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Autore: nonsononiente    09/08/2012    9 recensioni
L'anima di Daniel è stata manipolata, schiacciata e modellata senza pietà.
E' stato trasformato in qualcosa che ha sempre odiato e disprezzato.
Ora si ciba di anime.
Gli dicevano che gli occhi fossero lo specchio dell'anima.
E in effetti adesso viveva scrutando gli occhi della gente, immergendosi fino in fondo, per gustarne a pieno l'amaro sapore.
Viveva nell'ombra alla ricerca di quella persona che avrebbe potuto restituire la tanto desiderata libertà.
Era un esiliato.
Un esiliato che un tempo aveva saputo amare.
Ora non sapeva neanche più pronunciarla, quella parola.
Riuscirà ad arrivare fino alle pareti più oscure del suo cuore e ritrovare quella debole luce angelica che rispecchia quel che davvero è?
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Un bacio di troppo.

«Quando pensi finirà questa tortura?» sussurrò Jessica a Emily, la quale non rispose subito.
«Quando la megera chiuderà quella bocca forse sì.» rispose Emily, maledicendo la vecchia professoressa di inglese.
Lucas sembrava perso nei suoi pensieri guardando un punto lontano.
Emily tirò una piccola gomitata per chiamare l'amica.
«Che ha Lucas?» chiese guardandolo.
«E' così da quando siamo entrati a scuola, non ne ho idea.» rispose Jessica sincera.
Emily ritornò a fissare Mark, che in quel momento gli stava sorridendo.
Il ragazzo gli mimò un 'Dopo nel corridoio.'
Lei annuì ricambiando il sorriso.
 
Finalmente la lunga lezione terminò e l'intera classe si precipitò fuori dall'aula, tirando lunghi sospiri di sollievo.
Emily, Jess e Lucas si diressero verso il laboratorio di chimica.
Emily si sentì toccare la spalla e si girò.
Incontrò chi sperava e sorrise vedendo quegli occhi blu.
«Allora, come va?» chiese il ragazzo.
«Bene, anche se adesso mi aspetta un'altra noiosissima lezione.. Tu?»
Mark si avvicinò fino a quando Emily, arretrando, si ritrovò a contatto con la parete fredda di un armadietto.
«Adesso? Benissimo.» rispose quasi sussurrando.
Il suo viso si avvicinò di più a quello di Emily.
Lei si sporse fino a quando... DRIIIIN.
La campanella.
Emily aprì gli occhi, seccata.
Lo stesso fece Mark.
«Sempre al momento giusto. Senti ti va bene se ci vediamo a metà ora? Io adesso ho letteratura. Ci troviamo di fronte all'ufficio dei bidelli, ho voglia di stare un po' con te.» disse, gli occhi ancora puntati sul viso della ragazza.
«Tra mezzora. Ci sarò.»
Mark le diede un dolce bacio sulla guancia; e nonostante le sue labbra la sfiorarono appena riuscirono a causarle brividi di piacere che la fecero arrossire.
 
La ragazza si allontanò salutandolo con la mano e raggiunse i suoi migliori amici, i quali erano impegnati a baciarsi.
Sentirono i passi di Emily e si allontanarono, sorridendosi ancora.
«Ci conviene andare..» disse Jessica frettolosa.
 
«Allora.. Non hai notato quanto è stato bravo Lucas?» disse Jessica sorridendo all'amica.
«Sinceramente ho notato quanto sia stato zitto per tutta la mattinata.» rispose Emily.
«Stavo pensando che se ti fa stare bene posso anche chiudere un occhio.. A patto che non faccia lo stronzo fin da subito.»
Sentendo quelle parole Emily strinse entrambi in un forte abbraccio con un mega sorriso stampato in faccia.
«Oddio! Grazie, grazie, grazie! Siete i migliori, giuro!» gridò ancora ridendo.
«Adesso non è che ci devi strangolare.» rispose Lucas allontanandola appena.
«Scusate, ma sono troppo felice! Però adesso è meglio affrettarci perchè poi tocca a noi rimanere a ritirare il materiale se entriamo per ultimi.» concluse Emily, seguendo Jessica e Lucas che iniziarono a correre verso il laboratorio.
 
Arrivarono le 9.30
Emily si alzò togliendosi la maschera protettiva e andò verso la scrivania della professoressa, sentendo lo sguardo di Jessica addosso.
Ma gli avrebbe spiegato tutto dopo.
«Prof. Posso andare ai servizi? Non mi sento molto bene..» chiese recitando la parte di una ragazza che stava per vomitare alla perfezione.
«Oh, certo signorina Wike. Vada pure.» rispose la donna.
 
