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Autore: JhonSavor    11/08/2012    2 recensioni
Beh immagino che a tutti, soprattutto ai single, capiti di riordinare casa e di trovare oggetti piuttosto interessanti, che ti rammentano cose, aneddoti o persone particolari; ora, considerate cosa potrebbe trovare un uomo come Arthur B. Kirkland (si avete letto bene), la cui vita non è stata sicuramente delle più normali e tranquille.
Ho messo "Generale", perchè può benissimo contenere diversi generi, dall'azione, al comico, al serio e addirittura al sentimentale XD!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Hetalia: Storie di Nazioni'
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Benchè avesse sempre avuto qualcuno che gli preparasse da mangiare, gli rassettasse la casa e gli facesse le faccende domestiche (in particolar modo nell’ultimo settantennio, questo gravoso compito era ricaduto sulle forti spalle dell’energica mrs Hudson) Arthur, nel suo senso pratico particolarmente sviluppato, aveva imparato ad essere un minimo autosufficiente, in quei periodi di breve durata in cui per l’appunto si ritrovava in solitudine.
Una dose di merito stava anche ai potenti mezzi dell’industria domestica-culinaria inglese, che lo avevano aiutato a prendere dimestichezza in quelle attività, senza che ne andasse di mezzo l’integrità della sua abitazione.
E no, non si metteva grembiuli di alcun tipo, di alcun genere… soprattutto quelli con le frasi idiote stampate sopra come I wish fish and chips, o The king of barbecue… le lasciava ad America quelle scemenze.
Comunque nella privacy della sua cucina in quel giorno piovoso e uggioso Inghilterra dovette ammettere a se stesso che per quel particolare ambito non era poi così tanto portato.
Si disse però, come a controbilanciare questa tragica rivelazione, che in fondo anche il Grande Inghilterra poteva avere dei limiti… pochi, trascurabili, e per lo più insignificanti ma pur sempre dei limiti.
Alla fin fine riuscì nell’impresa: d’altro canto per farsi un sandwich con quattro fette di salmone affumicato e una leggera doppia spalmata di formaggio cremoso, non serve certamente essere dei grandi chef. Soprattutto se il proprio stomaco richiede uno spuntino fuori pasto.
 
Arthur se ne stava quindi tranquillamente seduto al tavolo della cucina, a gustarsi i suoi sandwich e a bersi un sorso di birra.
Già la birra.
Anche se non rifiutava il vino, anzi gli piaceva parecchio soprattutto se rosso e fresco, la birra restava la sua bevanda preferita.
E data la sua particolare struttura fisica, poteva bersene anche litri e litri senza alcun problema, come fosse acqua fresca.
Senza considerare che poi le genti del Nord, notoriamente resistono molto di più alla gradazione alcolica della birra.
 
..non era una alcolizzato.
 
Gli piaceva bere, sia alcolici che superalcolici di diverso tipo, ma per una serie di ragioni non aveva mai visto l’alcool come un diversivo…
 
….liar
 
Anche perchè non poteva di fatto diventare dipendente da qualcosa, che fosse alcool, droghe o altra forma di composto esterno. Il suo corpo in pratica espelleva tossine e altre sostanze potenzialmente deleterie ad un ritmo sostenuto… non aveva problemi in questo…
 
…bastard liar
 
Bere per dimenticare… che sciocchezza! Come se una sbronza possa cambiare le cose… solo gli stupidi possono pensarla così! Gli stupidi, i disgraziati, oppure i…
 
…cowards. And Shanti, who was she? A little pebble on your path?
 
Di scatto, la mano di Inghilterra si serrò con forza, come a voler scaricare all’istante la furia che lo aveva invaso; a farne le spese fu invece il sandwich che doveva ancora finire. Il risultato fu una mano ricoperta di pezzi di salmone e di morbida crema bianca.
 
