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Autore: Ale666ia    13/08/2012    2 recensioni
Da Gesù Cristo a Nelson Mandela, da Rosa Parks a Martin Luther King, la legge é sempre stata infranta per permettere cambiamenti sostanziali.
(Gary Yourofsky, vegano, attivista per i diritti animali)
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO DELL'AUTRICE
Sono di nuovo qua.
Questa notte (o dovrei dire 'mattina'?) ho finito di scrivere l'ottavo capitolo.
E' UNA B O M B A.
Per ora ne sono molto soddisfatta, poi probabilmente tra qualche giorno mi farà schifo, perché sono sempre alla continua ricerca del meglio: è utile... ma decisamente frustrante. La cosa positiva è che rileggendo questi primi capitoli noto che già dal terzo capitolo gli arrugginiti ingranaggi della mia vena da scrittrice si stanno oliando per bene.
Grazie per le recensioni e tutto il resto... e buona lettura a chiunque vorrà leggere :)
 
 
 
 
 
 
Domani è sabato.
Niente corsi.
Niente lavoro per entrambi.
Solo ozio.
E questo venerdì sera lo passiamo qui, nella nostra cucina.
A guardarci negli occhi
come due coglioni
a ridere.
“Cazzo Jared” ride “Sei un... un... cazzo. Non lo so.”
Ad essere brilli.
“Cole” esordisco, sguardo vacuo, sognante, lontano. “Potremmo parlare, non lo so, della borsa.”
“Del tempo.”
“Dei quadrilateri.” e, dio, come mi fa ridere questa parola... scoppio in una risata che sembra non voler finire mai.
Lui ignora la mia ilarità.
“Quello che volevo dire...” cerca di mantenere un contegno, un'aura di rispettabilità che viene meno a causa delle parole strascicate “Insomma, volevo dire che sei un cazzo di mostro”
Scosso ancora da risatine stupide, lo guardo. “Che vuol dire?”
“Che sai far tutto.” riprende, dondolandosi con la sedia.
“Elenca le mie qualità!” lo invito, catturando il mio labbro inferiore tra i denti, posizionando la testa tra le mani e dondolando i piedi sotto la sedia.
Come un bambino.
“Allora.” inizia, con difficoltà.
“Le mie qualità sono talmente tante che non riesci a ricordale. Oh, Cole!” rido ancora, e ancora...
Lui mi ignora.
“Sai cantare.”
“Sì” spalmo il viso sul tavolo.
“Sai disegnare”
“Mh”
“Stai studiando quella roba lì, dei registi, o come si chiama...”
“Mh-mh”
“Sai anche recitare!”
“Naaaah, solo perché mi hai visto improvvisare qualcosa per un progetto di classe, che cazzone che sei.” e gli tiro addosso un'oliva rimasta nel mio piatto.
Lo colpisco sulla maglia ma lui mi ignora, fissandomi.
“Sei un cazzo di ballerino...”
“Bah.” sbuffo “Come prima, mi devo ripetere Cole.” giocherello con la bottiglia di birra svuotata del suo contenuto.
“E sai anche cucinare!” davanti a lui gli avanzi della cena: crespelle di farina di ceci, carote alla Julienne, pomodori a pezzi con basilico, zucchine saltate in padella e qualche oliva, giusto per sfizio.
“E' stato un lauto pasto, devo ammetterlo... I miei complimenti al cuoco!” mi crogiolo nella vanità.
Alza il tono della voce per coprire le mie frasi quasi sconclusionate.
“E sei di una bellezza disarmante.”
Rido ancora.
“Adulatore!” sventolo la mano con finto imbarazzo, la verità è che essere osannato mi piace... e non poco. 
Pagherei per avere plotoni di gente che osanna ogni secondo della mia vita.
“Jay, te l'ho sempre detto. Sei un fico. Su questo non ci piove.” si alza, traballa un po' e comincia a togliere i piatti dal tavolo.
Lo aiuto, gettandoli malamente nel lavello.
“Ohi! Attento!” mi rimprovera “Non romperli.”
Ridacchio e mi trascino nel balcone, due sdraio di plastica marce piazzate lì alla bell'e meglio.
Lui mi raggiunge, si lascia cadere pesantemente su una di esse e porta le braccia dietro la testa, contemplando il cielo privo di stelle.
“Maledetto inquinamento luminoso” biascico, e anche io parcheggio il mio corpo su uno di quei triclini del ventunesimo secolo “Che fai domani?”
“Boh, nessuno mi ha ancora proposto nulla...”
