Eccomi di
nuovo qui!!! Questa one-short è nata in un periodo “no”
nella mia vita quindi siate clementi!! È più lunga del mio solito standard ma non volevo farne più capitoli. La dedico a tutte
le persone fantastiche che hanno letto le mie fic e soprattutto a quelli che
hanno recensito… grazie davvero! Che altro dire… BUONA LETTURA!!!
KissKiss
Angel
FOTOGRAFIE E PESCI ROSSI
- RONALD
WEASLEY! -
Ron fece un salto all'urlo della madre (NdA che probabilmente
era stato sentito anche dell'altra parte dell'universo conosciuto) e si
affrettò a scendere, non prima di aver dato un'ultima occhiata alla foto.
- Finalmente!
Muoviti altrimenti arrivi in ritardo a lavoro anche oggi e mi raccomando se ti
manca qualcosa nel nuovo appartamento non esitare a mandare un gufo! E... -
- Mamma va
tutto bene! A Londra ho tutto e poi torno qui tutti i fine settimana! Ci vediamo
sabato - detto questo diede un bacio sulla guancia alla madre e si catapultò fuori dalla porta: era VERAMENTE in ritardo.
Ma mentre
volava per raggiungere la capitale ricominciò a
pensare alla foto che gli aveva dato Harry il venerdì prima e che era il motivo
del suo ritardo.
E' strano
quanto potere può possedere una semplice foto babbana se riesce a catturare il
momento giusto e quella volta Harry c'aveva azzeccato!
La foto che gli aveva dato l'amico era stata scattata uno degli ultimi giorni
del sesto anno, prima che succedesse... tutto; ritraeva solo lui e Hermione ma
quello che lo aveva incantato era l'atmosfera.
La foto era
stata scattata nel parco, sotto il solito albero e loro due erano in piedi, lui
le teneva un braccio sulla spalla mentre l'altro era
sul suo fianco: le si appoggiava addosso come fosse la sua colonna e forse era
vero, al tempo lei era il suo sostegno in tutto e per tutto mentre ora...
incredibile ma Ron aveva imparato a cavarsela da solo anche se ogni tanto nei
momenti di massimo sconforto la pensava ancora, ora più che un sostegno era un
salvagente di emergenza da tenere in casi particolari e delicati.
A lei, nella
foto, sembrava non pesare l'essere il suo sostegno anzi
aveva la testa abbandonata sulla sua spalla e la mano sul suo fianco vicino a
quella di lui, in quella posa sembrava quasi che si fidasse di lui, che lo
considerasse il suo porto sicuro ed era quello ad averlo sconvolto: lui aveva
sempre creduto di essere una specie di peso per Hermione ma quella foto... quella
foto gli aveva fatto venire dei dubbi.
Infine a
sconvolgerlo più di tutto erano state le loro espressioni: erano entrambi
raggianti come non esistesse problema al mondo che non potessero risolvere se fossero stati assieme... fatto strano per l'epoca perchè
quello, lo ricordava bene, era stato un periodo nero dopo la morte di Silente e
la decisione di cercare Voldemort. All'inizio aveva
persino pensato che Harry avesse voluto fargli uno
scherzo e che la foto fosse un fotoplaggio... un motomontaggio... bhè quella cosa che facevano i babbani con
le loro assurde scatole luminose! (NdA si chiamano
computer!)
Ma doveva dare
ragione a Harry sembravano perfetti assieme, sembravano felici e soprattutto
innamorati.... anche se col senno di poi Ron poteva
dire che tutto erano fuorché innamorati e forse non erano nemmeno tanto amici.
- Ron,
finalmente! -
- Lo so, lo so
sono in ritardo e mi tocca stare a catalogare i file
fino alle 10 stasera... -
- Veramente
sono riuscito a coprirti... almeno stavolta sono solo 7 minuti, cavoli è un record sai? - Harry gli diede una sonora pacca sulla
spalla sorridendogli ma vedendo l'espressione strana
del suo viso divenne serio - Cosa c'è che non va? -
- Io... è-è colpa tua! - e visto che
l'amico lo fissava perplesso Ron continuò - Perchè mi hai dato quella maledetta
foto? -
Ecco svelato
il mistero, Harry scelse bene le parole, infondo non
si sa mai come Ron possa reagire - Bhè l'ho trovata cercando il libro di erbologia del sesto anno, me ne ero dimenticato e visto che
una volta ti lamentavi sempre di non avere foto di vuoi due soli... ho pensato
ti avrebbe fatto piacere averne una copia - Harry era fiero di sè: era riuscito
a recitare il ruolo alla perfezione senza saltare una parola e senza
sbugiardarsi, visto che in realtà Ginny l'aveva minacciato di torture se non
avesse scovato una foto di quei due in cui non avessero espressioni omicide
stando vicini e non l'avesse data al fratello.
