Tutti noi abbiamo degli scheletri nell’armadio, dei trascorsi imbarazzanti o dei ricordi non rivangabili ma senza addentrarci così nel tragico ognuno di noi ha dei segreti, quelle cosucce piccole e insignificanti che,però,  è più sicuro tenerci dentro, nasconderle e conviverci.
Io ne ho un bel po’, ecco  i primi che mi vengono in mente:
 Non ho veramente letto tutti i libri di Harry Potter
Ho dei seri dubbi sull’indirizzo scolastico scelto nonostante sia ormai al terzo anno
Non sono molto convinta della mia attuale relazione
Sono una strega

Va bene quest’ultimo è un segreto un po’ più grande.. ma dopo un po’ ci si fa l’abitudine! Certo non diventa esattamente al pari di “ho strappato il vestito di mamma e non lo deve scoprire” ma neanche così drammatico come  “conosco il nome del terrorista che sta per far saltare in aria il Colosseo” .
Ho davvero delle capacità paranormali, sono l’unica in famiglia e, lo ammetto, questo fatto mi inorgoglisce un po’.  Secondo mamma noi discendiamo da un’antica famiglia di druidi irlandesi e probabilmente i miei poteri vengono da lì,  sarà  per questo che amo così tanto quello stato nonostante io viva in Italia da quando sono nata? Comunque  appena possibile  voglio trasferirmi lì . Tuttavia ora non c’è niente che potrebbe smuovermi da questa casa, non esco da tre giorni.

Sono molto in ansia ultimamente, ormai ho sedici anni come la mia amica Sabrina, l’unica strega mia coetanea che conosco. Suo padre, Xandros , è un mago ,un po’ scorbutico a dire il vero ed è stato lui a spiegarci , borbottandole in malo modo, alcune dinamiche occulte: “ ogni strega ha dei poteri denominati –base- , telecinetici, di smaterializzazione, pirotecnici e qualcos’altro ancora, all’età di sedici anni dovrebbe ricevere un invito per partecipare alla cerimonia Doron nella quale le tre Streghe Fatali scoprono se i tuoi poteri appartengono all’universo della Terra, dell’Acqua, dell’Aria o del Fuoco e, da quel momento,  puoi riuscire a sviluppare capacità speciali inerenti al tuo popolo. Poi esistono altre divisioni come congrega bianca, congrega nera e il tutto diventa un po’ complicato. C’è un’altra distinzione a mio parere razzista e che non sopporto.. strega e mezza strega…” .
Io non ho ancora ricevuto nessuna chiamata e l’unica consolazione è che Sabrina è nella mia stessa situazione.  La differenza, però , è che mentre io adoro la magia, la bramo e mi sento parte di quel mondo sconosciuto più di quello in cui sono, lei..decisamente no.

“La verità e che non ne sono all’altezza, riesco a malapena a spostare gli oggetti pesanti.. ok telecinesi e far incendiare le cose non è difficile ma di invisibilità neanche a parlarne..mi hanno scartata a prescindere!!!”  mi lamentai per l’ennesima volta con la mia amica venuta a trovarmi preoccupata per la mia salute mentale.
“Io non ti sopporto più! Ma cosa ti interessa? Tanto non li possiamo usare sono soltanto un peso, per me anche se ci dimenticassero non farebbe differenza.”
Odio quando dice così. Dovrebbe essere grata della fortuna che abbiamo, possiamo entrare in contatto con una realtà sconosciuta al 99% dell’umanità piena di misteri e assolutamente affascinante e se ne infischia in questo modo! Un po’ di apertura mentale santo cielo..  Tentavo di nascondere il mio disappunto ma mi conosceva troppo bene per non sapere quello a cui stavo pensando, la verità è che voglio un sacco di bene a questa ragazza anche se è un po’ troppo direi.. babbana!
“Cathleen guardati allo specchio, sei bella con quegli occhioni verdi,  i tuoi capelli tutti spettinati e il  un fisico invidiabile,  hai un carattere stupendo anche se un po’ difficile, hai una famiglia che ti ama e tanti amici, la salute.. cos’altro vuoi dalla vita?”
Fissai la mia immagine. Non ero bella, avevo un naso orribile, sempre le occhiaie, gambe tozze ed ero pure bassa, non c’era in me neanche un  particolare talento  ma non era questo il punto. Sabrina aveva ragione avevo tutto e forse l’ingrata ero io. Eppure non riuscivo mai a sentirmi totalmente..felice.
Non mi sentivo mai completa , non so se fosse il mondo magico che mi mancava ma certamente era ciò che riusciva a scuotermi e entusiasmarmi  più di ogni altra cosa.

“Cathleen!!! C’è una lettera blu per te! non ti agitare ma credo sia quella che stavi aspettando“
“io scappo a casa voglio vedere se l’ho anche io!”
Senza neanche salutare Sabrina presi alla velocità della luce quel pezzo di carta tanto agognato dalle mani di mia madre ma,anziché aprirla, mi bloccai. Era lei. Finalmente.  “Bhè? Che aspetti? Mi hai stufato per settimane e ora non la guardi?” Feci un bel respiro e, strappata la busta, la lessi in un nanosecondo: tra una settimana si sarebbe tenuta la cerimonia Doron, non molto distante da casa mia, tra le Alpi.
Solitamente sono una persona silenziosa e controllata, abbastanza giocosa in compagnia degli amici ma sempre introversa. Penso che in quest’occasione le mie grida esultanti siano riecheggiate per tutta la città.