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Autore: Angel86    22/02/2007    10 recensioni
Alcuni anni dopo la sconfitta di Voldy, Ron ed Hermione sono sempre allo stesso punto... tra malintesi e strane magie ce la faranno finalmente a dichiararsi?
Genere: Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi di nuovo qui

Eccomi di nuovo qui!!! Questa one-short è nata in un periodo “no” nella mia vita quindi siate clementi!! È più lunga del mio solito standard ma non volevo farne più capitoli. La dedico a tutte le persone fantastiche che hanno letto le mie fic e soprattutto a quelli che hanno recensito… grazie davvero! Che altro dire… BUONA LETTURA!!!

KissKiss

Angel

 

FOTOGRAFIE E PESCI ROSSI

 

 

- RONALD WEASLEY! -

 

Ron fece un salto all'urlo della madre (NdA che probabilmente era stato sentito anche dell'altra parte dell'universo conosciuto) e si affrettò a scendere, non prima di aver dato un'ultima occhiata alla foto.

 

- Finalmente! Muoviti altrimenti arrivi in ritardo a lavoro anche oggi e mi raccomando se ti manca qualcosa nel nuovo appartamento non esitare a mandare un gufo! E... -

 

- Mamma va tutto bene! A Londra ho tutto e poi torno qui tutti i fine settimana! Ci vediamo sabato - detto questo diede un bacio sulla guancia alla madre e si catapultò fuori dalla porta: era VERAMENTE in ritardo.

 

Ma mentre volava per raggiungere la capitale ricominciò a pensare alla foto che gli aveva dato Harry il venerdì prima e che era il motivo del suo ritardo.

 

E' strano quanto potere può possedere una semplice foto babbana se riesce a catturare il momento giusto e quella volta Harry c'aveva azzeccato! La foto che gli aveva dato l'amico era stata scattata uno degli ultimi giorni del sesto anno, prima che succedesse... tutto; ritraeva solo lui e Hermione ma quello che lo aveva incantato era l'atmosfera.

 

La foto era stata scattata nel parco, sotto il solito albero e loro due erano in piedi, lui le teneva un braccio sulla spalla mentre l'altro era sul suo fianco: le si appoggiava addosso come fosse la sua colonna e forse era vero, al tempo lei era il suo sostegno in tutto e per tutto mentre ora... incredibile ma Ron aveva imparato a cavarsela da solo anche se ogni tanto nei momenti di massimo sconforto la pensava ancora, ora più che un sostegno era un salvagente di emergenza da tenere in casi particolari e delicati.

 

A lei, nella foto, sembrava non pesare l'essere il suo sostegno anzi aveva la testa abbandonata sulla sua spalla e la mano sul suo fianco vicino a quella di lui, in quella posa sembrava quasi che si fidasse di lui, che lo considerasse il suo porto sicuro ed era quello ad averlo sconvolto: lui aveva sempre creduto di essere una specie di peso per Hermione ma quella foto... quella foto gli aveva fatto venire dei dubbi.

 

Infine a sconvolgerlo più di tutto erano state le loro espressioni: erano entrambi raggianti come non esistesse problema al mondo che non potessero risolvere se fossero stati assieme... fatto strano per l'epoca perchè quello, lo ricordava bene, era stato un periodo nero dopo la morte di Silente e la decisione di cercare Voldemort. All'inizio aveva persino pensato che Harry avesse voluto fargli uno scherzo e che la foto fosse un fotoplaggio... un motomontaggio... bhè quella cosa che facevano i babbani con le loro assurde scatole luminose! (NdA si chiamano computer!)

 

Ma doveva dare ragione a Harry sembravano perfetti assieme, sembravano felici e soprattutto innamorati.... anche se col senno di poi Ron poteva dire che tutto erano fuorché innamorati e forse non erano nemmeno tanto amici.

 

- Ron, finalmente! -

 

- Lo so, lo so sono in ritardo e mi tocca stare a catalogare i file fino alle 10 stasera... -

 

- Veramente sono riuscito a coprirti... almeno stavolta sono solo 7 minuti, cavoli è un record sai? - Harry gli diede una sonora pacca sulla spalla sorridendogli ma vedendo l'espressione strana del suo viso divenne serio - Cosa c'è che non va? -

 

- Io... è-è colpa tua! - e visto che l'amico lo fissava perplesso Ron continuò - Perchè mi hai dato quella maledetta foto? -

 

Ecco svelato il mistero, Harry scelse bene le parole, infondo non si sa mai come Ron possa reagire - Bhè l'ho trovata cercando il libro di erbologia del sesto anno, me ne ero dimenticato e visto che una volta ti lamentavi sempre di non avere foto di vuoi due soli... ho pensato ti avrebbe fatto piacere averne una copia - Harry era fiero di sè: era riuscito a recitare il ruolo alla perfezione senza saltare una parola e senza sbugiardarsi, visto che in realtà Ginny l'aveva minacciato di torture se non avesse scovato una foto di quei due in cui non avessero espressioni omicide stando vicini e non l'avesse data al fratello.