La sua
meravigliosa metà, ora in dolce attesa, si era infatti
convinta di poter far finalmente mettere assieme Ron e Hermione e aveva deciso
che sarebbe stato (come al solito) lui il cupido. Harry aveva anche cercato di
protestare, ci aveva provato milioni di volte a far mettere insieme quei due ma non c'era mai riuscito e non vedeva cosa ci fosse di
diverso stavolta. Sarebbe stato meglio non parlare visto che Ginny gli aveva
risposto che ci aveva sempre provato lui da solo mentre
questa volta ci sarebbe stata lei a dirigerlo e sotto la sua guida quei due si
sarebbero sposati entro l'anno. L'ultima protesta del ragazzo era stata
bloccata da un suo sorriso che voleva dire sono-una-ragazza-tu-non-puoi-capire-se-non-fai-quello-che-ti-dico-sai-cosa-ti-aspetta
e visto che benché fosse in dolce attesa era inquietante con quello sguardo
Harry aveva pensato bene di prestarsi.
- Se non la vuoi posso sempre riprendermela! -
- Riprendere
cosa? - i due ragazzi fecero un salto. Hermione con
l'età aveva imparato a non fare rumore quando
camminava, il che per il lavoro che facevano era un bene, ma non per loro no!
- Hermione, prima o poi mi farai morire te ne rendi conto vero? - Ron
era decisamente seccato, come al solito, ma
soprattutto era scombussolato di vedersela davanti dopo aver osservato la foto.
- Niente Herm,
è solo che ho dato una foto a Ron pensando gli interessasse
ma a quanto pare non la vuole e... - intervenne Harry per evitare il
solito litigio.
- Che foto è? - lo interruppe curiosa.
Harry chiese
mentalmente scusa a Ron ma IL PIANO andava seguito -
Bhè ecco è di voi due a Hogwarts, è una foto babbana - ecco ora si sarebbe
voluto picchiare da solo per la tristezza che aveva appannato gli occhi di
Hermione che nel frattempo si era voltata a guardare Ron.
- Se non la
vuoi puoi darla a me, ne abbiamo fatte così poche ai
tempi della scuola che mi fa piacere averle - disse la ragazza al rosso che si
pentì subito di aver anche solo pensato di poterla buttare via.
- Non è come
pensi! Harry ha capito male, mi piace... veramente...
e vorrei tenerla - Ron si era reso conto che anche se gli scatenava pensieri
indesiderati aveva già cominciato a considerare quella foto un piccolo tesoro,
da custodire gelosamente.
- Allora
potresti farmene una copia - gli rispose Hermione di nuovo felice.
- Ecco... non è che... sai con i negozi babbani... non sono molto
pratico ecco e... - si interruppe visto che gli altri due erano scoppiati a
ridere.
- N..n-non sono... molto.. p-pra..tico? - disse Harry tra le risa ma
si riprese in fretta visto lo sguardo truce dell'amico - Oh andiamo Weasley,
non sai nemmeno come si chiamano i negozi! -
- Certo che lo
so! - rispose offeso il rosso - c'è il fornaio, il libraio... -
- Ma questi ci sono anche nel mondo magico - e vista la faccia
arrogante dell'amico continuò - Allora sentiamo genio come si chiama il negozio
che vende elettrodomestici? -
- Elettro-ché? - e visto che i due ragazzi erano di nuovo scoppiati a ridere si rassegnò - e va bene, non
conosco i babbani, ma so molte più cose di molti altri maghi sull'argomento! -
- Certo,
perchè tuo padre ci lavora, comunque io intendevo fare
una copia con la magia - rispose Hermione
- Magia certo!
Come ho fatto a non pensarci, basta solo, si insomma,
basta... -
- Non sai
l'incantesimo vero? - intervenne Harry con un sorriso e
l'altro annuì sconsolato.
- Nessun
problema stasera ti accompagno a casa e faccio io...
così evitiamo di aspettare anni che ti ricordi di portarmela - concluse
Hermione che stava ancora aspettando la sciarpa che gli aveva prestato l'anno
prima! - dove ci troviamo?
- All'ingresso
alle 8, vieni anche tu Harry? Magari passiamo anche a prendere una pizza e
facciamo una cena tra amici -
- No io passo,
se non torno a casa puntuale tua sorella sguinzaglia i segugi! - ma nonostante la prospettiva non rosea Harry sorrideva, si
vedeva che era felice di avere una scusa per stare più tempo possibile assieme
alla moglie. Hermione sospirò, era felice per loro, ma a volte li invidiava,
avrebbe voluto avere anche lei un marito innamorato anche solo la metà di
Harry, si sarebbe accontentata... pur di non dover
tornare ancora per molto in una casa bellissima ma vuota e triste, con solo Grattastichi come compagnia.
