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Autore: Breathinfire_    10/08/2012    1 recensioni
‘I just found EFP, which is an italian fan fiction site, and I wanted to say a massive thank you to all the girl who spend time to write on it. You are amazing!
ps. Everybody say thank you to @neongreen that will translate me all your stories.’
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Elizabeth , con gli occhi chiusi e le gambe incrociate, stava inspirando profondamente l’aria fresca di Londra, che le mancava più di tutto, dopo essere tornata dalla Germania.
Il giardino era esattamente come l’aveva lasciato l’anno prima, e l’albero di more selvatiche era ancora al suo posto: non aveva ceduto neanche con le tempeste che avevano afflitto il terreno per trecentosessantacinque giorni.
Il leggero strato di erba, le stava inumidendo i graziosi pantaloncini con motivi floreali, ma poco le importava; sarebbe rientrata in casa a cambiarli, magari con qualcosa di più comodo.
Osservò di fronte a sé le macchine che sfrecciavano veloci, forse per il traffico dovuto alle Olimpiadi che avevano invaso la città, forse per un ritardo a lavoro, e si ritrovò ad ammettere che pure quello le era mancato.
Nel paesino in cui aveva abitato durante l’ultimo periodo, era deserto e noioso; ma cosa poteva fare, se non accettare?
Non perché avesse estremamente bisogno di quel lavoro, poteva tranquillamente continuare a scrivere i suoi articoli in quella sede, ma perché voleva staccare per un po’, e starsene tranquilla, come mai aveva fatto.
I primi mesi, erano stati quelli decisamente più difficili.
Si era ritrovata in un posto sconosciuto, centinaia di visi nuovi, nuove abitudini, regole ferree, però aveva superato tutto. In fondo, lei era un tipo che si adattava abbastanza in fretta.
Anche Harold, ci aveva messo del suo, d’altra parte era il suo migliore amico popstar, chi altri, se non lui, potevano aiutarla a superare un momento del genere?
Da quando aveva intrapreso la sua carriera di cantante in una boy band, aveva capito realmente cosa significava sentirsi solo in mezzo a migliaia di gente, ed aveva imparato ad uscire fuori da un momento di ‘spaesamento’.
Fortuna che esistono whatsapp e viber!
Già, almeno così evitavano i tremendi costi di chiamate, messaggi e quant’altro, dovuti alla distanza.
Di certo per lui non era un problema di natura economica, ormai aveva abbastanza soldi da concedersi quasi tutto ciò che voleva, come non lo era neanche per lei. Il suo lavoro come giornalista, non fruttava  quanto quello del ragazzo, però poteva lasciarsi andare a certe spese.
Aprì di scatto gli occhi, non l’aveva neanche avvertito di essere tornata. In realtà non voleva fargli una sorpresa, l’aveva solo dimenticato.
Estrasse velocemente il cellulare dalla tasca, e compose il numero che ormai conosceva a memoria.
Attese tre lunghi squilli, probabilmente era in studio ad incidere gli ultimi brani per l’album che doveva uscire di lì a poco.
Un attimo prima di staccare, sentì la voce sorridente del suo migliore amico – Piccola, come stai? -
Sentì delle voci confuse, che sicuramente non erano dei ragazzi.
- Ma sei con delle fan? Scusa il disturbo! – disse velocemente.
Quelle ragazzine chissà per quanto tempo l’avevano aspettato, e non le sembrava giusto interrompere quel momento.
- No, tranquilla. Stavo andando via, abbiamo appena finito di sistemare le ultime cose per l’album. -
Il ragazzo, era seduto comodo nella sua Range Rover, trafficando con il vivavoce del suo I-phone, che proprio non ne voleva sapere di funzionare.
Tolse nervosamente il cappello, e scosse i ricci ribelli.
- Quindi è già finito? – quasi urlò, alzandosi in piedi, e saltellando sul posto.
- Diciamo che è pronto, non finito del tutto. – spiegò, spingendo la frizione, e ingranando la prima marcia, per poi partire.
Immaginava la ragazza con un sorriso grandissimo, e con gli occhioni verdi che brillavano.
- Inizio a fare del fanglirling, se non la smetti di dirmi questi particolari! – rise lei, dirigendosi verso la porta d’entrata.
- Ci sono anche delle canzoni dedicate a te. – gli scappò.
Sapeva che quella semplice frase l’avrebbe, molto probabilmente, messa in agitazione.
