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Autore: AlexBi    10/08/2012    0 recensioni
Suicide-note. Scusate l'inglesismo ma non trovavo una traduzione adatta che rendesse l'idea. Anche se l'argomento è alquanto drammatico, vi avviso, l'ho buttata un pò sul comico. Se vi va leggetela, e se avete voglia lasciate anche una recensione.
Genere: Comico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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                                                                                                                                                   Sing




L'ho capito quando ho comprato quel disco. Danger days. L'ho aperto, il cd sulla destra e dall'altra parte una foto. Una foto di Gee, non aveva un sorriso stampato in faccia. Sorrideva dentro. Sorride dentro. E questo perchè ce l'ha fatta. Voi vi chiederete( forse... che ne so io dopotutto?, mica prevedo il futuro...) perchè non puoi farcela anche tu?

Lui è una bella persona. Io non sono una bella persona. A me non importa. Non provo neanche un briciolo di sentimenti per nessuno. Persone che mi sono vicine, persone che non conosco, che non ho mai visto. A me non me ne frega niente.

A coloro che mi vogliono bene può far male sentire quese parole, ma no. Non me ne fregava nulla nemmeno di voi. A quelli che mi odiano, bè forse irrita anche loro. Perchè come si suol dire "L'indifferenza è l'arma più forte." 

Ma qui si giunge al nocciolo del discorso. Come? Si lo so, sono una palla e no, non ci siamo ancora arrivati. Ma non preoccupatevi, tenterò di rendervi questa lettura la più leggera e scorrevole possibile :) Sia chiaro però, non avendo grandi doti scrittorie, non potete aspettarvi troppo da me, quindi non fatelo...è un ordine.

Dunque, in questi brevi anni di vita mi sono sempre sentita invisibile. Ma nonostante tutto, sentivo anche che non era vero. La gente poteva vedermi. Ero io a nascondermi, dietro una maschera di timidezza, tristezza e per ultima, ma non meno importante, indifferenza. Quest'ultima è arrivata di conseguenza, Le prime due erano prodotto di una certa speranza ancora viva in me. Perchè diciamocela tutta, una che si ammazza a 16 anni, non puoi mai essere stata felice. Amenochè non le sia accaduto qualcosa di molto brutto che l'ha portata a compiere il fatidico gesto... Ma non è il mio caso, io sono più per la prima categoria. 

Non sono mai stata felice. Ma c'era lei, l'unica cara e vecchia amica e compagna, la speranza. Quando qualcuno vi dirà: "la speranza è tutto" bhè, credetegli. Perchè è fottutamente vero. Quando quella stronza della felicità vi abbandona, l'unica che vi darà, letteralmente, la forza di alzarvi, mettere su un sorriso e mostrarlo fieri al mondo, sarà proprio la speranza. 

E' stata lei infatti a farmi superare questi anni. A partire dalle elementari, quando ho capito e cominciato a sentirmi uno schifo ogni fottuto giorno. Li con me, ogni mattina, ogni pomeriggio, c'era la speranza. Che piano, sussurava al mio orecchio che tutto sarebbe cambiato, che la svolta era dietro l'angolo, "diventerai un surfista di successo e passerai il resto dei tuoi giorni a Sidney". (si questo era il mio sogno nel cassetto da bambina). E ha continuato a seguirmi, una mano sulla spalla, e un pat pat ogni tanto, giusto per tirarmi su. 

Ma le cose non sono cambiate, la strada tirava dritto, l'angolo non è mai arrivato, e così neanche la svolta. Sono rimasta la solita sfigata di sempre. Non in senso classista della parola, stile high school. Nel vero senso della parola...

Ed ecco che sono arrivate le superiori, e con esse tutto il resto. Lo schifo, detto in volgare. Ma se siamo qui e vogliamo farci fighi allora chiamiamolo "il momento in cui la mia vita si è infranta, e i miliardi di pezzi in cui è stata frantumata, hanno cominciato a cadere, uno per uno, facendomi sentire sempre peggio, pezzo dopo pezzo. "

Non sono un granchè con le parole, ma spero cogliate la metafora. Ad una roccia per rompersi non basta un "colpo di grazia". Ha bisgono di costanza, costanza di colpi e ammaccature che la porteranno( grazie al suddetto colpo di grazia) ad infrangersi in mille pezzi. 

