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Autore: FallingInLove    11/08/2012    3 recensioni
Due città, due regioni, tre amiche speciali, un cuore duramente provato, una scelta da prendere.
In tutto questo quel bacio sembrava solo un gioco, una cosa insignificante.. o almeno, così pensava Lally. Perché Dann ce la metterà tutta per farsi spazio, per farle capire quanto quei 400 Km siano una sciocchezza paragonati a ciò che prova per lei: sarà il suo migliore amico, soffrendo in silenzio, perché questo è ciò di cui lei ha bisogno.
Ma quella scelta, quella dannata scelta! Forse sbagliando, forse illudendosi, Lally troverà il coraggio di decidere la meta finale del suo continuo viaggiare (avanti e indietro, avanti e indietro..). Ma scegliendo, dovrà necessariamente rinunciare a qualcosa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Never Too Far Away'
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Capitolo 12. Combattere


Il giorno dopo la telefonata con Andrea, a scuola, mi feci raccontare tutto da Lisa, e la scoprii parecchio elettrizzata all'idea di rivedere il suo Vampiro; poi mi chiese se avessi parlato con Jo e io le raccontai tutto
-Cosa? -sbottò strabuzzando gli occhi -Se Dann sapesse che quel cretino di Jo ti ha dato uno schiaffo, verrebbe qua di corsa a prenderlo a pugni!
Scrollai le spalle -Tanto non lo verrà mai a sapere dato che non ci sentiamo più - E quanto mi manca..
-Come? -una voce alle nostre spalle
Ci voltammo, mentre Kath ci guardava allucinata, anzi, mi guardava allucinata
-Jo ti ha dato uno schiaffo? -chiese conferma; io annuii piano e lei, senza dire una parola, si avviò in classe livida come non mai
Oh, porco cazzo!
-Lisa, non mi piace per niente: quella è Kath La Furia
-Lasciala fare -fece lei, tranquillissima -Non sarà incisiva come Dann, ma gliene dirà delle belle -assicurò, e fu la prima volta che la vidi gongolare di fronte a un imminente uso della violenza.
Mentre Kath si accingeva ad entrare, Jo uscì dall'aula, e lei cominciò a strillare prima ancora che il piede di lui potesse oltrepassare la soglia
-Tu, brutto energumeno schifoso, come ti sei permesso di dare uno schiaffo alla mia migliore amica? -sbraitò -Sei un porco vigliacco che picchia le donne, solo che certe picchiano più di te, verme, e ti assicuro che se alzerai ancora un dito contro di lei, d'ora in avanti te la vedrai con me! Chiaro?!
Jo non rispose, ma rimase a fissarla qualche istante per poi girare i tacchi e tornarsene in classe, muto; Lisa scoppiò a ridere, mentre io realizzavo quanto appena successo.
Mentre Kath tornava verso di noi, le sorrisi, sollevata però che si fosse concluso tutto senza sangue né teste mozzate -Grazie, Kath
Lei fece spallucce -Per un'amica questo ed altro.. a proposito, scusa per ieri -aggiunse sistemandosi la camicetta in un gesto leggermente teso
Capii di avere di nuovo al mio fianco quella pazza e dolcissima Kath e ne fui felicissima: non sapevo come avrei fatto senza anche una sola delle mie amiche, eravamo un trio inseparabile.
-No, scusami tu: sono stata una vera stronza -le dissi
-No, tu avevi ragione -rispose abbassando lo sguardo
-E' successo qualcosa? -chiese Lisa con premura
Kath annuì mesta -Io e Nicola.. lui.. mi ha lasciata
Io e Lisa ci guardammo: sapevamo che doveva succedere, lo sapeva anche Kath, solo che non avevamo previsto che le avrebbe fatto così male.
-Devo cambiare il mio atteggiamento con i ragazzi -continuò lei -Voglio cambiare. Non per lui, ma per me stessa: non posso andare avanti così
-Questo sì che è un buon proposito -commentò Lisa, la puritana
-Sì, solo che ormai mi conosce mezza Roma..
Lisa sgranò gli occhi -Così tanti?
Io scoppiai a ridere -Kath puoi andare al Guinness!
