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Autore: sofy the wolf    12/08/2012    2 recensioni
La storia di un Licantropo narrata in prima persona.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprii gli occhi. Fu un attimo. Mi guardai intorno; il buio più totale mi circondava. Il peggio era passato. Respirai profondamente l'aria fresca che mi inondò i polmoni. Una lacrima uscì dall'occhio sinistro. Scossi la testa per cacciarla via, e insieme a lei tutti i pensieri negativi, tutti i ricordi più temuti, più odiati. Mossi un passo: le zampe affondarono in profondità nella neve morbida. Un senso di smarrimento mi invase immediatamente. Emisi un gemito, seguito da un ringhio profondo. "Non posso permettermi di essere così debole. Non posso". Alzai di scatto la testa e caricai tutto il peso sulle zampe posteriori. I muscoli si contrassero e per un secondo rimasi fermo, sospeso nell'aria. Poi tutto diventò confuso. Cominciò una corsa contro il tempo, una corsa che sarebbe durata una vita, forse. Mentre le zampe si muovevano in armonia con il resto del corpo, con la coda dell'occhio guardai verso l'alto. "Lei deve essere lì"... La si distingueva chiaramente: bianca e sorridente, unica fonte di luce e speranza nella notte buia, dove le anime perdute come me, girovagavano senza alcuna meta, in attesa di qualcosa che non sarebbe mai arrivata. Raggiunsi una radura, o forse una collinetta, non importava. Mi fermai di scatto. Da quel punto si poteva scorgere chiaramente l'occhio della Madre. "Splendida come sempre". Era il momento. Chiusi gli occhi e inspirai quanta più aria potei. Lentamente rivolsi il muso verso le stelle ammiccanti. Diedi quindi inizio a un lungo e potente ululato che riecheggiò in tutta la vallata sottostante. Un ululato malinconico. Un ululato pieno di domande:"Perchè? La mia anima è stata dannata senza un motivo. Una tua sola parola, Luna, e potresti salvarmi da questo oblio! Un solo sospiro. Un solo tocco." Nessuna risposta. "Non ti chiedo di salvarmi. Dammi almeno una spiegazione, e sarò felice di soffrire." Ma anche il vento aveva smesso di soffiare. L'ululato si trasformò presto in un grido di disperazione che sgorgava dall'Anima...
  
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