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Autore: jawaad_babi    13/08/2012    0 recensioni
Inserire accenno alla trama della storia (breve riassunto o anticipazione) e/o citazione dal testo. No linguaggio SMS, No tutto maiuscolo, No Spoiler! NON C'E' BISOGNO DELL'HTML PER ANDARE A CAPO IN QUESTA INTRODUZIONE.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Dicono che mi servirà Se non uccide fortifica "

Il sole è già tramontato, l'aria fitta di questo autunno mi congela.
La mia piccola gattina milù mi vieni incontri e si strofina le orecchie marroni sulla mia gamba, la canzone sull' ipod finisce.
Lo prendo e la rimetto, mi piace troppo quella canzone. Quelle parole fanno braccia nella mia testa e non smettono di parlare e di sussorare ricordi ed emozioni.
Mi sto veramente congelando al freddo, forse è meglio tornare dentro in casa.
Lascio il balcone della mia stanza ed entro in camera, subito sento un caldo che mi fa sentire bene, e mi butto nel letto a strapiombo.
Era cosi comodo, mi presa subito un'attacco di sonno, appoggai la testa al cuscino e chiusi delicatamente gli occhi.
Appena gli chiusi senti il rumore della sveglia, riaprii gli occhi e con un sospiro la spensi.

7:00 .
è già ottobre, manca ancora un anno , non ho per niente voglia di studiare o fari i compiti, se potessi rimarrei sul mio letto a coccolare milù tutto il giorno.
Mi vesto e scendo le scale, vado in cucina. Sento un profumo di bruciato , guardo il forno e vedo che mamma ha bruciato delle brioche. Sempre la solita.
Accedo il gas e metto in una piccola pentolina il latte, metto la pentolina sul gas e mi siedo a tavola. Aspetto che si scaldi. Mi giro i pollici e guardo la cucina gialla, con questi quadri con disegnati campi.
Non so perchè mamma la volesse dipingire di giallo, è vero che era il suo colore preferito, o forse perchè alla mattina è un colore che ti sveglia , non lo so.
So soltanto che tutto il giorno continuava a dire :” dobbiamo assolutamente colorarla” E urlava cosi dicendo per tutta la casa.
Senti uno sgorgoglio venire dalla pentola. Presi una tazza e ci versai il latte, appoggai la tazza sopra il tavolo e presi il cacao dal grosso frigo di alluminio.
Lo presi e lo poggai sopra il latte e lo rimisi in frigo.
Appena finito di bere il latte vidi la porta della cucina tingersi di una sottoveste blu chiara e di un viso , a quanto pare, molto stanco.

«Oddio ma cos'è sta puzza di bruciato?»
Mi disse mamma guardandomi impaurita.
« Hai ribruciato le brioche, non puoi solamente comprarle ?»
« No. Ho deciso che devo imparare a farle ed imparerò.»
Lei con le sue stupide idee da quarantenne.

« mamma mi porti a scuola ?»
« No mi dispiace devo andare a lavoro presto, devo sbrigare delle faccende, prendi l'autobus»
« vabbe, allora a l'una mi vieni a prendere ?»
«si si »
Disse aprendo il forno.
« allora io vado ciao ma'»
E la salutai sventolando una mano, con la regina d'inghilterra.

Chiusi la porta d'ingresso e mi recai verso la fermata dell'autobus, dopo pochi minuti vidi subito quel faccino dagli occhi castani e con quei capelli alla cavolo arrivvarmi incontro.

« Ohi »
Mi disse baciandomi la guancia.
Lui è Ludovico. Un ragazzo che ha la mia età che ho conosciuto a scuola, abita a qualche casa distante da me, si è trasferito da Torino prima dell'inizio della scuola.
Ha un carattere tutto suo, un carattere scontroso ma dolce.
« come va ?»
« bene dai»
E mi regalo un di quei sorrisi che ti sfraccelano il cuore sciogliendotelo.
Sorrisi anch'io, non riuscivo a non sorridere.
Arrivò l'autobus e ci sedemmo.
Presi l'ipod dalla tasca del giuobboto e schiaccai subito “PLAY”.

“ Circles, we going in circles This is all it makes us We know every takes us we’ve been before “

Queste parole mi entrarono in testa, le canticchiai pensando al loro significato e subito dopo riiniziai a cantare la mia strofa preferita :

“Yeah, yeah, that’s what crazy is When it’s broken, you say there’s nothing to fix And you pray, pray, pray that everything will be okay Why you’re making all the same mistakes “

La traduzione di queste ultime quattro frasi è questa:

“ La cosa folle è che quando qualcosa è rotto, diciamo che non c'è nulla da riparare E preghiamo affinché tutto vada bene Bhe, stiamo facendo tutti gli stessi errori. “

E le canto una per una come se mi stassero descrivendo alla perfezzione e le sento del tutto mie.
Non le canto ad alta voce per non fare la figura della povera idiota, ma appena finito di dire quelle parole sorrido, perchè sono riuscita ad esprimere quello che volevo.

« Ma di chi è sta canzone che stai canticchiando?»
Mi dice ludovico. Lo guardo e penso : che figura di merda mi hanno sentito tutti.
« em si chiamano One direction, sono veramente bravi, sono arrivati terzi a x-factor un anno fa» E vorrei dirli che la loro musica mi fa sentire amata, che le loro parole mi fanno compagnia in questa solitudine, che amo il modo in cui riescono a trasmettere le emozione, che per 3 minuti mi sento fottutamente bene.
Andiamo a scuola e quelle ore sembrano eterne, tranne quella di inglese che ci fa vedere un film, molto bello, quell'ora passa velocissima.
Se ci fosse un modo , o anche un telecomando per STOPPARE il tempo in quel momento o per ACCELERARE o soltanto per RIFARE TUTTO DA CAPO lo comprerei. Ma forse certe volte dobbiamo solo vivere il momento.

È l'una, la scuola è finalmente finita, mi aspetta un pomeriggio molto duro che si tratta di : compiti, subire mia mamma, ancora compiti e pulire la camera. Quindi quando entro in macchina di mamma faccio un sospiro.
« che c'è amore, oggi non è andato bene a scuola ? Hai preso un brutto voto o ti hanno detto qualcosa ?»
« mamma fammi respirare !»
Esclamo. I suoi occhi si spostano sulla strada ed inizia a guidare.
« ok però , Rebecca potresti parlare anche in modo più gentile a tua madre eh»
« si bla bla bla»
Dico gesticolando.
Per tutto il viaggio non parliamo, io con i One direction che mi cullano nella loro musica e lei con la radio accesa a sentire di come sta andando la crisi.

Un'altra cosa positiva che i one direction mi aiutano è ignorare i problemi, non dico cancellarli ma metterli in STAND BYE, solo qualche minuto.
Torno a casa e mi fiondo sul mio letto, urlo a mamma che non ho fame e mi rialzo dal letto e prendo il portatile.
Lo accendo.
Entro su facebook e mi ritrovo subito 2 messaggi.
Primo messaggio :” bec devi venire a casa mia , devo farti conoscere una persona, è importante ti prego. Vieni. Rachele xx”
Secondo messaggio: “ devo chiamarti dimmi quando sei libera , tua cugina x “

Vabbe oggi andrò a casa di Rachele, chi vuole farmi conoscere ? Cosa vuole ?
Basta sono stanca di pensare adesso voglio solo fiondarmi in quella musica che mi culla.

  
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