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Autore: MusicInTheAir    10/08/2012    3 recensioni
FANFICTION INTERROTTA.
I rami degli alti alberi si intrecciavano sopra la sua testa, impedendo anche al più sottile filo di luce di penetrare in quella barriera che di rassicurante aveva ben poco.
(...)
Anche se era tutto merito del suo angelo custode, che lo aveva sempre guidato.
Quando una lieve brezza fresca gli accarezzo i capelli, si accorse di aver perso il cappello.
Maledì quel demone parlante, perché gli aveva rovinato il vestiario, e continuò a camminare.
Arrivò dopo poco all’ uscita, e quando poté guardare in viso quell’ ombra, sussultò impercettibilmente e serrò i pugni.
Era un corno, come quelli che si disegnano per rappresentare il diavolo.
Genere: Horror, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: G-Dragon, T.O.P., Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 3

 

 

Seunghyun fissò le ceneri del suo vestito e del suo armadio, ancora fumanti, truce e confuso nello stesso tempo.

Daesung sorrideva come sempre, accarezzando i capelli rossi del demone che singhiozzava con le mani a  coprirgli il viso.

-Mi dispiace, non l’ ho fatto apposta.-

-Lo sappiamo, non ti preoccupare.-

-E’...E’ che...Quando starnutisco...Esce fuori il fuoco...E non so controllarmi.-

Piagnucolò, circondando la vita dell’ angelo e stringendolo forte, con grande sorpresa da parte sua.

-Avanti, smettila di piangere, posso crearne un’ altro.-

Disse, una volta ripresosi dall’ iniziale sorpresa.

Jiyong annuì, allontanandosi da lui ed asciugandosi le gote arrossate con le dita esili, per poi far saettare lo sguardo sul cacciatore, che si aggirava davanti a lui con le spalle ben dritte.

-Vedi di fare in fretta, allora. Gli incarichi potrebbero arrivare da un momento e...-

-Ma guarda, ne è appena arrivato uno.-

Gli sorrise, guardandolo con quegli occhi vispi e gentili.

-Oh, perfetto. Dove?-

-Madrid. Portami un souvenir.-

-Cosa? Prenditelo da solo, no?-

-Non posso, io rimango qui a mettere a posto tutto.-

-Non puoi farlo dopo?-

-Spazzare via tutta questa cenere richiede tempo.-

-E che verrà con me? Non hai sempre detto che ci vuole qualcuno pronto a prevenire ogni evenienza?-

Il sorriso che gli rivolse l’ angelo non faceva sottintendere nulla.

Sapeva a cosa stava pensando, e non gli piaceva affatto l’ idea.

-Scordatelo, io non mi porterò mai dietro quel ragazzino, mi sarà solo d’ impiccio.-

-Seunghyun, è per il tuo bene.-

-No. E non ammetto repliche.-

***

Effettivamente, nessuno aveva replicato.

Anzi, erano rimasti tutti in silenzio, e sarebbe finalmente riuscito a varcare il portale da solo, se quel dannato non gli fosse saltato addosso catapultandolo in quello specchio molle che lo avrebbe portato dall’ altra parte del mondo.

Sentiva l’ eco dei suoi passi, e non perché fossero in un luogo chiuso e silenzioso, ma perché qualcuno, che stava iniziando ad irritarlo, seguiva le sue orme profonde che lasciava sul terreno umidiccio a causa della sera appiccicosa che era piombata su Madrid.

Era la secondo volta che andava lì, ma la prima che la vedeva dal punto di vista della notte.

Non sapeva spiegarsi il perché, ma tutti i posti che aveva visto erano inquietanti, quando fioriva dal cielo la luna.

Una leggera brezza tiepida penetrò nella giacca e fece svolazzare il mantello, facendo ridere Jiyong, che iniziò a cercare di prenderlo, inciampando in qualcosa e cadendo col viso sull’ erba  morbida e bagnata.

Seunghyun si girò a guardarlo, glaciale.

-Fa attenzione a dove cammini, e ricorda che i miei vestiti non servono per giocare.-

Lo rimproverò, voltandosi nuovamente e riprendendo a camminare più velocemente.

Sapeva che non era giusto trattarlo in quel modo, perché non aveva fatto nulla di male. Ma chi poteva assicurargli che, in passato, non avesse fatto qualcosa di orribile, come uccidere esseri umani, genitori, bambini. In fondo, se quell’ ipotetico traditore lo voleva morto, un motivo c’ era.

