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Autore: Alexiel_Slicer    11/08/2012    3 recensioni
Marlene ha 37 anni ed è una bellissima donna sposata e con due figli, non soddisfatta della sua vita sente che le manca qualcosa...qualcosa o qualcuno che durante la routine di una delle sue giornate troverà...
"Il sole, per Marlene, era dentro quella caffetteria e il cielo piangeva per riaverlo indietro."
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 17
Il giorno successivo era domenica mattina ed Alan aveva in programma di portare i figli a fare una passeggiata sulla spiaggia:
"Mar, vieni con noi?" le domandò l'uomo mentre prendeva dal piatto metallico che stava all'ingresso le chiavi della macchina
"No, non mi sento molto bene" mentì Marlene
"Che hai? Vuoi che restiamo a casa..." fece Alan preoccupato
"Non è niente di grave! Andate e divertitevi" ribattè la donna
"Ok, se ci sono problemi chiamami" concluse l'uomo che le diede un bacio sulla guancia e andò via insieme ai figli.
Marlene qualche minuto dopo uscì, anche lei, di casa con destinazione la villa di Tom. Voleva vederlo per l'ultima volta e dargli un addio diverso, senza rancore, un addio migliore. Non voleva ricordare che l'ultima volta che l'avesse visto era arrabbiato con lei, ma voleva ricordarlo diversamente.

Quel mattino era stranamente tiepido anche se il cielo era coperto da un velo che lo sbiancava.
Una volta davanti alla villa fece un grande respiro e bussò alla porta cercando di risultare il più sicura possibile. Non ricevette alcuna risposta, così ribussò con più enfasi ed insistenza.
Finalmente la porta si aprì scoprendo l'alta figura di Bill:
"Ciao. Tom è in casa?" domandò al ragazzo che la scrutava serio
"No" rispose secco e fece per richiudere la porta, ma Marlene lo bloccò: il suo istinto le diceva che stava mentendo
"Senti Bill se è in casa per favore dimmelo" lo supplicò la donna
"Le ho dett..." lo interruppe bruscamente
"Non me ne vado di qui fin che non l'avrò visto!" disse determinata
il ragazzo fece per aprire la bocca, ma una voce dietro di lui gli impedì di parlare "Bill è tutto ok, vai pure". Questi afferrò una giacca dall'appendiabiti che gli stava accanto e lasciò la casa, mentre Tom prese il suo posto sulla soglia.
Si appoggiò allo stipite della porta con le braccia incrociate sul petto e lo sguardo glaciale fisso sulla donna "Cosa vuoi? Sbaglio o ti aveva detto di non cercarmi?" le disse sprezzante
Marlene sotto il peso di quello sguardo e di quelle parole taglienti si sentì cadere a pezzi, ma non volle cedere così facilmente. Raccolse tutte le sue forze e si buttò contro il ragazzo "Tom, smettila! Non trattarmi così per favore!" disse con la voce straziata dalle lacrime, mentre Tom ancora con le braccia conserte nonostante Marlene lo stesse abbracciando, non si lasciò scomporre "E come dovrei trattarti? Mi hai preso in giro..." replicò freddo
"Non ti ho preso in giro! Allora perchè credi che sia qui? Non sei l'unico che sta soffrendo in questo momento! Non passa giorno in cui io non pensi a te..."
"Perchè continui a stare con lui allora?" le chiese rauco
"Per i miei figli!...Nonostante noi ci amiamo non possiamo stare insieme...sono venuta solo per dirti addio come di deve..."
"Non vuoi proprio cambiare idea, eh?" fece il ragazzo sospirando e alzando il mento della donna per vederla negli occhi "Va bene, Marlene se questa è la tua scelta, anche se dolorosa, l'accetterò" le soffiò sul viso e ricambiò l'abbraccio stringendola forte a sè "Concedimi un'ultima volta, almeno. Un'ultima volta in cui sarai mia..." mormorò poi con la voce attutita dai capelli della donna ai quali teneva il viso premuto
"Tom io sarò per sempre tua" fu la risposta di Marlene e il ragazzo la prese in braccio e la portò nella sua camera.
Si spogliarono dei vestiti senza mai smettere di baciarsi. Quella era l'ultima volta. L'ultima volta insieme nelle stesso letto, l'ultima volta l'una contro l'altro. E quel "ultimo" rendeva tutto più bello, più vissuto, più passionale, ma anche tutto più amaro.
Si sentiva nei loro corpi la consapevolezza di quel momento che avrebbe suggellato il loro definitivo addio. Un addio più dolce e lieto da quello della volta precedente.
Tom adagiò Marlene sul letto. Accarezzava e baciava ogni parte del suo corpo. Marlene finalmente sentiva di nuovo quelle mani sensuali e capaci sulla sua pelle, sentiva quei baci famelici e focosi sulla sua bocca e li assaporava in pieno per cogliere al meglio il sapore di Tom. Quanto le sarebbe mancato! Le sarebbe mancato da morire! Ma non volle rovinarsi quel piacevole momento con pensieri tristi e li discacciò subito.
Le loro mani erano intrecciate, mentre il ragazzo si spingeva con il bacino dentro la donna.
Il piacere era tangibile sui volti di entrambi e i loro respiri eccitati ed affannati marcavano il tutto.
La fronte del ragazzo era perlata di sudore, così come il suo petto scolpito e Marlene volle imprimere nella sua mente quell'immagine, voleva ricordarselo così: bello, giovane e pieno di energie.
Con le dita percorse ogni linea di quel corpo delineato e perfetto per catturare ogni dettaglio, ogni caratteristica e persino ogni difetto, se mai ci fosse stato.
Tom le scostò dal viso una ciocca di capelli che si era attaccata a causa del sudore e prese a baciarle la fronte e le guance, per poi scendere sulla zona del collo appena sotto l'orecchio e in quell'istante il gemito finale arrivò e Marlene lo sentì così perfettamente uscire dalle labbra dischiuse del ragazzo che un secondo dopo, anche dalla sua bocca, uscì il medesimo gemito.
Tom si accasciò ansimante sul suo corpo e la donna accarezzò la sua schiena levigata e bagnata dallo sforzo e a quel leggero tocco il ragazzo ebbe un sussulto.
Ancora non riusciva a capire come avrebbe fatto a meno di lui, come sarebbe riuscita a rinunciargli.
"Ti amo, Marlene. Ti amerò per sempre" le sussurrò, mentre giocava con i suoi capelli
"Anch'io Tom ti amo e t'amerò per sempre" sussurrò a sua volta Marlene nascondendo il viso nel petto del ragazzo e cercando di inspirare per l'ultima volta il suo profumo.

