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Autore: Dama DeLupottis    10/08/2012    4 recensioni
questa ff parte dalla puntata 3x22....quindi occhio...per chi non l'ha vista!!!
E' una klaroline, ma parte dal presupposto che Klaus sia imprigionato nel corpo di tyler e sia costretto da bonnie a stare vicino a Caroline, nascondendole la verità...Cosa accadrà? scopritelo!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ciao ragazze! Scusate il  ritardo di circa un mese… ma questo capitolo mi ha fatto un po’ disperare: volevo far descrivere a Klaus un po’ Parigi dato ke lui è abbastanza appassionato d’arte… ma io non ne so molto, e non avevo voglia di riprendere i libri in mano che sono così teneri con la polvere che si sta formando sopra (XD) inoltre ho pensato che nemmeno voi vorreste pensare alla vostra profe di arte…quindi…boh…leggete ciò che è venuto fuori e giudicate voi… buona lettura…ci vediamo in fondo…
 
PS x quelle come me che non rileggono i capitoli precedenti delle storie seguite e poi fanno confusione…vi ricordo ke Klaus è nel corpo di tyler, e caroline non ne sa nulla…

 
 
 
Era il grande giorno, Caroline finalmente coronava il suo sogno… eppure, nonostante la felicità riflessa dal suo sorriso, negli occhi si nascondeva un qualcosa. La dolce vampira sembrava turbata da mille pensieri mentre guardava le soffici nuvole dal finestrino dell’aereo ascoltando una canzone triste che si era ormai impressa nella sua mente:
 
“ Every rose has its thorn
   Just like every night has its dawn
   just like every cowboy sings his sad, sad song
   Every rose has its thorn
                                                                                                (Every rose has its thorn- Miley Cyrus)
 
Caroline teneva lo sguardo fisso sulle nuvole, attraverso le quali riusciva quasi a scorgere la profondità dell’oceano che stavano sorvolando.  Già! Ogni rosa ha la sua spina, come ogni notte ha la sua alba… poetico, orecchiabile… ma terribilmente vero. Cosa avrebbe trovato al suo ritorno a casa? Elena era una vampira, indecisa tra due altri vampiri: un drogato dipendente dal sangue che si ostinava ad essere vegetariano, e un ubriaco che aveva recentemente perso il suo compagno di bevute e che spesso dava di matto e odiava il fratello per quanto era successo all’amore della sua vita. E c’erano anche Rebekah, che odiava Elena e Damon, follemente innamorata di Matt e totalmente instabile e disperata per la perdita del fratello; Kol, una mina vagante, Elijah, oppresso dal senso di colpa, e un sacco di nuovi vampiri, lupi mannari e streghe pronti ad accanirsi su Mystic Falls, che sembrava quasi una calamita della malvagità.
 
