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Autore: AlexisLestrange    14/08/2012    7 recensioni
Crossover demenziale Supernatural/Harry Potter.
Hogwarts è minacciata dall'erede di Serpeverde, da un professore disastroso, e da un fantasma isterico. Ah, sì, è c'è anche il Basilisco.
Ma se entrassero in campo i fratelli Winchester, la situazione non potrebbe essere risolta in un batter d'occhio?
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Le prime luci dell’alba entrano nello stanzino semi buio, illuminandolo appena.

L’ufficio di Madama Bumb è avvolto da una grande quiete: non si muove una mosca,
tutto pare avvolto da cumuli d’ovatta e cotton fioc, il silenzio è totale, perfetto, d’oro,
finché con un ‘Crack!’ assordante, simile al rumore di un tagliaerba quando uno
gnomo s’incastra negli ingranaggi, Dobby l’elfo domestico fa il suo ingresso in scena.

La creatura saltella silenziosamente fino al famoso baule che contiene le palle per il
Quidditch, e lo apre con uno schiocco delle dita (sì, a volte essere un elfo domestico è
molto figo).

Sa per certo che Harry Potter si trova in grave pericolo –ascolta sempre molto
attentamente i discorsi di papà Malfoy mentre gli fa lo shampoo- ed è per questo che
ha deciso, per prevenzione, di attaccare lui per primo, rompendo qualche osso al
giovane per rispedirlo a casa.

E dato che il piano della barriera non ha funzionato, quale modo migliore per ferire
gravemente qualcuno se non truccare i Bolidi contro i quali si appresta a giocare?

Ma quando guarda dentro al baule, si accorge sbalordito che una delle due palle non
c’è: già, perché il Bolide che Dean si era lasciato scappare, non sembra aver più fatto
ritorno.

Perplesso, per un attimo Dobby si chiede come avrebbe potuto sfruttare la cosa a suo
vantaggio, quando gli viene in mente un’idea incredibilmente geniale: perché
contraffare il Bolide quando puoi essere il Bolide?

E così, utilizzando i suoi smisurati e potentissimi poteri da elfo domestico, il nostro
Dobby di trasfigura in una palla di cuoio perfettamente identica all’originale.

Fa appena in tempo a zampettare (?) dentro il baule, che con un «Alohomora» appena
mormorato la porta si apre (chiudere le porte a chiave, ad Hogwarts, è pura
formalità), e ne entra proprio il nostro (o vostro, se ci tenete) Draco Malfoy.

Il biondo si avvicina al baule, sfregandosi le mani come una mosca sul bordo del
tavolo.

«Perfetto, e adesso potrò stregare uno dei due Bolidi, così che prenda di mira solo
Potter, facendomi prendere il Boccino!» sogghigna ad alta voce, perché tutti i grandi
cattivi parlano ad alta voce da soli prima di commettere qualcosa di malvagio (vedi
Voldemort).

Ma il piccolo elfo domestico/palla di cuoio, che ovviamente ha sentito tutto, è
semplicemente scandalizzato e non può starsene lì a non far niente: anche se il
signorino Malfoy dovrebbe essere il suo padrone, dopotutto Draco comanda Dobby
l’elfo domestico, e non Dobby il Bolide, e con questa scappatoia legale a proteggerlo,
salta fuori dal baule e le suona di santa ragione a Malfoy, che crolla agonizzante sul
pavimento.

Dobby il Bolide si è appena nascosto di nuovo nella scatola, che la porta dell’ufficio
viene riaperta da Madama Bumb in persona: la donna vede il ragazzino svenuto, se lo
carica in spalla senza fare una piega, prende il baule e porta tutto giù al campo di
Quidditch, dove la partita sta per cominciare.

Le squadre sono infatti già schierate una di fronte all’altra, e non appena anche Malfoy
viene schiaffato a faccia in giù nell’erba, Madama Bumb apre il baule, libera il Boccino
e i Bolidi, lanciala Pluffa e fischia l’inizio della partita.

Proprio quel fischio acuto riesce a far riprendere i sensi a Malfoy, che apre gli occhi:
ma la prima cosa che vede è proprio lo stesso Bolide dell’ufficio danzargli davanti, al
che si mette a strillare, salta sulla sua Nimbus Duemilaeuno e vola via, intenzionato
ad emigrare in qualche stato in cui il Quidditch non è ancora legale.

Harry osserva la scena perplesso dall’alto della sua scopa, ed è solo per quello che
non si accorge dello strano comportamento di uno dei Bolidi, che pare osservarlo, gli
gira attorno, gli si struscia sulla divisa, ma potete immaginare la sua sorpresa quando
di punto in bianco il Bolide gli salta in braccio.

Harry sobbalza, e si sta già chiedendo se coccolandolo un po’ avrebbe potuto trarre
qualche vantaggio nella partita, che alto nel cielo appare una nuova ombra.

Ebbene sì, signori e signore, proprio lui, l’unico e il solo, il vero Bolide, l’Original One,
dopo una breve vacanza è tornato, intenzionato a rivendicare il suo poso.

Il Bolide e il Bolide/Dobby si scontrano a mezz’aria, combattendo senza esclusione di
colpi: Lee Jordan, lo speaker, impazzisce nel tentare di descrivere l’epica battaglia, il
pubblico trattiene il fiato, la partita è immobile, nessuno gioca più, e mentre tutti
osservano l’accanita battaglia, il Boccino d’oro si scontra con Harry, infilandoglisi su
per una manica. (¹)

Ma il movimento anomalo della divisa di Harry viene subito notato dalla squadra
avversaria, e dato che il loro Cercatore è fuori uso, i restati sei Serpeverde si buttano
addosso al braccio di Harry, aggrappandosi uno al’altro come chicchi d’uva.

Trascinato da tutto quel peso, Harry cade a terra, e mentre Lee Jordan dichiara che la
partita è finita con la vittoria del Grifondoro, nessuno lo ascolta, e la battaglia continua
ad infuriare attorno all’avambraccio del giovane Cercatore.

Fortunatamente per lui, dagli spalti saltano i due Winchester, che dopo un breve volo
ad aquila, atterrano nel bel mezzo di una rissa e cacciano, a suon di calci e pugni, tutti
i Serpeverde.

Dean si china subito al capezzale del suo piccolo protetto.

«Io… direi che hai un braccio rotto» osserva, con il suo solito acume.

Lo spirito infermieristico di Sam si mette subito all’erta, e sta già per tirare fuori la sua
divisa da crocerossina quando da lontano si avvicina Allock, gridando: «No! Io curerò
questo ragazzo! Farò sparire qualsiasi cosa lo affligga!»

Purtroppo per lui, la sua bacchetta magica lo prende un po’ troppo in parola: e mentre
sappiamo tutti cosa succede al braccio di Harry là sotto, nel cielo Dobby il Bolide e
l’Original One interrompono per un istante la battaglia per osservare lo scempio che
stanno facendo a quel bel ragazzo.

A quella vista, mettendosi tacitamente (ma dai) d’accordo,  si allenano e unendo le
loro forze, piombano in picchiata sulla zucca di Allock, che risuona con un bel “dong”,
a prova di quant’è vuota, prima che il professore perda i sensi.

La partita si è conclusa e il Grifondoro ha vinto, ma come la prenderà la squadra di
Serpeverde? A che punto sarà la preparazione della pozione Polisucco? E Malfoy, sarà
riuscito ad emigrare?

 
(¹) Celebre la citazione di Harry Potter: «Se continuiamo così, il Boccino potrò prenderlo solo se mi si infila in una manica». L’impossibile accade, signori.
   
 
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