Katherine sbuffò -Era un modo di dire! E comunque, davvero, mi servirebbe un po' d'aria fresca, in un posto dove non sono “famosa”, sarebbe più facile ricominciare da zero.. be', vedrò quello che posso fare anche così.
Ma, anche volendo, Kath non avrebbe avuto tempo per gestire tutti gli inciuci in cui si divertiva a sguazzare un tempo: aprile fu, scolasticamente parlando, terribile e maggio, se possibile, ancora peggio. Prove su prove ogni mattina, pomeriggio a studiare mattoni di libri (quando da sola quando con le mie amiche), e la sera, quando stremata mi gettavo sul letto, l'ansia da esame non mi abbandonava: avevo perso il conto degli incubi pre-maturità che avevo avuto, compreso quello ricorrente già da un po'.. Loch Ness.
A proposito: devo dire che questo buttarmi a capofitto nello studio fu, se non altro, un modo per proteggermi, per eclissarmi dal dolore. Avendo il cervello che lavorava a duemila su nozioni storiche, scientifiche e linguistiche, infatti, non avevo modo di pensare a Dann, a Viareggio, a quella notte meravigliosa e a tutto il tempo passato con lui..
Non avevo tempo.. ma piangevo ogni qualvolta, per sbaglio, il ricordo bussava alla porta. E nelle sere più tragiche, quando mi sentivo veramente a pezzi, sfinita (non dallo studio ma dalla mancanza di lui, delle sue parole, della sua voce calda e tenera nella cornetta del telefono..), allora lo lasciavo entrare. Lasciavo entrare il suo ricordo, che scivolava silenzioso dentro di me, e improvvisamente eravamo lì, di nuovo. Quei momenti erano magici, capaci di lasciarmi ancora quel sapore dolce in bocca.. ma quando finivano, mi ritrovavo a odiare le mie quattro mura di stanza.
Non ero ossessiva, non controllavo ogni cinque secondi il telefono, non pensavo a Dann continuamente; ma le poche volte che mi permettevo di farlo, ne uscivo distrutta.
Fortuna che c'erano le mie amiche, senza di loro non so come avrei fatto.
Dopo il fine settimana con Andrea, Lisa era diventata taciturna con me, e sviava le mie domande; quando le chiesi il perché per l'ennesima volta e ancora non mi volle rispondere, ipotizzai che fosse andata male. Allora chiamai Andrea ma lui mi spiegò, tutto trionfante, che era andata decisamente bene dato che adesso stavano insieme.
-Mi hai chiesto di non parlarti di Dann -aveva proseguito Andrea -ma è proprio per questo che Lisa non ti ha voluto parlare di noi
-Oh -ora era tutto chiaro
-Aveva paura di..
-Si sbagliava -lo bloccai -sono contentissima per voi, lo sai, vero?
Sentii uno sbuffo a mo' di risata -Certo che lo so, piccola. E' per questo che ti voglio così bene e che vorrei sapere come stai
-Vorrei avere il cervello di Einstein, ecco come sto! A forza di studiare così tanto ci arrivo cieca alla maturità
-Vedi il lato positivo: almeno avrai un ché di Leopardi che ti potrebbe far guadagnare qualche punto in più
-Hai ragione, comincerò a lavorare per la gobba, allora
-Brava -una pausa -comunque non era questo che volevo sapere
-Lo so
Andrea era un bravo amico, premuroso e gentile, ma erano poche le volte che gli rispondevo a questa domanda, quasi mai a dire il vero.
Kath nel frattempo si era data alla castità più totale, voleva cambiare e trovare un ragazzo serio con cui avere una storia davvero importante; si vedeva che certe volte rimpiangeva Nicola, ma aveva comunque deciso di voltare pagina, ricominciare da zero.
Per quanto mi riguardava, invece, le cose con Jo andavano relativamente bene: lui evitava me, e io evitavo lui. Forse le minacce di Kath avevano fatto effetto, forse gli facevo semplicemente schifo, non lo so e nemmeno mi interessava, sapevo solo che era meglio così: non ce l'avrei fatta a gestire anche le litigate con lui, avevo un equilibrio alquanto precario.
Per questo quando, durante quell'afoso giorno della seconda metà di maggio, Jo mi si avvicinò, sperai vivamente che non fosse in vena di insulti o di vani tentativi per riprovarci.