Emily affrettò il passo, appoggiando il suo camice nell'apposito appendino.
Una volta in corridoio scese le scale, cercando di ricordare dove fosse l'ufficio dei bidelli.
Scesa la seconda rampa vide i capelli neri di Mark da lontano.
Arrivata davanti a lui si scusò per il ritardo, poi lui la prese per mano.
«Ti va di infrangere le regole?» disse con un sorrisetto sghembo che la fece andare letteralmente fuori di testa.
«Mi stai forse provocando?» rispose maliziosa.
«Uhm sì, forse.» disse ridendo.
Detto questo si misero a correre.
I corridoi erano deserti e per i due ragazzi fu un vantaggio.
Salirono molti piani, fin quando non arrivarono all'ultimo.
 
Era buio, ed evidentemente nessuno ci metteva piede da molto tempo.
«Ma sei sicuro che qui non verrà nessuno?» chiese Emily curiosando in giro.
«Non ti preoccupare, nessuno ci disturberà.» rispose lui sicuro.
Mark la trascinò verso una piccola porta e quando la aprirono furono avvolti dall'oscurità.
Lui andò alla ricerca dell'interruttore della luce, quando finalmente lo trovò la stanza venne avvolta da un lieve bagliore.
«Adesso mi devi spiegare perchè c'è un materasso in una specie di sgabuzzino dentro un'Università!» Emily era scioccata.
«Considera questo piano come la soffitta della custode. Sono molto amico con suo figlio, ho visitato tutto questo piano un milione di volte. Ci sono mobili, tende, giocattoli, sedie, tavoli, cose di ogni genere.. E perfino questo materasso. Un luogo perfetto per giocare a nascondino.» disse sorridendo appena.
«O per portare una ragazza..» rispose lei ridendo.
«Non ho mai portato una ragazza qui, te lo giuro.» disse serio.
«Oltre a me..» disse lei appoggiando una mano sulla sua spalla e avvicinandosi di più a lui.
Mark la circondò con le sue braccia tirandola a sé.
Mentre continuavano a fissarsi Emily riusciva a sentire il suo cuore battere forte.
Ora erano a contatto l'uno con l'altra.
«Perchè hai fatto tutto questo?» chiese la ragazza quasi in un sussurro.
«Tutto questo cosa?» disse lui.
«All'ospedale, ieri, oggi.. Alla fine tu sei sempre corso dietro a Jess, che senso avrebbe stare qui con me?» chiese continuandolo a fissare negli occhi.
«Jessica era solo una scusa per attirare la tua attenzione, anche se poi è servito solo per odiare di più Lucas. Quando ho saputo che eri finita in ospedale ho capito che avrei dovuto lasciar perdere lei e iniziare a parlare con te. Ma vedevo come facevi con tutti i ragazzi, forse era solo paura di un rifiuto, o...» le dita di Emily lo zittirono.
«Adesso basta, tu non sei come tutti gli altri ragazzi. Adesso sono qui con te.» rispose lei dolcemente.
«E non potrei chiedere di meglio.» queste furono le ultime parole che udì Emily prima che le labbra di Mark si appoggiarono sulle sue.
Emily ci mise qualche secondo prima di lasciarsi andare schiudendo la bocca e gettando le mani tra i suoi capelli.
La ragazza nonostante non avesse avuto un ragazzo da molti mesi ebbe la sensazione che non era passato molto tempo da quando aveva baciato qualcuno, anche se tutto questo era totalmente impossibile.
Scacciò quel pensiero e si concentrò su quel che stava facendo: lei, Mark, il tocco delle sue mani, il sapore delle sue labbra, la nuova essenza creata dai loro profumi mescolati insieme.
Mark con un gesto veloce la buttò sul materasso dietro di loro.
«E' qui per essere usato.» sussurrò lui a pochissimi millimetri dalle sue labbra.
«Allora direi di usarlo.» rispose ribaltandolo sotto di lui.
«Non puoi immaginare quanto tu possa essere provocante in questo momento.» disse Mark dopo qualche minuto.
«Lo prendo come un complimento allora.» rispose ridendo.
Mark nonostante fosse concentrato sul bacio fece molta attenzione a non sfiorare il tatuaggio, sapeva quanto avesse potuto fargli male se lo avesse sfiorato.
Già una volta aveva sbagliato non sapendo dove avesse il Marchio.
Non avrebbe commesso un'altra volta lo stesso errore.
 
