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Autore: Kekkafox    13/08/2012    1 recensioni
Blaine è un uccello particolare, che deve controllare la vita di Kurt. Improvvisamente, Blaine decide di aiutare Kurt, che è sempre triste.
E chissà cosa succederà dopo.
Dal Capitolo II
- Ciao. – esordì Blaine, facendo sobbalzare Kurt. Il ragazzo si allontanò in preda allo spavento e crollò sul letto, senza accorgersene.
- Non aver paura, Kurt. – continuò Blaine, con una tranquillità disarmante, come se fosse normale che un uccello parlasse. Kurt si alzò dal letto e si avvicinò lentamente a Blaine.
- Io sono Blaine. – disse Blaine. Kurt pensò che forse aveva delle allucinazioni molto reali, ma da come parlava quell’uccello non sembravano per niente allucinazioni. L’aveva perfino chiamato per nome.
Genere: Fantasy, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Kurt non riusciva a smettere di guardare negli occhi quel ragazzo, il presunto Blaine. Sembrava che i suoi occhi avessero una loro autonomia e non volevano staccarsi da quegli occhi caramellati. Si sentiva come una persona diversa. Sembrava che tutto fosse cambiato.

Neanche Blaine riusciva più a staccare gli occhi da quelli di Kurt. Sembrava che quegli occhi azzurri lo avessero ipnotizzato e portato in un altro mondo. Ormai, lo aveva capito. Era innamorato di Kurt. “Bel problema” si disse.

- Ragazzi? – la voce di Rachel li distolse dai loro pensieri ed entrambi si voltarono verso la ragazza. Si diedero un’ultima occhiata e le risposero.

- Ci conosciamo di vista. – rispose Kurt, che in quel momento aveva molte più capacità mentali, rispetto a Blaine, che non ragionava più, in quel momento. Rachel sorrise e annuì. La ragazza tese la mano verso il ragazzo.

- Piacere, Rachel. – si presentò la ragazza e Blaine si ritrovò spiazzato. Se avesse detto il suo vero nome, Kurt avrebbe scoperto tutto e lui non volesse che Kurt scoprisse tutto così. Era una cosa da affrontare con calma.

- Jonas. – Blaine s’inventò un nome alla svelta e gli uscì quel nome, per lui orrendo. Notò che Kurt aveva abbassato lo sguardo dispiaciuto. Infatti, Kurt, non sapeva il perché, ma aveva sperato tutto il giorno che quel ragazzo fosse Blaine.

- Beh scusaci, ma ora dobbiamo andare. – salutarono “Jonas” e andarono a casa di Rachel, come da programma.

Blaine si allontanò e si nascose in un luogo appartato, per ritrasformarsi. Si nascose nel retro di una casa e si trasformò in uccello. Spiccò il volo e andò in cerca di Kurt. Ora che ci aveva pensato Kurt non vedeva l’uccello Blaine da un bel po’.

Lo trovò e si posò sulla spalla, sussurrandogli un “ciao” nell’orecchio. Rachel, appena lo vide, si scaraventò ad accarezzarlo e Blaine approvò con un sorriso.

- Mi era mancato Blaine. – disse sorridente Rachel. Appena la ragazza si allontanò, Kurt sussurrò a Blaine un “dove diavolo sei stato?”.

- Poi ti spiego. – sussurrò Blaine, di rimando.

****

Dopo un pomeriggio passato tra canzoni e film strappalacrime a casa di Rachel, Kurt e Blaine stavano finalmente tornando a casa e per quest’ultimo era una cosa difficile, visto che avrebbe dovuto spiegare tutto a Kurt.

Infatti, appena arrivarono nella stanza del ragazzo, Kurt intrecciò le braccia al petto ed era pronto ad ascoltare. Quella era una cosa difficile. Come poteva spiegargli una cosa del genere? Blaine prese un respiro profondo e si decise a parlare.

- Kurt, forse è meglio se ti siedi. – e il ragazzo così fece. Si sedette sul letto, pronto ad ascoltare. Ne aveva bisogno, era rimasto confuso per troppo tempo.

- Kurt, quel ragazzo che hai incontrato oggi non si chiama Jason, ma Blaine. Quel ragazzo ero io. – Kurt si aspettava quella confessione da tutto il giorno, ma appena quella frase uscì dalle labbra di Blaine, si sentì mancare.