- Bhè allora a
dopo! - salutò la ragazza prima di avviarsi lungo il corridoio. Ron la guardò
con uno strano sguardo finché non fu sparita.
- Prima le dirai che sei innamorato di lei, meglio sarà - disse
tranquillamente Harry come se stesse facendo un commento sul tempo, ma quelle
poche parole misero in crisi l'amico.
- No! Sei matto? Ora che sto riuscendo a riconquistare l'amicizia
e l'affiatamento di un tempo rovinerei tutto! -
- Quindi
preferisci avere un'amica in più invece di Hermione che ti aspetta a casa quando arrivi tardi da lavoro, che si addormenta con te
sul divano, che "dio ti aiuti" ti prepara la cena, che viene con te a
dormire e... e ti prego non farmi dire che altro! -
- Io... non
l'avevo mai vista in questi termini, ma forse... hai
ragione. Non saprei però come fare a dirglielo -
- Io comincerei
con Mione sono innamorato cotto di te, poi starei a vedere
che risponde: se le si appannano gli occhi e ti sembra stia per piangere è un
buon segno, se sorride o scoppia a ridere bhè fingi aver voluto prenderla in
giro -
- Quindi pianto bene, sorriso non bene? - Ron al momento aveva
dei problemi a capire come potessero le ragazze essere
tanto complicate: uno se rideva era felice e se piangeva triste... o no? -
Harry non ci capisco niente! -
- Amico ti
conviene abituarti! Sono insieme a tua sorella da una vita e questo è tutto
quello che sono riuscito a capire... credo... ora sta
cambiando di nuovo... sarà la maternità! - concluse il
moro con voce perplessa ma gli occhi colmi di tenerezza, ormai completamente
perso nel pensiero della sua Ginny.
- Ok, ok farò
come dici ma magari le prendo un... un... mazzo di
fiori? -
Harry lo fissò
perplesso - Hermione non è ragazza da semplice mazzo
di fiori, penserà che la vuoi prendere in giro o chissà che altro però... che
ne dici della rosa di Muckh-vattela-a-pesca che
voleva tanto per il salotto? -
- Giusto ma è
lontanissimo il negozio e con le nuove restrizioni non posso nemmeno
smaterializzarmi! -
- Vai, ti copro io! - lo incoraggiò Harry con un sorriso
complice - Sei ancora qui??? Guarda che cambio idea! -
- Vado... no sono già andato - e senza salutarlo Ron corse via come se
avesse il diavolo in persona che gli correva dietro.
***
Avrebbe dovuto
immaginarlo, ormai lo conosceva da anni e Ron... Ron
era sempre in ritardo ma quella volta aveva veramente esagerato passino 5
minuti, ne passino anche 15 ma ormai era in ritardo di quasi un'ora e lei fessa
era ancora lì ad aspettarlo!
Aveva appena
cominciato ad avviarsi furiosa verso casa quando le
arrivò davanti correndo, il ragazzo non fece nemmeno in tempo ad aprire bocca
che cominciò ad coprirlo di rimproveri.
- ... insomma!
Non ti chiedo tanto! Non hai il rispetto per le persone? Dico
ti costava tanto mandare un gufo? E poi dove diavolo sei
stato? Sembri.. sembri... APPENA SCESO DALLA SCOPA!
DOVE SEI STATO?!!! -
- Bhè... è più o meno così ma... - la ragazza non lo lasciò finire e
continuò la sua sfuriata arrabbiata come non mai.
- Capisco, una
svolazzata sulla scopa - disse la ragazza con una calma terrificante, Ron non
l'aveva mai vista così arrabbiata e tentò di nuovo di aprire bocca
ma lei parlò per prima - credo che sia meglio lasciare perdere, mi sono
stancata, quando ci incontreremo in futuro sei pregato di far finta di non
vedermi. E per la foto... tienila, bruciala, ficcatela
dove non batte il sole, non me ne importa. Se non te ne sei reso conto Ronald Weasley questa è la fine della nostra amicizia! - detto
questo si smaterializzò senza pensarci due volte (NdA era veramente furiosa: ha
infranto il regolamento!!!), lasciando un Ron
sconvolto che prese a fissare la rarissima rosa rossa cui era appesa una copia
appena fatta della famosa foto che fino a un momento prima erano nascoste
dietro la sua schiena.
