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Autore: Whatshername    11/08/2012    4 recensioni
ONE SHOT 62:
Erano al supermercato da un quarto d'ora e già rimpiangeva di non essere rimasto a casa a guardarsi la maratona “Lo Hobbit” più “Il signore degli anelli” per un totale di diciotto ore non-stop di film.
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Storie d'amore non tanto segrete...




Cory non si era mai sentito così piccolo. 
E, diciamocelo, per far sentire Cory Monteith piccolo ce ne vuole.
Lui e Lea se ne stavano sul divanetto in mezzo alla saletta relax, sovrastati da un Ryan Murphy furioso che camminava avanti e indietro mentre entrambi si chiedevano se fosse o meno il caso di fare una foto alla vena che pulsava in maniera abbastanza inquietante sulla tempia del produttore, prima che gli partisse un embolo e schiattasse davanti a loro.
Sarebbe stato un ricordo carino, in fondo.
« Io vi ho dato la celebrità, io ve la tolgo e vi disintegro! »
Forse non è proprio così il modo di dire, ma a nessuno venne in mente di protestare quella licenza poetica.
« Ryan, forse dovresti sederti... »Propose Cory, evitando con cura lo sguardo assassino deciso a fulminarlo sedutastante.
Chris, appollaiato su una sedia in un angolo insieme a tutti gli altri -ben decisi a godersi lo spettacolo- si sentì in diritto di intervenire. « Mah, non so se da seduto riuscirebbe a trovare l'angolazione giusta per strangolarvi... »
« Grazie dell'aiuto, Chris. »Sibilò Lea cercando di togliersi un tacco per lanciarglielo dritto in mezzo agli occhi.
Ryan si massaggiò le tempie come per rilassare tutti i chakra prima di fare qualcosa di cui si sarebbe potuto -più o meno- pentire. 
« Ditemi quando. »
Lea e Cory si lanciarono un'occhiata perplessa, poi il ragazzo azzardò un « Quando. »
E Lea si sbattè una mano in fronte, probabilmente cercando di causarsi un trauma cranico.
« Ma l'ha detto lui! Ha detto "ditemi quando" e io l'ho detto... »
Chris inarcò un sopracciglio. « Ogni tanto mi ricordi Darren. »
Ryan sembrava sul punto di esplodere. O di lanciare qualcuno dalla finestra, anche soltanto per sfogarsi visto che erano al piano terra.
« Intendevo. »Ringhiò « Quando avete cominciato a frequentarvi fuori dal set. »
« Beh, potevi essere più chiar-ahia! »
Il pestone di Lea gli aveva appena rotto qualcosa come tre dita del piede.
« Da poco. Molto poco. »Bofonchiò la ragazza.
« Qualcosa mi dice che non è vero. »
Chris si sentì nuovamente autorizzato a parlare, « Se è per il suo naso: non credo cresca perchè dice bugie. Anche se spiegherebbe molte cose. »
Nell'occhiata che gli venne rivolta il soprano lesse che entro fine giornata gli sarebbe stato asportato qualche organo interno se non avesse chiuso la bocca in tempi brevi.
« Una cosa vi avevo chiesto. Una sola cosa, perchè sono il miglior produttore e regista che il mondo potrà mai conoscere. »
Chris annuì vigorosamente girandosi a guardare gli altri, « Ed è anche così modesto! »
« Chris, se trovi del veleno nella tuo Coke, sappi che sono stata io. »
Ryan riprese a marciare, consumando la moquette.« Di non innamorarvi. O, in caso fosse successo, di non farmelo mai scoprire. Produttore non vede, produttore non duole. E voi cosa fate? Finite su tutti i social network in atteggiamenti amorosi! E cosa dovrei fare ora? Come posso mandare avanti una serie tv in questo modo?! E se vi lasciaste? Devo disintegrare la Finchel. E questo vuol dire incentrare la cosa su Rachel e Finn. E questo il pubblico non lo sopporta più, e sinceramente neanche io, li detesto ormai!  Ho altri dieci personaggi da far evolvere! Lea, sei licenziata. »
Sincope in arrivo per Lea tra 4, 3, 2...
« No, scherzavo, non posso farlo, mi faresti causa. Basta, fuori da qui, tutti quanti. Devo pensare. »
E quando Ryan deve pensare, è meglio correre ai ripari.
O, come preferì Chris, a prendere in giro Lea e Cory perchè era decisamente troppo divertente.