-Lally.. Lavinia -fece quando si fu avvicinato; non incrociava il mio sguardo
-Sì? -domandai cercando di essere normale
-Ascolta.. -esordì passandosi una mano fra i capelli ispidi -Non lo chiederei a te, ma della classe sei quella che si sta impegnando di più e io ho bisogno di una mano seria; non lo farei se non fossi davvero con l'acqua alla gola -mi guardò, in evidente imbarazzo -Ho bisogno di ripetizioni per poter almeno sperare di passare la maturità quest'anno
Davvero si trattava solo di questo? E io che mi aspettavo chissà che!
Sorrisi -Hai deciso di farti valere quest'anno, eh?
Si sforzò di sorridere a sua volta -Sì, quest'anno devo passare
Annuii -Certo, va bene, studieremo e ripasseremo insieme. Passi da me nel pomeriggio?

°°°

-E' stato uno stronzo
-Come?
-Sì, era ovvio che tu non potessi dire di no! -esclamò Kath rabbiosa chiudendo con uno scatto il libro di storia aperto sul capitolo della bomba atomica di Hiroshima -Dovevi espiare la tua colpa
-Kath va bene che sei diventata santa -si inserì Lisa -ma abbiamo già discusso di questo fatto: quello di Lally non è stato un vero e proprio tradimento, lei gli aveva già detto che voleva chiudere
-Ma lui voleva una pausa
-Comunque, in pratica, non stavano più insieme
Kath sbuffò indecisa, scompigliandosi i riccioli -La mia nuova personalità mi confonde
-Ascolta chi è santa da più tempo di te -le suggerii indicando Lisa
-Non sarà “santa” ancora per molto -rispose Kath -Andrea la viene a trovare il prossimo fine settimana, stavolta fino a Roma, e dorme da lei visto che i suoi sono in vacanza
-Kath! -la riprese Lisa e scorsi un'occhiata fugace lanciata nella mia direzione
Stufa di quell'atteggiamento, decisi che dovevo chiarire all'istante quella faccenda con Lisa: era assurdo che la mia migliore amica non si confidasse con me!
-Lisa, non fare così -sospirai -lo sai che puoi parlarmi di te e Andrea allo sfinimento, siete i miei migliori amici, sono felice se siete felici
Sperai che il sunto del concetto potesse bastare.
-Io.. -Lisa tergiversò lanciandomi un timido sguardo di scuse -è che penso a come starei se fossi nella tua situazione con Andrea, e.. Lally sei veramente forte
No che non ero forte. Non lo ero per niente. Cadevo a pezzi, ogni giorno di più, ogni giorno un pezzettino nuovo; mi consumavo fra i libri, consumavo tutto ciò che restava di me perché non volevo soffrire ancora. Non ero forte. Non lo ero per niente
-Ho le ossa dure -risposi ostentando noncuranza -comunque, la mia raccomandazione è di usare i contraccettivi
Lisa sbuffò nascondendo un sorriso
-Io voglio il resoconto dettagliato -annunciò Kath -La prima volta di Lisa: Dio, quanto ho aspettato questo momento!
-Non commento, dovrei risponderti con un'offesa -rispose Lisa sollevando un sopracciglio e facendoci ridere -ma ritornando al discorso di Jo, ti vorrei ricordare dello schiaffo: lei non gli deve proprio niente, ha torto pure lui!
-Certo che ricordo lo schiaffo -rispose Kath -E quanti gliene darei io a quel figlio di..
-Ragazze -le bloccai -Guardate che io non devo niente a lui come lui non deve niente a me: gli sto facendo un favore, punto
-Ma perché? -domandò Kath -Io un verme così lo eviterei come la peste bubbonica
-Quello che è stato è stato -risposi abbassando lo sguardo -Devo andare avanti
Le mie amiche non risposero, ma notai con la coda dell'occhio l'occhiata che si scoccarono; poco dopo riprendemmo a studiare, in silenzio.

°°° Dann °°°

L'onda era buona e la tavola sotto i miei piedi, obbediva docilmente ad ogni oscillazione che facevo: avevo trovato il perfetto equilibrio, anche se di lì a poco mi sarei dovuto tuffare per non arrivare troppo vicino alla zona balneare. Non c'era ancora il pienone, con il sole non del tutto estivo e il mare mosso, ma non volevo comunque correre il rischio di travolgere nessuno.
