Tutti
e cinque i sensi venivano meno in quell’ambiente.
La
puzza di medicinale e di lunga degenza riempiva l’aria.
Il
suono cupo del silenzio misto a scricchiolii, mormorii e ticchettii vari
penetrava nella testa come assordante rumore.
Gli
occhi accecati da stucco bianco e sfumature azzurre.
Il
tocco leggero delle dita sul bancone delle accettazioni era freddo e pungente.
Il
sapore amaro del disgusto gli riempiva la bocca.
Questo
posto lo disgustava oltre ogni misura. Draco Malfoy iniziava spazientirsi.
Erano
ormai quindici lunghi minuti che aspettava di avere notizie. Un’infermiera gli
aveva dato ben poca attenzione e gli aveva chiesto poco garbatamente di
aspettarla.
Tamburellava
con le dita su quel bancone con crescente nervosismo, e poi, finalmente, giunse:
la donna arrivò con passo tranquillo fino al biondo.
-
Mi segua. – disse solamente iniziando a camminare.
Draco
sospirò leggermente per ritrovare la calma, infine, la seguì.
Ebbe
qualche esitazione ad entrare dove la donna lo aveva scortato, ma, con un
respiro profondo, varcò la soglia.
Vedendo
l’interno a Draco quasi si fermò il cuore e la mascella cadde rovinosamente
verso il basso.
-
Che diavolo gli è successo? – chiese con crescente agitazione alla via
dell’infermiera presente.
-
Non sono autorizzata a riferire le condizioni del paziente – disse severa –
Faccia in fretta, l’orario delle visite sta per finire. –
Con
quelle parole, la donna uscì e Draco tornò a posare il suo sguardo sulla
persona che abitava in quella stanza.
Harry
Potter era seduto sul pavimento in un angolo della stanza. Guardava il vuoto e
dondolava su e giù come un povero pazzo.
Del
resto era questa la voce che girava: Harry Potter, a seguito della guerra e
della caduta del signore oscuro, era impazzito!
Draco
avanzò teso nella stanza. – Potter…- lo chiamò piano, ma questi non sembrò
ascoltarlo.
Quando
si avvicinò abbastanza da vederlo meglio inorridì alla vista. I vestiti erano
sudici e quasi a brandelli, i suoi occhi prima pieni d’energia e passione ora
erano vuoti e senza vita.
-
Potter…- sussurrò quasi più a se stesso.
-
E’ inutile – una voce dolce si ampliò nella stanza, Draco si voltò di scatto
verso la nuova arrivata.
Era
una ragazza dai capelli neri e corti, vestita da infermiera.
-
Inutile?-
-
Da quando lavoro qui non ha ancora parlato con nessuno. Non parla più, non
reagisce, non fa nulla tutto il giorno se non fissare il vuoto. –
Draco
ascoltò ogni sillaba di quelle parole – Guarirà? – chiese con voce flebile. La
donna scosse il capo.
-
Non sono a conoscenza delle cause di questo suo stato, ma non migliora, né
sembra intenzionato a farlo. –
Draco
sembrava fulminarla con gli occhi, la donna alzò le spalle in segno di
noncuranza.
-
Penso che il signor Potter non abbia più voglia di vivere. – ammise – E,
d’altronde, in questo stato non può definirsi vita! -
-
Ha competenze in materia per poterlo affermare?! – ruggì improvvisamente Draco.
-
No – rispose – Ma ne ho visti molti di questi casi.-
Draco
fece perno su se stesso per non insultarla oltre. Si voltò verso di Harry
ancora.
-
Potter. – lo chiamò con voce decisa. Ma questi non lo udì.
-
Potter! – ancora nulla.
Draco
allungò una mano per sfiorarlo, ma immediatamente il ragazzo spalancò gli
occhi, si sottrasse velocemente rannicchiandosi di più in un angolo e iniziò ad
urlare forsennatamente.
La
donna subito intervenne, sorpassando un basito Malfoy e cercando di
tranquillizzare il ragazzo che continuava a guaire.
-
Harry, Harry calmati… -
A
quella voce, Harry si acquietò.
