Fanfic su artisti musicali > Lady Gaga
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Autore: Raydor    12/08/2012    1 recensioni
La guardava seduta sulla sabbia morbida, la testa leggermente piegata di lato e i morbidi capelli biondi trasportati dalla leggera forza del vento.
Fissava il mare. Quell'infinita striscia blu che sembrava interessarla come la lettura di un ottimo romanzo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8: Something unexpected.

Continuava a guardarlo cercando una qualche risposta nei suoi occhi, una luce particolare che la assicurasse che fosse felice di quella notizia.
-no... Non... Non e' possibile Brit...- quella sua risposta la lascio' perplessa. Non era contento per quella notizia? Era la piu' bella che potesse dargli. O no? Secondo la sua visione delle cose si. 
-Taylor... Non sei contento?- pianto' i s
uoi occhi in quelli color del cielo del ragazzo.
-no! Cioe' si che ne sono contento- non riusciva neppure a recitare. Si sentiva completamente perso, come se all'improvviso l'avessero catapultato in una realta' che non gli apparteneva. -pero'... Non credo sia possibile! Hai fatto il test?- 
-ma amore...- gli accarezzo' il petto dolcemente -non ce n'è bisogno... Io ho un sesto senso infallibile.- sorrise.
-no... No Brittany, voglio che tu faccia il test ok?!- 
-ma...- senza permetterle di dire altro afferro' i suoi vestiti e usci' da quella stanza. Non poteva piu' sopportare quell'aria di finzione, di presa in giro reciproca che c'era in quella casa.
"Stef?" aveva composto il suo numero e l'aveva chiamata. Senza pensare, fregandosene di tutto. Sentire la sua voce era l'unica cosa che voleva. "amore mio, ho bisogno di vederti, ti prego, ora." 
"ok, ok sono in albergo. Raggiungimi qui va bene?" quasi poteva vedere davanti ai suoi occhi quel magnifico sorriso che stava comparendo sulle labbra di quella ragazza che tanto amava.
"arrivo." chiuse la chiamata e sali' sulla sua moto. Era incredibile cio' che stava facendo, aveva lasciato la donna che gli aveva appena annunciato di ospitare suo figlio in grembo, a casa sua da sola, senza degnarla di una spiegazione, anche la piu' banale. Stava correndo da tutto cio' di cui aveva bisogno. Quell'angelo profumato di fragole che lo faceva stare bene piegando semplicemente le labbra per dar vita ad un sorriso. Prese a guidare ad una velocita' che non era solito usare. Decisamente troppo alta. Sperava quasi che sfrecciando nel vento ad una velocita' supersonica potesse tornare indietro nel tempo, a quando aveva distrattamente dimenticato di prendere precauzioni prima di un suo rapporto con Brittany. Perche' un fottuto errore doveva rovinare tutto?! 
Si maledi' subito per aver lasciato che quel pensiero gli sfiorasse la mente. Non aveva mai chiamato un bambino "errore". Sapeva benissimo che era una delle peggiori cattiverie farlo.
Quel bambino non c'entrava nulla in tutta quella faccenda. Era lui l'idiota, il bastardo, lo stronzo che per una scopata aveva mandato a puttane la cosa piu' bella che la vita gli avesse offerto. 
Questo fu il suo ultimo pensiero prima che due enormi luci bianche gli invadessero la mente e la vista. Un boato risuono' nell'aria e della sua moto sull'autostrada non vi fu piu' alcuna traccia. 
Apri' quei suoi bellissimi occhi azzurri solo per un secondo, era sporco di fango, la strada era a pochi metri dal suo corpo mentre lui e la sua moto erano tra l'erba e la fanghiglia, erano stati spazzati via da un qualcosa di troppo grosso, non un semplice veicolo. Penso' ad un camion, cercando di ricordarsi l'ultima cosa che ebbe davanti agli occhi prima dell'impatto. Cerco' di muovere un braccio ma gli faceva troppo male, la testa pulsava e non riusciva a muovere le gambe. Richiuse gli occhi e senza fatica cadde in un sonno profondo.