***
Nella camera
in penombra si sentivano degli strani rumori ma a meno
che non ci si soffermasse ad ascoltare nessuno avrebbe riconosciuto in quei
rumori singhiozzi soffocati. Hermione era stesa sul letto, la faccia
completamente nascosta nel cuscino, che piangeva disperata; lì nel suo rifugio
segreto poteva farlo. Nessuno sapeva di quella camera in affitto a babbani in
periferia, di solito ci andava per studiare casi difficili o quando voleva
restare un po' sola oppure come quella volta per sfogarsi in solitudine perchè
lì... lì poteva abbandonare le varie maschere che indossava di solito e
ritornare sè stessa, non la secchiona, non l'amica
sempre pronta, non l'auror perfetto ma semplicemente Hermione, la timida
ragazza con tanti capelli e troppi sogni romantici. Una volta con Harry e Ron
non aveva bisogno di fingere ma ormai i tempi erano
cambiati, Harry aveva Ginny e quindi non poteva scaricare su di lui i suoi
problemi, ora aveva una moglie a cui badare e Ron... Ron... Ron per lei era
morto! Ancora non si capacitava di come avesse potuto dirgli quelle cose, o
forse sì, erano il risultato di anni di frustrazione
per la loro strana amicizia che ormai di amicizia aveva ben poco, almeno da
parte sua.
Gli occhi le si riempirono nuovamente di lacrime al ricordo di quello
che aveva fatto, ma forse aveva fatto bene, Ron ora era sicuramente offeso a
morte e anche se le sarebbe passata la rabbia non aveva nessuna intenzione di
strisciare ai suoi piedi a implorarlo di tornare amici! In fondo era sempre
stato così: uno dei due faceva qualcosa, l'altro s'arrabbiava e gli urlava
contro ogni insulto possibile, rimanevano offesi per un po', poi uno dei due
(solitamente lei) tendeva il ramo d'ulivo e tutto tornava a posto,
ma questa volta il ramo d'ulivo glielo avrebbe dato in testa!
Lei non voleva
ritornare ad essere sua amica, voleva che la guardasse come Harry guardava
Ginny, voleva che arrivasse in anticipo agli appuntamenti perchè non poteva
perdere nemmeno un secondo della sua compagnia, voleva che al cinema invece di
battute idiote sulla tecnologia babbana la coccolasse di nascosto nelle ultime
file... insomma voleva che Ron l'amasse.
Si ritrovò a
ridere, anche se quel suono sembrava più un pianto che un riso persino alle sue
stesse orecchie - Sono un'illusa vero? - chiese al
poster di Albus Silente che teneva appeso al muro, ma
questi si limitò a sorriderle dolcemente, il che le procurò un'altra ondata di
pianto. Quanto avrebbe voluto che il preside fosse ancora
vivo. Poi prese a parlare all'immagine, traendo
conforto dalle sue stesse parole. - Vorrei che lei potesse sentirmi
preside, rispondermi... a volte mi sento così sola, il mondo passa, va avanti,
quando torno a casa la sera sento i vicini che danno feste, intrattengono
amici... vivono mentre io... io sopravvivo solo! Se
sparissi l'unica cosa di cui sentirebbero la mancanza è della
perfetta Auror che risolveva tutti i problemi ma probabilmente nessuno
sentirebbe la mancanza di Hermione. Mi sento così spesso invisibile, come se
tutti si fossero fatti una vita, avessero trovato amici e
amore mentre io, io sono rimasta indietro, così indietro che non mi vede
più nessuno. Nemmeno Harry preso com'è da Ginny o Ron che
ormai ha qualsiasi ragazza ai suoi piedi -.
Una
volta realizzato
ciò tacque, come folgorata, una strana calma scese a appannarle la luce che di
solito animava i suoi occhi, i singhiozzi cessarono anche se le lacrime
scendevano comunque, silenziose. Quando parlò di nuovo
la sua voce era spenta - Vorrei conoscere un incantesimo per addormentarmi e
sognare tutto quello che non sono; la prego preside... smetta di sorridere... e
mi insegni un incantesimo che mi faccia sognare di essere amata e circondata da
mille amici o altrimenti mi basterebbe anche solo che lui mi amasse alla
follia. Voglio essere felice... - stava per continuare a parlare
quando nel quadro Silente fece uno strano movimento con la bacchetta,
non lo aveva mai fatto prima si ritrovò a pensare Hermione ma non poté
continuare a riflettere perchè cadde distesa nel letto, apparentemente
profondamente addormentata.
***
Ron tornato a
casa si sedette sul letto a riflettere, rimase molto tempo in contemplazione
della rosa prima di decidere che ne aveva abbastanza,
abbastanza di essere un imbecille indeciso e innamorato che si rodeva il fegato
ogni volta che uno di quei bellimbusti la salutavano. Voleva fosse sua, solo
sua, meravigliosamente sua.
- Giusto! Ora
vado da lei e mi sentirà! - si alzò di scatto prese al
volo la scopa e puntò in direzione della casa di Hermione, per fortuna i suoi
genitori abitavano quasi in centro.
- Signora
Granger!!!!! - la povera signora a momenti moriva di infarto, visto che anche se la figlia la teneva
aggiornata sulle trovate dei maghi per sostituire la tecnologia, non si sarebbe
mai aspettata di vedere il ragazzo planare nel suo giardino a bordo di una
scopa e... proprio sopra i gerani che aveva appena piantato!