 

La sua meravigliosa metà, ora in dolce attesa, si era infatti convinta di poter far finalmente mettere assieme Ron e Hermione e aveva deciso che sarebbe stato (come al solito) lui il cupido. Harry aveva anche cercato di protestare, ci aveva provato milioni di volte a far mettere insieme quei due ma non c'era mai riuscito e non vedeva cosa ci fosse di diverso stavolta. Sarebbe stato meglio non parlare visto che Ginny gli aveva risposto che ci aveva sempre provato lui da solo mentre questa volta ci sarebbe stata lei a dirigerlo e sotto la sua guida quei due si sarebbero sposati entro l'anno. L'ultima protesta del ragazzo era stata bloccata da un suo sorriso che voleva dire sono-una-ragazza-tu-non-puoi-capire-se-non-fai-quello-che-ti-dico-sai-cosa-ti-aspetta e visto che benché fosse in dolce attesa era inquietante con quello sguardo Harry aveva pensato bene di prestarsi.

 

- Se non la vuoi posso sempre riprendermela! -

 

- Riprendere cosa? - i due ragazzi fecero un salto. Hermione con l'età aveva imparato a non fare rumore quando camminava, il che per il lavoro che facevano era un bene, ma non per loro no!

 

- Hermione, prima o poi mi farai morire te ne rendi conto vero? - Ron era decisamente seccato, come al solito, ma soprattutto era scombussolato di vedersela davanti dopo aver osservato la foto.

 

- Niente Herm, è solo che ho dato una foto a Ron pensando gli interessasse ma a quanto pare non la vuole e... - intervenne Harry per evitare il solito litigio.

 

- Che foto è? - lo interruppe curiosa.

 

Harry chiese mentalmente scusa a Ron ma IL PIANO andava seguito - Bhè ecco è di voi due a Hogwarts, è una foto babbana - ecco ora si sarebbe voluto picchiare da solo per la tristezza che aveva appannato gli occhi di Hermione che nel frattempo si era voltata a guardare Ron.

 

- Se non la vuoi puoi darla a me, ne abbiamo fatte così poche ai tempi della scuola che mi fa piacere averle - disse la ragazza al rosso che si pentì subito di aver anche solo pensato di poterla buttare via.

 

- Non è come pensi! Harry ha capito male, mi piace... veramente... e vorrei tenerla - Ron si era reso conto che anche se gli scatenava pensieri indesiderati aveva già cominciato a considerare quella foto un piccolo tesoro, da custodire gelosamente.

 

- Allora potresti farmene una copia - gli rispose Hermione di nuovo felice.

 

- Ecco... non è che... sai con i negozi babbani... non sono molto pratico ecco e... - si interruppe visto che gli altri due erano scoppiati a ridere.

 

- N..n-non sono... molto.. p-pra..tico? - disse Harry tra le risa ma si riprese in fretta visto lo sguardo truce dell'amico - Oh andiamo Weasley, non sai nemmeno come si chiamano i negozi! -

 

- Certo che lo so! - rispose offeso il rosso - c'è il fornaio, il libraio... -

 

- Ma questi ci sono anche nel mondo magico - e vista la faccia arrogante dell'amico continuò - Allora sentiamo genio come si chiama il negozio che vende elettrodomestici? -

 

- Elettro-ché? - e visto che i due ragazzi erano di nuovo scoppiati a ridere si rassegnò - e va bene, non conosco i babbani, ma so molte più cose di molti altri maghi sull'argomento! -

 

- Certo, perchè tuo padre ci lavora, comunque io intendevo fare una copia con la magia - rispose Hermione

 

- Magia certo! Come ho fatto a non pensarci, basta solo, si insomma, basta... -

 

- Non sai l'incantesimo vero? - intervenne Harry con un sorriso e l'altro annuì sconsolato.

 

- Nessun problema stasera ti accompagno a casa e faccio io... così evitiamo di aspettare anni che ti ricordi di portarmela - concluse Hermione che stava ancora aspettando la sciarpa che gli aveva prestato l'anno prima! - dove ci troviamo?

 

- All'ingresso alle 8, vieni anche tu Harry? Magari passiamo anche a prendere una pizza e facciamo una cena tra amici -

 

- No io passo, se non torno a casa puntuale tua sorella sguinzaglia i segugi! - ma nonostante la prospettiva non rosea Harry sorrideva, si vedeva che era felice di avere una scusa per stare più tempo possibile assieme alla moglie. Hermione sospirò, era felice per loro, ma a volte li invidiava, avrebbe voluto avere anche lei un marito innamorato anche solo la metà di Harry, si sarebbe accontentata... pur di non dover tornare ancora per molto in una casa bellissima ma vuota e triste, con solo Grattastichi come compagnia.

