era perplesso e confuso.
«Perché saprò che era solo un sogno e ne rimarrò delusa perché nella realtà non vi incontrerò mai»
Il tempo si fermò per un breve momento. Harry la guardò incredulo e perplesso, Louis si voltò verso di lei e la fissò. Un secondo dopo, quando il tempo riprese, Louis moriva dalle risate e Harry sorrideva divertito.
Adesso era Leah ad essere confusa, ma quello era il più bel sogno che avesse mai sognato.
«Quindi tu pensi che… questo sia un sogno e che ti sveglierai?»
Leah si limitò ad annuire amareggiata. Sentì la mano di Harry accarezzargli i lunghi capelli rossi, mentre Louis cercava di tornare serio.
Chissà cosa si fuma questa Leah per fare sogni così fuori di testa…
No, Leah non fumava. Quindi la cosa giusta è optare per LSD o per l’instabilità mentale. Perché adesso, più che mai, si sentiva così stranamente felice e allegra, gioiosa ed eccitata ma sapeva che, appena avesse aperto gli occhi, avrebbe capito che non era mai successo nulla di tutto ciò, che lei non aveva mai incontrato i suoi idoli e quello l’avrebbe fatta sentire malissimo.
«Va bene» disse Louis deciso, si batté una mano sul ginocchio e si alzò in piedi. Forse aveva notato l’espressione triste e delusa di Leah e l’aveva impietosito. Harry alzò lo sguardo perplesso e fissò l’amico.
«Cosa?» chiese Harry.
«Voglio dimostrarle che non sta sognando.»
Louis porse la mano a Leah come se stesse aspettando qualcosa che lei doveva dargli. La ragazza guardò, prima, la sua mano e poi il suo volto.
«Che c’è?»
«Dammi il tuo cellulare.»
Per quanto fosse confusa e curiosa non le importava di farsi strane domande, quindi estrasse dalla tasca del cappotto il suo cellulare e glielo mise nella mano.
«Figo, non male. Un samsung galaxy?» Louis era ammirato. Leah si lasciò fuggire un sorriso felice e annuì sicura. Louis iniziò a toccare lo schermo, poco dopo preparò il cellulare come se stesse per scattare una foto.
«Dai, Harry avvicinati a Leah»
Leah guardò entrambi i ragazzi senza sapere come reagire. Troppo tardi, però. Harry cinse le spalle di Leah e le diede un bacio sulla guancia proprio nel momento stesso che Louis scattò  la foto.
Con un sorriso felice e soddisfatto di se stesso porse il cellulare alla ragazza e le si chinò davanti. «C’è qualcos’altro che possiamo fare per te? Ti vedo un po’ pallidina»
Leah scosse la testa come se qualcuno gliel’avesse appena ordinato. Se era un sogno perché si sentiva così strana?
Poi si accorse che, anche se era un sogno, aveva una domanda che doveva per forza fare. Alzò di scatto la testa e guardò Harry, che le sorrideva, e poi Louis, tranquillo inginocchiato di fronte a lei.
«Io so che adesso vi farò una domanda e voi mi risponderete esattamente quello che voglio sentire. Perché, essendo il mio sogno, decido io cosa devono rispondermi gli altri quindi… ecco, so che la vostra risposta non sarà reale.»
Louis guardò brevemente Harry che aveva la tipica faccia di chi sta pensando: “dove sono finito? Questa qua è fuori di senno”.
«Tu… tu prova a chiedercelo, non ti preoccupare della risposta. » la confortò Harry con la sua voce roca e improvvisamente dolce.
«Non voglio invadere la vostra privacy, non voglio nemmeno che, alla mattina una volta che mi sveglierò, capirò che è tutto falso quello che è successo…»
«Leah…» mormorò Louis interrompendola dolcemente. Le sfiorò il ginocchio con la mano, dandole un briciolo di forza per proseguire.
«E’ vero quello che si dice in giro su di voi?» domandò tutto d’un fiato Leah fissando negli occhi Louis.
«Cosa dicono su di noi?» Louis sembrava allarmato, esattamente come l’amico.
«Che… che tu… che voi due state, insomma, insieme… e che Eleanor serve per coprire la vostra relazione perché i manager non vogliono che voi…»
E forse era lo sguardo speranzoso di Leah, ed i suoi grandi occhi verdi, il suo visino dolce eppure adulto, gentile e amabile che colpì Louis, come una freccia dritta nel cuore. Poiché lo sguardo del ragazzo più grande, da stupito e perplesso, si fece più dolce e amaro. Leah vide, con la coda dell’occhio, Harry chinare la testa e guardare Louis dritto negli occhi.