*

« Non ti senti nemmeno un pochino... In colpa? » Domandò Darren mentre Chris lo trascinava per la giacca attraverso il corridoio deserto.
« Perchè? Non è colpa mia se si sono fatti beccare... Tsk, stanno insieme da pochi mesi e la loro copertura è già saltata... Dilettanti. Non hanno il nostro allenamento. Riesci a tacere per dieci secondi? Ryan avrà messo telecamere o spie -o entrambe le cose, in effetti- dappertutto per prevenire effusioni tra altri del cast... E probabilmente avrà disseminato il panico anche tra i vari addetti a qualsiasi cosa... Nessuno avrà più il coraggio di guardare qualcun altro negli occhi per paura che Ryan li faccia a pezzi con un machete. »
« E noi non abbiamo paura di essere fatti a pezzi con un machete? Perchè mi è capitato di pensare alla mia fine, ma era una cosa più tipo "ragazzo stroncato da infarto davanti a Daniel Radcliffe"... »
Chris si appiattì contro al muro e lanciò un paio di occhiate furtive al corridoio, assicurandosi che non ci fosse nessuno, « Un po' forse l'abbiamo. Ma conto sul fatto che Ryan si accanisca sul primo che riesce ad acchiappare, e con le tue gambette corte posso andare sul sicuro. »
Darren stava per ribattere che c'era un girone all'inferno per le persone come lui, ma fu spinto con una certa impazienza in una stanza buia.
« Niente più sala costumi? »
« Meglio non rischiare... E poi non importa dove. Importa cosa. »
« Non sono sicuro fosse proprio così. Perchè la gente cambia i modi di dire oggi? Devo farlo anche io? Occhio non vede...Sarai miope. »
Era abbastanza certo che il soprano avesse roteato gli occhi,
« E comunque non mi piace questa stanza. La confondo sempre con la saletta relax. »
« Lo so, tu e l'orientamento non andate d'accordo. Così come tu e l'ordine, o tu e la lavatrice, o tu e qualsiasi cosa richieda un minimo di coerenza... »
Darren sbuffò, contrariato.« Sei  piacevole quanto la "ù" che si schiaccia per sbaglio quando si vuole andare a capo. »
« Ci siamo scambiati abbastanza effusioni, possiamo smetterla con i preliminari. »Commentò Chris sbrigativo, tappandogli la bocca con una mano e sbottonandogli la camicia con l'altra.
Romanticismo a go-go, insomma.
*

