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Autore: Rossa come il sangue    14/08/2012    2 recensioni
"Per che mi hai presa Louis? per una delle tue troiette che ti porti a letto ogni sera? per quelle ragazzine che ti muoiono dietro? Mi dispiace ma io non sono così. Non ho bisogno di nessun altro apparte me quindi smettila di di voler entrare a tutti i costi nella mia vita."
"Io ti voglio solo aiutare Deb! lo faccio per te, lo faccio per noi!"
"Non c'è nessun NOI Louis! Devi smetterla!"
Sentii gli occhi bruciare, così iniziai a correre più veloce che potevo, mentre le lacrime scorrevano sulle mie guancie. Non era vero nulla di quello che avevo detto a Louis, erano tutte stronzate. La verità è che ero innamorata ma non lo avrei mai detto a nessuno,tantomeno a lui.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro diario,
Domani saranno diciannove. Beh, per me sara un giorno normale,niente feste galattiche con luci sparaflashate per la casa e musica a tutto volume, ne tantomeno compleanno in famiglia. Ora vado, la spesa purtroppo non si fa da sola.
                                                          Un bacio, Deb.

 Deb.

Chiusi il diario e lo deposi nel cassetto della mia camera. Quando arrivai qui, sei mesi fa, decisi di non toccare nulla di quella casa immensa, tranne la mia stanza. Cercai di renderla il più luminosa possibile, la riempii di lucette natalizie e la dipinsi di un rosa acceso. Mi piaceva la mia stanza.
Scesi le scale correndo, afferrai il portafogli e le chiavi mentre con l’altra mano infilavo il cappotto e uscii sbattendo la porta. Subito il freddo quasi glaciale delle strade di Doncaster investì la mia pelle facendomi rabbrividire. Camminai a passo svelto nel marciapiedi facendo attenzione non scivolare sulle pozzanghere ormai divenute spesse lastre di ghiaccio in attesa di qualche caviglia da spezzare. Girai l’angolo per uscire dal mio quartiere tenendo la sguardo basso e non accorgendomi del tizio con cui andai a sbattere. L’impatto fu abbastanza violento e mi ritrovai a terra con il sedere dolorante.
“oh dio scusami,io non stavo guardando” si precipitò a dire. Era un bel ragazzo, abbastanza alto e con degli occhi al dir poco spettacolari. Sembrava che il suo sorriso trasmettesse calore. “vieni ti do una mano” disse riportandomi alla realtà  e porgendomi la sua mano. Disannui leggermente e appoggiando le mani a terra cercai di tirarmi su. Ero praticamente fradicia per via del umidità e del ghiaccio accomulatosi sulle strade. “M-mi dispiace,io… posso offrirti qualcosa di caldo? Li c’è un bar eh…”
“No. Grazie. Sono in ritardo.” In ritardo per cosa deb? Il supermercato ti sta aspettando?
Che idiota. “Lascia almeno che ti dia la mia giacca, non vorrai mica prenderti un accidenti”
Disse posizionandomi la giacca sulle spalle,sentivo le guance andare a fuoco.
“Oh no, davvero non c’è biso…” “invece si, e comunque piacere sono Louis”
Disse porgendomi la mano.Ecco chi era. Louis William tomlinson il cantante di una stupida band per ragazzine che faceva solo musica commerciale e a cui io ero più che indifferente. Fatto sta che dovevo trovare un modo per andarmene. Subito.
 “sono contenta di averti conosciuto Louis!” dissi iniziando a correre verso il supermercato.
“dimmi almeno il tuo nome”  oh no te lo sogni. Aspettai che le porte scorrevoli del supermercato si aprissero per entrare ed assaporarmi il calore che veniva diffuso all’interno. Solo allora mi resi conto di avere ancora sulle spalle la giacca di quel tipo.
Merda.
 
Louis.
Wuao. Quella ragazza era semplicemente,wuao. Bella mossa lasciarli tua giacca Tomlinson,almeno ora hai una scusa per rivederla. Il problema è che non so il suo nome. Beh, lei mi avrà sicuramente riconosciuto,giusto? Però non lo so… aveva qualcosa di strano,sembrava quasi avere paura di me…? Ok, non ci devo pensare,infondo non l’avevo mai vista in giro e potrei non rivederla più. “ehi Bro,hai intenzione di entrare in casa ora oppure rimani la fuori a surgelarti le palle?” ero così assorto nei miei pensieri che non mi ero nemmeno accorto di essere arrivato a casa. “si,scusa Zayn, stavo solo pensando…”
“è successo qualcosa?” “No, tranquillo niente di importante” sorrisi pensando a quando l’avrei rivista.
 
Deb.
Zucchero c’è, caffè l’ho preso, il succo anche. Controllai la busta della spesa prima di rientrare a casa e poi aprii la porta che cigolò rumorosamente. Appoggiai le buste sul
 ripiano della cucina e mi tolsi LA giacca. Cosa avrei dovuto fare? Di certo non avrei voluto rivederlo. Sbuffai e mi lanciai a peso sul divano e il campanello suonò. “Arrivo!!”
quando la porta si aprì trovai davanti a me l’unica persona  che non mi sarei aspettata di trovare…
 
 
Ciao a tutte!
Allora,questa è la mia prima ff ufficiale, e sinceramente non so ancora come farla continuare.
Il problema principale è che il mio computer e più lento di mio nonno quindi scrivere mi diventa un po’ difficile e non so proprio quando aggiornerò.
Riguardo al capitolo non ho molto da dire,ho messo il 'pov di Louis e penso ce ne saranno ancora durante la storia. u.u  
Niente,ho finito, spero seguirete questo schifo di ff.
Un bacio, Greta. 

  
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