Personaggi affascinanti alle prese con acconciature impeccabili, vestitini all'ultimo grido e sguardi ammalianti. Insomma, come si suol dire, "il fascino del male"...in senso letterale.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
4.
No escape, part II: Albert Wesker & the Ashford
Wesker si
poggiò ad una parete per poi piegarsi in avanti nel
tentativo di riprendere fiato. Stava iniziando a pensare che non
sarebbe riuscito a sfuggirle,
nemmeno con le capacità che aveva acquisito. Lei...lei era
cambiata. Non era
più la ragazzina geniale che aveva conosciuto tanti anni
prima. Era divenuta una donna ormai. E che donna! L’aveva
vista, poco prima, in cima alle scale. Splendida, come fosse una diva. Le
apprezzabili curve avvolte nello sfarzoso vestito viola, la pelle
candida e delicata. Si era soffermato poi sugli occhi. Azzurri, come li
aveva lui stesso un tempo.
Davvero uno spettacolo. Ma lui non era
arrivato fin laggiù in cerca di una compagnia femminile. Era
lì solo per affari. Ed era stato
chiarissimo. Le aveva teso
una mano per farle capire le sue intenzioni e le aveva detto
“Vieni con me, Alexia...L’unico campione del
Virus-T Veronica si trova nel tuo corpo. Lo voglio,
ora!” Si riferiva al
virus, ovviamente.
Solo al virus. Peccato
però che lei avesse completamente
frainteso. Dopo averlo
ascoltato senza battere ciglio, gettò la testa
all’indietro abbandonandosi ad una stridula e inquietante
risata. La donna aveva
poi iniziato a scendere le scale mentre le vesti prendevano lentamente
fuoco. La pelle, ormai scoperta, perse il suo naturale candore
così come i capelli dorati lasciarono il posto ad una serie
di filamenti, più simili a tentacoli. Si
fermò a qualche gradino da lui e gli sussurrò con
malizia “Ricordavo che eri un uomo pratico, Albert. Beh, sei
fortunato...Oggi, dopo tanto tempo, mi sento tutta un fuoco!” Letteralmente. Oh,
dio... Wesker se la
trovò ad un palmo di naso con lo sguardo ammiccante e le
lunghe ciglia in fermento. Doveva ammettere comunque che non aveva
perso il suo fascino, anche se mutata in quel modo... La
guardò ancora un attimo, poi iniziò a correre. Fu
così che Rockfort Island si riempì di
esclamazioni imbarazzate e risate isteriche. Il tutto sotto
lo sguardo umido di un Alfred Ashford in lacrime, affranto
poiché, ancora una volta, era stato oscurato
dall’ingombrante figura della sorella.
Note
dell'autrice: Si, si, lo
so...ci sono tanti altri personaggi sul quale scrivere. E lo
farò! Ma questa scenetta mi frullava in mente da troppo
tempo per attendere ancora prima di pubblicarla! La prima volta
che ho visto questa scena nel gioco la mie mente malata aveva pensato
che Wesker stesse per fare una proposta di matrimonio ad Alexia! Ma, pensandoci
bene, questi due sono troppo egoisti per farci uscire qualcosa di
così ridicolamente
romantico. Considerando anche, come ho già
scritto, che Wesker non ha bisogno di una donna. Mannaggia! Oh, si...Mi
sento infine in dovere di ringraziare sentitamente la partecipazione
straordinaria di Alfred. So
cute..!