- Ronald...
ehm... cosa posso fare per te? - gli chiese gentilmente.
- Veramente
vorrei vedere Hermione, lo so che è tardi ma è
importante! - disse Ron correndo verso la porta sul retro della casa, stava per
salire sul primo gradino quando la voce della signora
alquanto sconcertata lo bloccò.
- Hermione non
abita più qui da quasi sei mesi - Ron si ghiacciò sul
posto.
Si voltò - C-come e dove... dove abita
adesso? - chiese con apprensione, se gli avesse detto
che abitava con un ragazzo si sarebbe auto-avadakedrizzato!
- Certo!
Pensavo ve lo avesse detto, ah quella ragazza sempre
alle prese con mille impegni, glielo dico sempre di non strafare che poi si
dimentica qualcosa che lei... -
- Scusi! - Ron
aveva assoluto bisogno di vedere Hermione e la donna si era persa nel suo
strano mondo, al diavolo! - Mi sa dire allora dove posso trovarla?
- Si, abita
non lontano dal lavoro, mi sembra che la via si chiami... si chiami... aspetta
ha un nome strano... Ro-qualcosa ma... -
- Via J.K.Rowling? - fece Ron impaziente.
- Certo è
quella! Al numero 13... dice che porta fortuna mhà... questi giovani! - continuò la signora perplessa.
- Ok grazie
mille... arrivederci! - e dopo aver ripreso la scopa prese il
volo veloce e silenzioso come era venuto.
***
"Merlino
che mal di testa!" questo fu il primo pensiero razionale di Hermione. Poi
si mise a sedere di scatto, guardandosi intorno stralunata,
quella non era la sua stanza! Cercò di ricordare... allora il disastroso
incontro con Ron, lei che arrivava nella stanza, il monologo a Silente e...
basta. Cominciò a preoccuparsi, in fondo anche se Voldemort era morto c'erano molti seguaci che non
demordevano, poteva essere stata vittima di un rapimento! Scese velocemente dal letto pronta a scappare a qualsiasi costo quando la
porta si aprì lentamente, lei prese la bacchetta e la puntò veloce contro
l'aggressore. - Fermati o sarai fermato! -
- Rilassati
tesoro è solo la colazione - Hermione guardò sconcertata Ron che la guardava
adorante e nel frattempo teneva in bilico in una mano un vassoio con i suoi
piatti preferiti mentre con l'altra chiudeva la porta.
Quando lui si avvicinò porgendole il cibo lei si
ritrasse come se stesse nella stessa stanza con Voldemort
in persona, Ron ignorando la sua aria sospettosa e senza smettere di sorriderle
dolcemente posò il vassoio sul comodino, la prese per mano e la fece sedere sul
letto, poi dopo averle accarezzato una guancia le mise il vassoio sulle gambe e
le si sedette vicino senza smettere di guardarla. - Mangia o si fredda - le
disse semplicemente.
La ragazza era
sconcertata, inoltre il suo cervellino geniale aveva deciso di andare in
vacanza nel momento in cui lui l'aveva presa per mano... dico
per mano, Ron! Ok doveva avere sbattuto la testa mentre
si girava nel letto e adesso aveva le allucinazioni perchè era impossibile che
Ron si comportasse così.
- Ehmm... io... non so... Ron? - lo guardava ormai nel panico, non sapeva che fare!
- Non hai
fame? Sicura? - le chiese sempre mantenendo un tono
dolce tanto diverso da quello che era abituata a sentirgli usare.
- Si...
c-credo sono... confusa... dov-dove
siamo? - gli chiese esitante.
- Siamo a casa
nostra - rispose tranquillo - sarà meglio che sposti il vassoio - così dicendo lo prese e lo posò sul comodino poi si girò nuovamente verso
la ragazza che era rimasta folgorata dalle parole "casa nostra" - ora
tesoro che vuoi fare? Posso aiutarti in qualche modo? -
Hermione lo
guardò a bocca aperta articolando
Ma il ragazzo
non ebbe la minima esitazione e le si avvicinò con i
polsi vicini - Non è uno scherzo ma se ti fa piacere puoi farmi ciò che vuoi.
Devo passarti qualcosa con cui legarmi? - le chiese sempre dolce.
- L-legarti? - gli chiese perplessa.
- Certo o vuoi
che stia semplicemente fermo mentre lo fai? -
- Cos... - la
ragazza finalmente capì quello che intendeva, lo guardò e rimase orripilata,
non stava scherzando, era mortalmente serio! - Ron perchè sei così... ti hanno
fatto qualcosa la... la maledizione Imperio! - e detto questo gli si piazzò davanti recitando strane
formule, quando ebbe finito lo fissò soddisfatta credendo di averlo finalmente
fatto tornare normale. - Bene adesso dimmi qualcosa! -
- Sei
bellissima, ti adoro tesoro, sei la luce che illumina la mia vita, dimmi come posso farti felice - le disse appassionato.