Spalanco gli occhi, scattando sull'attenti (per quanto me lo possa permettere l'alcool).
“Ehi! E se venissi con me?” propongo.
“Dove? A fare che?” chiede sospettoso, sopracciglio sinistro inarcato.
“Dai Cole, vieni con me!” mi sporgo verso di lui, le mani giunte in una tacita supplica “Ti divertirai, Cole!”
“Ok, ma non so nemmeno cosa mi vuoi prop-”
“Io e gli altri vegani dell'accademia abbiamo organizzato un banchetto informativo visto che, sai, domani ci sarà la fottuta sagra del granchio, vaffanculo.” le mie dita medie fanno un giro di 360 gradi “E allora se vuoi venire sei il benvenuto, un aiuto in più fa sempre comodo.” finisco di mandare al diavolo l'intera cittadina e lo guardo speranzoso.
Silenzio.
“Non lo so Jay...” biascica, il sonno lo sta prendendo “Non conosco nessuno di quei tizi-”
“Ma conosci me! Ti farò da Cicerone!”
“E lo sai quanto io mi trovi a disagio in mezzo a quelli che non conosco...”
“Sono tutte persone simpatiche. Li conosci tutti di vista!” dico eccitato “Ci sono Emilie, Carrie...”
“Jar”
“...Davey...”
“Jar.”
“...Frank, Natalie, Anne, Alicia-”
“Jared!”
Interrompo la sequela di nomi, sorpreso.
“Jared, è inutile che me li elenchi tutti. Credo di aver capito chi sono solo le ultime tre che hai nominato... dovremmo fare lo stesso corso, o qualcosa del genere...”
“Sì Cole! Quelle ragazze sono forti. Sai...” porto le mie mani sul cavallo dei miei pantaloni “...delle donne con i controcoglioni!”
Lui ride. Smette di guardarmi e torna a cercare le stelle.
“Vedremo, Jar... sono un po' riluttante.”
“Che parolone.”
“...però potrebbe essere un'esperienza. Sai, trovarsi in mezzo ad un branco di erbivori è una cosa che non capita tutti i giorni.”
Allungo stancamente il braccio cercando di tirargli un pugno, ma alla fine desisto: troppo faticoso. Mi limito ad apostrofarlo con un insulto random.
“Quindi non dannarti l'anima. Ci penseremo domani.” taglia corto lui.
Torna il silenzio.
L'allegria provocato dall'alcool nel frattempo ha lasciato il posto ad un fastidioso giramento di testa.
Cerco di ignorarlo -prima o poi passerà- quando mi accorgo che i respiri del mio coinquilino si sono fatti più profondi e regolari.
Morfeo reclama anche me, così decido a malincuore di alzarmi.
“Cole” lo scuoto un po', lui apre gli occhi “Stai dormendo, andiamo a letto.”
Un mugugno di approvazione è la sua risposta.
Lo guardo dirigersi a passo incerto verso la sua stanza, le ciabatte che strascicano per terra.
Chiudo gli sportelloni del balcone e prima di andare a dormire mi appoggio alla porta del bagno, dove Colin si sta lavando i denti. Si accorge che lo sto fissando grazie allo specchio che mi riflette e, notando il mio ghigno malefico, sospira.
“Jay, per favore. Probabilmente domani verrò con te, non c'è bisogno che mi stressi. Contento?”
Il mio ghigno diventa un sorriso aperto, sinceramente carico di aspettative.
Lui rotea gli occhi.
“Ma c'è sempre quel 40% di probabilità che io decida di non seguirti nel tuo party da squinternati...” si diverte a prendermi in giro.
Fingo di essere stizzito. “Sai una cosa? Meglio pochi ma buoni.”
“Seh, è arrivato il dispensatore di perle di saggezza.” si stiracchia, sbadigliando. “Buonanotte, Jay.”
“'Sogni d'oro Cole. Spero che la notte ti porti consiglio~” e mi chiudo nel cesso, con i denti che bramano dall'essere ripuliti da ogni residuo di verdura e la vescica che (me ne rendo conto solo ora) implora pietà per via dell'alto tasso di liquidi che sta sopportando.
Cinque minuti dopo mi ritrovo a respirare dolcemente -come un pargolo- tra le lenzuola del mio letto, perso nel mondo dei sogni.
 
 
 
 
 
 
ANGOLO DELL'AUTRICE: IL RITORNO.
Dai, sotto con le ipotesi: chi sono tutti quei vegani citati lì sopra? Chi li indovina tutti vince... boh, nulla, ma è divertente :D
Non appena scriverò il nono capitolo pubblicherò il terzo, dove la storia comincia a prendere un ritmo più sostenuto ;)
  
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