 

- Bhè allora a dopo! - salutò la ragazza prima di avviarsi lungo il corridoio. Ron la guardò con uno strano sguardo finché non fu sparita.

 

- Prima le dirai che sei innamorato di lei, meglio sarà - disse tranquillamente Harry come se stesse facendo un commento sul tempo, ma quelle poche parole misero in crisi l'amico.

 

- No! Sei matto? Ora che sto riuscendo a riconquistare l'amicizia e l'affiatamento di un tempo rovinerei tutto! -

 

- Quindi preferisci avere un'amica in più invece di Hermione che ti aspetta a casa quando arrivi tardi da lavoro, che si addormenta con te sul divano, che "dio ti aiuti" ti prepara la cena, che viene con te a dormire e... e ti prego non farmi dire che altro! -

 

- Io... non l'avevo mai vista in questi termini, ma forse... hai ragione. Non saprei però come fare a dirglielo -

 

- Io comincerei con Mione sono innamorato cotto di te, poi starei a vedere che risponde: se le si appannano gli occhi e ti sembra stia per piangere è un buon segno, se sorride o scoppia a ridere bhè fingi aver voluto prenderla in giro -

 

- Quindi pianto bene, sorriso non bene? - Ron al momento aveva dei problemi a capire come potessero le ragazze essere tanto complicate: uno se rideva era felice e se piangeva triste... o no? - Harry non ci capisco niente! -

 

- Amico ti conviene abituarti! Sono insieme a tua sorella da una vita e questo è tutto quello che sono riuscito a capire... credo... ora sta cambiando di nuovo... sarà la maternità! - concluse il moro con voce perplessa ma gli occhi colmi di tenerezza, ormai completamente perso nel pensiero della sua Ginny.

 

- Ok, ok farò come dici ma magari le prendo un... un... mazzo di fiori? -

 

Harry lo fissò perplesso - Hermione non è ragazza da semplice mazzo di fiori, penserà che la vuoi prendere in giro o chissà che altro però... che ne dici della rosa di Muckh-vattela-a-pesca che voleva tanto per il salotto? -

 

- Giusto ma è lontanissimo il negozio e con le nuove restrizioni non posso nemmeno smaterializzarmi! -

 

- Vai, ti copro io! - lo incoraggiò Harry con un sorriso complice - Sei ancora qui??? Guarda che cambio idea! -

 

- Vado... no sono già andato - e senza salutarlo Ron corse via come se avesse il diavolo in persona che gli correva dietro.

 

 

***

 

 

Avrebbe dovuto immaginarlo, ormai lo conosceva da anni e Ron... Ron era sempre in ritardo ma quella volta aveva veramente esagerato passino 5 minuti, ne passino anche 15 ma ormai era in ritardo di quasi un'ora e lei fessa era ancora lì ad aspettarlo!

 

Aveva appena cominciato ad avviarsi furiosa verso casa quando le arrivò davanti correndo, il ragazzo non fece nemmeno in tempo ad aprire bocca che cominciò ad coprirlo di rimproveri.

 

- ... insomma! Non ti chiedo tanto! Non hai il rispetto per le persone? Dico ti costava tanto mandare un gufo? E poi dove diavolo sei stato? Sembri.. sembri... APPENA SCESO DALLA SCOPA! DOVE SEI STATO?!!! -

 

- Bhè... è più o meno così ma... - la ragazza non lo lasciò finire e continuò la sua sfuriata arrabbiata come non mai.

 

- Capisco, una svolazzata sulla scopa - disse la ragazza con una calma terrificante, Ron non l'aveva mai vista così arrabbiata e tentò di nuovo di aprire bocca ma lei parlò per prima - credo che sia meglio lasciare perdere, mi sono stancata, quando ci incontreremo in futuro sei pregato di far finta di non vedermi. E per la foto... tienila, bruciala, ficcatela dove non batte il sole, non me ne importa. Se non te ne sei reso conto Ronald Weasley questa è la fine della nostra amicizia! - detto questo si smaterializzò senza pensarci due volte (NdA era veramente furiosa: ha infranto il regolamento!!!), lasciando un Ron sconvolto che prese a fissare la rarissima rosa rossa cui era appesa una copia appena fatta della famosa foto che fino a un momento prima erano nascoste dietro la sua schiena.

