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Autore: Glykeria    12/08/2012    0 recensioni
Una vita a guardarsi dalla finestra.
Una vita a parlarsi da due balconi.
Una vita a sorridere insieme.
Una vita passata meravigliosamente così.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora,prima di tutto chiedo scusa per il grande ritardo,ma l’ispirazione è venuta a meno,sostituita dalla mia improvvisa voglia d’avere una vita sociale. /?/
Mentre ero in giro,una sera,con le mie amiche (che hanno letto la storia),mi è venuta la geniale idea di ‘cambiare’ un po’ questa fanfic. Ho già letto un libro che fa così,ma non ricordo quale.
Vi state chiedendo di cosa parlo? Beh,leggete questo quarto capitolo,e capirete.
Baci,
Glykeria.
 
 
 
 



 
31 luglio.



È da 29 giorni che non mi affaccio al balcone per salutarla.
Lei magari se ne sta in Svizzera,per fatti suoi,e io qua.
Ormai la sera me ne sto da solo.
Beh,per modo di dire.
Esco tutte le sere: tra uscite al mare,in discoteca,persino qualche pizza party a casa di amici. La mattina dormo,il pomeriggio sto al mare,circondato da amici e amiche,e la sera… dipende.
Fatto sta che la sua assenza si sente. Non sento più Nicole borbottare contro il padre per chi deve leggere prima il giornale,non la sento urlare dalla sua finestra cosa si sarebbe mangiato a pranzo,mentre io,magari,me ne stavo immerso nei sogni dopo una sera passata a parlare e a ridere,non la sento più che parla al telefono con quei trecento miliardi di parenti che si ritrova sparsi per il mondo (infatti capitava più volte di sentirla parlare in inglese,l’unica lingua che parlava oltre alla propria).
Ora,si sente solo mio padre che russa,stanco per tutte le ore notturne che si fa a lavoro,e mia madre,che vaga per casa alla ricerca di qualcosa da pulire. Ormai non si sente nemmeno più mia sorella,con quella sua musica metal e i capelli tinti di rosso,che se ne è andata via,a vivere in Portogallo,insieme alla sua ragazza.
Che brividi,pensare a mia sorella… con un’altra donna,a fare quelle cose. Che posso farci però. Lei è mia sorella,sangue del mio sangue… e lesbica. O bisex. Non ricordo.
Nicole è l’unica a cui ho raccontato tutta la storia di mia sorella: di quando andò alla prima volta,per sbaglio,ad un concerto metal,e da lì partì questa sua passione;di quando chiese a nostro padre se poteva fare delle lezioni di chitarra elettrica,che avrebbe pagato lei stessa;di quando chiese un prestito di 30 euro proprio a me,perché voleva tagliarsi i capelli corti,come i miei,perché non voleva farlo scoprire ai nostri genitori (che ricordi,quando ritornò a casa con quella piccola cresta,che fece incavolare così tanto i miei genitori che la chiusero in casa,in punizione,per un mese,giusto il tempo di farli crescere un poco);di quando la accompagnai al concerto dei Metallica,proprio quel concerto,in cui cambiò la sua vita.
Eh sì,ero presente,nella sedia accanto alla sua. Su Facebook,su una di quelle pagine dei gruppi Metal,aveva stretto amicizia con una ragazza che abita a due ore di macchina da qua. Stavano sempre al telefono insieme,si scrivevano lettere,si erano persino scambiate i numeri di telefono e il nickname di Skype per fare qualche videochiamata. I miei genitori ne erano felici,è bello vedere come una persona si concentra tanto per mantenere una amicizia a distanza.
Si erano accordate per vedersi per la prima volta a quel concerto,mia sorella aveva comprato tre biglietti e uno glielo aveva spedito,così che potessero stare sedute insieme.
Forse,ha voluto che l’accompagnassi perché se non fossi venuto io,sarebbe venuta la mamma,o il papà,per controllarla. E ripensandoci capisco bene perché: mia sorella alla mia destra,che teneva per mano lei,e durante una canzone di cui ricordo solo il ritmo frenetico,si baciarono. Non me ne accorsi,no,lo capii solo dopo qualche minuto,perché è strano vedere una persona girata verso l’altra per così tanto tempo. Specialmente coi visi così vicini.
Non ricordo come mia madre e mio padre lo vennero a sapere,ma non fui io a dirlo. Non tradirei mai mia sorella. Fatto sta che mio padre se ne uscì fuori dicendo che non la considerava più figlia sua,e mia madre,per difendere la figlia,scoppiò a piangere mentre singhiozzava qualche parola di scuse e di giustificazioni. Il mio babbo se ne uscì dicendo che era quella musica che le aveva deviato la mente,e mia madre continuava a piangere,specialmente quando Michela(sì,è il nome di mia sorella),con due valigie accanto a lei,i capelli appena tagliati e tinti di rosso fuoco,e con tanto di piercing alla lingua,prese il treno per andare dalla sua ragazza,che viveva da sola,e dopo due anni se ne andarono a Lisbona per iniziare una nuova vita.
Di rado ricevo sue notizie,e quando lo faccio,vado io a prendere la posta,per non farlo scoprire ai miei genitori. Anzi,a mio padre.
Da quel che so sono felici insieme,e non hanno problemi quali discriminazione omofoba e cose simili. Beh,sono felice per lei.
Come dicevo prima,solo Nicole sa tutta questa storia,e ringrazio il cielo che non è omofoba.
Nicole,chissà cosa sta facendo ora…
 


Tin tin.



Un messaggio interrompe i miei pensieri.
Mi alzo dal letto,stanco,grattandomi il petto,dirigendomi verso la scrivania. Prendo il telefono in mano,e mi ributto sul letto. Chi poteva essere?
 


‘Un nuovo messaggio da Caterina.’
 


Oh,Caterina,da quanto tempo che non la sento. L’ultima volta che l’ho vista è stata quando l’ho incontrata per strada,due domeniche fa. Chissà cosa mi scrive.



‘Ehi Nico! =D
Mia cugina Paola ha organizzato una festa,dopodomani,vorresti venire? Così per farmi compagnia ;) ‘

 


Non mi è mai piaciuta la faccina con l’occhiolino,mi sa di pervertito.
Clicco sul tasto rispondi.
 


‘Sai,devo sentire i miei genitori… li conosci,haha. :D
Comunque ti faccio sapere stasera,che non esco…’

 


Lo invio,e vado al bagno,per una doccia. Dopo mezz’ora,riprendo il telefono tra le mani,con tanto di risposta all’sms.
 


‘Con comodo,fai con comodo :P
Non esci? :(
Peccato,sarei uscita con voi stasera… vabè,ci si sente presto,un bacio!’

 


Fisso lo schermo per un po’,in silenzio.
 


« Sì,un bacio.
Ma taci,va. »
 


E con la finezza che mi appartiene,butto il mio Nokia sul letto,che,rimbalzando,sbatte per terra,logicamente illeso.






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P.S. Voglio chiarire il concetto che io NON sono omofoba,e la descrizione della sorella di Nicola è fatta sotto il suo punto di vista,e specialmente sotto quello della gente stupida ed omofoba(vedi papà di Nicola).
  
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