John sorrise triste, fissando la lapide nera su cui era inciso in lettere dorate il nome del suo migliore amico.
Non sapeva neppure lui come aveva fatto ad arrivare lì, a rimettere piede all'interno del cimitero di Londra.
Sapeva solo che, colto dall'ennesimo attimo di frenesia, aveva afferrato la sua giacca ed era uscito di casa.
Erano stati i suoi piedi a portarlo lì, inconsciamente guidati dalla sua testa.
Ma ormai John lo sapeva, l'aveva accettato.
Sherlock non sarebbe tornato mai più.
Non l'avrebbe più punzecchiato, solo per distrarsi dalla noia opprimente.
Non l'avrebbe più studiato ogni giorno, tanto per divertirsi nel vedere la sua reazione quando gli avrebbe snocciolato davanti agli occhi le sue deduzioni, come al solito paurosamente corrette e dettagliate.
Chiuse gli occhi un brevissimo istante, respirando con calma.
Nel suo cuore straziato dal dolore c'era ancora una debolissima speranza che quanto successo non fosse vero, che Sherlock sarebbe spuntato davanti ai suoi occhi con il solito sorrisetto beffardo e che incitava silenziosamente a rompergli il setto nasale.
Ma era solo una vocina nel mare della ragionevolezza.
Un uomo non può sopravvivere dopo un salto del genere, neppure il consulente detective più geniale al mondo.
Aveva assistito con i suoi occhi al suicidio di Sherlock, e non poteva soffocare ancora a lungo l'evidenza.
Era finita.
Sherlock Holmes era morto.
«Addio, amico mio».
E siamo giunti alla fine. Beh, non è poi venuta malaccio questa "raccolta" di fasi. Devo ammettere che sono soddisfatta e sinceramente colpita di aver trovato recensori. Recensori a cui devo, tra l'altro, la buona riuscita della raccolta, dato che suppongo sarebbe stato un obbrobrio, se avessi continuato a scrivere i capitoli come all'inizio XD
Quindi grazie a voi che avete recensito e a voi che avete semplicemente letto.