Qualche giorno dopo i nostri paladini si stavano dando ad attività extralavorative nel corridoio, impegnati in quella che si potrebbe definire un razionale e ragionevole scambio di opinioni tra lingue.
Distrutto dalle prove du ballo Chris lasciava che Darren lo strattonasse per condurlo ovunque volesse, anche perchè era piuttosto certo che la meta fosse la loro nuova base segreta di effusioni, la loro Bat Caverna.
Quindi non gli venne neanche in mente di protestare quando Darren aprì una porta e lo trascinò dentro con sè.
Non ci mise più di qualche secondo per capire che qualcosa non andava.
Sarà stata l'improvvisa mancanza d'aria nella stanza, risucchiata all'istante dai una dozzina di sorpresissimi polmoni.
Lui era ancora da qualche parte ancora perso contro il petto di Darren e, sinceramente, non aveva una gran voglia di scoprire il motivo di quel silenzio innaturale.
Sospirò.
« Hai sbagliato stanza. »
Darren era affranto. « Già. »
« E siamo nella saletta relax. Durante la pausa. »
« Già. »
« E immagino che la tecnica "resta immobile così non ti vede" funzioni solo con i T-Rex. »
« Potremmo tentare comunque... »
« E lo sai che ti ucciderò? »
« No, pechè in previsione di una situazione del genere ti ho nascosto i cd dei Nirvana e se mi uccidi non saprai mai dove sono. » Spiegò Darren guardando uno ad uno i suoi amici e i suoi datori di lavoro, totalmente sconvolti.
Per un attimo nessuno disse niente.
Poi Mark cominciò ad applaudire e ululare dalle risate, urlando « Ryan, ti prego, facci un film! Ti do puer il titolo: "L'idiota storia d'amore mica tanto segreta di Gnomeo e Chrisetta"! Probabilmente finirà anche in tragedia... »
« TU! » Lo strillo di Lea fu udito anche in Burundi. « Christopher Paul Colfer, non ci posso credere! »
Quando Lea usa il tuo nome completo, non è mai una bella cosa.
Lo aveva scoperto a sue spese Naya Marie Rivera, che quando le aveva fregato il mascara per ciglia lunghe-lunghe-lunghe-in-modo-assurdo* aveva seriamente temuto che le strappasse le ciglia una ad una per vendetta, e lo sapeva Mark Wayne Salling, che da quando aveva tentato di spiare le ragazze nello spogliatoio si ritrovava un tacco dodici di Lea conficcato da qualche parte tra lo sterno e la quinta costola.
E Chris aveva sempre saputo che prima o poi sarebbe toccato anche a lui.
Solo che al momento sperava che una calamità naturale di qualche tipo la mettesse fuori gioco.
Un piccolo cataclisma.
Un disastro di qualche tipo.
In fondo lui era Chris Colfer! E poi aveva lavorato ai suoi poteri da supereroe da quando aveva compiuto quattro anni...
Niente, era ancora lì che si avvicinava a balzi come una leonessa che sta per appropriarsi della natica di una gazzella indifesa.
« Darren, proteggimi. »Sussurrò il ragazzo, spalancando gli occhioni azzurri in un patetico tentativo di intenerire Lea, che tral'altro era in piena crisi perchè la sua parte di fan CrissColfer stava lottando per liberarsi e dare inizio ai festeggiamenti mentre la parte furiosa e bramosa di sangue Colfer reclamava vendetta.
Per questo intervallava occhiate assassine a saltelli entusiasti.
Non era un bello spettacolo.
« Fammi capire, tu stamattina hai aizzato Ryan contro me e Cory perchè stiamo assieme... E voi due state assieme?! » 
Intanto Darren, che non era in pericolo di morte, poteva -o doveva?- prendere parte alle manifestazioni di giubilio da parte degli altri, che dopo i primi attimi della più pura incredulità si erano dati a quello che si potrebbe definire lo spupazzamento di Darren.
Tra chi gli singhiozzava su una spalla in preda alla gioia, chi gli saltellava attorno urlando di aver appena vinto cinquecento dollari di scommessa e chi si medicava le ferite perchè era svenuto per lo shock ed era andato a sbattere da qualche parte, il povero hobbit extralarge non sapeva da che parte girarsi.
Chris intanto era arretrato fino alla porta e tentava di far ragionare Lea.
« Cerca di capire, non volevo dirtelo anche perchè ti avrei messa in una posizione scomoda! Non avresti dovuto raccontarlo a nessuno, e sappiamo come sei pessima a tenere segreti... »
« Quindi l'hai fatto per me? » Lea si aprì in un dolce sorriso «Sei proprio un tesoro, Chris. Per questo ora ti seppellisco. »
E dire che per un attimo il soprano aveva creduto di averla scampata.
Stava per darsi alla fuga nel corridoio preparando già un percorso mentale per raggiungere la macchina, salterci dentro dal finestrino e partire a tutta birra -magari investendo Lea, per avere un minimo di vantaggio- quando andò a sbattere contro qualcosa.
Un "qualcosa" dalle sembianze di Ryan Murphy, che fin'ora era rimasto in totale silenzio.
"Dalla padella alla brace" è troppo riduttivo.
"Dalla più incandescente brace ad un vero e proprio vulcano" forse renderebbe meglio l'idea.
« Mark, smettila di ballare. » Sospirò il produttore, schivando all'ultimo minuto Kevin e Grant che correvano per la stanza in piena fase imbecille, urlando parole a caso, inframmentate da un "Chris" e "Darren".« Qualcuno mi ricorda perchè li ho assunti? »
« Eravamo disperati. » Gli rammentò Brad sbucando dalla porta, rassettandosi la camicia.
Ryan annuì, in balia dei ricordi, « Ah giusto. E anche ubriachi, se ricordo bene... Mi mancano quei tempi, sai? »
Progettando di andare a scolarsi uno scotch subito dopo, Ryan tornò a fronteggiare il suo cast.
La sua pelata non era mai stata così inquietante, con la luce del sole che gli si rifletteva sopra.
« R-Ryan, ti hanno mai detto che sembri Lex Luthor? Hai quel cipiglio assassino così incisivo... » Tentò Darren abbozzando un sorriso conciliante, che non funzionò affatto.
Chris si buttò in ginocchio, disperato. « Ryan uccidi lui, è stato lui a sedurmi! Ho provato a respingerlo, ma si è incollato... »
« Ehi! »Protestò Darren, zittito subito da entrambi.
La ramanzina di Ryan fu quasi interminabile.
Il produttore ad un certo punto tentò di far firmare loro un contratto in cui stabilivano di stare assieme per almeno altri due anni, per sicurezza. Alla fine li congedò e quando Darren e Chris uscirono dalla stanza trovarono gli altri per terra a fare scommesse su chi dei due avrebbe pianto e di quante ottave sarebbe salita la voce di Ryan.
Grant li vide e balzò in piedi « Ora che siete tutti usciti allo scoperto, anche io e Kevin stiamo assieme. Facciamo una cosa a sei? »

