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Autore: kasumi    12/08/2012    2 recensioni
Un Alternative Universe ambientato durante la seconda/terza serie in cui Faith è la Cacciatrice in carica. Pairing: Angel/Faith.
Personaggi secondari: Spike (cattivo), Dru, Vamp Willow.
Appaiono anche Giles, Xander e Buffy.
-
Pensò che forse tutti loro erano diventati dei mostri perché non si erano mai sentiti amati.
A che scopo il destino gli aveva fatto riavere l’anima? Solo per farlo soffrire in eterno in quella prigione? O c’era forse uno scopo più alto?
La Cacciatrice era l'unica che poteva dare uno scopo alla sua anima, fosse anche solo per fermare gli abomini commessi dalle creature che aveva creato.
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angel, Buffy Anne Summers, Faith Lehane, Un po' tutti, William Spike
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 15
 

 
«Com’è questa Buffy? Come va con lei?»
La domanda mi coglie impreparata, mentre perlustro i ripiani del frigorifero con gli occhi, alla ricerca di qualcosa di commestibile.
Chiudo lo sportello, una confezione di formaggio spalmabile in mano, e mi volto verso Angel.
«Bene.» Rispondo esitante, sorpresa per il suo tentativo di intavolare una discussione.
«Cosa avete fatto?»
Ma cos’è? Un terzo grado? Mi porto verso la credenza e mi procuro un coltello e un pacchetto di cracker. Poi, mentre decido cosa rispondergli, mi avvicino al tavolo e sposto una sedia.
«Le ho insegnato a, uhm, distinguere i tipi più comuni di demoni.» Le ho insegnato a scovarli nei loro nidi e a sgozzarli, se vuole proprio saperlo. «Domani ho intenzione di portarla al cimitero.»
Apro la confezione del formaggio e intingo il coltello nella crema morbida.
«Oh, mi piacerebbe molto assistere alla vostra ronda. Alla tua lezione, intendo.»
Un pezzo di cracker si rompe e finisce capovolto sul tavolo dalla parte del formaggio, secondo la legge di Murphy della fetta imburrata. Merda.
Alzo un sopracciglio, poco convinta. «Se ci tieni.»
Vuole veramente assistere alla lezione in cui le insegno ad uccidere i suoi simili?
La sua bocca si inarca un poco, indovinando il motivo della mia preoccupazione.
«Ho già ucciso dei vampiri in passato. La cosa non mi dà problemi.»
Faccio una smorfia. «Bene. Fa come vuoi.» E lo sento annuire.
 
Poco dopo sentiamo bussare alla porta e, prima che abbia il tempo di alzarmi, Angel è già scattato in piedi e l’ha raggiunta, spalancandola con un gesto repentino. Incuriosita dalla sua reazione, lo osservo giacere immobile e sorpreso, faccia a faccia con il mio appuntamento.
«Ciao!» Squittisce subito Buffy.
«C-ciao.» Balbetta lui.
«Posso entrare?» Miagola la bionda.
«C-certo.»
Corrugo la fronte e la osservo fare le fusa al mio uomo, mentre lui se ne sta tutto inebetito e impalato come un pesce lesso.
Ok, non è il mio uomo. Ma mi riesce difficile trattenere il ringhio gutturale che si sta formando, una specie di richiamo animale di appartenenza.
«Ehi Faith, non mi avevi detto di avere un ragazzo.»
Così va decisamente meglio. Buffy si alza in punta di piedi per cercare di vedere al di là della sua spalla e si mette a fare dei saltelli imbarazzanti allo scopo.
«Non… Non sono il suo ragazzo.» Si affretta a precisare lui, rovinando l’attimo in cui mi stavo crogiolando all’idea, e fa alcuni passi all’indietro per permetterle di entrare.
«Oh, scusami. Sembravi uno di casa.»
Lo vedo portarsi nervosamente una mano ai capelli e mi chiedo se il nervosismo è dovuto all’osservazione della biondina o all’effetto che lei gli fa.
«Ciao B.» Prununcio un po’ freddina.
«Ciao Faith.» Risponde lei con la solita allegria.
«Lui è Angel.» Annuncio, il desiderio improvviso di tatuargli la scritta “proprietà di Faith Lehane” sulla fronte.
«Ciao Angel.» Miagola di nuovo. Il modo in cui ha pronunciato quel nome mi fa rizzare i capelli dietro alla nuca.
«Ok, dammi un attimo e arrivo.» Dammi il tempo di recuperare un’arma e poi vedrai come ti faccio fuori, se osi posare le tue zampacce su di lui.
Sparisco nel bagno a lavarmi i denti e a sistemarmi il trucco, allontanandomi da quei due prima di compiere una carneBuffycina; ma lascio la porta aperta per origliare cosa si dicono. E, con mia grande sorpresa, li scopro a parlare di me.
«Faith è una grande, vero?» Inizia a dire lei. «E’ una combattente con molta esperienza e sa maneggiare le armi in modo fantastico. E’ così determinata, sicura di sé, carismatica…»
Blocco il polso a mezz’aria, percependo il sorriso e l’ammirazione sincera dipinti sul suo viso, anche se non la posso vedere.
«Non l’ho ancora vista in azione ma, uh, immagino di sì.» Bofonchia lui.
«Come non l’hai mai…» La sento interrompersi ed esitare. «Oh, forse lo considera troppo pericoloso per te.»
«Niente affatto!» Risponde lui un po’ ferito, alzando la voce più del dovuto. «Il fatto è che sono stato male ed ero molto debole, quindi le sarei stato solo d’intralcio. Ma le ho già detto che domani verrò con voi di ronda.»
«Oh! Sarebbe fantastico!» La sento agitarsi per la gioia.
Quando torno in soggiorno, vedo la felicità ancora dipinta sul volto di lei e, impallidendo, noto un sorriso divertito sul volto di Angel.
 