Emily non aveva idea di quanto tempo fosse passato e sinceramente non gliene importava affatto.
Poi, si sentì una vibrazione.
«Emm.. Credo sia il tuo cellulare.» disse Mark, sedendosi affianco a Emily.
«Chi può essere adesso!?» disse sbuffando.
Jess.
'Sei con Mark vero? Guarda che Lucas ti sta cercando.. Augurati che non ti trovi perchè senò sei nella merda.'
Ma non aveva appena accettato che gli piacesse Mark? Perchè comportarsi così all'improvviso?
«Qualche problema?» chiese osservando l'espressione di Emily.
«Jess dice che Lucas ci sta cercando e che è incazzato.. »
«Qui non ci può trovare.» rispose lui rassicurandola.
«Non capisco perchè si debba comportare così.» disse appoggiandosi ai suoi pettorali.
«Anche se ci trovasse non ti farà niente, al massimo urlerà un po' contro di me.»
«Si ma non ne ha motivo.» rispose lei seccata.
«Andiamo Emily.. Continueremo a vederci finche non lo accetterà. Stai tranquilla.»
«E va bene, di te mi fido.» disse sedendosi di fronte a lui per guardarlo meglio.
Poi ripresero a baciarsi, ma furono costretti a smettere non appena sentirono dei passi.
La voce di Lucas rimbombò per tutto il corridoio.
«Oddio è lu...» Mark tappò la bocca di Emily con una mano.
Ma questo non servì a niente.
La porta si aprì di scatto.
Lucas tremava ed era lì, completamente infuriato.
I suoi occhi si spostarono da Emily a Mark, soffermandosi su quest'ultimo.
«Tu. Figlio di puttana. Giuro che se le hai fatto qualcosa..»
«Lucas sto bene. Che cosa avrebbe dovuto farmi di così tanto pericoloso!?»
«Vattene. Jessica ti aspetta fuori, io devo parlare con questo bastardo. Da soli.»
Lucas spinse senza troppa gentilezza Emily fuori dalla porta.

Lei rimase pochi minuti a fissare il vuoto.
Poi scoppiò a piangere e scese le scale seguita da Jessica.
 
 
Daniel entrò nel locale, ancora sconvolto.
Vide Jace seduto al bancone del bar, da solo.
'Da solo' tralasciando i sei bicchieri vuoti davanti a lui.
Il demone si avvicinò, facendosi spazio tra la gente.

 
Daniel appoggiò la mano sulla spalla dell'amico.
Lui rimase indifferente.
«Posso.. Parlarti?» disse Daniel con calma.
«Non lo so, dipende che hai da dirmi.»
«Andiamo in un posto un po' più tranquillo.» disse guardando la gente attorno a lui che ballava.
Jace lo seguì in silenzio verso un divanetto bianco in fondo alla sala.
Poi i due si accomodarono, uno di fronte all'altro.

Rimasero in silenzio per un po' fino a quando Daniel non aprì bocca.
«Senti mi dispiace. Non so cosa mi è preso, ma ero ancora sconvolto da quello che era successo, io non me l'aspettavo ecco. E ho un carattere di merda. Tu eri l'ultima persona che volevo trattare male, mi dispiace.»
«La prima volta che ho vissuto tutto questo non c'era nessuno a consolarmi o a spiegarmi cosa stesse succedendo. Non sai quanto ho sofferto, crescendo da solo.»
Il senso di colpa invase il petto di Daniel, fino ad espandersi in tutto il corpo.
'Ti sta bene.' pensò.
«Tu non sai che bello sia averti accanto, perchè è vero: sarei perso se non ci fossi tu con i tuoi consigli, i tuoi insegnamenti e la tua simpatia. Tu non mi stai solo insegnando ad essere quello che ormai sono diventato. Tu mi stai insegnando il vero significato dell'amicizia.» disse Daniel sincero, guardandolo negli occhi.
«Tu invece mi stai insegnando cosa voglia dire amare qualcuno.» dicendo questo, Jace si sporse fino a quando le sue labbra non furono a contatto con quelle di Daniel. 

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*CHIEDE UMILMENTE PERDONO PER QUESTO GIGANTESCO RITARDO*
Scusate, ma in questo periodo non ho proprio avuto tempo di scrivere.
Però dai, questo capitolo è stato moooolto ricco di colpi di scena!

Allora:
Finalmente Mark ed Emily si sono baciati. Bene o male? 
Lucas ha reagito come se Mark avesse ucciso Emily. Perchè?
E poi, cosa più sconvolgente di tutte, il bacio tra Daniel e Jace? 

Lo scopo di questo capitolo era di farvi rimanere con questa faccia: O.O 
E spero di esserci riuscita, almeno in parte. 
Non vi preoccupate, nel prossimo ci saranno altre newsss!

Ringrazio tutti quei figoni che mi hanno recensito, e anche chi legge senza dire niente :)
Quindi niente, come al solito vi chiedo di scrivere un vostro parere, sia positivo che negativo.

Alla prossima gente!
Che sarà la prossima settimana, promesso u.u

Ciao belli c:

- nonsononiente. 

 
  
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