Care vagava nel turbinio dei pensieri tristi, ma nonostante la musica nelle orecchie, riuscì a sentire una frase sussurrata a bassa voce da Tyler, quasi un pensiero involontariamente espresso a voce alta: - Non v’è rosa senza spine, ma vi sono parecchie spine senza rose-. Sembrava quasi una citazione, ma in ogni caso era come se Tyler gli avesse letto nella mente. Caroline lo fissò e gli disse – Che hai detto?- lui quasi risvegliato da uno stato di trans rispose – Ah … niente… pensavo ad alta voce… -
In realtà Klaus non si era reso nemmeno conto di aver pronunciato quella frase, anche lui stava riflettendo sulla sua vita millenaria e aveva notato con una punta di tristezza che era stata un disastro. Lui era stato quello che si poteva chiamare uno scherzo di natura: il padre l’aveva odiato, maltrattato, gli aveva reso la vita impossibile, la madre aveva assistito indifferente a tutte le percosse e poco tempo prima aveva cercato di ucciderlo più volte senza troppi convenevoli. Aveva fatto del male a tutti i suoi fratelli, tutti avevano sofferto a causa sua. E ora quell’angelo seduto accanto, non meritava di essere ingannato così, l’avrebbe odiato ancora di più, se possibile. Dannazione! Anche Klaus però aveva il diritto di sorridere e a Parigi con lei ci sarebbe riuscito. Certo non sarebbe riuscito a riempire tutto il vuoto che aveva provato in passato o a redimere la sua anima con qualche buona azione, ma comunque sarebbe riuscito a convincersi che valeva ancora la pena di vivere, anche per sorridere solo qualche minuto. Ora aveva trovato la sua ragione di vita e gli sarebbe stato sempre accanto, alla luce del sole o nelle tenebre dell’ombra, perché lei era il suo sole, il suo ossigeno, la sua vita.
A Caroline non erano mai piaciute le risposte vaghe ed era ancora in attesa di spiegazioni :
- No no, non m’incanti… cos’era quella frase? Una citazione forse?-
- Yep, Arthur Schopenauer , per la precisione-
- Chi? Ti sfido a scriverlo!-
- E’ un filosofo, e so benissimo come si scrive!-
- E da quando tu tratti con i filosofi? E poi, non lo abbiamo ancora studiato…-
- Beh… ho leggiucchiato un suo libro… se non mi sbaglio si intitolava “ Parerga e paralipomena”-
- Oh my God! Lasciatelo dire: tu sei strano! Dove cavolo hai trovato un libro così?-
- Me l’ha consigliato El…- accidenti! La bocca, Klaus! Stava dicendo Elijah – Elena… in un periodo brutto della mia vita…-
- Ah quando ti drogavi?-
Tyler Lockwood si drogava? Avrebbe giurato che fosse sempre stato un bravo ragazzo, tutto sport, amici e videogiochi! Le stranezze della vita…
- Sì, ma non dirlo a Elena, lo stava leggendo anche lei, ma non voleva che si sapesse in giro… sai com’è… odia mostrarsi debole-
- Sì sì certo! E dimmi un po’, cosa dice Scioqualcosa, si insomma, il tipo?
Klaus rideva, finalmente, quella ragazza era cos’ ingenua, curiosa e naturale, si sentiva quasi un  maestro di vita… proprio lui che di vite ne aveva distrutte a migliaia…
 “ Già la vita è proprio un ossimoro” pensò, ma non lo disse perché altrimenti avrebbe dovuto trovare altre scuse e non era per niente bravo in questo gioco e quindi preferiva spiegare qualcosa di “utile” piuttosto che qualcosa di insensato.
- Schopenauer  è il filosofo del pessimismo e in quella frase si racchiude tutto il suo pensiero sulla felicità e il dolore-
- Ehm…puoi ripeterla per favore? Sai con tutto quel giro di parole…-
- Ah ah… non v’è rosa senza spine, ma vi sono parecchie spine senza rose…ovvero puoi essere felice e provare piacere soltanto dopo aver provato dolore e sofferenza, ma non è detto che ad un dolore segua necessariamente un piacere, infatti un uomo può provare una serie infinita di dolori e soltanto pochi momenti piacevoli-
Mentre spiegava Klaus dava totalmente ragione a Schopenauer, anzi si rifletteva nelle sue parole:  suo fratello consigliandogli quel libro sperava che accorgendosi di quanto fosse miserabile la vita umana in quei secoli, Klaus capisse che non c’era bisogno di altra cattiveria proveniente dai vampiri, ma purtroppo aveva ottenuto l’effetto opposto, Klaus era frustrato per la sua miserabile esistenza e scatenava la sua cattiveria contro gli esseri umani che a suo dire non meritavano di essere più felici  di quanto lui fosse stato fino a quel momento.
-Sono d’accordo- disse Caroline ad un tratto…
 
La voce dell’hostess risuonò nelle loro orecchie annunciando l’atterraggio prossimo: dai finestrini poteva vedere la città dall’alto, c’erano tanti palazzi, ma anche tanto verde, sarebbe stato un weekend da favola, se lo sentiva fin sotto la pelle ed espresse il suo pensiero con un magnifico sorriso rivolto verso il suo ragazzo che gli sorrise di risposta e le baciò la punta del naso.
 