-
Va tutto bene, va tutto bene… - continuò la donna tenendolo fermo.
Finalmente
Harry smise di guaire e si calmò, tornando al vuoto della sua mente.
-
Non deve toccarlo!- lo ammonì la donna aspramente, Draco deglutì a vuoto.
-
Mio Dio…- sussurrò.
Non
aveva mai visto nessuno in quelle condizioni. Quella vista gli spezzava il
cuore in un certo senso.
Lo
osservò qualche istante, poi guardò la stanza.
Sarebbe
stata questa la vita di Harry per sempre? Questo aspettava a chi aveva salvato
il mondo intero, e si, anche lui, dal signore oscuro?
Non
poteva permetterlo! Assolutamente!
Soprattutto
perchè, guardando gli occhi di Harry così vuoti e spenti, aveva provato
un’emozione indecifrabile d’amarezza e dolore.
Gli
occhi del moretto, la loro vita… non poteva accettare di vederlo in tali
condizioni!
Ma
cosa poteva fare per lui obbiettivamente?! Sarebbe rimasto così…fino alla
morte?
-
Voglio parlare con il medico che lo ha in cura. – asserì d’un tratto.
La
donna lo fissò qualche istante seria, poi si alzò. – Aspetti qui. –
Quando
fu sparita all’orizzonte, il biondo tornò a guardare Harry.
-
Ti salverò… - gli sussurrò piano – Harry, ti salverò. -
Come
ad un richiamo lontano, il moretto sembrò dargli vaga attenzione, spostò il suo
sguardo vuoto sul viso di Draco Malfoy. Non sembrava riconoscerlo o vederlo, ma
aveva concepito la sua esistenza. Draco ne era sicuro! Harry per qualche
istante aveva avuto contatto con la realtà.
Quindi,
forse…
I
suoi pensieri furono interrotti da una voce maschile e autoritaria. Si voltò e
un uomo sulla cinquantina gli sorrise – Buona sera, posso aiutarla? –
-
Si. Voglio sapere come lo state curando e se c’è possibilità di guarigione,
anche remota. –
L’uomo
sembrò valutare la richiesta – Mi scusi, ma non posso rivelarle queste
informazioni –
Draco
lo fulminò con lo sguardo, poi prese la sua valigetta, si avvicino al letto e
la posò sopra aprendola. Prese alcuni fogli e li tese al medico – In queste
carte leggerà che, da oggi, sono il tutore legale del Signor Potter. Per prima
cosa mi dirà come lo state curando, e, secondariamente, mi agevolerete al trasporto.
–
Il
medico afferrò con velocità le carte e le studiò attentamente. – Trasporto? –
chiese.
-
Si. – prese un altro foglio – Questo è la richiesta di permesso per poterlo
portare in un’abitazione privata. Sarà curato a domicilio con la presenza
costante di personale medico privato. -
L’uomo
rimuginò sulla situazione – Signor Malfoy, le carte sembrano tutte in regola,
ma non penso si possa fare.-
-
E perchè mai? -
-
Il paziente è difficile da trattare, l’unica di cui si fidi è Lory,
l’infermiera che è venuta a chiamarmi. Nessun’altra riesce a farlo calmare. –
-
Vuol dire che l’assumerò –
L’uomo
fece una smorfia scettica – Oltre a questo devo accertarmi che abbia le dovute
cure. E poi devo studiare bene i documenti. Le faremo sapere. –
-
Va bene – concesse Draco – Farò tutto ciò che è in mio potere per tirarlo fuori
di qui ed ho una copia d’ogni documento quindi non le venga in mente di fare
strani scherzi.. -
-
Non comprendo questa ostilità nei miei confronti, agisco solo nell’interesse
del paziente. –
Draco
alzò un angolo della bocca come a voler dimostrare il suo scetticismo.
-
Domani tornerò. – annunciò – E faccia in modo di farmelo trovare pronto a
partire. -
-
Se i documenti sono in regola non mancherò. – si limitò l’uomo.
Draco
guardò nuovamente Harry che era tornato al suo solito stato catatonico, poi
andò via.
Note:
Piccola
cap me ne rendo conto…XDD Abbiate pazienza!!>_<