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Autore: KeepCatnip    14/08/2012    3 recensioni
Meg,ti ricordi quando ti dissi che non provavo assolutamente nulla nei tuoi confronti?Solo affetto.
Mi sbagliavo.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Devo prendere le distanze, quale modo migliore se non tornarmene a Los Angeles da mio padre?
I miei genitori hanno divorziato quando io avevo quindici anni, quella fu la mia disfatta. Diventai chiusa, non parlavo e non mangiavo nemmeno. Odiavo mio padre per averci tradito e quando mia madre superò la cosa mi chiese ‘’ ti va di ricominciare da capo? Magari lontano da qui, che ne dici piccola?”
Non volevo altro se non andarmene, certo avevo molti amici e loro non si arrabbiarono quando dissi loro che mi sarei trasferita in Canada, anzi mi abbracciarono e mi promisero che mi avrebbero chiamata.

Mi sento ancora con molti di loro, e adire il vero mi mancano davvero molto.
Ora mettiamo da parte i ricordi, devo chiamare mio padre per avvertirlo, insomma, è molto che non ci vediamo e non voglio essere una presenza sgradita
.

“ ciao papà”
“ figliola come stai?”
“ bene, grazie…sai volevo dirti che sono in viaggio”
“ che bella cosa, e dove sei diretta piccina?”
“ Sto venendo a Los Angeles papà”
“ Ma che bello! E ovviamente sarò lieto di accogliervi”
“ No, papà…sono sola”
 “ come?! E Mark? Siete inseparabili voi due, o sbaglio?
“ No papà, almeno fino a qualche giorno fa!”
“ che è successo piccina?”
“ possiamo parlarne quando arrivo?”
“ certo piccina, ti preparo il letto. Ne parleremo domattina davanti a una bella tazza fumante di caffelatte”
“grazie papà”

Riattacco.
Mio padre non è un uomo cattivo, non lo è mai stato a dire il vero. 

Circa un oretta dopo imbocco la strada che porta a casa di mio padre

*Arriva un messaggio
“Buonanotte piccola” è di Mark.
“ Buonanotte…Piccolo stronzo”

“ Che hai, bimba?
Charlotte xx”
“ Senti, non mi va di litigare ancora…Puoi tranquillamente cancellare il mio numero e dimenticarti della mia esistenza.

Baci, Megs”
Usa anche il suo telefono ora? Siam ben avanti allora… e se me lo tenevano nascosto? Se, se loro si vedevano mentre io ero a New York? Questa odiosa idea si insidia in me, spero che non sia così.
Lo chiamo
.
“ Buona sera, signorina Campbell, oh…volevo dire Meg, e vero… dimenticavo che non lavoriamo più insieme”
“ Usi anche il suo telefono ora?mi fa schifo, posso immaginarmi la faccia da culo che avrà messo su ora.
“ Oh, no lui è in bagno un attimo.”

“ un attimo? Mi hai mandato un messaggio anche cinque minuti fa”
“ ok, senti. Gli ho fatto credere di aver perso la sim” bella merda!
“brutta stronza, quanto vuoi andare avanti ancora con questa messa in scena?”
“ per abbastanza tempo da fargli capire che sono io quella che ha sempre voluto, per illuderlo che tu non sei indispensabile” 
“ non ci riuscirai, io sono indelebile, la vostra è solo una cosa passeggera” spero...

“ non per molto ancora…scusa devo andare sta uscendo” adesso me lo passi, zoccola, se solo avessi il potere di spaccarle la faccia per telefono.
“ quando te lo scoperai ricordati che è passato prima da me”
“ certo certo… chi è?”  chi è? Sono io coglione.
“ Mark! Mark! Sono Megan!”  urlo sperando che mi senta.

“oh, proprio l’ultima persona che vorresti sentire, caro” sento che dicono dall’altra parte
“Megan…”
“ne sei sicuro?”
“passamela!” dice nervoso
“Mark” dico con finto interesse.

“Megan…hei senti…mi dispiace per quello che è successo”
“Dispiace anche a me…”
“Allora, quando hai intenzione di tornare?”
“è qui che sbagli caro…Non tornerò a Stratford per farmi prendere  in giro da voi”
“ Ma, io credevo che…”
“Credevi male”
“ Beh… dove sei ora?”