Ancora qualche istante e... ciao, ciao onda: mi gettai di lato e sentii tirare quando la tavola rimase legata alla mia caviglia grazie alla cordicella.
Nuotai ad occhi aperti per tornare in superficie, la luce che filtrava nelle pieghe dell'acqua cristallina, e mi appoggiai sulla tavola.
-E' questo che fa un laureato oggigiorno?
Mi voltai, ma sapevo già chi fosse: Andrea, ancora mezzo asciutto, mi stava raggiungendo remando con le braccia sulla sua tavola
-Se c'è il mare mosso sì -risposi
Lui guardò un attimo verso il largo -E' un po' troppo mosso per i miei gusti
-E' perfetto per un surfista -lo contraddissi -comunque perché sei qui, allora?
Lui scrollò le spalle -Volevo provare onde più grosse di quelle con cui surfo di solito.. e poi volevo controllare che stessi sviluppando pericolose manie suicide
Ovviamente scherzava, ma mi venne comunque da alzare gli occhi al cielo -Andrea, sto bene
-Sì, è quello che dici sempre
-Con Lisa come sta andando?
-Ci incontriamo a breve, ma non cambiare argomento
-La vedi quell'onda laggiù? -domandai indicandogli il largo -Se fossi stato lì invece che qui a parlare con te, a quest'ora la starei cavalcando -conclusi cominciando a remare in quella direzione
-Lo sai quanto posso essere logorroico -rispose lui seguendomi -non mi stanco mai
Sospirai -Purtroppo lo so
-Perché invece di fare l'indifferente non mi racconti un po' come te la passi?
-Che vuoi che ti dica? -risposi in tono amaro -che ogni giorno mi chiedendo perché abbia preso una decisione simile? Che ogni volta che vengo qui in spiaggia e che ripenso a quanto follemente ami il mare, mi chiedo come faccia a vivere in una città grossa e caotica come Roma? Che se Viareggio fa parte di lei non dovrebbe starne lontana? Vuoi davvero che ti dica tutte queste cose? -domandai guardando fisso avanti a me le onde che ruggivano selvagge e libere all'orizzonte, sovrastando il suono della mia voce che però sono sicuro arrivasse benissimo alle orecchie di Andrea, dato che stavo quasi urlando -be', non te le posso dire, e sai perché? Perché lei ha due amiche fantastiche a Roma, eccezionali quanto lo è stato Michele per me. E' per questo che la capisco e che rispetto la sua scelta
-Cazzate -commentò Andrea, tranquillissimo
Scossi la testa, remando più veloce -Lascia perdere, non ti stai neanche sforzando per capire quello che dico
-Io capisco benissimo -rispose con forza, accelerando il ritmo delle bracciate -Io e Lisa stiamo insieme: l'ho baciata, l'ho abbracciata e adesso mi manca da morire. Anche lei ha due amiche fantastiche a Roma e so già che continuerà a studiare lì dopo il liceo; eppure stiamo insieme
-Non è la stessa cosa: Lally è di Viareggio
-E allora?
Non capisci che non ce la farei a rimanere a Roma se stessi con te? Inevitabilmente mi tornarono alla mente le sue parole, pronunciate fra quelle lacrime che avrei dato qualsiasi cosa per veder sparire dal suo viso.
Ma non mi andava di parlare di certe cose -Sono discorsi personali
-Se me ne dessi un accenno magari potrei fare uno sforzo per tentare di capire quella che adesso mi sembra codardia allo stato puro
-Davvero? Stai ricominciando con questa storia? -domandai rabbioso fermando la tavola
-Io sono convinto di quello che ti ho detto, Dann: tu non c'entri niente con la morte di Michele, devi mettertelo in testa invece di riviverla tutti i giorni in tutte le situazioni
-Smettila, stai esagerando -lo avvisai.
Erano settimane che mi riempiva la testa con quella sua teoria e fino ad allora, bene o male, ero sempre riuscito ad evitarlo, ma adesso che eravamo in mezzo al mare non era facile. Forse però se fossimo tornati a riva..
