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Autore: Up_    15/08/2012    4 recensioni
"Dio, odio Hibari!"
"E perchè mai? E' sicuramente più figo del Tonno"
"Zitta. Mi sta proprio sulle palle!"
"Dimmi venti motivi per cui lo odi"
Guardo mia sorella scettica, alzando un sopracciglio.
"Davvero vuoi che faccia questa cosa idiota?"
Lei sorride, tranquilla.
"Se riuscirai a scriverli tutti, ti darò ragione...in caso contrario, ammetterai che Hibari è più hot di qualsiasi altro personaggio"
"Sei seria?"
"Come mai"
"Va bene...farò come dici tu. Ma solo per questa volta"
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Kyoya Hibari, Reborn, Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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*il nuovo banner spacca, gente! Hibari vi osserva, ricordatevelo...
Riscritto il 3.09.2012*



















 

 Mi rigirai nel letto più volte, cercando con tutta me stessa di riprendere sonno.
Niente.
Stiracchiai le braccia in avanti, notando un piccolo particolare: non erano le mie.
Più magre, meno abbronzate, la pelle morbida, le unghie perfettamente curate e smaltate.
Dio, in che corpo sono finita?!
Mi alzo di scatto dal letto, guardandomi intorno: la camera in cui mi trovo è in perfetto ordine, ancora in penombra visto che sono le sei del mattino.
O almeno credo.
Non appena vedo uno specchio, mi ci piazzo davanti, per poi sussultare e soffocare un grido.
Quella nel riflesso NON SONO IO: il fisico è perfetto, le gambe lunghe e magre, il ventre piatto, i seni piccoli (dove sono finite le mie amate tette?!), due luminosi occhi azzurri e lunghi capelli neri.
Dio, chi è questa top-model?
Qualcuno bussa alla porta, facendomi prendere un colpo.
«Tutto ok? Ho sentito un grido—», fa la voce, ma io lo precedo, farfugliando qualcosa di incomprensibile.
«Niente! Solo un brutto sogno! Ahaha!»
Sembro una completa idiota, ma per lo meno mi sono scrollata di dosso quel tizio.
Apro l'armadio della camera, sorpresa di trovarci dei vestiti da donna; mi vesto velocemente indossando un paio di skinny e una canottiera semplice.
Noto alcune foto incorniciate sul davanzale sopra il letto, e mi avvicino, curiosa.
In una ci sono due bambini mori che giocano sulla sabbia, probabilemente in un parco-giochi.
Nella seconda ci sono due adolescenti, ossia io e un moro, abbracciati…chissà perchè quel ragazzo mi ricorda qualcuno…
Faccio un salto indietro, cadendo a terra.
«Mio Dio, ma quello è—»
La porta si spalanca, ed entra lo stesso ragazzo moro della fotografia, preoccupato.
«Stai bene?», domanda avvicinandosi.
Gli punto un indice contro, gridando:
«PORCO BYAKURAN, TU SEI YAMAMOTO TAKESHI!!»



Siamo seduti attorno al tavolo.
Tsuyoshi, Yamamoto ed io.
«Quindi tu non sei mia nipote, ma vieni dal mondo reale e ti chiami Arianna. Sei venuta qui per completare una missione…ossia?»
Mi ricordo immediatamente della scommessa fatta con mia sorella.
«Devo vincere una scommessa: trovare venti motivi per cui odio Hibari Kyoya»
Tsuyoshi mi guarda tra lo sconcertato e il curioso, mentre Takeshi mi fissa perplesso.
Ma cosa minchia si guardano? Mica ho settemila tentacoli e un paio di occhi fosforescenti!
«Diciamo che io ti creda. Come pensi di fare?», domanda poi Tsuyoshi.
Frugo nella tasca dei jeans, estraendo poi un foglietto: non ci credo, è la mia lista!
«Questi sono i venti punti», dico tranquilla mentre mostro il foglio ai due.
Yamamoto lo legge con interesse, per poi scoppiare a ridere.
«Che c'è di tanto divertente?», domando leggermente irritata, lanciando un'occhiataccia al moro.
«È singolare, sul serio. Ti aiuteró a completare la lista, Arianna», risponde lui risoluto, mentre gli occhi iniziano a brillarmi.
«Davvero?!»
«Certo! Sarà divertente!»
Ah.
Ecco perchè mi aiuta.
È divertente.
Bah.
«Si sta facendo tardi! Vado a prepararmi per andare da Tsuna—»
«QUELLO TSUNA?!», sbotto io alzandomi di scatto dalla sedia.
Lui annuisce, sorridendo.
«Se vuoi te lo presento»
«SI SI SI SI SI SI SIII!»
Inizio a saltellare per la stanza, causando l'ilarità di Tsuyoshi.
«Sei proprio come Yamamoto, Arianna. Esuberante. Bene, io vado al ristorante…se vi serve qualcosa io sono lì!»
Detto ció esce dalla stanza, ed io e Takeshi rimaniamo soli.
«Arianna?»
«Si, Yama?»
«Sei pronta?»
Do una veloce occhiata al mio abbigliamento "casual", per poi annuire.
Lo seguo fuori dalla casa, respirando a pieni polmoni l'aria estiva, segno che la primavera è finita da un bel pezzo.