Per alcuni minuti non sentì nulla, solo la sua voce parlare sommessamente. I suoi passi affrettati lo raggiunsero solo una volta arrivato all’ imponente entrata della costruzione.

-Cos’ è?-

Chiese timidamente.

-Il palazzo dei cristalli.-

-E’...Davvero bellissimo.-

Il cacciatore annuì senza prestargli attenzione ed entrò.

-Tu aspetta qui fuori, e nasconditi.-

-Ma non devo difenderti?-

-E come? Sei talmente debole che ti ucciderebbero al primo colpo.-

Disse, spingendo la porta stranamente leggera.

Il demone abbassò lo sguardo, mentre sul viso si dipingeva una dolcissima espressione dispiaciuta, e sospirò, andandosi ad accucciare dietro un cespuglio ben curato.

L’ aria sapeva di umido, e, per non far prendere freddo a quell’ esserino dal folto pelo bianco su cui era inciampato poco prima, lo strinse al suo petto caldo, guardando le spalle dell’ uomo sparire tra il buio delle vetrate.

Aveva una brutta sensazione, e non sapeva da cosa dipendesse.

 

Seunghyun mosse qualche passo incerto nella tenebra fioca, rotta dalla luce della luna che sfiorava le vetrate perfette e lisce.

Si fermò davanti ad una scalinata bianca e pulita.

In cima ad essa, una donna bellissima, dal lungo vestito nero e scollato. Mentre scendeva le scale con passo sensuale, i seni prosperosi si muovevano leggermente ed i lunghi capelli ondulati ricadevano sulle sue spalle, accarezzandole i fianchi.

Non riusciva a vederle il volto, e si chiese se fosse lei, chi doveva uccidere.

Con profondo rammarico, lei era la sola in quel posto, a quell’ ora, con un vestito fatto di un velo finissimo che svolazzava mostrando le lunghe gambe snelle nonostante il vento non spirasse nemmeno all’ esterno.

-Ti stavo aspettando.-

Disse, con la sua voce provocante.

I piedi nudi cozzarono contro il pavimento freddo e, avvicinandosi verso di lui, si accorse che aveva uno strano cappellino dal quale partiva un velo che le copriva il volto.

Seunghyun fece un mezzo sorriso, alzando solo un angolo della bocca, mentre la fissava avvicinarsi e posargli una mano sul petto.

-Spero che l’ attesa sia valsa la pena.-

-Oh, molto più di quanto pensi. Sul tuo conto girano davvero brutte voci, cacciatore, ma non credere che la tua bellezza ultraterrena non sia stata notata. Ma non ti rendono giustizia.-

-Ti ringrazio, non credevo esistessero demoni dalla presenza così gradita. E che sappiano parlare.-

Sussurrò, continuando a fissarla mentre gli girava attorno.

Probabilmente lo stava studiando, ma doveva ammettere che la cosa non gli dispiaceva.

-La cosa non mi sorprende, abbiamo sempre mandato demoni di seconda classe.-

Assottigliò gli occhi, sospettoso.

-Di cosa parli?-

-Quelli che hai sempre ucciso, sono i nostri piccoli schiavi. Loro mangiano tanti altri piccoli demoni, accumulando energia, e poi noi mangiamo loro.-

La donna gli tornò davanti, schiacciandosi contro il suo corpo, e, nonostante sapesse del pericolo, sentì l’ eccitazione crescere tra le sue gambe.

-Furbo, e cosa vi porta fuori dalle vostre accoglienti casette di marzapane?-

La demone sorrise maliziosamente.

-Tu, bellissimo cacciatore. Ci stai rovinando la vita, non riusciamo più ad accumulare energie, se tu li uccidi tutti. E possiamo dire addio al nostro mondo.-

-Ho un’ idea migliore, perché non prendete il buon esempio dagli angeli e vi risparmiate di rompermi il cazzo ogni volta che avete appetito?-

-Se non sapessi come Daesung e tua madre ti hanno istruito, ti considererei un bruto.-

La spintonò, improvvisamente, afferrando la pistola e puntandola contro di lei.

-Chi ti ha detto di mia madre?-

-All’ inferno lui sa tutto di te,  sei il suo preferito.-

-Chi è lui?-

La demone allungò le mani dietro al suo collo, ed abbassò la testa. Il nodo si sciolse, e prendendo i lembi di tessuto,si abbassò piano il vestito, mettendo in vista i seni sodi. Ma non erano esattamente loro ad attirare l’ attenzione del cacciatore.