 

 

***

 

 

Nella camera in penombra si sentivano degli strani rumori ma a meno che non ci si soffermasse ad ascoltare nessuno avrebbe riconosciuto in quei rumori singhiozzi soffocati. Hermione era stesa sul letto, la faccia completamente nascosta nel cuscino, che piangeva disperata; lì nel suo rifugio segreto poteva farlo. Nessuno sapeva di quella camera in affitto a babbani in periferia, di solito ci andava per studiare casi difficili o quando voleva restare un po' sola oppure come quella volta per sfogarsi in solitudine perchè lì... lì poteva abbandonare le varie maschere che indossava di solito e ritornare stessa, non la secchiona, non l'amica sempre pronta, non l'auror perfetto ma semplicemente Hermione, la timida ragazza con tanti capelli e troppi sogni romantici. Una volta con Harry e Ron non aveva bisogno di fingere ma ormai i tempi erano cambiati, Harry aveva Ginny e quindi non poteva scaricare su di lui i suoi problemi, ora aveva una moglie a cui badare e Ron... Ron... Ron per lei era morto! Ancora non si capacitava di come avesse potuto dirgli quelle cose, o forse sì, erano il risultato di anni di frustrazione per la loro strana amicizia che ormai di amicizia aveva ben poco, almeno da parte sua.

 

Gli occhi le si riempirono nuovamente di lacrime al ricordo di quello che aveva fatto, ma forse aveva fatto bene, Ron ora era sicuramente offeso a morte e anche se le sarebbe passata la rabbia non aveva nessuna intenzione di strisciare ai suoi piedi a implorarlo di tornare amici! In fondo era sempre stato così: uno dei due faceva qualcosa, l'altro s'arrabbiava e gli urlava contro ogni insulto possibile, rimanevano offesi per un po', poi uno dei due (solitamente lei) tendeva il ramo d'ulivo e tutto tornava a posto, ma questa volta il ramo d'ulivo glielo avrebbe dato in testa! 

 

Lei non voleva ritornare ad essere sua amica, voleva che la guardasse come Harry guardava Ginny, voleva che arrivasse in anticipo agli appuntamenti perchè non poteva perdere nemmeno un secondo della sua compagnia, voleva che al cinema invece di battute idiote sulla tecnologia babbana la coccolasse di nascosto nelle ultime file... insomma voleva che Ron l'amasse.

 

Si ritrovò a ridere, anche se quel suono sembrava più un pianto che un riso persino alle sue stesse orecchie - Sono un'illusa vero? - chiese al poster di Albus Silente che teneva appeso al muro, ma questi si limitò a sorriderle dolcemente, il che le procurò un'altra ondata di pianto. Quanto avrebbe voluto che il preside fosse ancora vivo. Poi prese a parlare all'immagine, traendo conforto dalle sue stesse parole. - Vorrei che lei potesse sentirmi preside, rispondermi... a volte mi sento così sola, il mondo passa, va avanti, quando torno a casa la sera sento i vicini che danno feste, intrattengono amici... vivono mentre io... io sopravvivo solo! Se sparissi l'unica cosa di cui sentirebbero la mancanza è della perfetta Auror che risolveva tutti i problemi ma probabilmente nessuno sentirebbe la mancanza di Hermione. Mi sento così spesso invisibile, come se tutti si fossero fatti una vita, avessero trovato amici e amore mentre io, io sono rimasta indietro, così indietro che non mi vede più nessuno. Nemmeno Harry preso com'è da Ginny o Ron che ormai ha qualsiasi ragazza ai suoi piedi -.

 

Una volta realizzato ciò tacque, come folgorata, una strana calma scese a appannarle la luce che di solito animava i suoi occhi, i singhiozzi cessarono anche se le lacrime scendevano comunque, silenziose. Quando parlò di nuovo la sua voce era spenta - Vorrei conoscere un incantesimo per addormentarmi e sognare tutto quello che non sono; la prego preside... smetta di sorridere... e mi insegni un incantesimo che mi faccia sognare di essere amata e circondata da mille amici o altrimenti mi basterebbe anche solo che lui mi amasse alla follia. Voglio essere felice... - stava per continuare a parlare quando nel quadro Silente fece uno strano movimento con la bacchetta, non lo aveva mai fatto prima si ritrovò a pensare Hermione ma non poté continuare a riflettere perchè cadde distesa nel letto, apparentemente profondamente addormentata. 

 

 

***

 

 

Ron tornato a casa si sedette sul letto a riflettere, rimase molto tempo in contemplazione della rosa prima di decidere che ne aveva abbastanza, abbastanza di essere un imbecille indeciso e innamorato che si rodeva il fegato ogni volta che uno di quei bellimbusti la salutavano. Voleva fosse sua, solo sua, meravigliosamente sua.

 

- Giusto! Ora vado da lei e mi sentirà! - si alzò di scatto prese al volo la scopa e puntò in direzione della casa di Hermione, per fortuna i suoi genitori abitavano quasi in centro.

 

- Signora Granger!!!!! - la povera signora a momenti moriva di infarto, visto che anche se la figlia la teneva aggiornata sulle trovate dei maghi per sostituire la tecnologia, non si sarebbe mai aspettata di vedere il ragazzo planare nel suo giardino a bordo di una scopa e... proprio sopra i gerani che aveva appena piantato!