Arriviamo davanti casa Sawada in una decina di minuti.
«Stai saltellando», mi fa notare Yamamoto. In imbarazzo, mi ricompongo, per poi arrossire fino alla radice dei capelli non appena lo vedo.
Tsunayoshi Sawada.
Dovrei fargli una foto, tanto per far vedere a mia sorella la fighezza di questo ragazzo.
«Yo, Tsuna!», lo chiama Yamamoto agitando un braccio in aria. Lui si volta, e ci viene incontro sorridente.
Dio se è bello il tuo sorriso, Tonno.
«Yamamoto!», esclama lui salutando Takeshi, per poi spostare l'attenzione su di ME.
Tsunayoshi sonofigo Sawada sta guardando ME.
Tra tutte le (scarse) persone che affollano la via, guarda proprio ME.
Sorride, a ME.
«Ciao!», mi saluta lui, porgendomi la mano. La stringo, titubante.
«Sono Tsunayoshi, ma puoi chiamarmi Tsuna»
«Sono Arianna, la cugina di Yamamoto», spiego brevemente.
Questo ragazzo ha il potere dell'essere figo, qualsiasi cosa faccia!
Rimaniamo a guardarci per un luuungo periodo di tempo, tanto che Yamamoto è costretto a risvegliarci con una pacca su una spalla ciascuno.
«Si sta facendo tardi…aspetteremo Gokudera a scuol—»
«JYUUDAIME!»
Ci voltiamo tutti e tre, guardando la trotterellante figura di Gokudera Hayato che ci si affianca sorridente.
Cioè, si affianca al Tonno.
«Buongiorno, Gokudera»
«Oggi è una bellissima giornata, vero Decimo?»
Tsuna annuisce, per poi tornare a guardarmi—
MI STA GUARDANDO!
"Respira, Arianna. Respira…"
Finalmente Gokudera si accorge della presenza mia e di Yamamoto.
«Idiota del baseball, chi è questa ragazza?», domanda Hayato, squadrandomi interessato.
O solo perchè Tsuna mi guarda con insistenza?
«Lei è Arianna, una mia cugina italiana»
«I-italiana?», fa il Tonno sorpreso.
Annuisco, cercando poi di ricordare come minchia si formuli una frase di senso compiuto.
Tonno mi distrae, ecco.
«"Buongiorno Decimo, come si sente oggi?
Mi meraviglio della padronanza della lingua che fino a qualche ora fa parlavo comunemente.
Gokudera spalanca la bocca, Yamamoto e Tonno sorridono.
«Ma voi non avevate scuola?», domando poi ridendo, non appena i tre fanno un balzo iniziando a correre come dei matti.
Arriviamo davanti ai cancelli della Namimori High School esattamente un secondo prima che iniziassero a chiudersi i cancelli.
Saluto i ragazzi, che si precipitano all'interno dell'edificio.
Alzo lo sguardo, verso il tetto.
E incontro i SUOI occhi.
È appoggiato alla balaustrata di sicurezza, e sembra alquanto annoiato; poi mi vede, e una strana luce gli balena negli occhi.
«Hibari. Kyoya», sibilo frani denti, prima di incrociare le braccia al petto e voltarmi.
«Vediamo se in venti occasioni mi farai cambiare idea su di te»



Aspetto con impazienza il ritorno di Yamamoto a casa, e nel frattempo aiuto Tsuyoshi al ristorante.
«Arianna, siamo tornati!»
La voce di Yamamoto fa comparire immediatamente sul mio volto un radioso sorriso, e mi precipito all'ingresso.
Oltre a lui, ci sono anche il Tonno, Gokudera e…Reborn.
«Ciaossu», fa quest'ultimo, agitando la mano in segno di saluto.
Senza rispondere, li conduco ad un tavolo libero, aspettando che prendano le ordinazioni.
Nel locale entra anche Hibari, e con tutta la mia forza spirituale mi trattengo dallo spaccargli un piatto in testa. Lo faccio accomodare ad un tavolo lontano da quello dei ragazzi.
Aspetto che faccia la sua; mi chiede di avvicinarsi un attimo, dopodichè mi sussurra:
«Posso ordinare la cameriera?»
Arrossisco fino a sembrare un pomodoro, poi mi defilo in cucina e do a Tsuyoshi l'ordine.
Con il vassoio fra le mani, ritorno al tavolo, cercando di sembrare il meno impacciata possibile.
«L-le ordinazioni…»
Incontro per un istante il suo sguardo…e giuro di aver visto le sue iridi diventare viola.
«Perchè mi stai guardando?», domanda lui con un sorriso poco rassicurante sulle labbra.
E le iridi ritornano nere.
«N-nulla…buon appetito»
Con uno scatto incredibile mi sfilo il grembiule e salgo al piano superiore, chiudendomi in camera.
Perchè Hibari mi guardava in quel modo?
Stava forse giocando con me?
Mi stava prendendo in giro?
O…
Scaccio via strani pensieri che si fanno spazio nella mia testa.
Mi sdraio sul letto, coprendomi il volto con entrambe le mani.
Inaspettatamente, sento una lacrima rigarmi la guancia.
Non è vero che odio quegli occhi.
Sono...bellissimi.
Bravo, Hibari, un punto in meno sulla lista.


  6. ODIO i tuoi occhi (sono troppo sottili)

  
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