Sulla pancia piatta, c’ era un buco enorme, i cui contorni sembravano avvizziti ed in putrefazione, dal quale uscivano dei tentacoli viscidi che, fuoriuscendo, le passavano sul corpo.

-Mi ecciti, cacciatore.-

-E’ un peccato non poter dire lo stesso di te, ora.-

Sorrise, maligno, facendo partire il primo colpo.

La donna lo evitò agilmente, contorcendo la schiena, e mettendosi col petto che toccava il suolo marmoreo, saltò su di lui, che saltò all’ indietro e sparò altri colpi, tutti a vuoto.

La demone sgattaiolò in un angolo buio, e calò il silenzio.

Seunghyun, alzandosi lentamente dalla posizione inginocchiata in cui era, si guardò attorno. Entrambi i suoi occhi si illuminarono impercettibilmente, ed aguzzò l’ udito. Sentiva il battito cardiaco di Jiyong, fuori al palazzo, qualcuno aveva il respiro leggermente affannato, proprio sopra di lui, ma subito qualcos’ altro attirò la sua attenzione.

Un altro battito cardiaco, poco lontano dal piccolo demone.

Strinse le dita attorno alla sua arma, pensando seriamente di abbandonare quella missione per correre a vedere se stesse bene ed uccidere chiunque gli si fosse avvicinato.

Scosse la testa.

Ma che diavolo sto dicendo? Per i miei gusti può anche morire, non mi importa...

Aveva abbassato la guardia senza rendersene conto.

La donna staccò gli artigli dalla trave metallica e si buttò sulle sue spalle.

I tentacoli che uscirono dal suo stomaco si serrarono attorno al collo del cacciatore, mozzandogli il fiato.

-Non resistere, mio caro, lasciati divorare per bene, così sarò la più forte e regnerò anche sui figli!-

Esclamò, avvicinandosi con la pancia alla testa dell’ altro.

Poi qualcuno lo chiamò.

La sua voce.

Impossibile non riconoscerla.

-Ragazzino! Va via!-

Urlò Seunghyun, vedendo quella testolina rossa sbucare dall’ entrata lontana.

Jiyong strinse al petto qualcosa, guardando la scena immobile e spaventato.

La demone alzò di scatto la testa, ritraendo immediatamente i tentacoli e correndo a grandi falcate verso di lui, aiutandosi con le braccia, come se fosse un cane. Il velo che le copriva il volto si staccò dal cappello e volò via, mostrando la pelle completamente vuota.

Non vi erano occhi, naso e bocca.

Un frammento di pelle rancida e puzzolente, dal quale penzolavano pezzi di carne putrefatta che stavano per cadere. Da quei buchi colava una strana sostanza nera come il sangue, ma della stessa consistenza del miele, che si incrostava non appena sgorgava.

Era sempre più vicina, sentiva le gambe tremare ed il cuore martellargli del petto.

Seunghyun cercava di prendere la mira, ma con quell’ essere si sposava prima a destra e poi a sinistra, rischiava di colpire anche il ragazzo.

Iniziò a sudare freddo, mentre, non vedendo altre vie d’ uscita, iniziava a corrergli dietro.

Una codina bianca e pelosa si alzò ed andò a solleticargli il naso.

Jiyong non riuscì a trattenersi, iniziando a ridere, e poi starnutì.

Dalla sua bocca uscì una fiammata di fuoco blu, che colpì in pieno la donne e bruciò la coda della giacca del cacciatore, che si era spostò appena in tempo.

La demone iniziò ad urlare dalla bocca nella pancia, cercando di spegnere le fiamme che la circondavano e consumavano pian piano.

La pelle si stava sgretolando, diventando cenere rovente.

I tentacoli si muovevano come impazziti, agitandosi e fendendo l’ aria. Allungandosi fino allo spasmo, tanto che uno di quelli andò a schiaffeggiare il ragazzo, graffiandolo sulla guancia.

Seunghyun la fissava col fiato corto e lo sguardo vuoto.

Impugnò la pistola e le sparò in più punti, ripetutamente, finché al suo interno non rimasero più proiettili.

Fissò con disgusto il corpo sinuoso e deplorevole divenire cenere, sgretolarsi come un sassolino tra le mani troppo forti di un essere preda dell’ ira.

