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Autore: Vale Yolo    13/08/2012    1 recensioni
Mi chiamo Alexandra ma per gli amici sono Alex.
Sono un ragazza di quasi 17 anni e vivo nella bellissima Londra ma ho origini italiane. Sono alta e snella e i miei occhi sono di color azzurro chiaro (o come li definisce mia madre azzurro topazio). Vivo con i miei genitori e mio fratello maggiore Mark, il virtuoso della famiglia ma anche io so suonare diversi strumenti tra cui il piano e la chitarra ma il mio preferito è il violino.
La mia vita non è mai stata emozionante, fino a quando non andai a passare le vacanze da mia zia, la sorella di mia madre, a Doncaster. Lì incontrai Louis, un ragazzo poco più grande di me e me ne innamorai.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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«Sveglia dormigliona!» Urla zia aprendo le tende, la luce inonda la stanza e mi sveglia del tutto. «Ti avevo promesso che saremmo andate a fare una passeggiata oggi, non ricordi? Purtroppo dopo pranzo devo tornare a lavoro quindi alzati: stamattina ti porto a vedere la città!» 
Mi alzo e mi vesto in fretta, fuori è una bellissima giornata. Ci incamminiamo verso il centro della città e passeggiamo chiacchierando della scuola e dei ragazzi. Mia zia è la mia migliore amica, lei è molto più piccola di mia madre e più che una zia io la considero come una sorella maggiore. Dopo neanche mezz'ora squilla il suo telefono. «Pronto?..... Ma oggi avevo mezza giornata libera...... Prova a chiamare Rosalie.... Come è in malattia?... Okey, okey, ora arrivo....» Si gira verso di me, certa che avevo sentito ciò che aveva detto. «Mi dispiace tesoro ma devo andare, c'è un problema al lavoro e hanno bisogno di me.» 
«Non ti preoccupare zia, torno a casa così finisco di leggere il libro.» La mia voce è piena di tristezza. «Alex sei abbastanza grande per passeggiare anche da sola, perchè non cerchi un vestito carino così magari questo fine settimana usciamo. Prova da "Inn", è qui vicino. Ci vediamo stasera, torno prima di cena.» Mi fa l'occhiolino e mi da un bacio sulla guancia.
«Va bene. Ciao zia.» La saluto mentre la vedo camminare verso casa. Dopo un'ora circa continuo a vagare per la città senza trovare ciò che cerco, poi mi ricordo di avere una mappa nella borsa, la apro e cerco di capire dove sono. Tengo gli occhi sulla mappa, mi appoggio a un muro e mi scosto i capelli dalla faccia: non ho mai avuto un buon senso dell'orientamento. Continuo a cercare disperatamente sulla mappa ma ad un tratto un ragazzo si avvicina. 
«Hai bisogno di aiuto?» La sua voce è melodiosa, alzo gli occhi e rimango senza parole: i suoi occhi sono di un colore che scalda il cuore e il suo sorriso mi fa girare la testa. 
«Mi sono persa.» Dico quasi senza voce, ancora incantata dal suo sorriso. 
«Lo avevo intuito. Dove devi andare?» Mi chiede sogghignando. 
«Volevo fare una passeggiata per la città ma non ho la minima idea di dove sono, stavo cercando un negozio che si chiama Inn, sai dirmi dove lo trovo?» 
«Si lo so, vieni ti ci accompagno.» Mi tira il braccio per farmi camminare. «Comunque il mio nome è Louis, tu come ti chiami?» Mi chiede con un sorriso che non mi aiuta ad essere lucida.
«Mi chiamo Alexandra, ma preferisco Alex.» Dico balbettando. 
«Alex.» Ripete. «Mi piace come nome.» 
«Grazie» Rispondo arrossendo fino alla punta dei capelli. Continuiamo a camminare in silenzio e arriviamo davanti al negozio. «Siamo arrivati.» Annuncia in modo teatrale. 
«Grazie mille, non so come avrei fatto senza di te. Permetti che ti ripaghi offrendoti qualcosa al bar.» Dico indicando il bar accanto al negozio.
«Volentieri.» Ci sediamo al primo tavolo che vediamo e il cameriere viene subito a chiederci le ordinazioni: prendiamo due succhi di frutta. Tiro fuori il telefono dalla tasca posteriore e lo appoggio sul tavolo. «Abbiamo lo stesso telefono.» Dice mettendo il suo accanto al mio. Ha ragione, sono identici. Continuiamo a chiacchierare per un po' poi ci alziamo e riprendiamo i cellulari e ci dirigiamo verso il negozio. Controllo l'orologio, è quasi l'ora di pranzo. «Che strada devo prendere per tornare a casa?» Chiedo e gli dico la via. 
«Se vuoi ti posso accompagnare, abito li vicino ma non volevi andare a vedere quel negozio?» 
«Devo tornare a casa, stamattina non ho fatto uscire il cane e non vorrei che combinasse qualche guaio.» 
«Ti sei trasferita da poco?» Mi chiede guardandomi negli occhi.
«Non vivo qui, sono venuta a passare l'estate con mi zia. Sono arrivata ieri pomeriggio e non ero mai stata qui, di solito è mia zia che ci viene a trovare ma quest'anno sono venuta io.» Arriviamo sotto casa dopo poco e ci salutiamo. «Grazie.» Gli sorrido. 
«Figurati, è stato un piacere e se ti ridovessi perdere verrò ad aiutarti, dopotutto sono o no supermen.» Dice indicandosi la maglietta con la S di supermen. Non riesco a non ridere di ciò che ha detto e anche lui scoppia a ridere. Ci risalutiamo e entro in casa e mi viene subito incontro il mio cucciolo: è un regalo di zia che potrò portare a casa. Io e Mark abbiamo sempre desiderato un cane e ora ne abbiamo uno, andrà su di giri quando lo vedrà. Mangio qualcosa, mi faccio una doccia e poi mi metto a leggere il mio libro. Sono talmente tanto presa dalla lettura che smetto di leggere solo quando arriva zia. Controllo l'orario sul telefono e mi accorgo che non è il mio, sullo sfondo c'è una foto di Louis. Digito il numero del mio cellulare, dopo qualche squillo risponde.
  
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