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Autore: callmesarah_    14/08/2012    3 recensioni
Jennifer ha 20 anni e s'innamora a prima vista del bel Ian Somerhalder, quest'ultimo però è un playboy della peggior specie, abituato a trattare le donne come oggetti, mentre Jennifer è una ragazza romantica e sognatrice. I ruoli però s'invertiranno e qualcuno ci rimarrà scottato
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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 Ian si era scaraventato sull'uomo con una tale violenza che lo fece cadere dalla sedia, ma quell'uolo reagì e sferrò un pugno a sua volta a Ian che cadde a terra, dovemmo intervenire altrimenti si sarebbero gonfiati di botte...
Il proprietario uscì dal suo ufficio, oddio no, mi avrebbe licenziato anche lui cavolo, Ian era davvero una calamità vivente per me.
«Signorina Burke» sentii urlare cazzo ero io.
«Io non voglio risse nel mio locale, lei è licenziata» disse «Prendi il tuo culo da battona ed esci di qui» vidi Ian scattare nuovamentema lo bloccai aveva ancora il labbro che sanguinava da pugno precedente «Fermati, ti voglio tutto intero» lo ammonii, lui si fermò ed insieme uscimmo da quel locale.
«Lo sapevo che andava a finire così» dissi «Mi hai fatta licenziare di nuovo»
«Si ma quello...» cercò di trovare una scusa.
«Non è successo nulla Ian, te la sei presa per così poco.» lo guardai negli occhi.
«Non lo so che mi è successo, solo che quando ti ha messo le mani addosso non ci ho visto più» mi accarezzò il viso e mi scontò una ciocca di capelli troppo corta per legarla «Scusa davvero» sembrava davvero dispiaciuto, i suoi occhi erano sinceri mentre pronunciavano quelle parole di scusa.
«Su dai non fa niente, tanto è solo la seconda volta che mi fai licenziare» scherzai,ma lui non rise con me, sembrava cupo e realmente dispiaciuto. «Su serio...» gli misi le mani sul petto.
«Non fa niente!» mi avvicinai e lo baciai ancora si sentiva il sapore del sangue del taglio che aveva sul labbro inferiore, lui ricambio stringendomi a sè.
Quando ci staccammo dissi «Forse è meglio che guidi io, tu hai bevuto un po' troppo»
«Ok, ma non sai dove abito!» replicò
«Non importa perchè andremo a casa mia, il tuo labbro si sta gonfiando e poi è meglio che ti passi la sbornia.»
«Ma non sono ubriaco, sono lucidissimo»
«Ok va bene, ma il tuo labbro si sta gonfiando e hai bisogno del ghiacchio e a meno che tu non abiti sopra al locale, casa mia è più vicina» dissi, lui annuì e mi diede le chiavi.
Le afferrai ed entrammo in macchina, guidai fino al dormitorio femminile e parcheggiai, scendemmo dall'auto e andammo verso l'appartamento. Le luci erano spente Alice probabilmente era fuori o dormiva d'altronde erano le due di notte. Accesi la luce e lo condussi in cucina, che era vicino la porta della camera di Alice, era aperta ciò significava che era fuori e che non sarebbe rientrata prima delle quattro.
Feci strada ad Ian e lo feci sedere su uno sgabello. Andai al freezer e presi una busta di piselli era l'unica cosa di congelato che avevamo, poi mi avvicinai a lui, Ian mi guardava armeggiare con il freezer ed era rivolto verso il bancone, feci il giro e perciò lui fu costretto a voltarsi per non perdere il contatto visivo, e gli posai i piselli gelati sul labbro gonfio.
«Togliti la giacca non ti da fastidio?» disse e lui obbedì per questo mi staccai da lui e andai ad appendere la giacca affinchè non si sgualcisse, mentre col coda dell'occhio lo vidi allentarsi la cravatta e a sbottonarsi i primi due bottoni della camicia.
Poi tornai da lui e presi la busta di piselli che aveva ancora sul labbro, gliela tenni ferma, mentre lui mi aveva immobilizzato con le gambe facendomi avvicinare sempe di più.
«Mi dispiace davvero per l'ennesimo lavoro che ti ho fatto perdere» disse
«Sta fermo!» risposi
«E se non lo facessi?» mi sfidò
«Domani ti ritroverai due labbra peggio di quelle di Ivana Trump» scherzai e lui scoppiò a ridere
«Dai fermo...» lo esortai, mentre con le mani mi accarezzava i fianchi, in quel momento un brivido mi percorse la schiena.
«Che c'è? Ti faccio effetto Signorina Jennifer?» disse con un ghigno, io deglutii, mi faceva decisamente effetto, soprattutto ora che stava giocando con il bordo della mia canottiera del Hell's Drink, il cuore mi batteva a millenon avevo mai provato qualcosa per un uomo, per uno uomo come lui.
«Sta zitto» lo ammonii
«Fammi stare zitto tu!» mi ordinò, ed io più che un ordine lo presi come un invito; perchè gettai i piselli surgelati sul bancone alle spalle di Ian e mi fiondai sulle sue labbra in un bacio passionale, mentre le nostre lingue s'intrecciavano, mi sedetti sopra di lui per averlo più vicino, le mie mani erano nei suoi capelli, e le nostre labbra non si erano staccate neanche per prendere fiato.
La mano di lui passò dai fianchi alle mie cosce e io non smettevo di giocare con i suoi capelli, lo volevo caspita e volevo essere sua, solo sua.
Le nostre labbra si staccarono e le labbra di Ian si spostarono sulla mia guancia, dietro all'orecchio fino a scendere su collo e ciò mi fece scappare un sospiro.
Non avevo ancora abbastanza delle sue labbra perciò gli sollevai il viso e tornammo a baciarci.
le mie mani iniziarono a scendere fino ad arrivare ai primi bottoni ancora allacciati, li slacciai tutta la camicia e feci scendere le mani sui suoi pettorali e sui suoi addominali perfetti, mentre le sue mani bramavano di togliermi la cannottiera nera.
«Non qui» dissi.
Mi alzai da lui e gli presi la mano conducendolo fino alla mia stanza, accesi la abat-jour e lui riprese a baciarmi, gli tolsi la camicia e lui mi sfilò la canotta, e riprendemmo a baciarci; Ian mi teneva stretta a lui e le mie mani ormai avevano preso la via del bottone dei suoi pantaloni, Dio quanto gli stavano bene, chissà come sarebbe stato senza. Gli sbottonai il pantalone classico e gli abbassai la zip, sfiorando la sua eccitazione. I pantaloni caddero a terra scoprendo quell'uomo così perfetto; e lui fece della mia gonna altrettanto.
Lo buttai sul letto baciandogli il collo, dietro l'orecchio, accarezzando con la lingua il lieve percorso delineato dalla barba fino ad arrivare alle sue labbra; Passai la lingua sul suo labbro inferiore, che ora era decisamente meno gonfio e non sapeva più di sangue come prima, fino a penetrare nella sua bocca. Con una mano mi slacciò il reggiseno e io me lo tolsi facendolo cadere a terra.
Ian cambiò posizione, ora mi trovavo sotto di lui e mi stava baciando il collo, mi stava facendo letteralmente impazzire. Avevo la sua bocca sul mio collo, Dio cosa mi stava facendo, un succhiotto? poi si staccò lentamente «Sei mia Jennifer, è ora che tutti lo sappiano.» Oddio.
con la lingua percorse tutto il mio collo fino ad arrivare alla mia clavicola, poi scese più giù verso il mio seno baciandolo e creando dei cerchi con la lingua intorno al mio capezzolo.
La sua bocca però scese ancora di contro la mia pacia il mio ombellico e fino al bordo dei miei slip, me li sfilò velocemente e con una mossa si tolse anche i suoi boxer. «Ti voglio» mi sussurrò.
Si sollevò per entrare dentro di me, quando i nostri corpi cambaciarono, intrecciò le sue dita con me iniziando a spingere dentro di me con un movimento regolare, amavo il modo in cui eravamo fatti l'uno per l'altra una cosa sola, lui mi riempiva completamente e ne volevo sempre di più, iniziò a muoversi sempre più velocemente finchè entrambi non raggiungemmo il culmine del piacere. Ian crollò sopra di me e rimanemmo abbracciati per un po' fino a quando entrambi non cademmo nel sonno.