Il silenzio era come una spada nel petto di Leah, che voleva una risposta anche se quello era il suo sogno, quindi la sua mente avrebbe accontentato i suoi desideri. Lei voleva che Harry e Louis stessero insieme, e dato che i sogni sono desideri, avrebbe sognato quello che desiderava anche se, nella realtà, era tutt’altra cosa.
Eppure Louis alzò lo sguardo da quello di Harry. «Sì, può essere vero.»
Leah avrebbe voluto saltare dalla gioia ma restò immobile, semplicemente sorridendo felice. Anche se i due ragazzi non sembravano per niente allegri.
« Mmm, è per forza una menzogna. Mi state prendendo in giro. E’ uno scherzo» provò ad essere razionale.
«E che motivo ne avremmo?» Harry sbuffò.
«Una cosa così importante voi la direste in giro? La direste proprio ad una vostra fan sapendo che tra meno di un ora sarà su internet?»
Ahi, ahi… Leah sembrava averci azzeccato in pieno. Adesso Louis e Harry erano ansiosi, si erano pentiti di quello che le avevano fatto capire. Ma loro sono il gatto e la volpe – sia chiaro che il gatto è Harry – e infatti sapevano ingannare perfettamente Leah, anche in sogno.
«Ma questo è un sogno, no?»
Harry sembrava sorridere divertito. Ma certo! che sciocca! Per un breve momento aveva pensato che fosse tutto vero.
«Oh, giusto» sussurrò dispiaciuta e abbassò gli occhi. Sentì un sospiro di sollievo e non capì se fosse di Harry o Louis. E poi, perché sospirare sollevati?
Ma dato che era un sogno poteva chiedere e fare qualsiasi cosa.            Oh, già iniziava a piacerle quel sogno!
«Bene, » esclamò allegra alzando lo sguardo con in volto un sorriso grande, bello e felice. «allora potete baciarvi? Ho sempre desiderato vedere un vostro bacio.»
Harry e Louis si guardarono negli occhi e un secondo dopo scoppiarono a ridere. Ma Louis non sembrava convinto, al contrario di Harry. Il riccio gli prese il polso e lo attirò a sé, e, guardando negli occhi l’amico, gli sorrise malizioso.
«Dai, mostriamole un bacio. »
«Sei pazzo? Non possiamo giocare col fuoco, Harry!»
Leah li guardava divertita ed in attesa di un bacio o di qualcosa che la lasciasse a bocca aperta.
«Ma tanto è un sogno, Louis! Non andrà a dirlo a nessuno, e anche se lo farà penseranno che ha molta fantasia. Dai, ho voglia di un bacio, ho voglia di mostrare a qualcuno la verità.»
«Beh, mostrarla al tuo analista. Cosa ci hanno detto, Harry? Che non dobbiamo fare cazzate…»
Harry lo ignorò, si voltò verso Leah e le sorrise allegro, lei ridacchiò felice. «Sta a vedere» le mormorò prima di chinarsi su Louis, inginocchiato per terra davanti alla panchina, e di baciarlo.
Leah spalancò occhi e bocca felice ed incredula. Il più bel sogno di sempre, già! Si sentiva felice come una bambina, avrebbe anche battuto le mani per quel momento dolce e bellissimo tra Harry e Louis.
Le loro labbra si sfioravano, si muovevano insieme, dolci, leggere, quelle di Harry bramavano, volevano accendere la passione, ma quelle preoccupate e spaventate di Louis le tenevano a bada.
«Oh, siete così… fottutamente perfetti insieme. Se solo fosse vero…»
Harry si allontanò da Louis, appena, e gli sorrise. Un sorriso che Leah non aveva mai visto: sincero, leale, colmo di amore e calore. E Louis gli rispose sfiorando le sue labbra su quelle del riccio.
Il cuore di Leah era così pieno di calore e di felicità che sentiva che avrebbe anche potuto morire in quel momento perché aveva realizzato il suo sogno.
Harry si voltò verso la ragazza, le sorrise leggermente imbarazzato – come Louis – e le fece il segno di tacere. Leah annuì sicura, convinta. Chi l’avrebbe presa sul serio quando avrebbe detto “ehi, sapete che sta notte ho sognato Hazza e Boo baciarsi?” anzi, le avrebbero dato della pervertita o presa in giro. Quindi sarebbe stata zitta, muta, acqua in bocca.
«Adesso sei felice?» domandò Harry. Louis sorrise emozionato ed imbarazzato, i suoi occhi chiari brillarono e nascose il volto nel petto di Harry, che l’avvolse tra le sue braccia, cullandolo, ma sorridendo a Leah.
«Tu nemmeno immagini quanto vorrei che fosse vero, quanto vorrei che… tu e Louis possiate stare insieme davvero. Perché quando vi guardate negli occhi c’è qualcosa di così speciale ed unico che… io, io, davvero, non so descriverlo e probabilmente mi sto rendendo ridicola.»