*


« Non ti senti nemmeno un pochino ipocrita? »Domandò Brad, premuto contro la parete della sala di produzione.
O riproduzione, che dir si voglia.
« Assolutamente no. Questo è... Completamente... Diverso. »Rispose Ryan baciandolo con trasporto.« E poi non è colpa nostra se sono degli incompetenti. Stanno insieme da così poco e si sono già fatti scoprire, noi stiamo insieme da anni e nessuno sospetta nulla... »








Angolino di Sara
Olè, Cinquanta sfumature capitoli di "Beh credo che... eccetera".
Tral'altro, che razza di nome ho dato a questa raccolta? Con tutti i gruppi del mondo ho scelto i Lunapop? Bah...
Cinquanta capitoli è tantissimo! Non so se sentirmi orgogliosa o imbarazzata per la quantità di stronzate presenti in tutto questo. Probabilmente la seconda.
A parte che non ho ancora capito se Lea e Cory stanno assieme o meno (ma a giudicare dalle foto immagino di sì?) mi sembrava giusto dedicare qualcosa anche a loro >.>"
Mi dispiace di essere così indietro nelle risposte alle recensioni. Sono un disastro, ma ultimamente il mio computer sta sdando e devo scrivere/pubblicare da quello di mia sorella... E, a parte che non mi ci trovo affatto, ogni volta che lo uso le serve. Mah... Spero di riavere il mio funzionante al più presto!
Spero che le vostre vacanze stiano procedendo bene, io sono tornata ieri dal campeggio e credo che la mia schiena o almeno qualche vertebra sia rimasta là... 
Buon Ferragosto, alla prossima :)







   
 
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