It. Is. Not. Still. Time. To. That…
 
Sciacquandosi le mani nel lavandino, Inghilterra si diede dello stupido.
Non se la sentiva di rivangare ancora quel ricordo… anche se erano passati anni… anche se era stato perdonato…
Doveva trovare qualcos’altro che lo portasse lontano, nel passato.
Sedendosi per finire l’ultimo sandwich, i suoi occhi incrociarono la foto di famiglia che aveva posto di fronte a se sul tavolo, così, come a fargli compagnia.
Forse poteva proseguire con loro, dopo tutto si era soffermato solo su James…
Certo, era il fratello con cui aveva il  miglior rapporto, ma era certo che avesse anche bei ricordi con ciascuno degli altri otto.
Con chi avrebbe continuato però?
Afferrò la bottiglia di birra e ne bevve un lungo sorso.
Guardò l’etichetta: era circolare e sullo sfondo vi era raffigurata la Scozia, e sopra di essa un botte con una spada conficcata nel coperchio superiore.
Stava bevendo una Alba, la birra prodotta dall’azienda di suo fratello Scot.
Anche se in genere comprava anche altre marche di birra, in casa sua non doveva mancare mai quella marca, ed era una regola condivisa da tutti i membri della famiglia, altrimenti si rischiava di offendere a morte il maggiore dei Kirkland
D’istinto fissò la fotografia, guardando quel volto sornione e barbuto al centro, che sovrastava con la sua altezza tutti gli altri.
Ecco poteva essere una buona idea.
 
Tra lui e Scot i rapporti erano sempre stati piuttosto conflittuali. E non solo per motivi prettamente politici.
Per esempio una dei motivi era per chi dovesse ricoprire il ruolo di capo famiglia.
Da quando il clan era stato fondato, l’ombra dello scozzese era sempre in agguato più come principio che come reale minaccia: Scozia era il maggiore per età, aveva il carattere del capo, e anche come aspetto aveva dimostrato fin dall’inizio, quando erano tutti più giovani, una notevole maturità e virilità.
In altra occasione, tutti l’avrebbero considerato il capo ideale.
Ovviamente altre cose lo mettevano in discredito rispetto ad Arthur, per primo il fatto che Scot, tuttora, sia dannatamente regionale: già il solo pensiero di doversi allontanare dalla sua terra è per lui una tragedia! È legato alle sue tradizioni e ai suoi cibi per esempio, inoltre è sempre stato un uomo molto “pane al pane, vino al vino”…
Ma la possibilità per la riapertura di un conflitto sull’argomento è sempre latente, e ogni occasione è buona perchè questa cosa salti fuori.
In aggiunta i modi di condurre le loro stesse vite sono sempre stati diversi; Scozia ha avuto circa una decina di mogli nel corso dei secoli, ognuna delle quali gli ha dato una carrettata di figli e figlie. Questo fatto gli ha dato molte gioie, ma anche molti dolori…
Arthur rammentò di quella tragica diffusione di colera che colpì le Highlands e ne falcidiò la popolazione, durante la quale morirono anche l’allora consorte dello scozzese e i suoi figli. Fu un grave colpo per lui.
E in fondo lo fu anche per Inghilterra e Galles, per non parlare di Irlanda, essendo pur sempre i loro nipoti.
Sul finire del secolo scorso ampliò la sua attività di birraio che aveva portato avanti nel corso degli anni con grande passione, fondando con la sua prole e i suoi discendenti la sua azienda, oggi una delle prime del mondo.
La famiglia McAdrian componeva un vero e proprio clan a se stante all’interno di quello dei Kirkland anche perchè confrontando i numeri non vi erano confronti.
Ma il senso di appartenenza di Scozia alla famiglia dell’Arcipelago non poteva essere che sentito: che ad Arthur piacesse o no, era stato proprio lo scozzese ad avere quell’idea, ai tempi in cui portare il kilt in Scozia non era per dare sfoggio del proprio patriottismo o per parata ma proprio perchè era il tipico modo di vestire scozzese, l’unico quasi.
 