Harry scosse la testa prontamente e deciso, le afferrò il polso prima che Leah avesse la possibilità di sfuggire via.
«Che ne dici di farci un’ultima foto prima di andare?» propose Harry sorridente.
E che fretta c’era? Leah annuì e prese il cellulare. Cliccò sulla macchina fotografica e rivolse l’obbiettivo verso loro tre. Si strinsero, si abbracciarono. Louis e Harry che si baciavano e Leah che rideva così felice come non mai in vita sua.
E adesso scatta la foto per immortalare un momento così unico e speciale, di cui non rimarrà altro che il ricordo che, prima o poi, anche quello sbiadirà.
Quando i ragazzi riguardarono la foto scoppiarono a ridere, forse di gioia e felicità o forse per le loro facce buffe. E decisero di farsi altre foto, divertenti, serie, prendendosi in giro e ridendo.
Ma arrivò, all’improvviso, il momento di andare. Perché il sogno stava finendo, Leah si alzò dalla panchina, mise via il cellulare e tornò seria e rattristata. Harry l’abbracciò, Louis le sussurrò di stare tranquilla, e la ringraziò.
In realtà disse solo: «Grazie. Penso che anche le persone più famose e perfette abbiamo bisogno di qualcuno con cui confidarsi.» e le rivolse uno dei suoi sorrisi mozzafiato.
Ma Leah non ne capì il significato quindi non ci diede importanza. Forse si erano affezionati, perché non si volevano più staccare, e perché quell’addio era tanto triste quanto … vero.
«Al prossimo sogno» la salutò Harry con un sorriso obliquo che le mozzò il fiato. Prese sotto braccio Louis, si voltarono sorridendole e scomparsero nella nebbia.
 
Avrebbe voluto implorarli di non andarsene, costringerli a restare con lei. Invece no, li aveva lasciati andare sperando che li avrebbe rivisti in un altro sogno, così belli e veri come in quello. Leah aprì gli occhi ma non si mosse. Restò a fissare il soffitto della sua camera, con sguardo triste e senza più speranza. Tutta la magia, la perfezione, tutta quelle strane sensazioni che aveva provato erano sparite. Sotto le coperte, con magliettina e pantaloncini corti fino a metà coscia, e le braccia conserte sopra le coperte, mentre aspettava che la voglia di alzarsi le saltasse addosso. Spostò lo sguardo sulla sveglia sul comodino accanto al letto. Non mi dire, è già domenica! 
Impressionante … aveva perso anche il senso del tempo. Lentamente, affranta, delusa e piena di tristezza si mise seduta sul letto, si tolse le coperte di dosso e scese. Gattonò fino alla scrivania, dato che non riusciva nemmeno a reggersi in piedi. Raggiunse la sedia e si sedette. Accese il computer mentre si guardava intorno, sollevando libri, fogli e l’altra roba sparsa disordinatamente per la stanza e sulla scrivania. Sotto un pacco di patatine vuoto trovò il suo cellulare e lo accese per vedere se qualcuno le aveva mandato dei messaggi. Abbandonò il cellulare accanto alla tastiera del computer per andare un po’ su twitter, prima di scendere in cucina, rubare di nascosto, dalla credenza, il barattolo enorme di Nutella e mangiare a cucchiaiate  per far passare quella strana depressione che l’attanagliava dentro, dato che sapeva che quel bellissimo sogno era solo… un sogno!
Non era la verità, erano sciocchi desideri che creava la sua mente per farle capire che la realtà è un pessimo gioco a cui è costretta partecipare.
Su twitter le venne la brillante idea di farsi prendere in giro. Ma sì, avrebbe scritto un tweet a Harry e Louis, tanto loro non le avrebbero mai risposto, tantomeno l’avrebbero letto.
Leah prese una patatina da un altro pacchetto accanto a lei, che aveva lasciato sparso per la camera la sera prima. Era inimmaginabile il casino che c’era in camera sua, ma prima o poi avrebbe sistemato... okay, più poi che prima, ma comunque l’avrebbe fatto.
Si mise in bocca la patatina e la lasciò scricchiolare sotto i denti, nel mentre scriveva il tweet, muovendo veloci le dita sulla tastiera.
«Ma io so come sono fatti i famosi. Sono sempre così! Una volta che sei famoso non ti importa di nulla, te ne freghi altamente»
Oltre ad essere abbastanza triste di suo ora era anche furiosa, poiché sapeva che né Harry né Louis le avrebbero risposto, come fanno con tutti i tweet che le fan mandano a loro.
“Vi ho sognato sta notte.”