Il suono delle sirene della polizia e dell'ambulanza si facevano sentire sempre di piu', non riusciva a capire niente; dove si trovava? Un uomo e un'infermiera lo stavano trasportando attraverso una barella, aveva voglia di capire cosa fosse successo. Alzo' gli occhi, l'unica cosa che gli impediva di guardare il cielo limpido era il davanzale dell'infermiera. Avrebbe giurato che portasse una quinta, se non di piu'. Era l'unica cosa che riusciva a guardare. 
"signorina?" senti' la voce soffocata di un poliziotto. Alzava il tono leggermente per farsi sentire. Ma da chi?! "mi scusi conosce un certo Kinney?" stava parlando al telefono visto che non riusciva a sentire le risposte da parte del destinatario "ecco... Mi dispiace informarla del fatto che il signor Kinney ha avuto un grave incidente; abbiamo informato lei per prima perche' era l'ultima persona che ha chiamato." 
Stefani. 
Doveva essere la sua Stef; poteva ricordare di averla sentita. Era l'ultima persona che aveva sentito prima di salire sulla sua moto e correre da lei. Ma qualcosa l'aveva bloccato... "Lo stiamo portando all'ospedale." 
Era grave. Ormai lo sapeva ma non gli importava, voleva vedere lei, solo lei. Anche solo per un'ultima volta, l'ultima della sua vita. Voleva stringerla tra le braccia, assicurarla che si sarebbero rincontrati in un'altra vita, non molto tempo dopo. Voleva stringere quell'angelo tra le braccia per prometterle che non avrebbe fatto lo scemo con le altre creature alate lassu', che sarebbe stata sempre il suo meraviglioso angelo cristallino profumato di fragole e vaniglia.

Gaga aveva preso la notizia terribilmente. Del resto era normale, l'amore piu' grande della sua vita era stato vittima di un terribile incidente. Le lacrime continuavano imperterrite a uscire dai quei bellissimi occhi verdi, scendevano silenziose sulle guance senza permettere a nessuno di fermarle. Arrivo' in ospedale con l'aiuto di Tara che si era offerta di accompagnarla. Le stringeva la mano con forza mentre lei tentava di coprire il gonfiore sotto agli occhi con del correttore.
-vedrai che andra' tutto bene piccola...- le sorrise Tara con sguardo amorevole. Era sempre riuscita a consolarla in qualsiasi situazione ma in quella nessuno poteva fare nulla. Mentre cercavano di intrufolarsi in qualche corridoio sperando di trovarlo, un'infermiera le blocco':
-cercate qualcosa?- 
Gaga era troppo scossa per parlare cosi' ci penso' Tara:
-si, per la verita' cerchiamo qualcuno. Kinney. Taylor.- separo' il nome dal cognome come se fossero due cose ben distinte. 
-oh... Beh e' in terapia intensiva.- disse cercando di stamparsi sul volto un sorriso
-e' molto grave?- chiese Tara sentendo la sua amica tremare a quelle semplici tre parole. Non voleva saperlo, aveva paura che la verita' le facesse del male. Piu' di quanto non gliene stesse facendo l'intera situazione. Prima che la donna potesse rispondere Gaga la interruppe:
-posso vederlo?- 
-certo.- sorrise e le guido' attraverso quel corridoio grigio che sembrava sapere di contenere solo tristezza tra le sue pareti.

Note:
lo so, lo so. mi rendo conto perfettamente che ho incasinato tutto. Ma se devo dirvi la verità questo è il mio capitolo preferito tra tutti quelli che ho scritto. Non so forse perchè ho sfogato la mia fantasia del tutto, mentre prima riuscivo a farlo in maniera ristretta. So che è un capitolo molto triste, non ho mai scritto questo genere di cose ma ho voluto comunque provare :) spero sia di vostro gradimento, come sempre. 
Un bacio grande , alla prossima <3
   
 
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