 

- Ronald... ehm... cosa posso fare per te? - gli chiese gentilmente.

 

- Veramente vorrei vedere Hermione, lo so che è tardi ma è importante! - disse Ron correndo verso la porta sul retro della casa, stava per salire sul primo gradino quando la voce della signora alquanto sconcertata lo bloccò.

 

- Hermione non abita più qui da quasi sei mesi - Ron si ghiacciò sul posto.

 

Si voltò - C-come e dove... dove abita adesso? - chiese con apprensione, se gli avesse detto che abitava con un ragazzo si sarebbe auto-avadakedrizzato!

 

- Certo! Pensavo ve lo avesse detto, ah quella ragazza sempre alle prese con mille impegni, glielo dico sempre di non strafare che poi si dimentica qualcosa che lei... -

 

- Scusi! - Ron aveva assoluto bisogno di vedere Hermione e la donna si era persa nel suo strano mondo, al diavolo! - Mi sa dire allora dove posso trovarla?

 

- Si, abita non lontano dal lavoro, mi sembra che la via si chiami... si chiami... aspetta ha un nome strano... Ro-qualcosa ma... -

 

- Via J.K.Rowling? - fece Ron impaziente.

 

- Certo è quella! Al numero 13... dice che porta fortuna mhà... questi giovani! - continuò la signora perplessa.

 

- Ok grazie mille... arrivederci! - e dopo aver ripreso la scopa prese il volo veloce e silenzioso come era venuto.

 

 

***

 

 

"Merlino che mal di testa!" questo fu il primo pensiero razionale di Hermione. Poi si mise a sedere di scatto, guardandosi intorno stralunata, quella non era la sua stanza! Cercò di ricordare... allora il disastroso incontro con Ron, lei che arrivava nella stanza, il monologo a Silente e... basta. Cominciò a preoccuparsi, in fondo anche se Voldemort era morto c'erano molti seguaci che non demordevano, poteva essere stata vittima di un rapimento! Scese velocemente dal letto pronta a scappare a qualsiasi costo quando la porta si aprì lentamente, lei prese la bacchetta e la puntò veloce contro l'aggressore. - Fermati o sarai fermato! -

 

- Rilassati tesoro è solo la colazione - Hermione guardò sconcertata Ron che la guardava adorante e nel frattempo teneva in bilico in una mano un vassoio con i suoi piatti preferiti mentre con l'altra chiudeva la porta. Quando lui si avvicinò porgendole il cibo lei si ritrasse come se stesse nella stessa stanza con Voldemort in persona, Ron ignorando la sua aria sospettosa e senza smettere di sorriderle dolcemente posò il vassoio sul comodino, la prese per mano e la fece sedere sul letto, poi dopo averle accarezzato una guancia le mise il vassoio sulle gambe e le si sedette vicino senza smettere di guardarla. - Mangia o si fredda - le disse semplicemente.

 

La ragazza era sconcertata, inoltre il suo cervellino geniale aveva deciso di andare in vacanza nel momento in cui lui l'aveva presa per mano... dico per mano, Ron! Ok doveva avere sbattuto la testa mentre si girava nel letto e adesso aveva le allucinazioni perchè era impossibile che Ron si comportasse così.

 

- Ehmm... io... non so... Ron? - lo guardava ormai nel panico, non sapeva che fare!

 

- Non hai fame? Sicura? - le chiese sempre mantenendo un tono dolce tanto diverso da quello che era abituata a sentirgli usare.

 

- Si... c-credo sono... confusa... dov-dove siamo? - gli chiese esitante.

 

- Siamo a casa nostra - rispose tranquillo - sarà meglio che sposti il vassoio - così dicendo lo prese e lo posò sul comodino poi si girò nuovamente verso la ragazza che era rimasta folgorata dalle parole "casa nostra" - ora tesoro che vuoi fare? Posso aiutarti in qualche modo? -

 

Hermione lo guardò a bocca aperta articolando senza parole - R-ron se questo è uno scherzo ti avverto che ti torturerò a sangue e lentamente! - gli disse arrabbiata certa che da un momento all'altro lui si sarebbe messo a ridere e l'avrebbe presa in giro perchè era stata un'allocca a cascarci.

 

Ma il ragazzo non ebbe la minima esitazione e le si avvicinò con i polsi vicini - Non è uno scherzo ma se ti fa piacere puoi farmi ciò che vuoi. Devo passarti qualcosa con cui legarmi? - le chiese sempre dolce.

 

- L-legarti? - gli chiese perplessa.