- Tu sei un folle, sappilo. – sospirò, ma lui comunque riusciva a percepire la felicità della sua amica – Aspetta un attimo, dove sei? -
- E’ colpa mia se amo tanto la mia migliore amica? E comunque sono ad un chilometro da casa tua, perché me lo chiedi? -
- Per farti proseguire su questa strada, sono a casa. -
Il riccio si fermò ad un semaforo rosso, che mai come allora era davvero indispensabile per non fare un incidente.
- In meno di cinque minuti sarò lì, piccola. – non le diede neanche il tempo di rispondere, che chiuse la telefonata, buttando il cellulare su un sediolino qualsiasi, e si aprì in un sorriso meraviglioso.
Decise, prima, di passare per una pasticceria.
Non poteva di certo presentarsi da lei senza qualcosa che le desse il ‘bentornato’.
Se avesse saputo prima, che sarebbe ritornata, avrebbe avuto tempo a sufficienza per prepararle qualcosa di carino, in perfetto stile – appunto - Styles.
Optò per due muffins giganti, al triplo cioccolato. Li amavano entrambi.
Salì di nuovo in macchina, e continuò a guidare verso la sua meta.

 
Dopo pochi minuti, accostò al marciapiede che si trovava vicino all’abitazione, e si fermò un attimo a guardare quella villetta.
Non era cambiata di una virgola, dal giorno prima in cui l’aveva vista, però le sole tendine aperte, i fiori sul terrazzo della sua camera, e le note di ‘free falling’, che circondavano quell’ambiente, lo fecero sentire felice, stranamente felice.
Bussò alla porta, e sentì dei lamenti seguiti da un’imprecazione.
Vide un lampo di luce,che sicuramente non poteva essere un fulmine, e si girò a cercare il maledetto paparazzo che anche in quel momento intimo doveva rompere i coglioni.
- Mi scusi, chi cerca? – sentì la voce cristallina della ragazza, e la vide davanti a sé, appoggiata allo stipite, sorridendogli.
Per un attimo restò rigido, dopotutto, vederla a distanza di un anno, era un po’ sconvolgente, ma poi l’accolse tra le sue braccia, stringendola più che poteva.
- Mi sei mancato tantissimo, Eddie. – sussurrò, togliendo dalle mani del ragazzo la busta contenente il cibo e nascondendola dietro la schiena.
Harry non fece tanto caso al suo gesto, ma al nome con cui l’aveva chiamato.
Era solito, tra di loro, chiamarsi con tutti i soprannomi che gli offrivano i loro nomi di battesimo, e tra questi c’erano a anche ‘Eddie’ e ‘Lee’, dal secondo nome – Kaylee – della ragazza.
- Anche tu, Lee. – le posò un dolce bacio sulla nuca – E molla immediatamente quei dannati muffins! – scoppiarono a ridere, senza però staccarsi dal caldo abbraccio.
- Sei più alto di prima, ma come fai? – si lamentò, chiudendo con un calcio la porta, che intanto era rimasta aperta.
- Anche tu sei molto più alta. – le mise una mano sulla testa - E hai i capelli più rossi. – rispose, arruffandoli un po’.
- Tu perché porti quei stramaledettissimi cappelli di lana? – chiese, affondando una mano nei capelli ricci di Harry , morbidissimi.
- Non hai sentito le leggende metropolitane? -
- ‘Ogni volta che indossa il cappello, vuol dire che va a letto con qualcuna’, intendi queste? – alzò un sopracciglio, staccandosi da lui e prendendolo per mano per poi farlo accomodare sul divano.
- Sì. -
La ragazza scappò in cucina a scartare i dolci, e prese due bottiglie di Corona dal frigo, immancabili.
- Se ti aspetti che ti creda.. non morirai mai! – gridò, per farsi sentire.
Posò tutto su un vassoio, e ritornò nella sala, dove lui, proprio come se si trovasse a casa sua, si era disteso poggiando le scarpe sul bracciolo, e le mani dietro la testa.
- Sarebbe bello essere immortale. – scherzò, tirandola a sedere accanto a sé, su quel poco spazio che rimaneva.
Nel suo cervello, scattò una lampadina.
Immaginò un post-it, di quelli verdi lampeggianti che lei usava – perché il giallo le dava all’occhio - , con su scritto ‘EFP, idiota, ricordatelo!’, sottolineato circa tre volte.
