Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: horansboobear    10/08/2012    3 recensioni
«Sta' attenta!» gridò lui.
La ragazza, con i capelli rossi e gli occhi verdi, si scusò immediatamente e lo aiutò ad alzarsi.
«La mia macchina fotografica è irrecuperabile!» continuò lui, disperato.
Lei sbuffò. «Non è l'unica cosa irrecuperabile».
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I'll be your guide.



Era un normalissimo giorno a Londra per Louis Tomlinson finché non decise di andare a vedere il cambio della guardia al palazzo della regina. Non si aspettava certo tre persone ad assistere, ma nemmeno mezza Londra! 
Era tutto un gomitate e calci per arrivare al cancello e vedere decentemente quei musoni vestiti di rosso. Non che fosse un brutto spettacolo, era meraviglioso, ma andiamo, potrebbero accennare un mezzo sorriso almeno ai bambini, pensò Louis.
Quando si trovò abbastanza vicino tirò fuori la sua macchina fotografica, che sognava da sempre e che finalmente era riuscito a comprare con i suoi risparmi. Scattò qualche foto alle guardie e decise che per quel giorno aveva vissuto abbastanza.
Evidentemente qualcuno dall'alto non era d'accordo con lui. Non fece in tempo a girarsi che le andò addosso una ragazza e la sua amata macchina fotografica finì a terra insieme a lui. 
«Sta' attenta!» gridò lui.
La ragazza, con i capelli rossi e gli occhi verdi, si scusò immediatamente e lo aiutò ad alzarsi.
«La mia macchina fotografica è irrecuperabile!» continuò lui, disperato.
Lei sbuffò. «Non è l'unica cosa irrecuperabile».
Louis la guardò male. «Che hai detto?! Senti sicuramente non mi va di ricomprarla, adesso ho perso tanti ricordi per colpa tua!».
«Ehi, calmiamoci! Ho una soluzione. Visto che sei un turista, per farmi perdonare ti farò da guida per un tour della città, ovviamente gratuito, faremo le foto con la mia molto meno sofisticata macchina fotografica. Vedrai ogni angolo di Londra e nel frattempo la tua macchina fotografica sarà da un mio amico che la aggiusterà gratuitamente! È il massimo che posso fare, ci stai? Comunque io sono Judy», disse la ragazza quasi gridando ancora nel bel mezzo della folla tendendo la mano a Louis.
«Ci sto. Io mi chiamo Louis».
La ragazza entusiasta prese Louis per mano e lo portò al di fuori di quella confusione.
Judy prese la cartina di Louis e segnò un percorso da Buckingham Palace al Big Ben, per poi fare un giro sul London Eye e il resto a sorpresa.

«Judy, tu vivi qui?» chiese Louis.
Lei lo guardò in modo strano e le venne da ridere, ma al suo sguardo severo tornò seria. «No, io abito a Dublino, ma vengo qui spesso, a trovare delle amiche. Adesso dobbiamo fare un giro sul London Eye! Chi arriva ultimo puzza!», aggiunse entusiasta.
I due ragazzi iniziarono a correre come dei bambini per arrivare alla ruota panoramica.
«Ho vinto, ah!» esultò lei con le guance rosse per il freddo e i capelli scompigliati.
Louis le sorrise. «Hai vinto o ti ho lasciato vincere?».
«Pff, no, no, ho vinto» disse convinta.
Salirono sulla ruota che non si ferma mai e poterono ammirare la città più bella del mondo dall'alto.
«Guarda, Judy! Si vedono le guardie al palazzo. Vedono forse è un po' esagerato, diciamo che si 'captano' delle forme che potrebbero essere le guardie. Mi ascolti, Judy?» chiese Louis dopo essersi girato verso la ragazza e aver visto che era scoppiata a ridere.
«Oddio, mi dispiace. Scusa, ma te lo devo dire. Mi chiamo Julia, non Judy».
Il ragazzo si fece improvvisamente serio. «Cosa?! E tu hai lasciato che io ti chiamassi con un altro nome fino ad ora?» esclamò Louis cercando di essere serio.
«Scusa, ma era divertente», disse Julia dopo una risata.
Louis le si avvicinò e le sussurrò in un orecchio «Ti farò vedere io cosa è divertente».
Lei lo guardò stupita. «E dai, così muoio di curiosità! Dammi un'anticipazione!».
«Mi dispiace. Non posso. Top secret, tra me e il mio cervello», disse lui e fece segno di chiudere la bocca e gettare la chiave alle sue spalle.
Julia mise un finto broncio e incrociò le braccia al petto. «Uffa».
Louis scoppiò in una risata. «Dai, dimmi cosa c'è dopo questo».
Lei sbuffò, poi disse «C'è un giro a Hyde Park».
«È il posto perfetto per dimostrarti quello che dicevo prima!» disse entusiasta Louis, facendo tornare il sorriso a Julia.
Non poteva credere di aver socializzato così tanto con una ragazza conosciuta da un'ora.