Tom aprì leggermente gli occhi e davanti a sè non vide altro che le bianche lenzuola vuote.
"Marlene..." mormorò percorrendo con la mano quel vuoto guidato da una falsa speranza, perchè era già consapevole che lei non c'era più, che se n'era andata.
Al tatto sentì qualcosa di tiepido e spalancò gli occhi ancora assonnati: dove avrebbe dovuto trovare Marlene che dormiva beatamente trovò, invece, un vassoio con un croissant caldo sotto il quale stava un foglio piegato su se stesso.
Il ragazzo si mise seduto e sfilò il foglio da sotto il cornetto, l'aprì e cominciò a leggere:

"Caro Tom,
questo era l'addio che volevo, senza rancore.
Ti ringrazio per le bellissime giornate che ho passato con te, ti ringrazio per ogni cosa buona che hai fatto, ma soprattutto ti ringrazio per aver dato a me il tuo amore e di essere stato tutte le mattine in quella caffetteria in attesa di una mia attenzione.
Hai reso la mia vita migliore e in questo mese mi hai fatto vivere la vita che non vivevo più da tantissimi anni ormai. Mi hai guarito dal mio grigiore.
Avrei tanto voluto avere 20 anni e poter mandare tutto a quel paese per stare con te, ma purtroppo il tempo è stato ingiusto con noi...avrei voluto incontrarti prima, molto prima, ma ti ho incontrato adesso che non sono più una ragazzina e non posso essere egoista e pensare solo alla mia felicità. Però sono lo stesso grada per averti conosciuto.
Sei un ragazzo speciale e troverai una ragazza che ti ami, una ragazza che non ti faccia mancare niente, una ragazza che sia giusta per te.
La nostra storia per me è stata ed è importante. Non la dimenticherò mai, non ti dimenticherò mai. Sei stato la cosa più bella che potesse capitarmi, sei stato un angelo che mi ha salvato dalla mia autodistruzione.
Mi hai reso pazza di te in un giorno e non dimenticherò mai quel momento. Non hai mai smesso di stupirmi neanche per un istante: così sfacciato, sicuro di te, con una faccia da schiaffi, ma anche così amabile, dolce, da riempire di baci. L'ho già detto e l'ho ripeto: sono pazza di te!
Non smetterò mai di amarti, porterò ogni singolo momento passato con te nel cuore e ne farò tesoro custodendolo gelosamente.
A volte dirsi addio è l'unica soluzione.
Ti amo.
Per sempre tua,
Marlene

p.s. Ti dovevo ancora una colazione"

Un sorriso amaro si impadronì delle labbra del ragazzo, le lacrime dei suoi occhi.

