Non mi sembrava di aver mai sentito il suo respiro così vicino...Credevo che fosse troppo vicino per poter resistere.... Il battito del suo debole cuore era come un martello che picchiava sui miei timpani, lo scorrere del suo sangue era come un torrente che scende dalle più ripide montagne... Era come un piccolo uccellino in compagnia di un gatto, uno dei gatti più randagi di tutti, che però si era innamorato al punto da essere più protettivo della madre... Non mi piaceva dirlo, ma era così... Il suo collo scoperto era così caldo che le mie labbra non poterono fare a meno di perdervisi... "Edward..." Un sussulto.. Mi alzai velocemente e la vidi nella penombra. Quegli occhi colore delle nocciole ardevano nei miei, la sua bocca così morbida e calda sispirava presa ancora dall'eccitazione...Troppo, questa volta ero andato troppo oltre...Un'altra volta così e non sarei riuscito a feramrmi più. Mi misi a sedere e con una mano mi accarezzò l'addome. La sensazione di quella mano umana sulla mia pelle fu come un soffio di fuoco sul cuore...Adoravo quando lo faceva, e lei lo sapeva... Ancora non avevo realmente pensato se farla diventare come me oppure no. Ero diviso in due parti:Una la desiderava ardemente per sempre con me, ma l'altra sapeva bene che non doveva rovinare la sua esistenza per il semplice fatto che l'amavo più di me stesso... Sorrisi e lei divenne rossa quando si accorse che la sua mano scivolava sotto il mio ombelico. Non accennava a fermarsi, così la presi e gliela baciai. Mi sporsi su di lei ed arrivai vicino alla sua bocca a tal punto da poter trovare le insenature anche nelle sue labbra carnose... "Bella...Vieni a casa mia " Si vestì più in fretta che potè, ma inciampò sul tappeto blu accanto al letto e se non fossi stato il quadruplo più veloce di lei si sarebbe potuta rompere il naso. La presi per le sue piccole spalle, l'odore dei suoi capelli mi arrivò alle narici come una puntura, ma chiudendo gli occhi riuscii a far riassalire la ragione. Si aggrappò al mio collo innocente come qualsiasi suo movimento, e spalancando la finestra mi immersi nel calore del sole che quel giorno come non mai batteva nella nostra piovosa città. Correndo la sentivo tremare. Aveva paura. Nonostante l'avessi portata con me a correre ancora aveva paura. Arrivammo a casa mia in pochi secondi e quando la scesi ancora sentivo il suo respiro affannoso che conoscevo alitarmi sulle spalle, e poi sul petto. "Andiamo Bella" La porta di casa si aprì prima che potessi guardare il campanello e Alice apparve con i suoi soliti modi particolari. Bella sorrise un po' stupefatta, ancora non era abituata a noi...Ancora non era abituata a me e al mio modo di vivere e pensare... Ma guarda Edward..Alice stop. Non mi interessava sentire cosa pensasse, volevo i miei occhi completamente concentrati sul mio tesoro... Esme stava arrivando:"Edward, Bella cara, come stai? Vuoi bere un po'? Ti va un po' di thè?" La presi per la mano e la gioia di Esme salì fino a toccare il cielo... Entrammo e ci sedemmo nel divanetto. Bella disse:"Certo Esme, sai quanto adoro il thè." Era bellissima quando riusciva ad essere se stessa anche con i miei genitori. Da un po' di tempo a questa parte era troppo irresistibile stava diventando la donna che non sarei mai riuscito a dimenticare... L'atmosfera era calma ma sapevo che la situazione non poteva continuare così a lungo. L'odio di Rosalie era troppo grande. Per lei avrei dovuto trasformare Bella. Non potevo continuare a farla soffrire così, non potevo metterle un fermo tutte le volte che ci spingevamo troppo. Ma nonostante tutto dopo le mie parole del ballo non aveva più tutta questa fretta di trasformarsi e di diventare mia per sempre...Dovevo riuscire a parlare con Crarlisle..Molto presto...