Quella ragazza era strana, rifletté, i post-it erano fatti per dare nell’occhio.
- Non sai cosa ho scoperto! – esordì, alzandosi da quella posizione comodissima, per sedersi di fianco a lei.
- Una ragazza, ieri, mi ha dato il suo nick di twitter, no? E allora io, quando sono tornato in studio, l’ho cercata.. ed era italiana. – sorrise – E’ d’obbligo seguire le italiane per me, lo sai. – le fece l’occhiolino.
Lei lo spinse un po’ – Ma non fare il leccaculo, Eddie! -
Lui le cinse le spalle, ridendo, e le diede un umidiccio bacio sulla guancia.
Lei si pulì con la manica del cardigan – Facevi prima a leccarmela! -
Il riccio la fissò per un attimo, e poi scoppiò a ridere forte – Non ti rendi conto di cosa avresti potuto scatenare! -
Alzò gli occhi al cielo – Sei un idiota patentato. – si staccò faticosamente dalle sue braccia potenti, e gli diede uno schiaffetto – Continua il racconto! -
Harry riprese a respirare normalmente, smettendo di ridere – Dicevo, ho notato questo sito, nella descrizione, e volevo vedere cosa fosse. Ho scoperto che è un sito di fan fiction, cioè delle storie su gente famosa, ma anche originali. Ho visto, tipo ‘One Direction’, e ho cliccato sopra. Erano tutte storie su di noi! Cioè, mio dio! –
Elizabeth non sapeva se ridere o piangere – Come si chiama? -
- Il sito, dici? EFP. -
La risata prevalse: anni prima, lei era solita scrivere su quel sito, fan fiction su artisti musicali, e la situazione era davvero divertente.
Magari, aveva letto proprio la sua storia su di loro, e l’aveva tradotta con Google.
- Che vuoi? – si finse offeso – E’ una cosa fighissima sapere che qualcuno inventa storie su di te! -
- Il tuo ego si è risvegliato? -
- Non fare la gelosa! – la guardò per un attimo negli occhi.
Scorse la pagina, e notò il nick di un’autrice: Breathinfire.
– Non dirmi che anche tu sei una di quelle! – le puntò un dito contro, sorridendo ambiguamente.
La ragazza si allontanò – Io, ma che dici? – fece una faccia alquanto contrariata, che però non convinse il riccio, che le fece vedere prontamente la pagina che aveva appena aperto.
L’aveva sgamata.
Nascose il viso tra le mani, e sorrise imbarazzata.
La abbracciò teneramente – Ehi – Io, ma che dici? – non posso crederci. – la scimmiottò.
- Oh, non è colpa mia! Cinque anni fa, non eravamo ancora amici! – tentò lei.
- E già mi amavi, eh, bambolina? – le sorrise.
- Non ci provare, non sei il mio tipo. -
- E’ surreale, cioè, cinque anni fa, nemmeno ci conoscevamo, e adesso sei la mia patatinabarramiglioreamica. -
- Smettila con questi soprannomi di merda! E adesso, visto che ti piace tanto, ringrazia sul tuo Twitter tutte le autrici di questo sito! – ordinò.
- Lo per fare. – si chinò sulla ragazza, per posarle un dolce e casto bacio sulle labbra – Sei la più brava. -
- Ma tu vai in giro a sbaciucchiare le tue amiche? – cercò di riderci su, e non rendere la cosa seria.
- Considerati fortunata, patatina, ho baciato solo te. – rise, prima di afferrare l’I-phone dai jeans, e connettersi su twitter.
‘I just found EFP, which is an italian fan fiction website, and I wanted to say a massive thank you to all the girl that spend time to write on it. You are amazing!
ps. Everybody say thank you to @neongreen who will translate me all your stories.’

 


*si nasconde in un angolino buio*
ehi, wassup girls?!
non sono megalomane, lo gggiuro çwwç però davvero sono Breathinfire_ qui su EFP, ed @neongreen su twitter - dove, se vi va, potete seguirmi - .
ho scritto questa fanfiction perchè... oh beh, non lo so! deriva da un sogno che ho fatto stanotte, e ho voluto riscriverlo, tanto per imprimerlo un po' in mente.
detto questo, spero vi sia piaciuta, davvero, e se vi va.. lasciatemi una recensione. anche solo per dirmi che faccio cagare.
grazie a tutte quelle che leggeranno, pur senza recensire.
lots of love. *fauncuoricino*
  
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