Questo era il tweet. Poche parole, semplici, niente faccine idiote, niente di niente. Poi li taggò e si mise a cercare l’orologio da polso. Spostò i libri, l’astuccio, una sciarpa nera, altre cianfrusaglie e trovò un pezzo di cioccolata che la tentò e quindi se la mise in bocca. Mentre la masticava trovò l’orologio da polso dietro una lattina di birra. Guardò l’ora e spalancò la bocca. Erano le dieci? Mai in tutta la sua vita si era svegliata così tardi! Di solito si svegliava all’alba per andarsi a farsi un giro ma, sinceramente, ricordava che anche quella mattina si era svegliata presto… poi più niente.
No, aspetta, mi stai dicendo che lei non si ricorda niente?
Leah corrugò la fronte e provò a riflettere. Si, quella mattina si era svegliata presto. Era uscita di casa per la sua solita passeggiata nel parco, poi c’era un buco nero, e infine si ricordava di essere tornata a casa ed essersi buttata sotto le coperte con il cuore pieno di felicità.
Possibile che avesse sognato perfino di uscire di casa?
No, basta, ti prego. E’ troppo confusa questa situazione… meglio buttarsi nella Nutella, no?E con quella bellissima idea, si alzò dalla sedia, corse alla porta, aprì e partì in direzione della cucina.
Sua madre non l’aveva vista prendere la cioccolata di nascosto, perché stava lavando i piatti. E suo padre era dalla sua parte, quindi non le disse nulla. Corse come una ladra, con il barattolo sotto braccio,verso la sua camera, si chiuse la porta alle spalle e ridacchiò. Era cresciuta, vent’anni appena compiuti ma ancora sembrava una bambina! Avrebbe dovuto smetterla… anche di fare tutti quei sogni pazzi. Magari era colpa della pizza che aveva mangiato la sera prima, che le era rimasta sullo stomaco.
Leah si lasciò andare sulla sedia, aprì il coperchio e infilò il cucchiaino nella Nutella e se lo portò alle labbra, ma qualcosa la fermò. Sullo schermo del laptop aveva visto muoversi qualcosa. Alzò lo sguardo e notò che qualcuno aveva risposto al suo tweet a Harry e Louis. Mise la cioccolata da parte e controllò twitter.
« ‘Sicura che fosse solo un sogno?’» lesse a bassa voce Leah. Il suo cuore prese a battere velocissimo, forse le sarebbe venuto un infarto perché… Harry Styles, quello dei One Direction, il suo idolo, quello che aveva sognato quella notte, le aveva risposto. Lui aveva risposto ad un suo tweet.
Possibile che stesse ancora sognando? No, non le importava. Adesso voleva rispondergli. Mollò il cucchiaino e iniziò a scrivere leggendo ad alta voce.
« ‘Certo che sono sicura!’» e aspettò ansiosa, iniziando,  distrattamente, a mangiare le unghie.
La risposta non tardò ad arrivare… ma le rispose Louis. Ancora più incredibile.
« ‘Sicura?’» lesse ad alta voce mentre le mani le tremavano in cerca di un appoggio per non buttarsi per terra e svenire. « ‘Guarda nel tuo cellulare.’» e notò che aveva messo uno smile felice. Leah non perse tempo, afferrò il cellulare come se fosse la sua unica salvezza. Cercò nei messaggi qualcosa che le potesse far capire qualcosa ma nulla. Quindi provò nelle foto. Scese fino ad arrivare alle ultime foto.
Non riuscì nemmeno più a respirare quando vide almeno quindici foto dove lei, Harry e Louis – e non erano sosia o che altro – ridevano, scherzavano e facevano gli idioti. Poi la foto di lei, Harry e Louis che si baciavano.
E poi… oh, e poi sorrise. Sorrise perché adesso ricordava, perché adesso sapeva che quei due ragazzi le avevano avverato il suo sogno.
 
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So perfettamente che è strana e particolare ma, non ci crederete mai, è il sogno che ho fatto sta notte. Giuro, che ho sognato quello che avete letto, e mi sembrava così strano e buffo che ho detto: “no, questa devo scriverla e farla leggere a qualcuno” così eccomi qua! Mi piacerebbero delle recensioni, tanto per sentirmi dire che sono una pazza ad inventarmi delle cose così. Dovrebbe essere una Larry questa, ma se volete leggerne una vera vi consiglio questa:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1091509&i=1
E vi prego di recensire questa e di, se non avete nulla da fare, leggere quella del link. 
Ps. Ho scritto veloce perché ero piena di felicità per questa storiella, quindi perdonate gli errori. E poi non mi andava nemmeno di rileggerla, quindi… scusate per errori vari.
kisses xx 

  
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