«Non capisco perché essere intelligente dovrebbe essere sbagliato, Ronald Weasley.» Disse Hermione, infuriata.
Un’altra lite con Ron era in corso, nella sala comune dei Grifondoro.
«Perché ogni scherzo che faccio non ti va a genio. Eppure su quelli di Fred e George non dici niente!»
Ribatté lui, infastidito. Per dispetto, anzi, secondo lui per "scherzo", le aveva nascosto i libri che doveva ripassare per i pre-G.U.F.O.
«Tu pensa a ridarmi i libri che fra un po’ ho l’esame e devo ripassare.»
«Non sono affari miei?» Continuò insistente.
«Affatto. Anzi, ti conviene ridarmi i libri, sai quant’è importante per me!»
Lui stette in silenzio.
«STUPEFICIUM» Disse agitando la bacchetta verso di lui, colpendolo in pieno.
Chi assisteva era sblordito, e tutti rimasero a bocca aperta.
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«Accio Libri» Sussurrò Hermione, mentre girava frettolosa le vie di Hogwarts.
Peccato che ritrovare i libri non le servì a niente, visto che dieci minuti dopo avrebbe avuto l’esame di preparazione ai G.U.F.O.
Sì, lei e i suoi amici erano del quinto anno.
Però, avevano una professoressa davvero severa. Mandata dal ministero, la professoressa Dolores Umbridge.
La cosa più brutta, erano le punizioni; ma meglio non parlare di quelle.. Per ora.
«Maledizione!» Disse quasi urlando; diventava quasi isterica.
Però dovette reprimere la rabbia, doveva prendere almeno ‘‘Oltre ogni previsione’’ per essere certa di andare bene all’esame vero.
S'incamminò per raggiungere in fretta Harry e Ron, ma fu trattenuta dal preside.
«Signorina Granger! Che piacere rivederla!» Disse Silente con un sorriso, battendole la mano sulla spalla.
«Anche per me, ma per favore, mi dia del tu.»
«Oggi, beh.. Ho visto una scena alquanto strana, nella sala dei Grifondoro, non è così Hermione? Il povero Ron deve aver preso un bel colpo!»
“Cosa? Ha visto anche lui quando ho lanciato un incantesimo a Ron?!”
«Mi dispiace, ma devo superare gli esami e.. Lui mi ha nascosto i libri..» Disse abbassando lo sguardo.
«Oh, non dispiacerti, ti capisco. Vai, ti ho fatto perdere anche troppo tempo! E se la professoressa Umbridge dovesse dirti qualcosa, dai la colpa a me.»
«Grazie signor preside.» Così si allontanò.
Arrivata sul posto, attraversò la grande stanza, e si accomodò al suo banco.
«Allora ragazzi, dovrete prendere tutti sopra l’accettabile, o le conseguenze potrebbero essere.. Disastrose.» Mugugnò, con il suo immancabile tono da oca giuliva.
«Professoressa, una domanda..» Disse Neville.
«Sì, Paciock?»
«S-secondo lei, passeremo tutti ai G.U.F.O?» Disse un po’ tremolante.
«Questo solo voi potete saperlo, e mi riferisco a tutti gli studenti.»
Guardò con occhi di ghiaccio tutti, uno ad uno; l’unica professoressa a riuscire ad incutere terrore.
«Potete cominciare!»
Quelle parole misero Hermione piuttosto a disagio. Cominciò ad ansimare.
Sia perché non aveva ripassato, sia per il terrore di essere fissata dalla Umbridge, non ricordava più niente,
così guardava una domanda e passava avanti, e così finirono anche quelle.
Continuava a fissare l’orologio, il tempo scorreva veloce.
Dopo un po’ le arrivò sul banco un animaletto di carta, lei lo aprì cautamente.
“Stai tranquilla, sei la più intelligente di tutti qui dentro. E non sarà di certo quella strega a impedirti di fare questo dannatissimo compito! Concentrati. Fred.”
Lei si voltò, in cerca del suo sguardo; notò che Fred era noscosto dietro il portone della sala,
e le sorrise appena si accorse che lo stava guardando.
«Quante volte ancora, devo ripeterle, signor Weasley, che non deve aiutare i ragazzi più piccoli? E lei, Granger, si giri!» Urlò la Umbridge, innervosita.
«No professoressa, sono stata io a chiedergli aiuto! Passava davanti alla sala e..» Rispose Hermione, decisa.
«Ma non è vero, professoressa, mi creda!» La interruppe Fred.
«ADESSO BASTA!» Urlò, sempre con il suo tono alla Dolores.