Rimase a fissare quelle particolari ceneri, perso nei suoi pensieri.

Gli aveva parlato di sua madre, di Daesung. Nessun demone era a conoscenza del suo angelo custode, tantomeno della sua vita privata e precedente.

Che fosse per colpa del traditore? Era l’ unica spiegazione.

Qualcosa di ruvido e bagnato passò sulla sua guancia, facendolo ridestare.

Guardò prima Jiyong, e poi quel buffo essere dal pelo bianco, che si sedette non appena incrociò i suoi occhi.

-Cosa sarebbe?-

Chiese, indicandolo.

-Non lo so. Ci sono inciampato, e mi sembrava carino.-

-Ok, rimettilo dove lo hai preso.-

-Ma...Perché? E’ tutto solo, poverino, e qualche demone potrebbe mangiarselo! Ti prego, portiamolo con noi!-

Esclamò, afferrandogli debolmente un braccio.

Il cacciatore lo guardò negli occhi.

Non ci aveva mai fatto caso, erano marroni, caldi. Come quelli di un essere umano.

Anche gli occhi di Daesung sembravano quelli di un essere umano.

Solo lui era diverso.

Sospirò, annuendo.

-Ma tienitelo stretto, non lo voglio ritrovarmelo tra i piedi.-

Il demone sorrise, per poi buttargli le braccia al collo e stringerlo forte.

-Grazie Seunghyun.-

-Sta zitto, e dagli un nome. Se fa qualcosa, dovrò pur urlare il suo nome, prima di ucciderlo.-

Il piccolo esserino tremò, e saltò goffamente sulle gambe del demone.

-Chachacha?-

-Si, è un nome che si adatta perfettamente alle tue capacità celebrali.-

Borbottò, alzandosi e sistemandosi i vestiti.

-Ogni volta che cerco di salvarti mi rovino i vestiti.-

-La prossima volta farò attenzione.-

Rise, correndogli dietro una volta aver sistemato Chachacha sulla sua testa, ovvero quando si era avvinghiato attorno al suo corno.

-Ti conviene, ragazzino.-

Disse, incurante del fatto che qualcuno li stesse guardando.

L’ angelo era seduto sulla cupola più alta del palazzo, e fissava il demone attentamente.

Tutto di lui corrispondeva alla descrizione lasciatagli da Seungrì la notte precedente, i capelli, la voce, il portamento.

Non c’ erano dubbi, era suo fratello, quello a cui Bom aveva spezzato il corno per levargli quasi tutto, dai ricordi ai poteri.

Spiegò completamente le sue ali maestose, alzandosi in piedi.

Il portale si aprì, ed il cacciatore col demone ne varcarono la soglia.

Assottigliò gli occhi.

Jiyong era ancora vivo, e Seunghyun non l’ aveva ancora ucciso (per fortuna). Eppure, da come gli aveva raccontato Daesung, lui non esitava sulle sue vittime, le uccideva senza troppe cerimonie chiunque fosse.

Si portò l’ indice alle labbra, confuso e pensieroso.

-Taeyang, dobbiamo andare, ho aggiustato tutto.-

Sussurrò una voce alle sue spalle.

-Si, ti ringrazio Chaerin.-

-Hai scoperto nulla di interessante?-

-Ho trovato il fratello di Seungrì.-

Chaerin sorrise, piegando la testa di lato.

-Dobbiamo dare la bella notizia.-

-Si, ma tu restane fuori.-

La ragazza lo guardò preoccupata.

-Tae...-

-No, tu non ne resterai coinvolta. Ora andiamo, passata la notte porteremo Seungrì da suo fratello.-

 

 

+Manicomio+

Allora, quell' adorabile esserino lì sopra è Chachacha XD suppongo vi chiederete il perchè di questo nome (so che non ve ne rega nulla, ma ve lo dico lo stesso XD) senza troppi rigiri di parole, è opera della cugina della mia piccola Robby *^* (Swaggie per i fortunati che la seguono come autrice tra i Super Junior) siccome già adoravo lei, poi mi ha detto che a sua cugina piacciono le mie storie e le usa per giocare...Insomma, glielo dovevo!! xD Insomma Robby, questo piccolo Chachacha è dedicato tutto a te ed a tua cugina ^^ spero possiate perdonare tutto il tempo che ci metto a scrivere ^^ ALLA PROSSIMAAAAAAAA!!!

P.S: ditelo, vi ho fatto rimanere di merda nel finale XD 

  
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