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Autore: HikariVava    09/08/2012    3 recensioni
Se il mondo finisse oggi, quale sarebbero gli ultimi pensieri di una comune ragazza dai capelli rosso fuoco distesa su un letto?
(Il brano è scritto in seconda persona
singolare dal punto di vista di un narratore onnisciente).
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se il mondo finisse oggi: quale sarebbe il tuo ultimo pensiero?
                                             

                                                  

Che poi è un attimo il momento in cui tutto questo finirà.
La terra, gli esseri umani, le cose e gli animali?
Puff… spariti in un soffio di giustizia.
21 Dicembre 2012.
Oggi secondo i Maya doveva finire il mondo,una fine lenta e inesorabile e tu sei sempre là, distesa su quel letto con quei capelli rosso fiamma e quel libro, che non smetti mai di leggere.
Ora starai pensando – Se il mondo finisse oggi, quali sono le cose che penserò un attimo prima di sparire nell’oblio?-
Forse, penserai a quanto siamo stati stupidi noi esseri umani e che alla fine ce la siamo anche meritata, forse penseresti alla meravigliosa natura che ti circonda, forse penserai che dovremmo essere ricreati, che siamo “un modello cattivo da eliminare e da perfezionare”.
Forse penseresti che almeno in quell’attimo tutti saremmo uguali, perfettamente legati intorno al destino del nostro pianeta, di umani “fragili, inutili e microscopici”, che solo in quel momento si renderanno conto di aver ucciso persone come loro, piante, animali ma sono tutte persone deboli, perché faranno la stessa fine di chi prima “annientavano” .
In quel momento penserai che non ci saranno più distinzioni di sesso, di lingua, di razza,di religione, di opinioni politiche e condizioni personali e sociali.
Forse penseresti a chi è morto prima di te che non ha potuto godersi questo “spettacolo”.
Forse, penseresti ai milioni di vittime stradali, per loro infatti, l’apocalisse avviene ogni giorno nelle strade.
Forse, proveresti a leggere manuali di sopravvivenza sulla fine del mondo, sperando che quel dannato destino risparmi almeno te.
Forse, penseresti al tuo egoismo ed al fatto che hai pensato solo alla tua felicità, senza mai pensare a quella degli altri.
Forse vorrai tornare bambina in modo da non avere più troppi pensieri e preoccupazioni che gravitano sulla tua piccola testolina.
Penserai a chi vuoi bene e a chi vuoi male, a chi ti ha parlato male dietro, e a chi invece eri tu a parlare male alle spalle.
Alla fiducia che hai dato, quando ne è valsa la pena e quando no perché tradita.
Forse, guardandoti i seni in bella vista sotto la maglietta bianca, penserai a quel bambino che non potrai mai avere, di cui non conoscerai la gioia nel sentire il tuo latte e il tuo sangue filtrare in lui e rendervi una cosa unica, una  cosa che per nove mesi è rimasta unita da un cordone ombelicale, una cosa che non può essere divisa in nessun modo.
Che non potrai avere la gioia tu stessa, quando tuo figlio sarà grande e farà qualcosa di magnifico dire – Questo è il mio bambino!-.
Perché si sa: Per ogni mamma, suo figlio pur avendo trent’anni, sarà sempre ‘il suo bimbo’.
Forse avrai rimpianti o rimorsi.
Forse, assisterai alla morte di questo pianeta e godendoti lo “spettacolo” dirai –Io ci sono, e so com’è finito il mondo- anche se probabilmente non servirebbe a niente, perché non lo potresti più raccontare a nessuno.
Ma di una cosa non c’è un forse: penserai ai tuoi sogni, a quelli che hai realizzato, e dirai -io ce l’ho fatta!-.
Perché i sogni, almeno quelli, non moriranno Mai.


One-Fiction partecipante al contest di 
 "Un'immagine per una storia, Contest fotografico."

   
 
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