-Qualche giorno dopo-
Marlene riprese in mano la sua solita vita.
Percorse il solito viale e passò davanti al cafè, ma per la prima volta dopo tanto tempo decise di entrare.
Tutto era rimasto immutato, come sempre. Era solo da qualche settimana che non vi entrava, ma a lei sembravano anni.
Lucy quando la vide le mostrò un grande sorriso e le disse "Da quanto tempo! Che abbiamo combinato in questi giorni, eh?"
Marlene ricambiò il sorriso e si accomodò al suo solito e vecchio sgabello "Mi sono svegliata adesso da un bellissimo sogno" fu la sua risposta, mentre l'amica la guardava con aria interrogativa.
Guardò per un attimo lo sgabello in cui abitualmente aveva trovato Tom e poi si girò verso la vetrina che dava sul viale: rivide il ragazzo in piedi nel bel mezzo del marciapiede con in mano la sciarpa di uno sconosciuto e lei di fronte a lui.
A quel ricordo sorrise divertita. Poi un secondo ricordo si animò davanti ai suoi occhi: la corsa sotto la pioggia. Si vedeva stretta a lui, mentre Tom cercava di ripararla con la sua felpa e un secondo sorriso si appropiò della sua bocca.
Prese la tazza calda di caffè macchiato fumante e lo sorseggiò senza distogliere lo sguardo dalla vetrina: lei aveva amato, lei aveva vissuto una di quelle bellissime storie d'amore come nei film grazie a lui. Ed ora poteva dire di aver vissuto in pieno, di essere stata felice.
Marlene rievocava i suoi ricordi con il sorriso sulle labbra perchè sapeva che nonostante tutto Tom era sempre con lei, in quella caffetteria, in quel viale, in quello che era stato il loro nido d'amore.
FINE

***

Tom to Marlene

Guns n' roses - Don't cry

Parlami dolcemente
C'è qualcosa nei tuoi occhi                                                                                                                             
Non mettere la tua testa nel dolore
E per favore non piangere
So come ti senti dentro
Ci sono passato prima
Qualcosa sta cambiando dentro di te
E tu non capisci

Non piangere stanotte
Ti amo ancora baby
Non piangere stanotte
Non piangere stanotte
C'è un paradiso sopra di te baby
E non piangere stanotte

Fammi un bisbiglio
E fammi un sospiro
Dammi un bacio prima di dirmi arrivederci
Non farla così difficile adesso
E per favore non prenderla così male
Starò ancora pensando a te
E le cose che abbiamo avuto baby

E non piangere stanotte
Non piangere stanotte
Non piangere stanotte
C'è un paradiso sopra di te baby
E non piangere stanotte

E per favore ricorda che non ho mai mentito
E per favore ricorda
Come mi sono sentito dentro, ora tesoro
Devi farlo a modo tuo
Ma starai bene ora dolcezza
Ti sentirai meglio domani
Arriva la luce della mattina adesso baby

E non piangere stanotte
E non piangere stanotte
E non piangere stanotte
C'è un paradiso sopra di te baby
E non piangere
Non piangere mai
Non piangere stanotte
Baby forse un giorno
Non piangere
Non piangere mai
Non piangere stanotte


Marlene to Tom

Paramore - The only exception

Quando ero più piccola
vidi mio padre piangere
e imprecare contro il vento
gli si spezzò il cuore
ed io lo guardai mentre
cercava di riaggiustarlo

e mia madre giurò
che non avrebbe mai dimenticato
e quello fu il giorno in cui
io promisi che non avrei
mai cantato dell'amore
se esso non esiste

ma caro,
tu sei, l'unica eccezione
ma, tu, sei, l'unica eccezione
ma, tu, sei, l'unica eccezione
tu, sei, l'unica eccezione

forse so, da qualche parte
nel profondo della mia anima,
che l'amore non dura mai
e che dovremo trovare altre strade
per farcela da soli
o rimanere seri

e ho sempre vissuto in questo modo
cercando di vivere in maniera agiata
allontanandomi, e fino ad ora
ho giurato a me stessa che
sarei stata contenta con la solitudine
perchè non vale mai la pena
rischiare per tutto questo, ma...

tu, sei, la unica eccezione
tu, sei, la unica eccezione
tu, sei, la unica eccezione
tu, sei, la unica eccezione

sono strettamente a contatto con la realtà
ma non posso lasciare andare
quel che ho davanti a me qui
so che andrai via al mattino, quando ti sveglierai
e mi lascerai con una sorta di prova
che non si trattava di un sogno

tu, sei, la unica eccezione
tu, sei, la unica eccezione
tu, sei, la unica eccezione
tu, sei, la unica eccezione
tu, sei, la unica eccezione  

  
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