-Mi hai fatto passare la voglia di surfare -annunciai rigirando la tavola
-Perfetto perché questo mare è troppo grosso per me -rispose imitandomi
Io sbuffai, cercando di architettare un modo per svignarmela appena arrivati in spiaggia. Mi voltai indietro, individuando un'onda che sembrava abbastanza potente da portarmi fino a riva; mi preparai a riceverla e vidi Andrea fare lo stesso. Sdraiati sulle nostre tavole, arrivammo vicino alla riva, da dove poi proseguimmo a piedi
-Sai che cosa penso? -tornò subito all'attacco
-No e non mi interessa -risposi, forse troppo bruscamente mentre la sabbia asciutta mi si attaccava ai piedi e alle caviglie
-Se non ti decidi a tornare là, e di corsa anche, te ne pentirai non dico per sempre, ma di sicuro per un bel po' di anni: quello che provi per lei non svanisce così facilmente -ci ripensò -Forse non svanisce mai
-Andare là non cambierebbe nulla -ribattei -Quante volte te lo devo dire che ha fatto una scelta?
-E io quante volte te lo devo dire che tu non hai mosso un dito, non hai combattuto minimamente per entrare a far parte di questa scelta?
Sbuffai, esasperato: era un discorso fra sordi dove ognuno restava della propria opinione.
-Secondo te per cosa vale la pena lottare? -mi chiese ancora
-Non sono nelle condizioni di sostenere un discorso filosofico
-Perché?
-Perché ho una tavola da surf in mano e i filosofi non surfano
-Ok, allora lo farò io e tu dovrai solo ascoltarmi: per andare a Roma, ti ci vuole coraggio. Non solo per la distanza, non sto parlando di questo adesso, sto parlando del fatto che ti devi lasciare alle spalle ciò che è successo tre anni fa. Devi smetterla di darti la colpa per la morte di Michele, e accettare il fatto che non potevi farci nulla
Scossi la testa, e mi accorsi che ci eravamo fermati -Quando sono arrivato là era ancora vivo
-Ma non è colpa tua per quello che è successo dopo
-Se..
-Con i se non si va da nessuna parte -mi bloccò subito -Dann, tu devi capire che non puoi addossarti una responsabilità che non è tua! Tu meriti di essere felice come tutti gli altri, come lo siamo io e Lisa e come potreste esserlo tu e Lally: devi solo concedertelo. Perché tu non hai nessuna colpa da espiare, e ti stai lasciando sfuggire una ragazza d'oro
-Dann!
Ci voltammo, interrotti da quella voce femminile che urlava il mio nome: Julie, in bikini, sventolava una mano verso di me e mostrava fiera il suo corpo.
-Sul serio, Dann -aggiunse Andrea a bassa voce mentre Julie si avvicinava -Non ce ne sono tante come Lally... e Julie ne è un esempio vivente. Anche Michele ti darebbe dell'idiota se te la lasciassi scappare
Ero ben consapevole di quanto fosse Lally, di quanto significasse per me, e ne ebbi un'ulteriore conferma in quel momento: Julie poteva essere sexy quanto voleva, ma ai miei occhi Lally avrebbe sempre avuto qualcosa in più. Con lei avevo parlato, riso, scherzato, mi ero confidato anche se non del tutto.. ed era ora di portare a termine quanto avevo lasciato a metà.
Andrea aveva ragione.
-Ciao ragazzi -fece Julie con un sorriso quando ci ebbe raggiunti
-Quando parti tu? -chiesi al mio amico; ero stato maleducato a non rispondere al saluto, ma in quel momento mi importava di una cosa sola
Andrea aveva già capito, perché sorrise -Domani




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Ebbene sì: Dann ha deciso di COMBATTERE, come vi aveva forse già suggerito il titolo del capitolo ;)
Tutto è da vedere, Lally con i suoi mille pensieri per la testa potrebbe prendere una decisione troppo affrettata.. nel frattempo ci pensano le sue amiche a tirarla su di morale!
Spero che vi abbia fatto piacere la “pace” con Kath e il modo in cui le ha cantate a Jo xD
Lisa invece è finalmente riuscita a formare una coppia fissa con Andrea (so che alcune di voi aspettavano questo momento da un po'!;))
Che altro dire?? Che ci sentiamo nel prossimo capitolo!
Un bacione a tutte!
  
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