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Autore: _Breakable    13/08/2012    3 recensioni
Presente il film "A Cinderella Story"? Cosa succederebbe se i protagonisti sarebbero i nostri amati Kurt e Blaine?
Il mio primo tentativo nello scrivere una fanfiction.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Kurt


Quando salutai Madison con un gesto della mano lei mi seguii subito in ufficio.

Lei si appropriò della mia sedia in pelle e stese le gambe sul tavolino, cosa che odiavo da impazzire.
Ero già arrabbiato e Madison ora, proprio non ci voleva.

“Allora Kurt, ci sono cose di cui dobbiamo parlare” cominciò lei limandosi le unghie.

“Ormai la NYADA è un sogno lontano e stupido, quindi ecco cosa farai. Rimarrai qui a lavorare in officina e ovviamente mi aiuterai in casa.”

Cosa che facevo anche adesso. Poi “mi aiuterai”, lei non faceva niente, pulivo, stiravo e facevo tutto il resto solo e soltanto io.

“Questo era il nostro patto ed ora...oggi pure sarai un bel po’ indaffarato.”
Perché, ieri non lo ero stato? L’altro ieri? E tutti gli altri giorni indietro? Beh si, mi ero proprio dato alla toltale pacchia, eh?

“Devi prima di tutto tornare a casa perché serve la tua mano lì. Sugar ha rotto una finestra e devi assolutamente pulire e comprarne una nuova.”

Cosa?

“Ah si, c’è la piscina da pulire perché per sbaglio mi è caduto il mio cocktail dentro  l’altro giorno e non dimenticare le camere di Sugar e Santana anche quelle da-“

“BASTA.” Urlai.

Non ce la facevo più, non era quello il mio lavoro e non era quello il mio futuro.
Da schiavo, no.

In quel momento entrò anche Mercedes chiedendo cosa stesse succedendo.
Io alzai gli occhi al cielo e Madison mi guardava ancora a bocca aperta.
Fu in quel momento che si alzò e si diresse verso di me costringendomi con le spalle al muro.

“Stammi bene a sentire, signorino. Quando è morto tuo padre sono stata gentile a prenderti tra le mie grazie e a crescerti come si deve, quindi smettila di fare il bambino capriccioso e fai quello che ti dico.”

Spalle al muro?
Nessuno metteva al muro gli Hummel e sicuramente non ci sarebbe riuscita Madison.

“No.” Quasi le ringhiai contro.
 
“Ho finito con te e con le tue figlie. Non voglio avere a che fare con te, mai più. Quindi lascio la tua casa e quella cosa che tu chiami famiglia.”

“Se te ne vai perdi anche il lavoro, e dove andresti a vivere?” rise lei.

“Verrà da me."

Mercedes. Mi ero leggermente scordato che fosse lì e la guardai sorridendo.

Lei mi prese per un braccio e mi fece allontanare da Madison.

“Non puoi andartene così” continuò lei.

“Oh invece si che posso. Per anni non ho fatto altro che seguire i tuoi ordini e ora mi hai stancato. Ho 18 anni e non dipendo più da te, anzi non dipendo da nessuno. Quindi hai finito di darmi ordini.” Le risposi deciso.

Sentendo tutti quei toni alti, dietro di noi si fecero avanti il padre di Mercedes e altri datori che mi erano sempre stati accanto.
Feci per andarmene e Mercedes mi seguii.

“Ehi, guarda che se te ne vai, sei licenziata anche te. Cosa credi di fare dopo?  Vivere da barbona? Aspetta no, quello già lo stai facendo.”

Non potevo crederci che Madison si fosse rivolta in quel modo a Mercedes.

Mi girai pronto a gridargli contro ma una voce molto più potente della mia si fece avanti.

“Come osi rivolgerti così a mia figlia? Tutti questi anni, ti ho sopportato anzi, ti abbiamo sopportato solo per la povera anima di Burt Hummel che ha aperto questo posto non per dare i soldi a te per rigonfiarti quella poca pelle morta che hai, ma per fare quello che gli piaceva. “

“Macchine e stare con gente ignorante?” le rispose Madison.

“No. Per Burt non era solo “aggiustare un catorcio” era una passione. Cosa che tu non hai mai capito e visto,  siccome eri troppo impegnata a tirarti la pelle aspirandoti quel poco cervello che hai. Lo ha fatto anche per aiutare le persone. Qui lo adoravano tutti perché era un buon uomo e tu, con i tuoi ordini in questi anni, non hai fatto altro che mettere l’officina in cattiva luce.” Rispose il padre di Mercedes

Mi fece sorridere perché lui si che aveva capito del tutto mio padre.

Era in momenti come quelli che mi sentivo orgoglioso di lui e di essere suo figlio. 