-Che Sant’Andrea preghi per noi! Bevete! Bevete fratelli miei, siete ospiti di Scotius McAdrian fino alla fine della vostra permanenza qui in terra di Scozia!-
-Fratelli?-
-Proprio così! E che la terra mi inghiottisca in questo momento se dico il falso!-
-Noto che non usi il termine “fratelli”con i tuoi compagni…-
-E perchè dovrei? Noi altri non siamo mica come i reverendi monaci dei monasteri che si chiamano frates tra loro…-
-E allora perchè con noi…-
-Ah! Noi tre siamo fratelli, fratelli che nonostante siano figli di padri e madri differenti, nelle cui vene scorre il medesimo sangue, ovvero il sangue di queste lande che dalle frastagliate scogliere del Nord a quelle del Sud, passando per le montuose terre della Cambria, compongono questa grande isola che è la nostra patria! I nostri popoli saranno anche diversi ma per quanto riguardo noi tre, siamo i loro Rappresentanti e quindi andiamo oltre queste cose!-
 
Arthur sorrise: stava iniziando a rammentare.
Inghilterra stava iniziando a rammentare quell’assurdo discorso, avvenuto in quell’assurda situazione più di cinque secoli fa…
Si ricordò finalmente la cosa più importante che quel burbero, facilone e rompiscatole di uno scozzese avesse mai potuto insegnargli in tutta la vita: il significato della parola famiglia.
 
 
[[To be continued…]]
 
 
 
Argh! Non mi ammazzate! Lo so è cortissimo e scarno, così scarno che se avesse un viso si vedrebbero gli zigomi pronunciatissimi!
Ma non posso farci niente! Il prossimo capitolo tratterà del rapporto tra i due in modo più approfondito ma non potevo mettere tutto insieme, con i tempi che corrono quindi volevo postare un assaggino così che le anime pie del fandom di Hetalia si ricordassero che questa fanfic esiste ancora!
 
Bon rispondiamo alle recensioni, ma dalle prossime risponderò direttamente via messaggio così farò prima e se qualcuno avrà qualcosa da chiedermi potrà farlo in linea più o meno diretta! XD
 
Orsù diamoci da fare!
 
Historygirl93: grazie sempre per i tuoi complimenti! Si la narrazione dell’origine dell’Ordine lo inserito proprio per farsi quattro risate alle spalle di Arthur, e trattando di aneddoti non potevo non citarlo! Il pezzo di Macao è quello che ho curato di più, e dato che mi interesso e pratico arti marziali (e soprattutto essendomi fissato con l’idea che Inghilterra praticasse la boxe) non potevo farne a meno! A prima o poi scriverò il seguito di quel viaggio alla corte imperiale e vedrai Arthur fare a botte con un avversario davvero temibile! Scusa un attimo ma lo spezzone  sulla scappatella di Arthur con la misteriosa straniera non ti ha incuriosito neanche un po’?
Ciao a risentirci XD
 
Cosmopolita: Cosma! Eccomi qui con un nuovo capitolo! Spero ti piaccia nonostante la brevità! Sono sempre contento di legger l’entusiasmo che ti suscita la mia fan fic (che termini aulici uso! XD) no davvero sono contento e le tue metafore  sono sempre apprezzate! Mi piace che apprezzi la collocazione della casa di Arthur di fianco a quella del Primo Ministro, era una aspetto che ho trovato molto divertente e realistico, mi da un senso di intimità piuttosto che uno stanzone fastoso e regale come poteva essere a Buckingham Palace (stanza che tra l’altro ha, ora che mi rammento… XD) e per quanto riguardo Macao… figurati se quell’ipercompetitivo di England non si imponeva in uno scontro il cui premio in palio c’era una delle tante cianfrusaglie su cui voleva mettere le mani sopra! XD
Ciao a presto!
 
TudorQueen: cara TQ mi elogi troppo! La storia è ben scritta e i flash back scorrono piacevolmente inserendosi nell'impianto narrativo senza per questo sovrastarlo…adesso camminerò a tre spanne da terra per un pezzo XD Sono contento che ti siano piaciuti tutti gli episodi ma soprattutto che ti abbia colpito il velocissimo passaggio della misteriosa russa… la sua identità resterà un mistero misterioso ancora per un bel po’, soprattutto che cosa faceva in Inghilterra (e qui nessuno intenda male ne? Sto parlando del paese, quello che faceva nella stanza di Arthur penso lo abbiano capito tutti… XD) e quali erano i suoi scopi… chissà, chissà…
Per quanto riguardo Abigail, spero anch’io di introdurla presto! È un personaggio interessante e farebbe faville!
Per quanto riguarda le usanze inglesi… bah! Sono un continental come te, faccio fatica a capirli questi isolani, come tutti gli altri del resto… ;)
A risentirci! Ciao!

 
 
 
 
 
 
 

  
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