 

- Certo o vuoi che stia semplicemente fermo mentre lo fai? -

 

- Cos... - la ragazza finalmente capì quello che intendeva, lo guardò e rimase orripilata, non stava scherzando, era mortalmente serio! - Ron perchè sei così... ti hanno fatto qualcosa la... la maledizione Imperio! - e detto questo gli si piazzò davanti recitando strane formule, quando ebbe finito lo fissò soddisfatta credendo di averlo finalmente fatto tornare normale. - Bene adesso dimmi qualcosa! -

 

- Sei bellissima, ti adoro tesoro, sei la luce che illumina la mia vita, dimmi come posso farti felice - le disse appassionato.

 

A Hermione veniva da piangere ma si riscosse, lo avrebbe fatto tornare normale lei! - Baciami! - gli ordinò certa che sarebbe tornato in sè e sarebbe scappato a gambe lavate; ma rimase incredula quando lui le si avvicinò, le alzò il mento e la baciò. Dopo un po’ le veniva da piangere, la stava baciando si ma sembrava un bacio senza anima, dolce e un po’ passionale ma... come dire... impersonale, come una conversazione forzata o imparata a memoria!

 

- Basta! - gridò staccandosi da lui che la fissava preoccupato.

 

- Io... tesoro dimmi cosa ho sbagliato, una sola parola e cambierò per te! - ma lei non voleva che lui cambiasse, voleva il Ron originale. Rivoleva il suo mondo, rivoleva il suo Ron pieno di difetti e idiozia, quel fantoccio adorante non gli assomigliava per niente, mancava l'anima, incredibile a dirsi le mancava il fatto che la contraddicesse su tutto, che la guardasse in cagnesco quando diceva cose che non gli andavano bene e di colpo capì:

 

lei lo amava per i suoi difetti, non si era innamorata di quel bambolotto adorante, non lo sentiva Ron perchè lei amava il vero Ron, unico, speciale, che la faceva arrabbiare solo guardandola e le faceva battere il cuore con una smorfia dispiaciuta. Amava Ron quando arrivava in ritardo e quando faceva lo stupido... lo amava e basta. Se mai fosse riuscita a rivederlo glielo avrebbe detto e pazienza se lui le voleva solo la metà del bene che gli voleva lei. Pazienza se non l'avesse guardata con adorante tenerezza come faceva Harry, a lei sarebbe bastato  quel poco che lui era disposto a concederle, si sarebbe accontentata. L'unico desiderio era poterlo vedere di nuovo...

 

 

***

 

 

Ron era disperato, era andato a casa di Hermione ma non aveva trovato nessuno, allora aveva girato tutta Londra alla ricerca della ragazza, era stato in tutti i negozi e locali che lei frequentava e in tutti i luoghi in cui si rifugiava ma nulla, era svanita.

 

Ora sedeva sul letto della casa al numero 13 di via J.K.Rowling con lo sguardo perso nel vuoto, non sapendo cosa poteva fare quando notò alcune carte sparse sul tavolo alla rinfusa. Normalmente non si sarebbe mai immaginato di frugare tra la corrispondenza altrui, soprattutto tra quella di Hermione anche se a volte avrebbe voluto leggere quello che le scriveva il monosopracciglio bulgaro. Ma quella era una situazione disperata quindi con uno scatto raggiunse il tavolo e cominciò a rovistare, c'erano lettere e pergamene tutte mischiate ma nessuna sembrava interessante: ordini dei superiori, note per la spesa, qualche lettera dal ministero e scartoffie babbane tra cui un sollecito di pagamento per una camera in affitto e... un momento! Camera in affitto?

 

Il ragazzo prese velocemente il foglio e si precipitò fuori di casa, non conosceva quella via quindi lasciò perdere la scopa e cominciò a chiedere a tutti i passanti babbani che incontrava ma nessuno sembrava conoscere il posto. Finalmente dopo una mezz'ora in cui era passato dall'inquieto al disperato una signora anziana gli disse che era molto vicino, solo due vie più in là; il ragazzo le diede un grosso bacio lasciandola di stucco e riprese a correre come un fulmine.

 

Arrivato di fronte la camera però esitò, in fondo lei gli aveva detto di girare al largo e lui che faceva? Si intrometteva in quello che aveva l'aria di essere il suo rifugio privato, ma accantonò subito i dubbi, insomma lui era lì per dirle che l'amava non per insultarla! Bussò piano... ma nessuno gli rispose, riprovò più forte ma ancora nulla, allora perse la pazienza e cominciò a bussare insistentemente e a chiamarla, ma ancora nulla. Senza darsi per vinto prese la bacchetta - Alohomora! - ma nulla, astuta la ragazza! Lo prese come un affronto personale e cominciò a recitare formule su formule per aprire quella dannata porta, alla fine non ce la fece più, e usò uno dei passpartout di lavoro anche se era vietato.

