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Autore: rukiachan15    11/08/2012    2 recensioni
Salve a tutti!^^..
Questa è la mia prima storia che scrivo.I protagonisti sono Ichigo e Rukia ma siccome volevo fare qualcosa di originale , ho cerato di combinare sentimenti e azione. Spero che ci sia riuscita.
Spero che sia di vostro gradimento e soprattutto che vi appassioni.
Adesso vi lascio alla storia..Buona lettura!^^
Ps.Se avete qualche domanda non esitate a contattarmi =)
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Correva. Le caserme delle varie divisioni passavano accanto a lei come immagini sfocate. Guardava dritto davanti a lei, decisa ad arrivare all’Accademia. Non distava molto da casa sua, ma non voleva assolutamente arrivare dopo gli altri shinigami. Aveva aspettato questo giorno da quando aveva iniziato a capire cosa significasse essere uno shinigami. Era cresciuta insieme a loro e di certo non poteva volere altro nella sua vita che diventare uno di loro. Dentro di se sentiva come un vuoto che la stava per risucchiare. Era l’ansia e l’agitazione che premeva dentro di lei.

Ma ormai era troppo tardi per i dubbi o i ripensamenti. Vide davanti a se il cancello imponente dell’Accademia. A quanto le aveva raccontato il capitano Kyoraku l’esame era sostenuto nell’arena dell’ingresso. Vi sarebbero stati due shinigami a esaminare ognuno degli aspiranti shinigami. Man mano rallentò fino a camminare. Si sistemò il kimono e si mise una ciocca ribelle dietro le orecchie. Varcò la soglia dell’ingresso un po’ spaventata. Si guardò intorno cercando qualche viso familiare me sembrava che non conoscesse nessuno. In effetti coloro che vedeva lì venivano dal Rukongai e lei non ci era mai stata. 

Si mescolò presto tra gli altri aspiranti guardando davanti a se. Non sapeva cosa le avrebbero chiesto di fare ma qualunque cosa fosse ci avrebbe provato. Si era allenata tanto con suo padre. Le aveva insegnato le basi del combattimento ma lei era sicura che non era abbastanza. Non riusciva ancora a raccogliere il suo reiatsu anche se si era allenata tantissimo per farlo. Sua madre le aveva detto che ancora era presto e che non doveva affrettare le cose ma..Lei non ci credeva! Strinse i pugni e in quel momento entrarono due figure. Il brusìo tra la folla si calmò all’istante e tutti fissarono quelle figure nell’ombra. Cerco’ di sporgersi per vedere chi fossero ma era troppo bassa per vedere qualcosa. Si intrufolò in mezzo alla folla e passò un po’ avanti. Poi qualcuno parlò. Quella voce..Sbarrò gli occhi e si bloccò. “Non può essere!” 

Quella voce era quella del capitano Hitsugaya. Era inconfondibile! Si drizzò e finalmente potè vedere qualcosa. La sua testa argentata spuntava sopra tutte le altre. Aveva l’aria seccata e scostante. Accanto a lui v’erano altri due shinigami e il vice-capitano Matsumoto. “Non mi avevano detto che era uno dei capitni a fare l’esame!” esclamò allarmata nella sua mente. Adesso era terrorizzata. Lui era uno dei capitani più forti e possedeva una delle zanpakuto più potenti della Soul Society. Il suo respiro si fece affannato.

*Sarò io ad esaminarvi quest’oggi. Purtroppo vi è stato un inconveniente spiacevole che ha trattenuto gli insegnanti. State pronti, tra poco inizieremo.* aveva parlato con il suo solito tono freddo, con gli occhi chiusi e con aria annoiata.Masaki immaginava quanto gli fosse costato essere lì. Lui odiava queste situazioni e preferiva non averne niente a che fare. Evidentemente avevano scelto lui per un motivo ben preciso. La sua agitazione aumentava. Sapeva benissimo che non l’avrebbe fatta passare soltanto per il puro e semplice fatto che si conoscevano fin da quando era nata. Non le avrebbe reso le cose facili.

Il vice-capitano Matsumoto li aveva fatti disporre in dei gruppi e quando aveva visto che c’era anche Masaki le aveva strizzato l’occhio. Lei le aveva risposto con un piccolo sorriso di rimando sperando che non si accorgesse la preoccupazione e l’ansia che nascondeva. Il gruppo con cui era capitata sembrava tranquillo ma tutti erano concetrati per il loro obbiettivo, ovvero superare le selezioni. Ed è quello che voleva anche lei del resto. Poco tempo e sarebbe toccato a lei. Man mano che i suoi compagni venivano giudicati la sua ansia cresceva. Il capitano chiedeva cose diverse a tutti e combatteva con loro in modo diverso ogni volta. Più che combattere era un attacco che sembrava facile da schivare, parare ma in realtà non lo era affatto. Soltanto chi era dotato di particolari capacità, appunto le capacità da shinigami, ne era capace. 

Con Ichigo, Masaki aveva provato mille volte un attacco ma non riusciva a schivarlo del tutto. Fino ad adesso tutti quelli che avevano provato l’esame, ce l’avevano fatta brillantemente. Prese un respiro. Adesso toccava a lei. Appena il capitano la vide avvicinarsi alla postazione sgranò gli occhi. Non si aspettava che si presentasse così ..presto! * Masaki?* disse a mezza voce. Lei si voltò e sorrise imbarazzata. Lui scosse la testa.* Ti sei preparata?* le disse con la testa china. A quella domanda Masaki spalancò gli occhi.* S-si, perché?* chiese non riuscendo a capire dove volesse arrivare.

Il capitano Hitsugaya alzò gli occhi cristallini verso di lei.* Perché non sarà facile e non credere che ti renderò le cose una passeggiata!* disse sorridendo. Le sue parole la fecero sobbalzare. Ma del resto sapeva che era così perciò non era una novità. Sorrise. * Cominciamo!* le disse a voce più alta, e ufficiale.
 Camminò in avanti e lei lo seguì. La cosa la spaventava parecchio ma dentro di se sentiva scorrere qualcosa.
Sentiva una strana sensazione, quasi di piacere.

Sorrise andando a prendere la sua postazione.
  
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