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Autore: NoGiulyprotested    14/08/2012    1 recensioni
OS. Salve a tutti questa è la mia prima OS spero vi piaccia!
Le fece accomodare e una volta che si misero comode nel salone iniziarono a parlare – Allora, dobbiamo parlarle di Emma… - iniziò il discorso Gemma per poi far continuare a Gaia –Sono mesi che non ride, non parla, molto spesso digiuna, si isola e molte altre cose negative!- la madre sembrava davvero preoccupata poi sorprese le ragazze con una frase davvero inaspettata – Allora non era una mia impressione, me ne sono accorta anche io ma lei mi rispondeva sempre dicendomi che sono esagerata o vecchia quindi non mi sono preoccupata più di tanto ma ora che mi dite così dobbiamo trovare una soluzione e al più presto-
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Allora abbiamo deciso che lo diremo alla madre?- Disse Cleo alle sue amiche, Gaia, Gemma e Kate –Si dobbiamo dirgli che Emma non può andare avanti così- … -Infatti, deve essere aiutata assolutamente altrimenti si ritroverà sposata con un maniaco e dovrà badare ai suoi 10 figli, 8 gatti, 5 cani e anche al coccodrillo!- una risata fece calmare un pochino le ragazze ma tornarono serie quando gli tornò in mente Emma, una loro cara amica. Emma era una ragazza di 16 anni molto semplice; andava a scuola e prende voti normali, aveva delle amiche, litigava con i genitori e aveva dei sogni nel cassetto. Tra tutti quei sogni c’era un sogno in particolare che voleva realizzare quello di incontrare i suoi idoli, i One Direction. Voleva incontrarli a tutti i costi. Voleva parlarci, avere delle foto con loro, i loro autografi e magari diventare loro amica. Tra quei cinque ragazzi c’è n’era uno in particolare che voleva conoscere ossia Zayn Jawaad Malik. Si lei amava quel moro che sembrava un duro ma che secondo lei in realtà era un tenerone. Non gli importava quanto avrebbe dovuto aspettare o chi avrebbe dovuto pagare ma lei doveva incontrarlo e parlarci. Doveva abbracciarlo e dirgli che tutto sarebbe finito perché non era un bel periodo per quel ragazzo. Iniziavano a girare varie voci sul fidanzamento tra lui e Perrie Edwards. Si diceva che non si erano mai fidanzati ma che era solo una finta per far diventare le Little Mix famose. Secondo Emma era dovuto a questo il digiuno del ragazzo, sicuramente si sentiva legato, non poteva uscire con altre ragazze, non poteva baciare nessuno, abbracciare una ragazza o anche solo prenderla per mano. No,non poteva perché doveva fingersi fidanzato. Questo fatto faceva stare male a lui, a Emma e a tutte le Directioner del mondo. Tutte le Directioner volevano disperatamente rivedere il sorriso sulle labbra di Zayn.  Peccato che quello di Zayn non era l’unico sorriso ad essere scomparso, anche quello di Emma non c’era più. Erano ormai mesi che quella ragazza piangeva a causa del suo sogno irraggiungibile, credeva che non li avrebbe mai visti e che il suoi sogni si sarebbero volatilizzati nel nulla quindi piangeva, piangeva e piangeva. Le sue amiche stavano parlando proprio di questo, volevano dirlo alla madre che sicuramente avrebbe trovato una soluzione. Arrivarono davanti casa di Emma e bussarono, aspettarono qualche minuto poi una signora dai capelli lunghi e neri gli aprì la porta –Oh salve ragazze! Mi dispiace dirvelo ma Emma non c’è… è uscita un po’ di tempo fa, ha detto che sarebbe andata al parco … - disse la madre della ragazza che orma non rideva più –Lo sappiamo signora è per questo che siamo venute- la donna capì che qualcosa non andava dal tono di voce di Kate. Le fece accomodare e una volta che si misero comode nel salone iniziarono a parlare – Allora, dobbiamo parlarle di Emma… - iniziò il discorso Gemma per poi far continuare a Gaia –Sono mesi che non ride, non parla, molto spesso digiuna, si isola e molte altre cose negative!- la madre sembrava davvero preoccupata poi sorprese le ragazze con una frase davvero inaspettata – Allora non era una mia impressione, me ne sono accorta anche io ma lei mi rispondeva sempre dicendomi che sono esagerata o vecchia quindi non mi sono preoccupata più di tanto ma ora che mi dite  così dobbiamo trovare una soluzione e al più presto- così iniziarono a cercare un modo per far tornare nel mondo reale quella ragazza. Erano passate ormai ore quando finalmente decisero di portarla dallo psicologo. Si quella era l’unica soluzione, non c’era altra scelta! Prima che le amiche di Emma  se ne andassero Nadia, questo era il nome della donna, chiamò lo psicologo e prese un appuntamento per il giorno dopo poi escogitarono un modo per far andare Emma a quella seduta.