La speranza all'inizio non ha mai pensato di abbandonarmi, ma parliamoci chiaro. Lei non fa un cazzo contro i colpi che la vita ti riserva. Se ne sta semplicemente li, ti guarda e ti consola, senza però muovere un dito, per poi prendersi tutto il merito quando e se spaccherai il culo a tutti e sfonderai nella vita. (un pò come un dio per capirci). E così ha fatto anche per me. Mi ha accompagnato dolcemente per i primi 13 anni della mia vita, ma quando finalmente, oserei dire, ha capito che ero senza speranza  (ahah notate il gioco di parole), ha deciso di fottermi e di abbandonarmi all'imbocco dell'autostrada per andare in vacanza. 

E quello è stato il colpo di grazia. Bè non esattamente quello, ma una diretta conseguenza. Il coplo finale è stato fallire ancora, sentirsi una merda nonostante il nuovo drastico cambiamente che mirava  ad una tanto agoniata felicità. Pensavo che venendo a Milano le cose sarebbero potute cambiare. Mi sarei trovata degli amici e avrei mostrato finalmente la mia vera personalità. (cazzo che cosa hippye che ho appena scritto...)

Ma non è successo. Le cose sono andate via via peggiorando, finchè non ho trovato sollievo nell'autolesionismo "Che grandissima stronzata" potrei dire ora, mentre sono qui che indosso un paio jeans lunghi con 40 gradi all'ombra...Ma non mi permetterei mai di dirlo ad alta voce, perchè nonostante le visibili conseguenze, qualche volta mi ha fatto sentire meglio. 

Mi vergognavo moltissimo di questo mio nuovo "metodo" per alleviare il dolore. Ho cominciato a nascondermi ancora di più dal mondo, rifiutando ogni tipo di rapporto umano. Non riuscivo a fare amicizia, a costruire dei rapporti solidi, e così quando arrivò l'estate 2011 le conseguenze di questo mio comportamente auto-distruttivo cominciarono a farsi sentire. In tutti i sensi, sia dal punto fisico, quindi delle cicatrici che saltavano all'occhio, che dal punto di vista affettivo. E con questo intendo che in tutta l'estate sarò uscita si e no una ventina di volte con questi miei fantomatici amici. 

E lì la depressione ha cominciato a crescere. Ho cominciato a desiderare di morire con ogni singola cellula del mio corpo. Volevo solo morire, e spegnere quelle voci nella mia testa che continuavano a ripetermi quanto facevo schifo. Volevo ucciderle, volevo uccidermi. Ma non lo feci e arrivò, nonostante non credo di essermene accorta, l'inverno e dunque la scuola.

Inutile dire che è stato un inferno. Fin dal primo giorno di ritorno dalle vacanze, vederli tutti li, allegri felici e abbronzati mi faceva male. Mi faceva sentire fottutamente fuori luogo. E la cosa continuò così per un pò. Intanto i tagli si facevano più profondi, il consumo di bende aumentava, e il "posto" diminuiva. Così ho dovuto "risalire" dalle gambe fino alle braccia. Ed ecco il punto di rottura. 

Ormai vi sarete chiesti, "e i genitori, le persone vicino a te?" E come diavolo potevano capirlo loro? Sono sempre stata una persona taciturna. Prima tacevo perchè volevo ascoltare, poi tacevo perchè speravo di scomparire nel nulla, come un granello di sabbia in un inceneritore. Ma loro questo non potevano saperlo dopotutto. 

Ma nessuno dei miei più stretti conoscenti è cieco. Così quando i tagli avevano ormai raggiunto le braccia, le domande cominciaro inevitabilmente ad arrivare. Non sapendo cosa rispondere, e rimandendo muta come un pesce, anche di fronte all'evidenza, i miei genitori si sono giustamente preoccupati e mi hanno spedita dallo strizza-cervelli. Provato uno, consulente della scuola, sono finalmente approdata al mio attuale. 

Non c'è che dire, le coneversazioni con lui erano estremamente piacevoli, e anche le uniche che abbia mai avuto...Ma il punto è che erano, e sono, una sostanziale perdita di tempo. Fino a quel momento, dopo aver preso il posto della timidezza( che faceva coppietta con la speranza), ero stata dolcemente accopagnata dalla tristezza. 

Questo credo sia stato il periodo più duro. Ma non era nulla in confronto a quello che è arrivato dopo. L'indifferenza. L'arma peggiore. Di solito si usa contro i nemici, contro coloro che ti odiano, contro il mondo. Io l'ho usata contro me stessa. L'indifferenza verso ogni sensazione, che fosse piacevole o no. Volevo solo difendermi, avevo paura. Paura di ricadere nella tristezza, quel vortice impetuoso che mi aveva quasi portato alla pazzia. 