Un suono della porta che sbatteva mi svegliò, ero ancora abbracciata a Ian, doveva essere un sogno, ma sapevo benissimo che non lo era, era tutto vero, ieri notte era stata la migliore in assoluto della sua vita.
Lentamente mi alzai e andai a vedere se fosse Alice, beh poteva essere solo lei o a limite Liam. M'infilai una felpa gigante che mi copriva ed uscii dalla mia stanza.
«Buongiorno» dissi ad Alice
«Buongiorno» mi ripose
«Dove sei stata?» chiesi
«Ho lasciato Liam e poi sono andata a divertirmi con Thomas»
«Cosa hai combinato?»
«Niente siamo andati un po' in giro, al bowling niente di particolare, ma... forse mi piace davvero» confessò... In quel momento si sentii il rumore dell'acqua della doccia, mentre io pronunciavo le parole «Ma come fa a piacerti? Lo conosci da un giorno...non corri un po' troppo?»
«Ehi, cos'è questo rumore? Chi c'è nella doccia?»
«Ehm.. Ian» risposi imbarazzata
«Ah eh...il buoi che dice cornuto all'asino, sono io che corro troppo?» disse sorridendo mentre si preparava il caffè.
«Ehm, ma...» cercai di dire
«E brava...dai su racconta!»
«Beh mi ha fatta licenziare di nuovo facendo a botte con uno al locale poi è venuto qui perchè aveva il labbro gonfio» dissi
«Si il labbro...» disse maliziosa
«Dai...non è stato programmato è successo»
«E come è stato?» domandò era proprio un'impicciona, io arrossii e dissi
«FA-VO-LO-SO» scandii e precisamente in quel momento uscì Ian coperto solo da un asciugamano intorno alla vita.



Ed ecco anche il settimo capito, ormai ci sto prendendo la mano (oddio sembra brutto) comunque ringrazio tutti quelli che continuano a seguire questa fan fiction e che mi lasciano sempre una recensione vi adoro un bacio grande Sarah
  
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