A Hermione
veniva da piangere ma si riscosse, lo avrebbe fatto
tornare normale lei! - Baciami! - gli ordinò certa che sarebbe tornato in sè e
sarebbe scappato a gambe lavate; ma rimase incredula quando
lui le si avvicinò, le alzò il mento e la baciò. Dopo un po’ le veniva da
piangere, la stava baciando si ma sembrava un bacio
senza anima, dolce e un po’ passionale ma... come dire... impersonale, come una
conversazione forzata o imparata a memoria!
- Basta! -
gridò staccandosi da lui che la fissava preoccupato.
- Io... tesoro
dimmi cosa ho sbagliato, una sola parola e cambierò
per te! - ma lei non voleva che lui cambiasse, voleva
il Ron originale. Rivoleva il suo mondo, rivoleva il suo Ron pieno di difetti e
idiozia, quel fantoccio adorante non gli assomigliava per niente, mancava
l'anima, incredibile a dirsi le mancava il fatto che
la contraddicesse su tutto, che la guardasse in cagnesco quando diceva cose che
non gli andavano bene e di colpo capì:
lei lo amava per i suoi difetti, non si
era innamorata di quel bambolotto adorante, non lo sentiva Ron perchè lei amava
il vero Ron, unico, speciale, che la faceva arrabbiare solo guardandola e le
faceva battere il cuore con una smorfia dispiaciuta. Amava Ron
quando arrivava in ritardo e quando faceva lo stupido... lo amava e
basta. Se mai fosse riuscita a rivederlo glielo
avrebbe detto e pazienza se lui le voleva solo la metà del bene che gli voleva
lei. Pazienza se non l'avesse guardata con adorante
tenerezza come faceva Harry, a lei sarebbe bastato quel poco che lui era disposto a concederle,
si sarebbe accontentata. L'unico desiderio era poterlo vedere di nuovo...
***
Ron era
disperato, era andato a casa di Hermione ma non aveva
trovato nessuno, allora aveva girato tutta Londra alla ricerca della ragazza,
era stato in tutti i negozi e locali che lei frequentava e in tutti i luoghi in
cui si rifugiava ma nulla, era svanita.
Ora sedeva sul
letto della casa al numero 13 di via J.K.Rowling con lo sguardo perso nel vuoto, non sapendo
cosa poteva fare quando notò alcune carte sparse sul tavolo alla rinfusa.
Normalmente non si sarebbe mai immaginato di frugare tra la corrispondenza
altrui, soprattutto tra quella di Hermione anche se a
volte avrebbe voluto leggere quello che le scriveva il monosopracciglio
bulgaro. Ma quella era una situazione disperata quindi
con uno scatto raggiunse il tavolo e cominciò a rovistare, c'erano lettere e
pergamene tutte mischiate ma nessuna sembrava interessante: ordini dei
superiori, note per la spesa, qualche lettera dal ministero e scartoffie
babbane tra cui un sollecito di pagamento per una camera in affitto e... un
momento! Camera in affitto?
Il ragazzo
prese velocemente il foglio e si precipitò fuori di casa, non conosceva quella
via quindi lasciò perdere la scopa e cominciò a
chiedere a tutti i passanti babbani che incontrava ma nessuno sembrava
conoscere il posto. Finalmente dopo una mezz'ora in cui era passato
dall'inquieto al disperato una signora anziana gli
disse che era molto vicino, solo due vie più in là; il ragazzo le diede un
grosso bacio lasciandola di stucco e riprese a correre come un fulmine.
Arrivato di
fronte la camera però esitò, in fondo lei gli aveva detto
di girare al largo e lui che faceva? Si intrometteva
in quello che aveva l'aria di essere il suo rifugio privato, ma accantonò
subito i dubbi, insomma lui era lì per dirle che l'amava non per insultarla!
Bussò piano... ma nessuno gli rispose, riprovò più
forte ma ancora nulla, allora perse la pazienza e cominciò a bussare
insistentemente e a chiamarla, ma ancora nulla. Senza darsi per
vinto prese la bacchetta - Alohomora! - ma nulla, astuta la ragazza! Lo prese come un affronto
personale e cominciò a recitare formule su formule per aprire quella dannata
porta, alla fine non ce la fece più, e usò uno dei passpartout
di lavoro anche se era vietato.
Corse dentro e
per la prima volta dopo ore sentì la tensione allentarsi, l'aveva trovata! Le
corse accanto le cominciò a scuoterla piano per
svegliarla, notando costernato il viso rosso e gonfio come se si fosse
addormentata piangendo e promise a sè stesso che se lo avesse perdonato non
l'avrebbe mai più fatta piangere e avrebbe passato la vita a farsi perdonare.
