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Autore: Nereisi    11/08/2012    2 recensioni
Kagome e Kikyo, due lati della stessa medaglia, ma che si odiano profondamente e a vicenda.
Riuscirà Kagome conquistare Inuyasha?
La storia di un amore consumato alla luce tenue dei fuochi d'artificio.
Non dimenticate che l'amore è anche perdonare.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 2
kagome e Inuyasha: scambio di ruoli?

 
Kagome si avvicinò a Inuyasha, ancheggiando e facendo gli occhioni dolci.
Il mezzodemone si sentì irrimediabilmente in pericolo e indietreggiò di qualche passo, pensando che forse era meglio cominciare a correre.
Troppo tardi.
La ragazza lo aveva ormai raggiunto.
 
<< senti, Inuyasha… mi stavo chiedendo una cosa… >>
 
Istintivamente la mano corse all’impugnatura di Tessaiga. Sapete com’è: protezione e sopravvivenza, no?
 
<< ch-ch-ch-che vuoi? >>
 
Kagome unì le punte degli indici, come per cercare le parole. In realtà, nella sua mente aveva un piano ben preciso e congegnato.
 
<< bè, sai… domani nel mio mondo si terrà una festa… mi chiedevo se potevi accompagnarmi… sai com’è… >>
<< dammi un buon motivo per cui dovrei farlo. >>
 
Lei cambiò atteggiamento.
Drizzò le spalle, erse la schiena, mise le mani sui fianchi.
Nei suoi occhi bruciava la consapevolezza di chi sa di aver vinto. E pronunciò la parola fatale.
 
<< cibi ninja. >>
 
A quella parola le orecchie del mezzodemone fecero un salto.
 
Bene, l’ho fregato!
 
Ma se da una parte il suo stomaco già faceva i salti mortali per andare all’imboccatura del pozzo, dall’altra il suo cervello continuava a ripetergli che c’era qualcosa che on andava.
Il ragazzo resistette stoicamente.
 
<< no. >>
<< cosa? >>
<< no. Non ci voglio venire. >>
<< perché?!? >>
<< perché sì. So che c’è qualcosa che mi hai nascosto e la suddetta cosa mi puzza. Quindi, finchè non mi dici cos’è, io non vengo. >>
 
La ragazza arrossì di botto.
 
<< n…non posso dirtelo… >> farfugliò
<< tsk! Visto che avevo ragione? >>
 
Fece un salto e si andò ad appollaiare comodamente tra le fronde di un albero.
La ragazza ritentò.
 
<< ma non ti puoi semplicemente fidare di me? >>
<< ha! Io non mi fido di niente e di nessuno! >>
 
E lì la furia esplose.
Kagome gonfiò i polmoni, ad accogliere quanta più aria possibile e poco dopo dalle sue labbra proruppe il più potente “ a cuccia! ” mai fatto.
Come altrettanto forte fu il tonfo del mezzodemone.
 
<< SEI SOLO UNO STUPIDO!!! >>
 
Dopo neanche cinque secondi si vide la chioma di Kagome scomparire dentro al pozzo mangiaossa.
 
 
Stupido, stupido inuyasha!!!!
 
<< ciao sorellina! Sei già tornata? E il fratello cane dov’è? >>
Oltrepassando a passi pesanti il fratello senza neanche salutarlo, rispose freddamente
<< non menzionarlo mai più in mia presenza. >>
 
Arrivata in camera sua si buttò subito sul letto.
Abbracciando il cuscino, si girò a guardare il calendario.
La notte di ferragosto.
Una notte magica, durante la quale avrebbe tanto voluto guardare i fuochi artificiali insieme e Inuyasha.
Sospirò, girandosi verso il muro.
 
Troppo tardi. Non vuole venire. Quell’idiota senza speranza! Starà ancora pensando a quella strega? Dopo questo, giurò che se solo si azzarda a fare il geloso con Koga…grrr…
 
In quel momento entrò la madre, portando con sé una tazza di camomilla.
Si sedette sul bordo del letto e, senza una parola, porse l’infuso alla figlia.
Kagome si sentiva davvero fortunata ad avere una madre così. Si capivano al volo, senza bisogno di discorsi complessi o altisonanti. Dopotutto, la mamma è la mamma.
 
Dopo che ebbe finito di bere, abbracciò la donna e diede via ad un pianto liberatorio.
La madre le accarezzava dolcemente la testa.
 
<< andiamo, bambina mia, non fare così. Su! Dai, racconta: che ti è successo? >>
 
E tra un singhiozzo e l’altro, la causa del piagnisteo fu svelata.
La madre soffocò una risatina.
 
<< direi che non cambiata per niente. Sei rimasta tale e quale a quando eri piccola. >>
<< che dici? >>
<< anche quando eri piccolina avevi un bel caratterino! >>
 
Kagome si strinse a lei.
 
<< cosa dovrei fare, mamma? >>
<< potresti provare a dire a Inuyasha la verità. È semplice! Non c’è nulla di cui vergognarsi! >>
<< e se si monta la testa? >>
<< e tu mandalo a cuccia, no? >>
 
La ragazza ridacchiò. Ma si scurì quasi subito.
 
<< e se… stesse ancora pensando a Kikyo? >>
<< non puoi saperlo finchè non ci provi, giusto? >>
 
Le due si sorrisero.
Kagome, piena di nuovo vigore, saltò in piedi, pronta a ritentare l’impresa.
Dopo qualche minuto si affacciò nuovamente al pozzo.
Saltò giù, animata dalle migliori intenzioni, ma quando sbucò dall’altra parte per andare a incontrare Inuyasha e chiarire, le si presentò una scena terribilmente simile a quella che aveva sognato qualche ora prima:
Kikyo che, a passo di danza, si avvicinava al mezzodemone, avvicinando il proprio volto al suo.
E lui la lasciava fare.
 
Troppo sconvolta per poter notare l’espressione contrariata sul volto di Inuyasha, Kagome ri rituffò per l’ennesima volta nel pozzo, per non assistere all’esito straziante della scena.
 
Se fosse restata qualche secondo in più, tutto il dolore che provava sarebbe stato tramutato in una folle gioia.
  
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