 

Corse dentro e per la prima volta dopo ore sentì la tensione allentarsi, l'aveva trovata! Le corse accanto le cominciò a scuoterla piano per svegliarla, notando costernato il viso rosso e gonfio come se si fosse addormentata piangendo e promise a sè stesso che se lo avesse perdonato non l'avrebbe mai più fatta piangere e avrebbe passato la vita a farsi perdonare.

 

- Hermione? - la chiamò piano, ma la ragazza non accennava a svegliarsi - Hermione dai... sono venuto per scusarmi, non fare finta... sveglia! - ma lei continuava a dormire tranquillamente. Il ragazzo cominciò seriamente a preoccuparsi. Hermione non era tipo da fare scherzi del genere e nemmeno per così tanto tempo, era troppo buona per far stare in ansia le persone; quindi quando vide che non riusciva a farla rinvenire cominciò a disperarsi.

 

- Hermione ti prego, ti prego rispondimi... Hermione... Mione... parlami ti prego dammi dello stupido dimmi che mi odi ma ti prego parlami... Mione! - Ron era disperato, aveva le guance rigate di lacrime, ma dove c***o erano i medimaghi quando servivano?!

 

 

***

 

Hermione nel frattempo aveva i suoi problemi cercando di capire come uscire da quell'universo parallelo in cui sembrava imprigionata, inoltre c'era Ron... non il vero Ron ma quello versione bambolotto adorante che non la smetteva di assecondarla facendola uscire ancora più dai gangheri!

 

 

***

 

Il ragazzo stava per perdere le speranze, disperato alzò gli occhi scandagliando la stanza alla ricerca della possibile causa dello stato di Hermione ma nulla... l'unica cosa che notò fu il poster di Silente che involontariamente lo fece sorridere disperato... solo Hermione avrebbe potuto mettere un poster simile!

 

Contrariamente a ogni suo principio e senza logica apparente cominciò a parlare all'immagine - Preside la prego mi aiuti!!! - ma l'immagine gli restituì il solito sorriso dolce e distaccato - non sto scherzando... la prego mi aiuti io... devo svegliarla... devo poter guardare i suoi occhi perchè... perchè devo dirle che l'amo! L'amo con tutto il mio cuore... la prego mi mostri come posso aiutarla! - ma niente. L'immagine rimaneva imperturbabile, allora Ron lasciò stare e avvolse in un abbraccio disperato la ragazza, senza notare lo strano movimento della bacchetta che fece il vecchio preside dal ritratto e...

 

- Smettila! Io rivoglio il mio RON!- urlò all'improvviso Hermione disperata.

 

- E io chi ti sembro? Malfoy? - cercò di scherzare Ron che però era visibilmente sconvolto.

 

- C-cos.. Ron... - la ragazza lo guardò perplessa per un momento alla vista del viso stravolto del rosso, poi i suoi occhi si illuminarono e gli saltò addosso abbracciandolo come se volesse strangolarlo - Ron!

 

- In carne e ossa piccola - rispose stringendola altrettanto forte e cominciando ad accarezzarle i capelli ma si interruppe appena si accorse che lei stava piangendo, la scostò dolcemente da sè cercando di non cedere al panico; fece per parlare quando...

 

Lei aveva alzato gli occhi da cui continuavano a uscire lacrime silenziose, ma ormai era troppo concentrata a studiare il suo viso, a memorizzare i suoi lineamenti per accorgersene: aveva deciso di dirgli tutto ed era quasi sicura che lui sarebbe inorridito venendo a sapere il suo più grande segreto e che una volta scoperto non l'avrebbe più guardata in quel modo... forse non le avrebbe più nemmeno parlato ma doveva sapere! Continuò a studiarlo ancora per un po', voleva ricordarselo così con quell'espressione dolce e preoccupata sul viso... come se gli importasse della sua sicurezza al di là della semplice amicizia. Quando fu soddisfatta prese fiato - Ti amo - disse con voce ferma e chiara, senza esitazioni e poi continuò come se le parole a lungo imprigionate nel suo cuore fossero impazienti di uscire - ti ho sempre amato, anche quando mi prendevi in giro, mi ignoravi, quando ti arrabbiavi con me io ti amavo... e adesso che ho accettato questo sentimento ti amo più di prima, non posso più nasconderlo, non posso più nascondermi... adesso inorridisci pure, odiami perchè ho rovinato la nostra amicizia ma io ti amo! E scusami per quello che sto per fare ma... - Non finì la frase ma lo tirò a sè e lo baciò. Le sembrava di volare, decise di dimenticare tutto, che lui non l'amava, che aveva appena gettato l'amicizia di una vita dalla finestra, che d'ora in avanti avrebbe dovuto accontentarsi del solo ricordo e il mondo alla fine scomparve e per Hermione tutto quello che esisteva era Ron: le sue mani che la stringevano e le davano forza e protezione e le sue labbra che stavano... stavano... bhè stavano ricambiando il suo bacio e... un momento! "Perchè lui ricambia?" pensò la ragazza totalmente sconvolta, si staccò e dopo una manciata di secondi necessari per ricordarsi chi fosse e che ci facesse lì aprì piano gli occhi.