Erano le 15:00 e Nadia stava discutendo con Emma per farla uscire di casa. Dopo una mezzora di urla riuscì a convincerla, così la ragazza chiamò la sua amica Cleo e dopo neanche venti minuti stavano andando in giro per le strade di Roma. Quella che stavano facendo era una strada conosciuta poco da Emma ma non gli importava. Dopo vari metri Cleo si fermò e iniziò a fissarla –Cosa hai fatto?- le chiese preoccupata –Dobbiamo entrare- gli rispose Cleo indicando il portone di quel palazzo. Emma iniziò a leggere la targa che era attaccata su quel portone e quando lesse “Studio psicologico del Dottor Rossi”  guardò di scatto l’amica – E questo che significa?- … -Significa che hai bisogno d’aiuto!- … -Io non ho bisogno di nessuno, la seduta falla tu!- … -Non sono io che ho bisogno dello psicologo, Emma- … -Perché vorresti dire che sono matta?!- non gli diede il tempo di rispondere perché si girò e iniziò a camminare verso casa ma senti dei passi veloci seguirla –Emma non sto dicendo che sei matta ma che sei depressa  e ti serve una mano- smise di camminare –Per favore fai solo una seduta, magari ti senti meglio…- iniziò a guardare il cemento sotto ai suoi piedi e solo dopo un po’ di minuti di riflessione decise di andare da quello psicologo.

 

Passarono dei mesi e nonostante le varie sedute dallo psicologo Emma non era migliorata affatto. Nadia entrò nello studio di quel Dottore e si accomodò davanti la scrivania –Allora,  dobbiamo parlare di Emma, questi mesi non sono serviti a molto, non è migliorata e non credo che migliorerà, a meno che…- e lasciò la frase in sospeso –A meno che cosa? Dottore la prego me lo dica, farò qualsiasi cosa per la mia bambina!- il dottore si sistemò sulla sedia e lasciò ancora qualche secondo di silenzio poi ricominciò a parlare – A meno che non lo incontri- la madre fece un sospiro, doveva aiutare sua figlia e se quello era l’unico modo … -E’ tutto chiaro dottore, grazie mille- si salutarono con una stretta di mano e la donna uscì da quello studio. La prima cosa che fece fu’ andare all’agenzia di viaggi per prendere tre biglietti per Londra, uno per lei, uno per sua figlia e il terzo per suo marito. Quando tornò a casa con quei biglietti iniziò a fare le valige poi qualche ora dopo erano tutti e tre in volo per Londra. Emma non sorrideva ancora, non voleva crederci, sapeva che non l’avrebbe mai visto, mai incontrato, mai e poi mai. Andarono in Hotel per posare le valige e subito dopo uscirono per andare alla ricerca disperata di quel Zayn.