Il viaggio in metropolitana passò abbastanza in fretta a parlare del più e del meno.
Appena arrivarono al parco Julia si stese sull'erba e impaziente invitò Louis a fare lo stesso.
«Allora, vuoi vedere cosa è divertente?». La ragazza annuì.
Lui fece per concentrarsi con gli occhi chiusi e quando li aprì aveva gli occhi incrociati e un sorriso stupido. 
Julia scoppiò subito a ridere. «Scommetto che la usi anche per fare colpo», riuscì a dire tra una risata e l'altra.
«Lo trovi divertente? Prendi questo!», si avvicinò a Julia e iniziò a farle il solletico sui fianchi. Aveva trovato il suo punto debole.
Passarono il resto del pomeriggio a ridere e a scherzare nel parco.
«Perdonami, Julia, ma io devo proprio andare».
«Non c'è problema, ti accompagno, almeno facciamo altri due passi insieme», dopo averlo detto Julia si mise la mano sulla bocca. «Non volevo sembrare sfacciata, è che mi piace la tua compagnia».
Louis sorrise. «Tranquilla, a me fa piacere». 
Camminarono per una mezz'oretta prima che il ragazzo si fermasse davanti ad un palazzo.
«Wow! Ti sei preso un appartamento per stare a Londra in vacanza? Devi aver speso una fortuna!» esclamò Julia.
Louis rise. «In realtà io abito qui».
«Louis, è quello che ho appena detto», disse lei poggiandogli una mano sulla spalla.
«Ma quello che intendo dire io…», Louis mise a sua volta la mano sulla spalla di lei, «è che io abito qui trecentosessantacinque giorni all'anno. Sono di Londra».
Julia rimase per qualche momento con la bocca spalancata. «Allora perché hai accettato che io ti facessi da guida?».
«Be', eri così entusiasta, mi sarebbe dispiaciuto dirti di no solo perché conosco Londra come il palmo della mia mano. Te la sei presa?» chiese lui dopo aver visto la sua espressione.
Julia sorrise. «Assolutamente no. Mi sono divertita oggi pomeriggio, grazie» e gli posò un delicato bacio sulla guancia che per Louis significò più di tanti altri baci sulle labbra.
Aprì il portone di casa e si girò verso Julia. «Spero di rivederti, Judy» disse sottolineando il nome.
Lei rise. «Lo spero anche io, turista

 
HELLOOO!
Ecco un altro frutto della mia mente malata.
L'ispirazione per questa One Shot mi è venuta leggendo "Innamorarsi a New York", dove lei sbaglia per tutto la giornata a New York il nome di lui. lol che figura di merda(?)
Comunque il libro ve lo consiglio perché è molto bello.
Anyway, a me non piace un granché, ma dato che la mia ispirazione va e viene come le pare, quando viene è meglio sfruttarla.(?)
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Su twitter sono @horansboobear.
Recensiteeee!
LOVE YAA!
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: horansboobear