“Quindi, sai cosa? Me ne vado anche io. Non ci resto in questo posto per farmi comandare da te.” Concluse poi.

A poco a poco vidi altri impiegati prendere le loro cose ed andarsene e alla fine lo feci anche io.
Riservai un ultimo sguardo di sfida a Madison per poi seguire Mercedes ringraziando il padre per tutto quello che aveva fatto.
Non si meritava di perdere il lavoro al posto mio, ma qualcosa avrei sicuramente escogitato…




**



Dopo essere passato da casa e aver preso tutto il possibile, mi sistemai a casa di Mercedes.

“Tuo padre…è stato fantastico. Ci teneva molto a mio padre e poi…” mi lasciai scappare una risata “…per poco non prendeva a pugni Madison.”

Mercedes scoppiò a ridere.  “Oh credimi, forse se non era una donna l’avrebbe fatto.”

“Io…sei sicura che posso rimanere qui?” chiesi tornando serio.

“Kurt non lo devi più chiedere. Per me puoi restare anche tutta la vita, sai mio padre ti vorrebbe qui anche lui. Dopo tutto quello che avete fatto per noi in questi anni…Questa è anche casa tua, ora.”

“Mi ci sento davvero, a casa.” L’abbracciai e gli sussurrai in un orecchio.

Ci sdraiammo sul letto e parlammo per quelle che mi sembrarono ore. Era da tanto che non parlavo così a lungo con Mercedes e mi mancava davvero.
Alla fine, dopo che ci vedevamo in officina, non parlavamo mai molto.

Dopo un pò mi chiese quello che voleva chiedermi da una vita.

“Senti Kurt, come va con quel ragazzo. Sai, Blaine Anderson quello di cui mi parlavi sempre.”

Oh giusto, lei non sapeva niente cosa fosse successo a scuola.
Mi misi subito seduto e abbassai lo sguardo.
Lei mi toccò una spalla e io cominciai a raccontare.

Gli dissi dello spettacolino che avevano messo su Santana e Sugar con il resto delle cheerleader e lei non tralasciò dei commenti pieni di odio verso di loro.
Alla fine dovevo anche dirgli di Sam… Dopo tutto quello che aveva fatto per me, non potevo continuargli a mentire su questa storia.

“Senti Mercedes, anche per Sam, io-“

“L’ho pagato per farti fare delle lezioni private? E’ questo che vuoi dirmi?” mi interruppe.

Io la guardai a bocca aperta. Come lo aveva scoperto? Ora si sarebbe arrabbiata e mi avrebbe cacciato di casa?
Non gli rivolsi queste domande perché non me ne diede neanche il tempo visto che mi stava già rispondendo.

“Kurt, lo sapevo perché, beh, Sam non  è proprio il tipo di ragazzo che sa mantenere segreti simili. Non te lo avevo mai detto perché avevo notato quanto ti sforzassi a farlo rimanere segreto. Ti sono grata per questo e davvero non devi preoccuparti che io ti urli contro o che ti cacci di casa.” Concluse ridendo.

“Non so perché non te l’ho detto subito, sono stato uno stupido…” dissi.

“Lasciamo perdere questo discorso ora. Cosa hai intenzione di fare per Blaine?”

Ci pensai un attimo.

Lui per una settimana non si era fatto avanti. Evidentemente era rimasto davvero deluso.
Però volevo parlargli lo stesso, dirgli che alla fine ci avrebbe rimesso lui...
Guardai Mercedes.


“Domani pomeriggio voglio andare alla partita. Penso che gli parlerò lì e poi…voglio sapere da lui della NYADA.” 


















Note.
Lo so, non aggiorno da tipo due settimane, ma non è stata colpa mia! 
Prima una settimana al mare, poi sono stata indaffarata con la Kurtbastian Week e dopo di che sono stata 3 giorni in vacanza con mio padre. Insomma, non ho avuto il tempo ne di aggiornare ne di scrivere!
Poi lo scorso capitolo non ha ottenuto molte recensioni e mi sono un pò buttata giù, lo ammetto.
Per adesso sono decisa a finire questa ff e, se sarà possibile, cominciarne una nuova per non so quando...
Parliamo del capitolo...
Kurt si ribella, è stufo ed ha anche ragione. Non ho messo la parte di Blaine perchè volevo dedicare un capitolo solo a Kurt.
Il prossimo è ancora da scrivere ma penso che in settimana o la prossima riesco ad aggiornare.
Fatemi sapere cosa ne pensate e alla prossima!


P.S: Mi ero ripromessa di non leggere spoiler e guardare foto, ma quando si parla di Klaine sono un pò debole e ho ceduto. Non ho parole, spero solo che i RIB rimettano la testa a posto. 
I will go down with this ship...
  
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