Passarono altri 3 mesi, Emma fece 17 anni  e di lui nessuna traccia. Ormai se Emma prima aveva qualche speranza adesso anche quella piccola, minuscola speranza era scomparsa. In quel momento aveva appena finito di  fare la spesa per il pranzo e stava tornando a casa. Non guardava avanti ma per terra infatti andò a sbattere contro qualcosa o meglio, qualcuno. Era pronta a prenderlo a parolacce ma quando vide quegli occhi non riuscì più a muoversi –Scusami è colpa mia … - le disse quel ragazzo dalla voce così calda, niente lei non riusciva ancora a muoversi, lui, evidentemente in imbarazzo, le porse la mano – Comunque piacere io sono … - non lo lasciò finire perché urlò – TU SEI ZAYN JAWAAD MALIK! – lui non riuscì a trattenere una risata mentre lei non riuscì a trattenere le lacrime. Vedendola così Zayn non poté fare a meno di abbracciarla – Hei, tranquilla non devi piangere … - gli sussurrò a un orecchio –Tu non immagini da quanto tempo ti sto aspettando, Zayn ti prego restiamo insieme per qualche minuto, anche solo qualche secondo mi basta- un'altra risata da parte di quel ragazzo tanto bello quanto tenero. La prese per mano e iniziò a camminare –Ora io e te ci faremo una passeggiata- … -Se questo è un sogno non voglio svegliarmi, quindi evita di darmi pizzichi o  cose del genere- disse questa frase con il sorriso sulla faccia. Si, finalmente stava sorridendo. Il suo sogno si era avverato, e lei rideva di nuovo. Emma e Zayn parlarono per ore, poi lui la riaccompagnò a casa, -Posso vederti anche domani?-  ecco cosa gli chiese Zayn prima di farla entrare, a Emma non sembrava vero! – Certo. Passa qui quando vuoi!- si salutarono con un bacio sulla guancia poi lui si girò e iniziò a camminare mentre lei entrò dentro.   Il giorno dopo si rividero e fu’ così per altre settimane poi la madre mise fine a quel sogno fantastico –Mi dispiace Emma ma dobbiamo tornare a Roma! Non possiamo continuare a stare qui. Tra tre giorni partiamo.- il tono di Nadia non accettava repliche e l’unica cosa che Emma riuscì a fare fu’ andare da quello che ormai era il suo ragazzo –Così tra tre giorni parti- gli disse Zayn in modo quasi indifferente –Si, tra tre giorni- anche il suo modo era indifferente. Rimasero in silenzio per qualche secondo poi si girano di scatto l’uno verso l’atra e si baciarono. Fu’ un bacio molto passionale. Il bacio più bello che si fossero mai dati. Quelle che sentivano nello stomaco non erano farfalle, non erano elefanti e nemmeno bisonti. No quello era amore. Emma si lasciò scappare una lacrima e Zayn gliela asciugò con il pollice –E se tu rimanessi con me?- finalmente gli fece quella domanda che Emma aspettava da ormai ore – Dobbiamo convincere mamma e papà!-.

 

 

Passarono anni da quel giorni. Con precisione 15 anni. Una bambina dagli occhi marroni e i capelli neri correva verso il suo papà mentre il fratellino dagli occhi sempre marroni e i capelli biondi andava dalla mamma. “ Non mi sembra ancora vero. Adesso sono qui. Con i miei bambini e con mio marito. Amo tutti e tre. Loro amano a me. Finalmente sono felice e le uniche lacrime che ho versato da quel giorno così speciale sono state quando mamma e papà mi hanno detto che potevo rimanere a Londra con Zayn, quando Zayn mi ha chiesto di sposarlo e quando sono diventata mamma, la differenza è che queste sono state lacrime di felicità mentre le altre erano lacrime di depressione. Mamma, papà, amiche, non vi ringrazierò mai abbastanza per quello che mi avete fatto. Mi avete fatto trovare la felicità. Si, la felicità!” Ecco cosa pensava Emma in quel momento. Finalmente aveva trovato la felicità. Si, la felicità!

Salve a tutti! Sono Giulia e questa è la mia prima OS. Spero vi sia piaciuta e se volete potete passare a leggere la mia Fan Fiction sempre su i One Direction … mi farebbe felice qualche recensione … Ciao belle!

   
 
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