All’aeroporto Caroline si guardò intorno con aria sognante e poi disse: - Allora, che si fa?-
- Beh, io avrei in programma questa mattina di visitare il museo d’Orsay, mangiare e poi fare un giro per le vie storiche del paese, vedere Notre Dame, cenare in un posto romantico e salire poi sulla torre di ferro! Il Louvre lo lascerei per domani…-
- Ah no! Frena una secondo! Sai cosa significa Parigi per le giovani ragazze americane?-
- La città dell’amore… -
- Sì anche…ma soprattutto…shopping!-
Tyler, o meglio Klaus, ma era convinto che se ci fosse stato Tyler al suo posto l’avrebbe pensata allo stesso modo, alzò gli occhi al cielo: - Ma tesoro, stiamo qui solo due giorni e vuoi sprecare il tempo a fare una cosa che potresti fare ovunque e troveresti le stesse identiche cose?-
- Assolutamente sì alla prima affermazione e assolutamente no alla seconda, la moda parigina è diversa da tutte le altre, dovresti saperlo…-
- Va bene dai, ci andiamo nel pomeriggio…-
 
Visitarono il museo d’Orsay: Klaus era stupefatto dell’ignoranza della fanciulla, l’unica cosa che sapeva dire era “bello”, “brutto”, “ questo mi piace”, “questo lo so fare anche io”,” cosa sarebbe? Un tramonto? Ma dai!” Caroline sottovalutava l’impressionismo e questa cosa faceva imbestialire Klaus:- Tu non capisci ciò che ci sta dietro! Dovresti provare a metterti in riva al mare… con una tela immacolata, chiudere gli occhi, lasciandoti pervadere dai sentimenti e dalle sensazioni e poi esprimerli mediante un pennello e qualche colore… i quadri sono la proiezione del tuo io interiore… sono molto meglio delle fotografie… perché racchiudono anche le emozioni che spesso col tempo si rischiano di perdere. –
Troppo sentimentale? Forse! Sicuramente non da Klaus, l’ibrido sanguinario, piuttosto da Nik, l’umano triste e solitario…ma che ci doveva fare, l’arte era la sua passione.
 
Caroline tuttavia non era rimasta del tutto indifferente alla visita del museo com’era parso a Klaus, anzi era rimasta davvero colpita… non dai quadri certo, ma dal suo comportamento: da come Tyler parlava con voce ammaliante, totalmente preso da ciò che diceva, sembrava quasi che avesse parlato di persona con Monet, Renoir e tutti gli altri, perché descriveva ogni sensazione nascosta dietro il minimo dettaglio… e a volte sorrideva, come se stesse ricordando con un amico i bei tempi andati.
 
Va beh, ora non era il momento di scervellarsi per cose inutili, perché dopo un pranzo al volo c’era la vera attività della giornata, finalmente! Caroline saltellava come una bimba di tredici anni da un negozio all’altro e Klaus la seguiva implorandola di smettere.
- Ma come? Ho appena cominciato! Devo ancora trovare un minidress super favoloso!-
All’interno del negozio, Caroline stava nel camerino a provare un vestito dopo l’altro, e Klaus seduto al di fuori, in attesa dell’ennesima sfilata, nella quale l’unica cosa che ammirava era la perfezione e la tonicità del suo corpo immortale, lottando ogni volta contro il desiderio di strapparle di dosso quell’inutile pezzo di stoffa colorata.
Al vestito numero “non si sa” perché aveva perso il conto già da un bel po’, Caroline chiese un commento e Klaus rispose semplicemente: - Bello!-
- Ma Tyler! Hai paura che ti si secchi la gola o mamma Carol ti ha insegnato solo questa parola?-
- Cosa devo dire Caroline? Sono tutti belli, ma se devo essere sincero sei tu che li rendi favolosi… per me staresti bene anche con il sacco nero della spazzatura!-
- Molto divertente!- disse seccata, fingendosi offesa
- Che ho detto? Il nero è sempre elegante…e sexy - rispose malizioso.
- Dai, sii serio per un attimo e dimmi che colore mi sta meglio, prima scegli, prima andiamo!-
L’ultima parola fece brillare gli occhi all’ibrido che si concentrò con tutte le sue forze, ma la risposta non era in procinto di arrivare.
- Allora? Tesoro sono immortale, ma non voglio essiccarmi qua… chiaro il concetto?-
Klaus come risvegliatosi da un sogno disse: - Beh… diciamo che…sì ecco…ognuno ti risalta in un modo diverso: quello azzurro s’intona con i tuoi occhi, quello blu ti dona un’aria regale, puoi scegliere di essere una dolce ninfa in quello verde, o un bellissimo raggio di sole con quello arancione; quello bianco risalta il tuo sorriso, quello rosa la tua carnagione perfetta, e quello rosso le tue labbra nel caso tu scegliessi di metterti il rossetto. Dimentico qualche colore? Ah sì, quello nero, come ho detto prima, ti rende elegante, quello panna fa da sfondo perfetto per i tuoi riccioli dorati, e quello lilla si intona perfettamente con il tuo delicato profumo di lavanda.-
Caroline rimase a bocca aperta, non si sarebbe mai aspettata una dichiarazione del genere, soprattutto non da Tyler, e nemmeno da un uomo vero! Le erano perfino venuti gli occhi lucidi: - Amore, non mi hai mai detto tante cose belle tutte in una volta, ma anche se mi hai reso la ragazza più felice di questo mondo, non mi hai per niente aiutato nella scelta!-
- E chi ti ha detto che bisogna per forza scegliere?-
- Beh… me lo ha appena comunicato il mio portafoglio…-
- Concedimi di farti questo regalo… sweetheart-
- Tutti? No non posso accettare, sono troppi, e sono anche molto costosi!-
- Tesoro… non so se hai visto bene la villa dove vivo…questi sono solo spiccioli!-
Ecco, questa frase sì che era da Klaus!
- Tyler! Da quando sei così…così Damon?-
- Damon? E’ forse un nuovo aggettivo per definire le persone?-
- Beh, intendevo dire così arrogante, presuntuoso, egocentrico… riassumendo tutto in una parola…così Damon!-
Klaus era rimasto senza parola, voleva essere gentile, farla felice, e aveva rovinato tutto con una battuta, tra l’altro pessima.
- E quindi che si fa?- disse soltanto
- Beh… accetto volentieri il tuo regalo, ma non voglio più sentire cose del genere, intesi?-
- Intesi, mia signora!-
 