- Hermione? -
la chiamò piano, ma la ragazza non accennava a svegliarsi - Hermione dai... sono venuto per scusarmi, non fare finta... sveglia!
- ma lei continuava a dormire tranquillamente. Il
ragazzo cominciò seriamente a preoccuparsi. Hermione non era tipo da fare scherzi del genere e nemmeno per così tanto tempo, era
troppo buona per far stare in ansia le persone; quindi quando vide che non
riusciva a farla rinvenire cominciò a disperarsi.
- Hermione ti
prego, ti prego rispondimi... Hermione... Mione... parlami ti prego dammi dello
stupido dimmi che mi odi ma ti prego parlami... Mione!
- Ron era disperato, aveva le guance rigate di lacrime, ma dove c***o erano i medimaghi quando
servivano?!
***
Hermione nel
frattempo aveva i suoi problemi cercando di capire come uscire da
quell'universo parallelo in cui sembrava imprigionata, inoltre c'era Ron... non
il vero Ron ma quello versione bambolotto adorante che
non la smetteva di assecondarla facendola uscire ancora più dai gangheri!
***
Il ragazzo
stava per perdere le speranze, disperato alzò gli occhi scandagliando la stanza
alla ricerca della possibile causa dello stato di Hermione ma
nulla... l'unica cosa che notò fu il poster di Silente che involontariamente lo
fece sorridere disperato... solo Hermione avrebbe potuto mettere un poster
simile!
Contrariamente
a ogni suo principio e senza logica apparente cominciò
a parlare all'immagine - Preside la prego mi aiuti!!! - ma l'immagine gli
restituì il solito sorriso dolce e distaccato - non sto scherzando... la prego
mi aiuti io... devo svegliarla... devo poter guardare i suoi occhi perchè...
perchè devo dirle che l'amo! L'amo con tutto il mio cuore...
la prego mi mostri come posso aiutarla! - ma
niente. L'immagine rimaneva imperturbabile, allora Ron lasciò stare e avvolse
in un abbraccio disperato la ragazza, senza notare lo strano movimento della
bacchetta che fece il vecchio preside dal ritratto e...
- Smettila! Io
rivoglio il mio RON!- urlò all'improvviso Hermione disperata.
- E io chi ti sembro? Malfoy? -
cercò di scherzare Ron che però era visibilmente
sconvolto.
- C-cos.. Ron... - la ragazza lo
guardò perplessa per un momento alla vista del viso stravolto del rosso, poi i
suoi occhi si illuminarono e gli saltò addosso abbracciandolo come se volesse
strangolarlo - Ron!
- In carne e
ossa piccola - rispose stringendola altrettanto forte e cominciando ad
accarezzarle i capelli ma si interruppe appena si
accorse che lei stava piangendo, la scostò dolcemente da sè cercando di non
cedere al panico; fece per parlare quando...
Lei aveva
alzato gli occhi da cui continuavano a uscire lacrime
silenziose, ma ormai era troppo concentrata a studiare il suo viso, a
memorizzare i suoi lineamenti per accorgersene: aveva deciso di dirgli tutto ed
era quasi sicura che lui sarebbe inorridito venendo a sapere il suo più grande
segreto e che una volta scoperto non l'avrebbe più guardata in quel modo...
forse non le avrebbe più nemmeno parlato ma doveva sapere! Continuò a studiarlo
ancora per un po', voleva ricordarselo così con quell'espressione dolce e
preoccupata sul viso... come se gli importasse della sua sicurezza al di là della semplice amicizia. Quando fu soddisfatta prese fiato - Ti amo - disse con voce ferma e chiara, senza
esitazioni e poi continuò come se le parole a lungo imprigionate nel suo cuore
fossero impazienti di uscire - ti ho sempre amato, anche quando mi prendevi in
giro, mi ignoravi, quando ti arrabbiavi con me io ti amavo... e adesso che ho
accettato questo sentimento ti amo più di prima, non posso più nasconderlo, non
posso più nascondermi... adesso inorridisci pure, odiami perchè ho rovinato la
nostra amicizia ma io ti amo! E scusami per quello che sto per fare ma... - Non finì la frase ma lo tirò a sè e lo baciò.
Le sembrava di volare, decise di dimenticare tutto, che lui non l'amava, che
aveva appena gettato l'amicizia di una vita dalla finestra, che d'ora in avanti
avrebbe dovuto accontentarsi del solo ricordo e il mondo alla fine scomparve e
per Hermione tutto quello che esisteva era Ron: le sue mani che la stringevano
e le davano forza e protezione e le sue labbra che stavano...
stavano... bhè stavano ricambiando il suo bacio e... un momento!