- Io vivo nel lato oscuro della Luna e lì posso trasformarmi in uomo, ma non posso sulla Terra. – continuò Blaine. Kurt quando sentì le ultime cinque parole, sentì le lacrime agli occhi. Era confuso e spaventato.

Blaine osservò gli occhi di Kurt incresparsi dalle lacrime e sentì il cuore frantumarsi. Non poteva sopportare di far piangere quell’angelo che aveva davanti agli occhi e si precipitò sul letto, per abbracciarlo. Sentì l’odore di vaniglia inondare le sue narici e gli sembrò di essere a casa.

- Blaine, io-io non capisco. Perché non puoi? - disse tra le lacrime Kurt, senza staccarsi da Blaine. Non sapeva il perché, ma quelle braccia muscolose che lo avvolgevano lo facevano sentire al sicuro. Protetto.

- Non posso dirtelo, Kurt. Non posso. – rispose Blaine, anche lui piangendo. Non sopportava l’idea di stare lontano da Kurt e vedere quegli occhi azzurri tra le lacrime, non aiutava. Lui non voleva farlo piangere.

- Blaine, io non voglio allontanarmi da te. Con te sto bene. – Blaine, quando ascoltò quelle parole, sentì il suo cuore ricomporsi e battere più forte del normale. Era convinto che se non si fosse trasformato in uomo, il suo piccolo cuore da uccellino sarebbe scoppiato.

- Non mi allontanerò da te, se il destino non vuole. – e Blaine non era mai stato così convinto di quelle parole. Gli era stato detto di avere un destino particolare e lui desiderava quel destino. Lui desiderava Kurt.

****

Kurt si sentiva strano. Aveva provato una miriade di sentimenti, di cui non conosceva nemmeno l’esistenza. Aveva assistito alla trasformazione di un uccello a un ragazzo. Un ragazzo che lo aveva difeso, protetto, abbracciato e che aveva pianto con lui.

Quella sera, non era riuscito a mangiare, né a fare i suoi riti d’idratazione. Non era riuscito a fare nulla, neanche a dormire. E ora, che Blaine era andato via, si sentiva vuoto. Non sapeva cosa fare, cosa dire. Come spiegare tutto ciò che stava succedendo.

Capì che quella giornata era passata troppo in fretta. Era stata una giornata veloce, ma con molte cose inspiegate. Kurt aveva bisogno di spiegazioni. Aveva bisogno di chiarire con qualsiasi sentimento stesse provando. Aveva bisogno d’indicazioni.  Aveva bisogno di Blaine.

****

Blaine si sentiva diverso. Stava provando qualcosa di nuovo, ma che lo faceva sentire benissimo. Stava provando dei sentimenti veri e ciò era strano. Non aveva una spiegazione di quello che stava succedendo, sapeva solo che aveva bisogno di stare con Kurt, di parlargli, di renderlo felice. Aveva bisogno di Kurt.

Non era mai capitato a nessun uccello che s’innamorasse di un suo protetto, ma a lui era successo e non sapeva come affrontare la cosa. Era una cosa difficile e bellissima allo stesso tempo. Era innamorato. Agli uccelli non capitava mai, ma lui era diverso. Lui era…

- Umano. – Blaine sentì la voce del re alle sue spalle e si voltò sobbalzando. Senza accorgersene, era stato catapultato alla corte del re. – Tu sei umano, Blaine. Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato. Blaine, devo parlarti.

 

Spazio dell’autrice

Salve a tutti. Scusate se sarò breve, ma non sono dell’umore giusto. Dopo tutte le foto e gli spoiler che ho visto, sto piangendo come una fontana e non so quanto la smetterò.

Siete stati fortunati, perché questo capitolo lo avevo scritto ieri pomeriggio. Non so quando arriverà il prossimo, visto che non credo che l’umore giusto arriverà presto. Mi dispiace, ma spero mi capiate.

Vi lascio il mio account Facebook, nel caso volete sfogarvi con qualcuno, anche perché io ho bisogno di un bel sfogo, ora: http://www.facebook.com/francesca.volpe2.

Baci

Kekka Fox :)

   
 
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