Finito lo shopping, cenarono a lume di candela e poi salirono sulla torre Eiffel ad ammirare mano nella mano quel panorama mozzafiato. Klaus ogni volta che era salito su quella torre aveva sentito una grande sensazione di potere, ma lì in quel momento l’unica cosa a cui pensava era la pelle delicata della vampira e cominciava a sentirsi sempre più vulnerabile e debole, come da tanto tempo non si sentiva; lei era la sua vita, e tra pochi giorni l’avrebbe sicuramente detestato.
Ci  pensò Caroline ad interrompere la magica alchimia che si era venuta a creare ( forse un po’ malinconica per Nik) dicendo: - Amore, mi porti a Disneyland domani?-
- Ma Care…e tutti i musei e le cattedrali… Louvre?
- Oh, come on! Fallo per me! Così sarai sicuro che torneremo no? Dai quanti ti prego devo recitare?-
- Beh tu intanto comincia…-
Klaus sapeva già che avrebbe ceduto… perché Caroline era la sua debolezza… e lui era pronto a rinunciare anche alla sua passione più grande per lei… perché avrebbe fatto di tutto pur di vederla sorridere ancora una volta per merito suo.

 
 
 
Rieccomi! Capitolo più lungo degli altri vero? Cosa ne pensate ( a prescindere dal fatto che vi piaccia o meno miley cyrus =P)? A me non convince molto…specialmente la parte dell’aereo… sia in questo capitolo che nell’altro mi sembra di aver reso klaus troppo filosofo…però non volevo rischiare che sembrasse superficiale. Klaus è un casino! Non so come definirlo! Nella parte dei vestiti mi sembra eccessivamente romantico, e mi scuso con tutte voi se a volte calco la mano ripetendo + volte che Care è la sua vita, la sua debolezza, poi lo odierà, e bla bla bla…ma lo faccio sottolineare che nik sta cambiando…anche se lui fa fatica ad accettarlo…non può vivere senza care e continua a pensare a quello che accadrà dopo che la vampira scoprirà la verità. Commenti?? Pleaseeeeee!
 
Ringrazio tutte quelle che seguono, preferiscono e lasciano commenti! Ah e in particolare quelle che durante queste settimane mi ricordavano che avevo una storia da aggiornare e mi davano la forza di andare avanti a scrivere!! Un bacio alla prossima… Chiara
  
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