"Perchè lui ricambia?" pensò la ragazza totalmente sconvolta, si
staccò e dopo una manciata di secondi necessari per
ricordarsi chi fosse e che ci facesse lì aprì piano gli occhi.
Davanti a lei
c'era Ron con un sorriso ebete in faccia e la gioia che gli illuminava i
lineamenti, Hermione era sconvolta, in fondo lui avrebbe
dovuto essere scandalizzato, orripilato e non si capacitava del perchè
fosse così felice (NdA il cervellino era impegnato in una danza della vittoria
e non riusciva a ragionare poverina!).
Forse la sua
faccia era troppo espressiva perchè lui le sorrise dolcemente e prendendole il
viso tra le mani le diede un altro bacio sulle labbra, leggero
come piuma poi con una voce roca per l'emozione finalmente le parlò - Ti
amo anch'io e... miseriaccia Herm come hai fatto a non accorgertene? Come hai
fatto a pensare che ti avrei odiato perchè mi ami? Ora
tu... tu dovrai sposarmi lo sai vero? - glielo chiese
così... Ron non sapeva da dove gli erano venute quelle
parole, ma si accorse che era esattamente quello che voleva, quello che aveva
sempre sognato e finalmente aveva la felicità assoluta a portata di mano.
L'unico problema era che lei non rispondeva, sembrava in trans. - Mione... t-ti
conviene rispondermi presto altrimenti morirò di
crepacuore! -
- Io...
i-io... - Hermione stentava a credere a ciò che vedeva e sentiva
ma una volta resasi conto della situazione gli saltò al collo urlando un
estatico - SIIIIIIIIIIIIIIIII! -
Il ragazzo
tirò un sospiro di sollievo e infilò la mano in tasca - Lo so che non è stata molto romantica come proposta e... non mi sono
inginocchiato né l'anello ma forse... - si inginocchiò e le porse la rara rosa
rossa sempre legata alla foto - ...si può rimediare: Hermione Jane Granger mi vuoi sposare? -
Lei lo fissava
incredula - E'... è per questo che... che tu... Ron? -
aveva di nuovo le lacrime agli occhi, lui si era ricordato di quella rosa e
doveva aver volato per ore per arrivare a comprarla ecco perchè era arrivato in ritardo e lei che non gli aveva dato la
possibilità di spiegare! Gli si inginocchiò davanti -
Ti prego perdonami... mi sono comportata da stupida oggi mentre tu... tu... -
- Io per anni
ti ho insultata e fatta arrabbiare per stupide gelosie
senza senso... in fondo al cuore sapevo che mi volevi bene ma non l'ho mai
accettato pienamente... sono stato un codardo quindi facciamo che siamo pari
vuoi? - le chiese con la faccia speranzosa.
- Affare
fatto! - gli porse la mano che lui prontamente strinse. - Ora pretenderai
davvero che ti sposi? - gli chiese scherzosa.
- Non hai
altra scelta! - fece sicuro lui.
- Perchè? -
gli chiese perplessa.
- Oltre al
fatto che mi ami alla follia - rispose con un ghigno -
oramai so come ridurre la strega più intelligente di tutti i tempi a un
adorabile pesce rosso! - concluse tutto soddisfatto.
- Che vorresti dire? - ribattè accigliata.
Ron con un
sorriso fiero rispose - Ho scoperto che quando ti bacio arrossisci e poi per un
po' non sai che dire così apri e chiudi la bocca: come un pesciolino rosso! -
- Ma non è
ve... - Ron la baciò con tutta la passione repressa per anni, con tutto l'amore
cresciuto con loro, con tutta la disperazione di chi crede di aver perduto ma poi ha ritrovato, la baciò col cuore. Quando alla
fine si staccarono ansimavano tutti e due, Ron la
guardò con tenerezza sostituita poi dal divertimento, lei alla fine si accorse
del suo sguardo e scoppiò a ridere seguita a ruota dal ragazzo.
- Ok, ok hai
ragione! -
- Ti ho mai
detto però che sei il pesciolino rosso più dolce e sexy
che abbia mai visto? - le chiese con gli occhi pieni di tenerezza.
- no, mai -
- bhè avremo
tempo allora -
- davvero...
non me lo dici adesso? - gli chiese mettendo un broncio scherzoso.
- davvero, ma
non te lo dico adesso perchè ora sono impegnato a fare
altro - le rispose sorridendo malizioso.
- ah... cosa
scusa? - fece lei perplessa.
- questo! - e
ridendo la prese in braccio e la portò fino al letto
lasciandovisi cadere sopra con lei ancora tra le braccia e...
... bhè Hermione dovette aspettare un bel po' per sentirsi dire
che era dolce e sexy!
THE END
Grazie mille
per averla letta tutta!!! Che ne dite di una piccola recensionuccia?? Accetto di tutto!!!
Grazie ancora
KissKiss
Angel