Sia chiaro il desiderio di morte non mi ha mai abbandonata, era sempre lì. Le mie care e vecchie voci. Ma usando l'indifferenza ho imparato a farmele amiche. Ho smesso di combatterle, ma senza che me ne accorgessi, le stronze, hanno preso il sopravvento, e con un colpo di stato, il 15 aprlie 2012, mi hanno quasi uccisa. Ferite di guerra? Tre fantastici e fashion tagli sul mio braccio sinistro. 

Dopo di che c'è stato un periodo di coma vegetale. Non capivo un cazzo, i miei erano in allarme. Era come stare in una stanza di 2 metri quadri con la sirena anti incendio a manetta. Per evitare di essere frstornata dal loro amore ho deciso, o almeno le mie voci, hanno deciso di mandarmi in coma. Ed è proprio durante questo coma che sono nate altre due voci, Frankie, il menefreghista, e quello che mi ricorda Gee, ma che non ha un vero e proprio nome, il tipo che pensa che l'unico modo per sopravvivere sia darsi alla dorga e all'alcool. 

Nostante il mio stato comatoso mi sono accorta del loro arrivo, ma con mia sorpresa al mio risveglio, intorno a maggio più o meno, c'era qualcun'altro nella mia testa. Qualcuno che mancava da tanto tempo, o che forse era sempre stato li, ma non aveva mai trovato la forza di intervernire. Io, ero io. Io che volevo essere felice, che non ero riuscita a farmi valere in quella cazzo di guerra spietata all'ultimo sangue.

Ma nonstante questo tronfale ritorno non riuscivo ancora ad avere la meglio.

Però finalmente, ora ce l'ho fatta. Cioè, oddio, non è che ce l'abbia propriamente fatta. Diciamo più che abbiamo trovato un compromesso qua dentro. Io voglio essere felice, loro vogliono uccidermi. Io sono debole, loro sono forti. Qundi il patto è questo, loro mi lasceranno in pace, sostenendomi nel caso di bisogno (data la mia debolezza). , e torneranno quando sarò felice. Quando avrò raggiunto la felicità torneranno e mi finiranno.

Così entrambi saremo felici. Loro raggiungeranno il loro scopo, io il mio. Perchè insomma, parliamone, anche io voglio morire. Solo non voglio mollare tutto prima di aver raggiunto il mio obbiettivo. Essere felice.

Ma c'è un problema. Io non sono una bella persona, quindi per essere felice devo ferire gli altri. Devo fargli del male, devo farmi strada a calci e pugni finchè non raggiungerò la cima. Ma sono abbastanza stronza da farlo? Non credo...io sono indifferente, non stronza. Non posso farlo.

E' questo quello che ho capito, che mi ha fatto capire Gee e i MCR con la loro musica. Loro sono rinati, da un periodo buio, sono rinati come fenici dalla loro stessa cenere, hanno fatto fiorire la loro fiammeggiante bellezza, pronti a mostrare al mondo la loro splendida anima.‎ 

Ma io non ho anima, io ho un cervello. Io sono cenere, ma non posso rinascere. Non ho un fuoco dentro, pronto a espandersi e a illuminare il mondo con la sua luce, la sua energia, la sua musica. Io sono solo cenere, ma non posso rinascere. 

Posso solo scomparire, come un essere umano nello spazio, lacerato dalla mancanza di gravità. Posso solo morire. 

Nella vita non ho fatto molto. Mi sono lasciata trascinare dagli eventi. Mi sono lasciata vivere, e così facendo ho distrutto irrimediabilmente tutto ciò che avevo. Quindi ora mi resta una solo cosa da fare, e questa non la vivrò passivamente. Questa volta agirò. Perchè sono sicura che facendolo mi sentirò finalmente felice, e potrò dire di aver vinto. 

Sono sicura che abbiate capito di cosa sto parlando. Non c'è bisogno di scriverlo esplicitamente. Quando leggerete questa letterà probabilmente sarò morta, potrebbero passare anni, mesi, giorni o anche ore, ma sappiate che da quando l'ho scirtta( vedi data a fondo pagina) sono sempre stata felice.

Dopo questo lungo e sicuramente noisoso discorso, mi rimane solo una cosa da dire a voi poveri stronzi che siete addirittura arrivati fino alla fine di questo schifo:
 
 


KEEP RUNNING!
 






‎2012-‎06-‎19, h 03:11:07
  
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