“ a Los Angeles…”
“ da tuo padre…Quanto resterai?"

“ il tempo di trovarmi un posto dove stare e un lavoro per mantenermi”           scommetto che questa non te l'aspettavi.
“Capisco, quindi… eri seria quando hai detto che non avresti più messo piede qui dentro”       no, ti stavo prendendo per il culo.
“ Più che seria, provo una riluttanza inimmaginabile nei vostri confronti e mettere piede lì dentro mi farebbe solo del male, ancora…Non ho bisogno di altre sofferenze, ho già i miei pensieri per la testa, e a dire il vero mi farebbe schifo dormire nello stesso letto in qui è stata lei…sai a chi mi riferisco”
“ certo…e capisco, capisco davvero…oh, ma non è detto che tu debba dormire in questa
 camera”
“ è la mia camera.”
“ e lo rimmarrà…Solo che non c’è scritto da nessuna parte che tu debba dormire nella nostra stessa stanza, se torni…ovvio”
“ Mi prendi per il culo? Se mai tornerò, cosa che non accadrà mai spero davvero con tutta la mia anima che quella puttanella dalle gambe facili sia fuori di lì”
“ Ha detto che si vuole impegnare.”
P a t e t i c a. davvero, mi fa più schifo di prima e si meraviglia se non la sopporto” 

“ La verità, Megan?”
“ Sì. Ora.”
“ Quando tu eri a New York…”
 Merda...
“ Noi uscivamo assieme.”
Tutti i miei sospetti diventano certezze.

“O mio dio, mi fai schifo Mark… Come hai potuto? Con che coraggio baciavi lei come baciavi me…con che coraggio sei venuto nel mio letto la sera che ero tornata? Eh? Con quale faccia tosta mi ha tenuto nascosto questo?”
“Ascoltami…”
“ No…per cosa? Per sentirmi rifilare altre bugie?”

“ no, per sentirti dire la verità” 
“ come puoi credere che io mi fidi ancora di te”
“ non ci spero a dire il vero. Voglio solo che tu sappia che per me sei stata importante…”
“ Il nostro era uno dei  più grandi rapporti di fiducia, tu l’hai rovinato e ti giuro che nemmeno un miracolo potrà aiutarti.”
“Scusa”

“ Tu e le tue scuse potete attaccarvi al cazzo che non ho!”
“Grazie”
“ è stato un piacere”
Attacco. Mi sbatte fuori di casa, e poi si prende pure gioco di me, bella merda.
Entro in casa ed ad accogliermi trovo mio padre con due tazze fumanti  di caffelatte.

“ciao papà, mi sei mancato” lo abbraccio
“ anche tu piccina, ora pensa a tirare fuori il pigiama e finire questa – indicando la tazza-  e poi fila a letto che è tardi”
“ Papà! Non ho più undici anni!” protesto senza risultati
“ Lo so, cara, ma rimani la mia bimba…e comunque  domattina mi servi bella sveglia!”
“Perché?”
“ andiamo a fare un giro in barca”
“ che bello, non vedo l’ora…quindi si parte presto?”
“sì, c’è una cosa che devi vedere.”
“ va bene, buona notte”
“ notte piccina”
vado in quella che era la mia stanza.
Il mio bel letto matrimoniale.

mi ci addormento.
Mi sveglio  di soprassalto
Sono le 4 del mattino.
Vedo una foto mia e di Mark recente…come mai è qui?

Non pensavo che bastasse che così poco per ricordare chi cercavo di dimenticare.
E ora la memoria mi ha fottuta, cerco di scordarmene quasi come se non fosse mai successo, ma io ricordo tutto.
Le parole, le frasi gli sguardi e smorfie della bocca e i tuoi imbarazzi, le lacrime le cose dette senza pensarci e non ci hai pensato tu, ma io ripetutamente  e tu dimentichi in fretta e io no, mai, è una tortura e sto solo provando a chiudere occhio perché se non dormo i ricordi restano lì, uno sull’altro E non mi danno tregua, ogni volta ci capisco una cosa nuova, ogni volta cerco una soluzione.
                                                                 

                                                                      

non ci sono soluzioni nei ricordi, i ricordi sono finiti, i ricordi sono il passato.

  
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