 

Davanti a lei c'era Ron con un sorriso ebete in faccia e la gioia che gli illuminava i lineamenti, Hermione era sconvolta, in fondo lui avrebbe dovuto essere scandalizzato, orripilato e non si capacitava del perchè fosse così felice (NdA il cervellino era impegnato in una danza della vittoria e non riusciva a ragionare poverina!).

 

Forse la sua faccia era troppo espressiva perchè lui le sorrise dolcemente e prendendole il viso tra le mani le diede un altro bacio sulle labbra, leggero come piuma poi con una voce roca per l'emozione finalmente le parlò - Ti amo anch'io e... miseriaccia Herm come hai fatto a non accorgertene? Come hai fatto a pensare che ti avrei odiato perchè mi ami? Ora tu... tu dovrai sposarmi lo sai vero? - glielo chiese così... Ron non sapeva da dove gli erano venute quelle parole, ma si accorse che era esattamente quello che voleva, quello che aveva sempre sognato e finalmente aveva la felicità assoluta a portata di mano. L'unico problema era che lei non rispondeva, sembrava in trans. - Mione... t-ti conviene rispondermi presto altrimenti morirò di crepacuore! -

 

- Io... i-io... - Hermione stentava a credere a ciò che vedeva e sentiva ma una volta resasi conto della situazione gli saltò al collo urlando un estatico - SIIIIIIIIIIIIIIIII! -

 

Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo e infilò la mano in tasca - Lo so che non è stata molto romantica come proposta e... non mi sono inginocchiato né l'anello ma forse... - si inginocchiò e le porse la rara rosa rossa sempre legata alla foto - ...si può rimediare: Hermione Jane Granger mi vuoi sposare? -

 

Lei lo fissava incredula - E'... è per questo che... che tu... Ron? - aveva di nuovo le lacrime agli occhi, lui si era ricordato di quella rosa e doveva aver volato per ore per arrivare a comprarla ecco perchè era arrivato in ritardo e lei che non gli aveva dato la possibilità di spiegare! Gli si inginocchiò davanti - Ti prego perdonami... mi sono comportata da stupida oggi mentre tu... tu... -

 

- Io per anni ti ho insultata e fatta arrabbiare per stupide gelosie senza senso... in fondo al cuore sapevo che mi volevi bene ma non l'ho mai accettato pienamente... sono stato un codardo quindi facciamo che siamo pari vuoi? - le chiese con la faccia speranzosa.

 

- Affare fatto! - gli porse la mano che lui prontamente strinse. - Ora pretenderai davvero che ti sposi? - gli chiese scherzosa.

 

- Non hai altra scelta! - fece sicuro lui.

 

- Perchè? - gli chiese perplessa.

 

- Oltre al fatto che mi ami alla follia - rispose con un ghigno - oramai so come ridurre la strega più intelligente di tutti i tempi a un adorabile pesce rosso! - concluse tutto soddisfatto.

 

- Che vorresti dire? - ribattè accigliata.

 

Ron con un sorriso fiero rispose - Ho scoperto che quando ti bacio arrossisci e poi per un po' non sai che dire così apri e chiudi la bocca: come un pesciolino rosso! -

 

- Ma non è ve... - Ron la baciò con tutta la passione repressa per anni, con tutto l'amore cresciuto con loro, con tutta la disperazione di chi crede di aver perduto ma poi ha ritrovato, la baciò col cuore. Quando alla fine si staccarono ansimavano tutti e due, Ron la guardò con tenerezza sostituita poi dal divertimento, lei alla fine si accorse del suo sguardo e scoppiò a ridere seguita a ruota dal ragazzo.

 

- Ok, ok hai ragione! -

 

- Ti ho mai detto però che sei il pesciolino rosso più dolce e sexy che abbia mai visto? - le chiese con gli occhi pieni di tenerezza.

 

- no, mai -

 

- bhè avremo tempo allora -

 

- davvero... non me lo dici adesso? - gli chiese mettendo un broncio scherzoso.

 

- davvero, ma non te lo dico adesso perchè ora sono impegnato a fare altro - le rispose sorridendo malizioso.

 

- ah... cosa scusa? - fece lei perplessa.

 

- questo! - e ridendo la prese in braccio e la portò fino al letto lasciandovisi cadere sopra con lei ancora tra le braccia e...

 

... bhè Hermione dovette aspettare un bel po' per sentirsi dire che era dolce e sexy!

 

THE END

 

Grazie mille per averla letta tutta!!! Che ne dite di una piccola recensionuccia?? Accetto di tutto!!! Grazie ancora

KissKiss

Angel

  
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