***
 
Sediamo al tavolino del Bronze, sorseggiando i cocktail in un silenzio teso.
Io che mi chiedo se ho sbagliato tutto con lui, che ripenso al sorriso che ha rivolto a Buffy, al suo cambiamento di comportamento e… sento lo stomaco che si stringe in una morsa senza pietà.
Con me, sempre chiuso e musone; con lei, rilassato e allegro. Lo rivedo nella mente mentre parla e agisce in modo spontaneo, come se all’improvviso tutto il peso delle sue preoccupazioni fosse svanito, e vengo assalita dai dubbi.
Sono io a metterlo a disagio? Cosa posso fare per evitarlo? E, soprattutto: è sbagliato che gli stia accanto?
Buffy percepisce di sicuro la nuvola di pensieri amari che ruota attorno alla mia testa, anche se prudentemente cerca di non darlo a vedere e di non chiedere a riguardo.
 
«Ehi ragazze, venite a fare un ballo con noi?»
Due ragazzi si scambiano brevemente un sorriso d’intesa e riportano lo sguardo sulla bionda seduta di fronte a me. Lei si volta a fissarmi indecisa, aspettando la mia approvazione.
Corrugo la fronte e assottiglio gli occhi, facendole capire che non sono interessata. Perché, diamine, se non fosse abbastanza evidente, questa sera non sono dell’umore giusto per…
«Magari un’altra volta, dopo che vi sarete tagliati quegli imbarazzanti peli che vi escono dal naso!»
Alzo gli occhi verso di loro, giusto per vederli portare istintivamente le mani alle narici e scappare imbarazzati. Quindi inarco le labbra, ringraziandola mentalmente per il modo veloce ed arguto che ha trovato per sbarazzarsene. E ringrazio loro, dopotutto, per avermi strappato da quei pensieri lugubri.
Apro la bocca per parlare ma esito. Sì, Faith, fatti coraggio. Un complimento non ti ucciderà ed è un bel modo per iniziare una discussione. Sempre che tu non voglia portare il muso per l’intera serata.
«Sei stata forte, B.» Le dico con un sorriso un po’ forzato. «Non avrei trovato modo migliore per farli allontanare così velocemente.»
Afferro il bicchiere e mimo un cin-cin virtuale, in segno di ammirazione.
Lei ridacchia compiaciuta.
«Bah, è stato facile. Non ho nemmeno dovuto minacciarli più di tanto.»
«Minacciarli?» Chiedo scettica, alzando un sopracciglio. «Fai qualche esempio.»
«Mhh… Legarli con delle corde e cospargerli di mangime per galline, per poi gettarli in un pollaio di pennuti affamati?» Mi fissa ghignante, i gomiti puntati sul tavolo e la testa sorretta tra i palmi delle mani aperti a coppa.
«Suona divertente.» Commento, avvicinando le labbra al drink.
La vedo alzarsi dalla seggiola e fare il giro del tavolo.
«Ti va di fare un ballo assieme?» Propone, poggiando la sua piccola mano sul mio polso.
Mi trovo a tremare impercettibilmente a quel contatto, non abituata a dare troppa confidenza a… O forse non sono proprio abituata ai contatti umani. Però la cosa mi tenta, se non altro per evitare oscuri pensieri. Basta non imbattersi di nuovo in quei due segaioli.
«Oh, non fa nulla se non ne hai voglia.» Dice un po’ delusa, notando la mia mancanza di entusiasmo.
Fa per allontanarsi, ma sono veloce ad afferrarle il polso.
«Aspetta, certo che ne ho voglia! Andiamo.»
Mi alzo e la trascino in mezzo alla folla, fermandomi solo quando arriviamo al centro della pista.
Uno dei posti in cui sono perfettamente a mio agio. Dove posso dimenticare i problemi ed evitare al contempo qualsiasi chiacchiera da liceale che cerchi di intavolare Buffy. Quindi mi lascio andare al ritmo della musica.
 
Ma la verità è che, nonostante continui a schernirla con la mente, la sua presenza mi fa piacere.
Come quando ha accettato il mio invito ad uscire insieme e mi sono sentita così… bene. Come se mi fosse sempre mancato avere qualcuno con cui condividere la missione o semplicemente del tempo, anche se non me ne rendevo conto.
 
  
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